WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #35

L’edizione numero 35 dello Granddaddy of them All ci riporta indietro nel newyorkese, facendo ritorno nella sede dell’edizione 29. Sarà l’ultima WrestleMania a tenersi in un’unica serata, ma non è solo questo a renderla storica. Si tratta inoltre della prima edizione senza Undertaker, che non mancava all’appuntamento da ben 19 anni. Ma la novità più grande è il main event, che per concludere la serie “We are making history!”, è un match tutto al femminile. Mai prima d’ora le donne avevano chiuso un grande evento dalla portata così grande. Adesso addirittura, chiudevano una WrestleMania, che nel frattempo veniva trasmessa sul WWE Network in tutto il mondo, ma allo stesso tempo era accessibile anche in PPV per i non-abbonati, arrivando a totalizzare 65.000 acquisti negli Stati Uniti. Bando alle ciance, andiamo a vedere com’è andata. Dal MetLife Stadium di East Rutherford, New Jersey…


WrestleMania 35

È il 7 aprile 2019 e nel palazzetto ci sono 82.265 spettatori (a dire della WWE). Al commento in pianta stabile ci sono: Corey Graves (tutto), Tom Phillips e Byron Saxton (SmackDown), Michael Cole e Renee Young (Raw) e Vic Joseph, Aiden English e Nigel McGuinness (205 Live). Inoltre, Booker T, Jerry Lawler, JBL e Paige si accomodano al tavolo di commento per un match alla volta. Al commento spagnolo, troviamo Carlos Cabrera, Marcelo Rodriguez e Jerry Soto, mentre il trio Schaefer/Haber/Knie si occupa del commento in tedesco. L’inno nazionale lo canta Yolanda Adams.

Nel kick-off della durata di due ore, si sono tenuti ben quattro match.

  1. Tony Nese, vincitore di un torneo per decretare il No. 1 Contender al titolo Cruiserweight, ha affrontato e sconfitto Buddy Murphy, laureandosi campione.
  2. Carmella ha vinto la WrestleMania Women’s Battle Royal con tattiche da heel nonostante fosse face.
  3. Curt Hawkins e Zack Ryder hanno sconfitto The Revival (Dash Wilder e Scott Dawson) per il titolo di coppia di Raw. Con questa vittoria, Hawkins ha posto fine alla sua Losing Streak persistita per 269 sconfitte consecutive. La reazione del pubblico per questo fatto è più grande di quanto si pensasse.
  4. Braun Strowman ha vinto la André The Giant Memorial Battle Royal, che è stata più brutta ancora dell’anno precedente. Peccato anche che il Monster Among Men sia stato schiaffato nel kick-off.

Il main show lo apre la host di WrestleMania 35, che è Alexa Bliss. La Goddess gioca con il pubblico e dice che per creare un WrestleMania Moment le basti schioccare le dita. Appena le schiocca, risuona la musica di Hulk Hogan che viene accolto da un pop gigantesco, com’è giusto che sia. Hulkster era stato per anni fuori dalla compagnia a causa di un video diventato virale in cui la megastar, nel mezzo di un turpiloquio, fece uso della parola con la N, suscitando un clamoroso scandalo per il quale fu bannato dalla WWE. Ed eccolo qui, di ritorno dopo essersi pubblicamente scusato diverse volte. Anche lui gioca con il pubblico, dichiarandosi felice di essere tornato al Silverdome, per scherzare sul suo clamoroso errore dell’edizione numero 30. Dopo il doveroso “Watcha gonna do… ?”, dichiara aperta la serata insieme alla Bliss, che si unisce ad Hogan a fare le sue famose mosse.

Per cominciare, arriva Paul Heyman di gran carriera a dichiarare che se il suo cliente Brock Lesnar, Universal Champion in carica, non può combattere nel main event, tanto vale sbrigarsi ora, subito. Arriva quindi anche Seth Rollins, vincitore della Royal Rumble, ma viene attaccato dalla Bestia prima del match. Brock sottopone The Architect ad un pestaggio che dura diversi minuti, scaraventandolo anche contro Carsten Schaefer che finisce per terra. Poi lo getta nel ring e ordina all’arbitro di suonare la campana. In un momento di distrazione dell’arbitro, Rollins colpisce il campione con un Low Blow, per poi finirlo con ben tre Curb Stomp dai quali Brock non si rialza più. Il match in sé dura poco meno di tre minuti, ma il pop è gigantesco. Seth Rollins è il nuovo Universal Champion. Grande momento, anche se l’ex Shield è l’ennesimo vincitore della Rumble il cui “sogno di una vita di combattere nel main event di WrestleMania” non si avvera del tutto. Sì, lo so che ha chiuso WrestleMania 31, ma intendo il vincitore della Royal Rumble. Sì, lo so, è sempre Seth Rollins. Insomma, mi avete capito, va’. Andiamo avanti.

Per il secondo match, Jerry Lawler si accomoda al tavolo di commento. Ad affrontarsi, sono AJ Styles e Randy Orton. È una di quelle contese fresche perché mai viste. La vittoria va a Styles dopo un match piacevole, anche se le aspettative erano assai più alte, considerata la bravura dei due veterani.

Prima del prossimo match, risuona la musica di Lacey Evans che fa il suo giro per l’arena prima di andarsene, perché la sua gimmick, sostanzialmente, era questa. Nel frattempo, Byron Saxton viene a sostituire Jerry Lawler al tavolo di commento.

È ora del match i titoli di coppia di SmackDown. In un Fatal 4 Way Tag Team Match, gli Usos difendono I titoli contro The Bar (Sheamus e Cesaro), Ricochet & Aleister Black e Nakamura & Rusev. Sarà pure un Fatal 4 Way, ma viene combattuto secondo le regole da Four Corners Tag Team Match, vale a dire con due uomini alla volta. Beh, a chi piace… a me, personalmente, non sono mai piaciuti. Ciononostante, i quattro team danno vita ad un match ricco di azione. Jimmy e Jey chiudono la contesa dopo una decina di minuti e conservano i titoli dopo aver schienato Sheamus.

Si presenta sullo stage la Hall of Fame Class 2019: Honky Tonk Man, Harlem Heat (Booker T e Stevie Ray), Torrie Wilson, Brutus “The Barber” Beefcake, la Hart Foundation (Bret Hart e Jim Neidhart, che è rappresentato dalla figlia Natalya), Sue Aitchison con Maysun Laporte (e chi la conosce…?) e la D-Generation X (Shawn Michaels, Triple H, X-Pac, Road Dogg e Billy Gunn), che arrivano sullo stage sotto le note della theme song “Are you ready?” e festeggiano con il pubblico mentre sullo schermo viene compare una foto di Chyna, deceduta nel 2016 per un overdose accidentale di farmaci. Purtroppo, la cerimonia del 2019 è ricordata maggiormente per il “fan” che si è scagliato su Bret Hart, facendolo finire per terra mentre faceva il suo discorso. Questi sono quei momenti nella vita che ti ricordano che la stupidità della gente non ha un limite. Sono molto contento che il mio eroe d’infanzia non si sia fatto male.

Con il prossimo match, assistiamo ad un fatto storico, che sfugge a molti: è la prima volta che The Miz appare nel main show di WrestleMania come face. Il suo match è il culmine di una storyline iniziata dopo l’evento in Arabia Saudita, Crown Jewel 2018. Shane McMahon aveva vinto il torneo ispirato ai mondiali di calcio (richiesto dai Sauditi), diventando quindi il “Best in the World”. Iniziò così anche il periodo in cui Shane-O-Mac si fa annunciare così da Greg Hamilton, dirigendo addirittura la tonalità di voce dell’annunciatore. Da allora, The Miz cominciò ad essere devoto del figlio del Chairman. Conoscendo la natura opportunista di Mizanin, tutti si aspettavano un turn heel ai danni di McMahon, ma con grande sorpresa, fu proprio Shane a voltare le spalle al lottatore di Cleveland, provocandone il turn face. Miz passò dunque per l’amico fedele e leale che era stato tradito, per cui questa è la resa dei conti. I due si affrontano in un Falls Count Anywhere Match, che è una stipulazione rara, soprattutto in quel di WrestleMania. Per l’appunto, la contesa viene combattuta in buona parte dell’arena, arrivando anche nella zona dei commentatori internazionali. Ad inizio match, il padre di The Miz, George Mizanin, cerca di dare man forte al figlio, ma viene pestato dal Best in the World. Dopo circa un quarto d’ora, il match si conclude a favore di McMahon per errore: Miz e Shane si trovano sopra un impalcatura tecnica e Miz va a segno con un Suplex verso il basso. Grosso bump per tutti e due, ma Shane atterra sopra all’avversario, quindi lo schiena senza rendersene conto. È il primo match della serata vinto da un heel, anche se la vittoria è involontaria in un certo senso.

Prima della prossima contesa, Corey Graves si prende una breve pausa e viene sostituito da Paige al commento. È il momento dei titoli di coppia femminili, che vengono anch’essi contesi in un Fatal 4 Way Match. Le campionesse in carica sono Bayley e Sasha Banks, ovvero la Boss N Hug Connection. Le sfidanti sono, le IIconics (Peyton Royce e Billie Kay), Natalya & Beth Phoenix (accompagnate fin sullo stage da Bret Hart) e Nia Jax & Tamina. Anche questo match dura appena dieci minuti ed è di qualità decente, ma niente di più. Nel finale, Beth Phoenix va a segno con il Glam Slam contro Bayley, ma viene scaraventata fuori dal ring da Billie Kay che ruba quindi il pin e conquista i titoli di coppia insieme alla compagna Peyton Royce.

Adesso la serata si fa interessante: è il momento del match per la WWE Championship. Il campione in carica è Daniel Bryan, che è clamorosamente girato a heel alcuni mesi fa, dando vita alla gimmick da ambientalista rompiscatole, dichiarandosi “Planet’s Champion” e presentando una cintura di legno. L’ironia del destino vuole che il suo avversario si trovi a lottare per il titolo per volere del pubblico, come era capitato con lo stesso Bryan cinque anni prima. La Kofi-Mania è nata per caso ad Elimination Chamber, quando Kofi si trovò ad essere l’ultimo rimasto ad affrontare il campione, con il pubblico che cominciò ad incitarlo come non mai. Adesso quindi, è arrivata la sua opportunità di una vita. Bryan è accompagnato dal suo tirapiedi Rowan, mentre ad affiancare Kofi, ci sono i suoi compagni del New Day, Xavier Woods e Big E. Il pubblico assiste al primo 5 Star Classic dopo sette anni in quel di WrestleMania, il miglior match in carriera di Kofi Kingston e di gran lunga il migliore della serata. Bryan sembra essere sempre un passo avanti rispetto a Kofi, ma il ghanese (che un tempo si diceva fosse giamaicano) dimostra un gran coraggio e forza di volontà. Una volta messa a segno la sua mossa finale, Trouble in Paradise, il lottatore del New Day corona il sogno di una vita e si laurea campione mondiale WWE. Tom Phillips: “Kofi did it! Kofi did it! Kofi is Champion!” È il momento giusto, il pubblico è in visibilio! Grande momento per Kofi, che festeggia la vittoria insieme ai compagni e ai suoi figli sotto i cori “You deserve it!” Da un pacco regalo, Kingston tira fuori la classica cintura da campione WWE. E meno male, perché nonostante la giusta causa ecologica, la cintura di legno era brutta. Con questa vittoria, inizia il periodo migliore di Kofi in tutta la sua carriera. Purtroppo, tutto finirà per mano di Brock Lesnar alcuni mesi dopo e Kofi tornerà ad essere il midcarder di prima.

Dopo una breve apparizione di Scott Hall e Kevin Nash in un segmento dal backstage, Booker T va a sedersi al tavolo di commento per il prossimo match. Arriva prima Rey Mysterio. Il suo avversario, il campione degli Stati Uniti, Samoa Joe, fa il suo debutto al Grandest Stage of them All. Rey ha dei problemi alla caviglia, il che viene anche menzionato dal team di commento. Samoa Joe lo chiude nella Coquina Clutch ed è già tutto finito dopo nemmeno un minuto. Samoa Joe conserva il titolo. Con questo risultato, la WWE prende due piccioni con una fava: porta a termina il match pubblicizzato proteggendo Rey che è infortunato e allo stesso tempo rendono l’idea che Joe sia una forza indistruttibile. Peccato però per Joe, che meriterebbe qualche minuto in più.

Con il match successivo, assistiamo felicemente al ritorno sul ring del Big Dog Roman Reigns, che si era ritirato dalle scene in uno dei momenti più clamorosi e strazianti della storia per andare a lottare contro la leucemia. Sono stati sei mesi in cui del samoano si sentiva poco e niente. In molti temevano che non ce l’avrebbe fatta, ma perlomeno questa storia portò il pubblico ad ammettere che, in fondo, volevano bene a Roman, anche se lo avevano fischiato per tre anni. Per l’appunto, questo è il primo match dal lontano 2015 in cui il futuro Tribal Chief viene osannato dal pubblico. Il suo avversario è Drew McIntyre, che nel 2019 è ancora un heel a tutti gli effetti. Non è un gran match, ma è abbastanza decente e conciso, che basta e avanza per essere il primo incontro di Reigns da sei mesi a questa parte. Reigns vince grazie alla Spear e cimenta il suo ritorno in pianta stabile.

È tempo di promo, o meglio, è ora di Elias WrestleMania Concert. La regia fa un buon lavoro, non c’è che dire, ma i segmenti di Elias sono destinati ad essere interrotti e questo non è da meno. Risuona la theme song “Basic Thuganomics”. Interrompiamo WrestleMania 35 per portarvi a SmackDown del 2003: arriva John Cena in veste da rapper, con il cappello alla rovescia e la catena attorno al collo. Cena prende in giro Elias con un po’ di freestyle, poi lo attacca con il microfono e va a segno con il Five Knuckle Shuffle e con la FU. Grande momento nostalgico! Vintage John Cena!

Il prossimo match è la resa dei conti tra Triple H e Batista. Batista ha ribadito molte volte negli anni che l’unico obiettivo ancora mai raggiunto dal suo ex-leader in Evolution fosse quello di battere lui. Durante la festa di compleanno di Ric Flair, Batista assalì il Nature Boy e si rivolse a Hunter: “Hunter! Adesso ce l’ho, la tua attenzione?” Triple H accettò la sfida, ma non bastava a The Animal. Voleva anche che HHH mettesse in palio la propria carriera da lottatore, cosa che il Cerebral Assassin accettò. Al tavolo di commento, si accomoda Shawn Michaels. I due amici di un tempo ce la mettono tutta per regalarci un gran match, ma come di consueto da alcuni anni a questa parte, il match soffre della durata troppo estesa e della lentezza dell’azione. L’unico momento del match che ha suscitato una forte reazione del pubblico (e che ha fatto rabbrividire me, a essere onesti) è stato quando Hunter ha strappato il piercing dal naso di Batista con una pinza. Già è stata forte la scena prima ancora in cui HHH, sempre con la pinza, ha piegato le dita di The Animal all’indietro. Tutto il resto del match sembra mandare in letargo la folla, anche perché non è piacevole per niente. Nel finale, arriva Ric Flair che porta il fidato martello a Triple H, con il quale colpisce l’avversario e lo finisce con il Pedigree per vincere l’incontro. Che dire… erano tutti e due troppo vecchi per una prestazione migliore di così. Questo, amici miei, è l’ultimo match in carriera sia di Batista che di Triple H. Salvo qualche futura sorpresa, The Game non salirà mai più sul ring per lottare. I ringraziamenti però, me li conservo per un’altra edizione.

Dal backstage, c’è un segmento comico con il B-Team che si conclude con la running gag di tutte le edizioni. Ron Simmons: “DAMN!”

Anche per il prossimo match, c’è un commentatore “speciale”: JBL. Stiamo per assistere al Retirement Match di Kurt Angle. Non c’è nulla in palio e non c’è modo di salvarsi. Questo match sarà il suo ultimo, che lo perda o no. Il suo avversario è Baron Corbin. Scelta azzeccata? Talmente azzeccata che non piacque nemmeno ad Angle. Ma intanto, eccovi serviti. L’Olympic Hero ha qualche momento di gloria che ci ricorda quanto sia stato grande sul ring negli ultimi 20 anni. Dopo 6 minuti, tutto finisce. Kurt Angle fa il suo dovere: uscire di scena mandando over l’ultimo avversario. Non è che, col senno di poi, la vittoria abbia giovato in qualche modo a Corbin, che stenta tuttora a ritagliarsi il suo spazio all’interno della card, ma almeno nessuno potrà mai farne una colpa ad uno dei migliori lottatori che abbiano mai calcato un ring. Kurt saluta il pubblico con un breve promo in cui ringrazia per il supporto durato due decenni. Poi chiede al pubblico di salutarlo con le parole che hanno fatto parte della sua carriera. Risuona la sua theme song e il pubblico canta “You suck” nel ritmo della musica, salutando l’Olympic Hero con una meritatissima standing ovation. Chi ringrazia, caro Kurt, siamo noi. Grazie per i numerosi classici che ci hai regalato. Grazie per i momenti epici e memorabili tipo “Sexy Kurt” e “Jimmy Crack Corn and I don’t care!” Sarai sempre ricordato come uno dei migliori di sempre!

Siamo giunti al co-main event, in cui è in palio il titolo intercontinentale (non succedeva da tempo, eh?). Il campione in carica è Bobby Lashley, che è accompagnato da Lio Rush (“LASH-LEY! LASH-LEY! LASH-LEY!” – Diamine, se avevo voglia di prenderlo a sprangate!). Accolto da un grandissimo pop, arriva il “Demon” Finn Balor, che è una sorta di alter-ego del “normale” Finn Balor, più forte e più pericoloso nonché finora imbattuto. Per l’appunto, qui non è da meno e sconfigge Lashley nel giro di 4 minuti, diventando per la seconda volta campione intercontinentale. Eccolo, il WrestleMania Moment per l’irlandese. Ma siamo già alla soglia della sesta ora dell’evento, quindi per quanto sia felice per Balor, a questo punto vorrei solo arrivare alla fine dello show senza crollare (parlo al presente, ma mi riferisco alla notte in cui vidi lo show in diretta).

Prima del main event, arriva Alexa Bliss ad annunciare il numero di spettatori (che tanto è solo un invenzione della compagnia e quindi non gliene frega niente a nessuno, Alexa, possiamo andare avanti, per pietà?), poi dice che è il momento giusto per fare una pausa (“Sì, hai proprio ragione!”, dissi e andai a fumare una sigaretta, per cui mi persi quello che successe dopo:) e arrivano R-Truth e Carmella che fanno il loro balletto da “Dance Break”. Mi perdo anche il trailer per WrestleMania 36, che si terrà a Tampa Bay il 5 aprile 2020. Di sicuro!

E siamo finalmente giunti al main event. La vincitrice della Royal Rumble, Becky Lynch, sfida tutte e due le campionesse, sia quella di Raw (che è Ronda Rousey) che quella di SmackDown (che è Charlotte Flair). Tutti avremmo voluto vedere The Man affrontare la Rousey e basta, ma Charlotte fu gettata nella mischia perché sì. Ronda aveva debuttato a WrestleMania 34 ed era ancora imbattuta da allora. Per quel che riguarda Becky, la sua ascesa era iniziata proprio con un turn heel ai danni di The Queen, ma il pubblico si rifiutava di fischiarla, anzi cominciarono a riservarle i pop più rumorosi di tutta la divisione femminile, allorché turnò di nuovo a face. Il match contro Ronda si doveva già tenere alle Survivor Series 2018, ma saltò clamorosamente dopo che Becky si ruppe il naso per un pugno troppo stiff di Nia Jax. Adesso, dunque, era arrivato il momento di dare alle donne le meritate luci della ribalta. Le ragazze danno vita ad un match piacevole, anche se non è un capolavoro. Dopo quasi 22 minuti, nonostante un clamoroso botch, The Man schiena Ronda Rousey e conquista tutte e due le cinture. Poco dopo lo show, saranno in molti a parlare del botch: le spalle della Rousey non erano a terra durante lo schienamento, quindi il pin era irregolare. La cosa però non ebbe mai un seguito in quanto la Rousey si ritirò dalle scene per tre anni. Lo show si conclude con Becky Lynch che festeggia con le due cinture. Questo show segna la fine delle One Night WrestleMania.

La durata originale dello show era di 5:24:19, ma dopo alcuni minimi tagli (che non ho individuato) adesso la durata è di 5:19:37. Il kickoff invece, è durato 2:03:28. Questo ci porta alla durata complessiva di 7:23:05. Sono stati disputati ben 16 match (sembra essere tornati agli anni ’80, eh?) con una durata complessiva di 3:11:23, il che equivale a 43,2%. Vabbé.

Allora, che dire dopo una serata così lunga? Abbiamo assistito a due match che vivevano solo del momento creato (Rollins-Lesnar e Reigns-McIntyre), alcuni match buoni, un classico e un mucchio di roba mediocre. Ne è valsa la pena? Diciamo che quest’edizione è stata piacevole dal punto di vista narrativo, ma non da quello lottato. Il problema è la sua lunga durata. Per quanto possa essere raccontata bene, arrivati ad un certo punto, non vediamo l’ora che finisca, non importa quanto ci piaccia il wrestling. Perciò diamole il dovuto credito per quel che ha fatto bene e diamole il voto finale di 7/10. Voi cosa dite? Troppo severo? O troppo buono?

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a [email protected]. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Ci si sente domani/stasera con la prima Two Night WrestleMania.

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 30 – 8,75

WrestleMania 31 – 8,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 34 – 8,25

WrestleMania 28 – 8

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 24 – 7,75

WrestleMania 26 – 7,5

WrestleMania 23 – 7,5

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 22 7

WrestleMania 35 – 7

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 25 – 6,75

WrestleMania 14 – 6,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 32 – 6,5

WrestleMania 33 – 6,25

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 29 – 5,75

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 27 – 5,25

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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