WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #25

Siamo giunti ad un importante traguardo! WrestleMania festeggia l’anniversario d’argento, arrivando alla bellezza di 25 edizioni. E dove altri potrebbe tenersi un’edizione importante come questa se non nella sede che aveva ospitato la migliore WrestleMania di sempre?


Siamo in piena PG Era, quindi niente più parolacce in TV, niente più donne che si presentano sul ring come se dovessero girare un pornazzo, niente più sangue e soprattutto – questo per fortuna – niente più sediate in testa. Dopo la morte di Chris l’innominato, il cui cervello era talmente danneggiato da sembrare quello di un ottantenne, la WWE ce l’ha messa tutta per non correre rischi a lungo termine né loro né i lottatori.

L’edizione numero 25 è ricordata soprattutto per un solo match, che ora andremo a vedere come tutti gli altri. Per molti, il resto dell’evento è stato deludente. Anche gli acquisti calarono leggermente, arrivando a “soli” 960.000, che sono sempre tanti, ma meno dell’anno precedente. Andiamo a vedere com’è andata, su. Dal Reliant Stadium di Houston, Texas…

WrestleMania 25

È il 5 aprile 2009 e ci troviamo qui con 72.744 spettatori. A cantare l’inno nazionale, c’è Nicole Scherzinger dei Pussycat Dolls. Il tavolo di commento inglese, adesso, è uno solo. I commentatori sono JR, Jerry Lawler e Jim Ross. Quello spagnolo è invece sempre lo stesso, con il duo Savinovich-Cabrera.

Nel pre-show c’è stato un Lumberjack Tag Team Match con in palio tutti i titoli di coppia, con lo scopo di unificarli. I primi WWE World Tag Team Champions diventano i Colons, Carlito e Primo, dopo aver sconfitto The Miz e John Morrison. Questo match di buona qualità è stato sbattuto nel preshow perché… ecco, continuiamo e ve ne accorgerete.

Ad aprire il main show è il Money in the Bank Match. I partecipanti sono Kofi Kingston, Kane, MVP, CM Punk, Christian, Finlay, Mark Henry e Shelton Benjamin. Mark Henry non so cosa ci faccia, in questo match. L’incontro risulta buono, anche se non a livello dei precedenti, ma spicca il somersault di Shelton Benjamin dalla scala su tutti gli altri. La vittoria va a CM Punk che diventa Mr. Money in the Bank per la seconda volta di fila. Questo lo porterà al turn heel alcuni mesi dopo e sarà l’ascesa all’interno della compagnia per la Straight Edge Superstar.

Sullo stage, sale Kid Rock, che si esibisce in un medley delle sue migliori canzoni. E per questo, i Tag Team Champions hanno dovuto essere spostati nel preshow. Non aggiungo altro…

Il prossimo “match” è una 25 Divas Battle Royal. Possibilmente uno dei match più brutti della storia, anche perché non si capisce nemmeno chi siano le Divas, tanto è pieno il ring. A poco a poco, si palesano alcune ragazze del passato tipo Torrie Wilson, Molly Holly o Sunny. Doveva apparire anche Trish Stratus, ma sembra che abbia rifiutato. A che pro proporre una Battle Royal con 25 Divas se non bastano quelle che hai per arrivarci? Dopo sei minuti di obbrobrio vince una sconosciuta che già dall’inizio era palesemente un uomo, anche se da lontano non si capiva chi fosse. La “vincitrice” si presenta col nome di Santina Marella e sarebbe la gemella di Santino. Inizia così una storyline improponibile che non fa ridere nessuno, ed è un peccato, perché Santino sapeva fare di molto meglio di questo. Fate un favore a voi stesso e NON guardate questo match. Sono sei minuti che non riavrete indietro.

Il match successivo vede coinvolte alcune leggende della Golden Era che sfidano Chris Jericho in un Handicap Elimination Match. La WWE avrebbe voluto proporre Jericho vs. Mickey Rourke, protagonista del film “The Wrestler” (2008), ma a quanto pare, i suoi manager rifiutarono in quanto temevano che ci avrebbe rimesso la possibilità di vincere oscar. Perciò, Jericho se la vede con “Rowdy” Roddy Piper, “Superfly” Jimmy Snuka e Ricky “The Dragon” Steamboat, accompagnati da Ric Flair. I primi due fanno affidamento sulla loro popolarità, ma non sono più capaci di stare sul ring, anche se ad aiutarli è un mostro sacro come Chris Jericho. Gli ultimi minuti con Steamboat, tuttavia, risultano piuttosto piacevoli in quanto The Dragon sembra non essere invecchiato nemmeno di un giorno. Vista però la breve durata, il match rimane quel che è: un match decente che ha strappato qualche sorriso ai fan di vecchia data. A vincere è – giustamente – Jericho. Dopo ‘Mania, Steamboat e Jericho si rivedranno in un match 1 contro 1.

Nel post-match, Jericho attacca anche Ric Flair, poi provoca Mickey Rourke che è seduto in prima fila e lo sfida a salire sul ring. Rourke non si lascia pregare e atterra Jericho con un gancio sinistro, per la gioia del pubblico.

Il prossimo match è un Extreme Rules Match tra Jeff e Matt Hardy. La faida è stata costruita in modo fantastico, visto che dapprima nessuno si aspettava il turn heel di Matt ai danni del fratello, che costò la WWE Championship a Jeff. I due fratelli tirano fuori un match ricco di spot spettacolari, anche se non è un classico, tutto sommato. Alla fine, ti lascia un po’ quella sensazione che si sarebbe potuto fare di meglio, ma non toglie nulla alla performance dei fratelli del North Carolina. La prima vittoria va a Matt Hardy, anche se la faida si concluderà con un I Quit Match con Jeff vittorioso.

Per la prima volta dall’edizione numero 18, a WrestleMania viene conteso il titolo intercontinentale. Il campione in carica è JBL che, durante la sua entrata, fa un promo offensivo e spaccone, annunciando che lui sarà il campione intercontinentale più dominante della storia. Il suo avversario è Rey Mysterio, che arriva con una maschera ispirata al Joker di Batman. JBL lo attacca prima del suono della campana, ma poi la questione si chiude subito: Enziguiri, dropkick, 619, Splash dal paletto, 1, 2, 3! Rey è il nuovo campione intercontinentale. Nel post-match, JBL prende il microfono, cerca di trovare le parole. “Devo dirvi una cosa!” I fischi del pubblico lo interrompono. “I… I… I QUIT!!!” Il pubblico esplode in un boato. Si chiude qui la carriera da lottatore di JBL. Vabbè…

A volte è un inferno cercare di andare in cielo. È stato questo l’inizio della costruzione del prossimo match. Mr. WrestleMania sfida l’uomo da battere a WrestleMania. Non poteva esserci una contesa più azzeccata per il 25° anniversario. L’entrata di Shawn Michaels è da vedere.

Tra i due non c’è una vera e propria faida. Sono due face che si conoscono da anni. Al limite, si potrebbe dire che Shawn Michaels è uno dei pochi che Undertaker non ha mai sconfitto in PPV, anche se tutte le volte, era per via di intromissioni esterne. Fin dal primo momento, l’atmosfera cambia di grosso. Ci si accorge subito che questo non sarà un match come gli altri. Ed è vero! Non perdiamoci in chiacchiere, questo non solo è un 5 Star Classic, ma probabilmente il miglior match mai visto in tutta la storia della WWE, o addirittura nel mondo. Grandissimo storytelling, che ha un solo obiettivo: voler vincere, essere migliore dell’altro. Infine, è proprio questo l’obiettivo nel wrestling, giusto? I momenti chiave più memorabili sono: 1. La brutta caduta del Deadman che si schianta contro il cameraman, ma finisce con la testa per terra e per gran fortuna, non si fa male; 2. Uno dei migliori Chokeslam mai eseguiti nella storia grazie al selling formidabile di HBK; 3. L’espressione di Taker per il kickout di Shawn dopo la Tombstone Piledriver; 4. La Sweet Chin Music che ci ha fatto sospendere il fiato a tutti, credendo che la Streak sarebbe finita; 5. Il momento finale, con Undertaker che acchiappa HBK che si era lanciato con un Moonsault, per finirlo con l’ennesima Tombstone Piledriver, che stavolta chiude la questione. Dopo oltre 30 minuti, Undertaker vince ed è a 17-0. JR diceva durante il match: “The world is watching a classic!” E aveva ragione. Abbiamo assistito al match più grande della storia. Cosa si potrebbe desiderare di più? Non ci sono superlative che bastino a descrivere quanto sia stato sensazionale. 13 anni dopo, Undertaker racconterà durante il suo discorso nella cerimonia della Hall of Fame 2022 che, poco prima dell’evento, i road agents avrebbero detto a lui e HBK che sarebbero usciti per terzi e avrebbero avuto 15 minuti a disposizione, ma che sia lui che HBK sarebbero andati subito a lamentarsi perché consapevoli di quello che avrebbero potuto fare con più tempo a disposizione e in una posizione della card più adeguata ai loro personaggi e al loro standing. Ringraziamo la filosofia di Undertaker che ci ha ricordato con questo racconto di non accontentarsi mai, perché ci hanno visto bene. Undertaker e Shawn Michaels, adesso, non lottano più. Ma il loro match sarà ricordato per sempre.

Adesso è il momento della World Heavyweight Championship. Anche questa volta, assistiamo ad un entrata memorabile di John Cena, che si fa strada tra altri 100 John Cena.

Il campione in carica è Edge, mentre a sfidarlo sono lo stesso John e Big Show, con cui la “moglie” di Edge, Vickie Guerrero, ha avuto un movimento extraconiugale. Il match non è niente di straordinario, ma neanche brutto. Il momento chiave è la Attitude Adjustment (che non si chiama più FU perché “vaffanc*lo” non si dice in PG Era) su Big Show che aveva già Edge sulle spalle, quindi è una doppia AA, volendo. Ed è così che John Cena riconquista il titolo mondiale, laureandosi per la seconda volta World Heavyweight Champion, mentre è già stato tre volte WWE Champion.

Prima del main event, sale sullo stage la Hall of Fame Class 2009: Koko B. Ware (ma perché…?), Howard Finkel, “Cowboy” Bill Watts, Ricky “The Dragon” Steamboat e Stone Cold Steve Austin, che non è il tipo da giacca e cravatta, per cui se ne libera e si dirige sul ring per festeggiare a modo suo, con tanto di birra, ma fa a meno del dito medio.

Il main event vede per la prima volta da 4 anni il vincitore della Royal Rumble sfidare il campione in carica. Randy Orton è lo sfidante heel, mentre Triple H è il campione face. La faida è stata costruita bene, in teoria, cioè in modo adatto a Triple H che deve dar l’aria di essere incazzato nero. Tuttavia, la storyline risulta poco convincente in quanto Orton, per provocare l’ex leader della Evolution, ha aggredito la famiglia McMahon, che per la maggior parte degli ultimi 10 anni, sono sempre stati heel, quindi risultava difficile odiare Orton per questo. Il match che ne risulta è lento, privo di pathos e una gran delusione considerando i nomi ivi coinvolti, nonché di durata eccessiva con 24 minuti. Sarà forse anche il fatto che era impossibile fare un match soddisfacente dopo la cannonata che ci avevano regalato HBK e Undertaker, ma non toglie il fatto che il match è piuttosto noioso. A vincere, è Triple H, che conserva il titolo e chiude lo show come da tradizione, festeggiando con la cintura.

La durata totale dell’evento è di 3:57:29, mentre i match sono durati in totale 1:53:33, totalizzando 47,8% dello show, poi c’è stato il concerto di Kid Rock, i video package e gli ingressi. Quindi va bene così!

Diciamoci la verità: se non fosse stato per Undertaker-Michaels, questo show sarebbe decente ma da dimenticare. Hanno fatto affidamento sul fatto che fosse il 25° anniversario e che questo sarebbe bastato a vendere. Il Money in the Bank è stato buono ma non di più, le leggende hanno offerto uno spettacolo decente e anche Cena-Edge-Show erano un tantino impegnati, per non parlare dei fratelli Hardy che hanno pensato bene di tirare fuori i loro cavalli di battaglia che avevano reso memorabili un gran numero di contese da loro disputate. Tuttavia, è una vergogna la Battle Royal delle Divas, che poi la vince un uomo, il ché ci dimostra palesemente cosa pensi della divisione femminile, la WWE. Mysterio-JBL va visto come un angle, perché cosa c’è da valutare in 22 secondi? Al limite, possiamo lamentarci del fatto che il titolo intercontinentale torna a essere conteso dopo 7 anni, per poi essere trattato coi piedi. Ma anche questo non è esatto, perché Rey da vita a un regno titolato molto piacevole. In conclusione, visto che maggiormente, la qualità dello è stata buona, cioè da 5,5 o 6 al massimo, eleviamo il voto finale grazie a IL MATCH per eccellenza, che non ci stancheremo mai di vedere e che ci ha fatto apprezzare sia Shawn Michaels che Undertaker ancora più di prima. Il mio voto finale, quindi, è 6,75/10. E voi, che ne pensate? Secondo voi, è stato il match migliore di sempre? Dove lo collochereste in un ipotetico All Time Ranking? Fatemi sapere.

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

A domani con WrestleMania XXVI!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 24 – 7,75

WrestleMania 23 – 7,5

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 22 7

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 25 – 6,75

WrestleMania 14 – 6,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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