WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #11

Mai come nel 1995, la WWE ha fatto affidamento semplicemente sul nome che portava lo Showcase of the Immortals. I tempi erano piuttosto duri e il roster era maledettamente ridimensionato, come lo si vede dalla Royal Rumble del medesimo anno, in cui lo starpower dei partecipanti era ai minimi storici. Le due storie principali dell’edizione numero 11 erano il match per il titolo mondiale, detenuto da Diesel, con lo sfidante Shawn Michaels, forte del fatto di essere stato il primo ad avere vinto la Royal Rumble come entrante numero 1. La loro rivalità si basava sulla loro storia che li accompagnò per quasi due anni a questa parte, quando Diesel faceva da guardia del corpo ad HBK, salvo poi turnare face quando si becco (per sbaglio) una Sweet Chin Music di troppo.


L’altra storyline principale trattava di Lawrence Taylor, leggendario linebacker dei New York Giants (NFL), coinvolto in una faida con Bam Bam Bigelow. Si trattava del primo match di una celebrità dopo WrestleMania 2, quando a salire su un ring della WWE era stato Mr. T, che l’anno prima ancora, aveva addirittura lottato nel main event. Gran parte dei fan storce il naso riguardo a LT nel main event, perché fa fare ai wrestler la figura dei minchioni se gli sportivi di altre discipline riescono a dar loro filo da torcere. È un po’ come se prendi una squadra di sciatori e li mandi contro la Juventus o il Milan (non me ne muoiano i fan di altre squadre). Sappiamo che la palla è rotonda, ma se la Juve poi perde con un netto 5 a 0, che figura ci fa il calcio in sé? Ecco, su per giù l’ho pensata così per anni. Poi però, mi sono detto, ma chi se ne frega, la WWE è un’azienda che deve fare soldi. E se la folla paga per vedere un giocatore di football prendere un wrestler a calci nel culo, ben venga, no? Neanche per andare lontano, anche Logan Paul è acclamatissimo da quando è salito sul ring a WrestleMania 38, giusto?

Il 1995 non è stato un buon anno, come dimostrano gli acquisti PPV che calarono nettamente a 340.000. La WCW stava lentamente guadagnando terreno, spingendo la WWE ad andare in scena con dei PPV mensili dopo questa edizione di WM. Ma le cose andarono di male in peggio, poiché poco tempo dopo il Granddaddy of them All, la WCW cominciò a sottrarre i talenti all’allora WWF. Ma come andò la serata? Dal Civic Center di Hartford, Connecticut (quindi sull’uscio di casa)…

WrestleMania XI

È il 2 aprile 1995 e gli spettatori sono 16.305. A cantare l’inno nazionale, c’è Kathy Huey dei giochi olimpici speciali. Al commento, troviamo Vince McMahon e Jerry Lawler, e in più, è il primo show WWF/WWE in assoluto nel quale a bordo ring c’è lo storico team di commento tedesco – tra l’altro le voci che mi hanno accompagnato per tutta l’infanzia – composto da Carsten Schaefer e Günter Zapf. È anche il “debutto” a bordo ring per i commentatori in lingua spagnola e quelli in lingua francese (ciao Ray Rougeau).

Il match d’apertura vede gli Allied Powers, che sono British Bulldog e Lex Luger, sconfiggere i Blu Brothers, che sono i gemelli Eli e Jacob (meglio conosciuti come Ron e Don Harris) che sono affiancati da Uncle Zebekiah, il futuro Dutch Mantell/Zeb Colter. Match breve e nulla di memorabile, ma basta a scaldare il pubblico. La cosa che più mi piace ricordare degli Allied Powers è la loro musica che è un mash-up delle loro rispettive musiche da singoli.

Nel backstage si mostrano alcuni problemi di audio. Poi, il secondo match vede Razor Ramon sfidare Jeff Jarrett per il titolo intercontinentale strappatogli alla Royal Rumble in maniera sporca. Razor si aggiudica la vittoria, ma solo per squalifica grazie all’intervento di The Roadie (che diventerà presto Road Dogg). Nel post-match, scoppia una rissa tra 1-2-3 Kid (X-Pac) e gli heel, con questi ultimi che hanno la meglio.

Ed è il turno di The Undertaker, che è in piena faida con la Million Dollar Corporation (come tanti altri), che gli ha rubato l’urna. Il Deadman deve vedersela con King Kong Bundy. Il match è carico di overbooking: Taker riesce a riprendersi l’urna in un momento di disattenzione da parte di Ted DiBiase (ormai in ruolo da non-wrestler a causa di seri infortuni alla schiena), ma arriva Kama a sottrargliela di nuovo e scappa, annunciando di volerci fare una collana d’oro. Il futuro Phenom vince il match dopo una Leaping Clothesline in uno dei peggiori match (dopo quello di WM 9) da lui disputati a WrestleMania, e non per colpa sua. È a 4-0, adesso.

La storia che ci accompagna per quasi tutta la serata è la ricerca di Pamela Anderson, che doveva accompagnare Shawn Michaels per il suo match ma nessuno riesce a trovarla. Vabbè che, in compenso, c’è Jenny McCarthy con Shawn, scusate se è poco. Nicholas Turturro, attore protagonista della serie “NYPD Blue”, si reca alla ricerca della canadese, ma trova Jonathan Taylor Thomas (noto dalla serie “Quell’uragano di papà”) a giocare a scacchi con Mr. Bob Backlund.

Il prossimo match vede gli Smoking Gunns, Billy e Bart, difendere i loro titoli di coppia contro Owen Hart, ormai denominato “King of Harts” dopo aver vinto il torneo King of the Ring 1994, e un mystery partner. Per la sorpresa del pubblico, Owen presenta come suo partner nientemeno che Yokozuna, arcinemico del fratello Bret. Yoko sembra essere ingrassato ancora durante la sua assenza che durava dalle Survivor Series 1994, infatti la maggior parte del match la combatte Owen. I due nuovi alleati battono i campioni e sono i nuovi Tag Team Champions. Qui, Billy Gunn è ancora un cowboy con mullet e baffi, lontanissimo dalla sua gimmick incentrata sul sedere.

Continua la serata con un “I Quit” Match tra Bret “Hitman” Hart e Mr. Bob Backlund. I due sono in faida da molti mesi a questa parte e Bret aveva perso la WWF Championship proprio contro Backlund grazie al getto della spugna (forzato da Owen con uno stratagemma), e quindi senza mai cedere nella mossa finale di Bob, che era la Crossface Chickenwing. Era quindi l’ora della vendetta. Per il match, l’arbitro speciale è “Rowdy” Roddy Piper. Il match è uno dei più brutti della lunga carriera di Hart in quanto entrambi non riescono a gestire la stipulazione nel modo giusto, andando a cercare la vittoria per sottomissione. Si direbbe sulla carta una tipologia di match ideale per un esperto di tecnica, ma il match è un disastro totale. L’unica macchietta divertente è la battuta di Jerry Lawler quando vediamo un primo piano dei commentatori tedeschi: “These two guys have a perfect face for radio!” Bret Hart vince il match chiudendo Backlund nella sua stessa mossa finale. Backlund, invece di dire “I quit!” oppure “Yes!” dice solo “aaaaahhhhhh”, ma sembra che valga come un sì.

Ancora problemi di audio nel backstage, che ci accompagnano per quasi tutta la serata, ma poi è ora del match per il titolo WWF. Arriva Jonathan Taylor Thomas a fare da timekeeper, mentre Nick Turturro è il ring announcer speciale. Shawn Michaels è accompagnato da Jenny McCarthy e il rientrante Psycho Sid, main eventer dell’edizione 8. Arriva il campione Diesel insieme a Pamela Anderson – ecco dove stava! Il match dura 20 minuti e Shawn Michaels, che è molto acclamato nonostante sia heel, sfiora la vittoria nel momento finale, ma alla fine soccombe alla potenza di Big Daddy Cool, che difende il titolo e festeggia poi con tutte le celebrità. Gli eventi di questo match porteranno poi al passaggio a face di HBK che si riunirà con lo stesso Diesel.

Prima del main event, assistiamo ad un’esibizione del gruppo Salt N Pepa che cantano il loro brano “Whattaman”, con il testo leggermente adattato per Lawrence Taylor. Questa scena non la troverete sul WWE Network per motivi di copyright. Per il match stesso, arrivano prima una manciata di giocatori NFL (che non mi metto a elencare) per LT e la Million Dollar Corporation per Bam Bam Bigelow. Stanno tutti a bordo ring come se fosse un Lumberjack Match. Dopodiché, arrivano i diretti interessati. L’arbitro è Pat Patterson. LT sconfigge Bam Bam in un’egregia prestazione, sembra quasi che fosse sempre stato un lottatore. Ora si può discutere sul pro e contro di tutta la sceneggiata, ma bisogna dar credito a LT per essersi fatto il mazzo e averci fatto pure bella figura. Lo show più importante della WWE – una compagnia di wrestling – si chiude con un gruppo di giocatori della NFL festanti. Non aggiungo altro.

Con appena 2:25:34 di durata in totale, non è certo stato uno show che ricorda WrestleMania. Il lottato ammonta a 1:18:25, totalizzando quindi 53,8% dello show. Niente più squash, ma nessun match era particolarmente lungo, fatta eccezione per il match titolato che è durato 20 minuti.

È stato giusto far chiudere lo show con il match di Lawrence Taylor? Per molti versi no, perché si rischia di screditare il proprio prodotto con una mossa del genere. Si pensi solo a cosa è successo alla WCW anni dopo, quando hanno fatto salire sul ring gente come Dennis Rodman, Steve McMichael (che era presente tra i giocatori che accompagnavano LT) e David Arquette. È però giusto dire che un giocatore di football tende a essere noto a più spettatori in America di quanto non lo sia un lottatore della WWF/WWE; quindi, se vuoi andare ad attirare l’attenzione di quelli che non ti seguono, devi fare quel che devi fare. In molti considerano questo show una delusione totale, ma molti altri lo credono lo show che salvò la WWF dal fallimento. Ognuno creda quel che preferisce. E voi, cosa ne pensate?

In conclusione, direi che quest’edizione non vada oltre la sufficienza. Abbiamo avuto 4 match decenti, 1 buono e 2 da dimenticare, che a loro volta, vanno sempre ricordati, uno per la sua importanza storica (ovvero la Streak del Deadman), l’altro per l’insolito traguardo (l’unico match brutto disputato da Bret Hart). Non infieriamo oltre su questa WrestleMania e diamole il 5/10, anche perché guardandola – vuoi per lo stage, vuoi per l’atmosfera – non dà la sensazione di stare guardando il Granddaddy of them All. Voi siete d’accordo?

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Vi aspetto domani con WrestleMania XII!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):

WrestleMania 10  – 7

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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