WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #22

WrestleMania 22 è stata un edizione particolare dal punto di vista mediale. Il mondo del wrestling era ancora scosso dalla morte di Eddie Guerrero, che sicuramente avrebbe avuto un ruolo di maggiore importanza all’interno di questo show. Non essendo possibile, ancora una volta la realtà si intreccia con le storyline e la caccia al titolo mondiale vede protagonista Rey Mysterio in quanto migliore amico de La Raza. Poi, c’è chi storce ancora il naso per questo, visto che il nipote Chavo stava proprio lì, e se proprio c’era da dare un contentino alla famiglia Guerrero, la scelta sarebbe dovuta cadere su di lui. È però innegabile che Chavo non era lontanamente al livello del lottatore mascherato, che era un eroe per i più piccoli e anche più carismatico. Col senno di poi, la scelta è stata giusta, secondo me.


Come sempre, però, i match titolati sono due, e stavolta, nel main event c’è John Cena (e per la terza volta, è Raw a chiudere l’evento più importante dell’anno) a difendere il titolo contro Triple H. Qualcosa è successa negli ultimi 12 mesi, perché Cena, pur essendo face, è il lottatore più fischiato dello show. Capisco che il booking del suo personaggio non è stato tra i migliori, facendolo risultare una sorta di Superman invincibile, ma l’ostilità nei suoi confronti da parte dei tifosi, soprattutto degli uomini, è di una portata mai vista prima. Tant’è che al povero John piovono addosso cori come “F*ck you Cena!” oppure “You can’t wrestle!” Ciononostante, la WWE rimarrà irremovibile nel proporlo come un supereroe sorridente, visto che riscuote incredibili entrate sul merchandising, anche se gli anni d’oro della WWE sembrano essere passati a prescindere, visto che calano sia i ratings (rispetto agli anni precedenti) che gli acquisti, che per quest’edizione sono 975.000.

Per cos’altro è ricordato questo show? Non perdiamoci in chiacchiere e andiamo subito a vederlo, che ne dite? Dalla Allstate Arena di Chicago, Illinois…

WrestleMania 22

È la seconda edizione consecutiva senza il numero romano. La theme song dell’evento è “Big Time” di Peter Gabriel. È il 2 aprile 2006 e ci troviamo davanti a 17.155 spettatori. I team di commento sono sempre quelli, ormai da anni: JR e Lawler per Raw, Michael Cole e Tazz per SmackDown e il duo Savinovich/Cabrera per il pubblico spagnolo. L’inno nazionale lo canta Michelle Williams dei Destiny’s Child.

Il dark match è stato una 18 Men Interpromotional Battle Royal vinta da Viscera.

L’opener è un match decente (ma non di più) in cui i World Tag Team Champions, Big Show e Kane, difendono con successo i titoli contro Chris Masters e Carlito. Da notare il debutto a WrestleMania del famoso Shhh Chop di Big Show. Nel post-match, i perdenti litigano tra di loro.

Segue un promo di Shawn Michaels, in cui ci dice di non aspettarci un classico da lui, questa sera, perché il suo avversario è Vince McMahon. Ammiro la sincerità!

Continuiamo con il Money in the Bank Ladder Match, il quale stavolta è composto per metà da lottatori che non sono certo noti per le loro capacità in questa tipologia di match. I partecipanti sono Rob Van Dam, Bobby Lashley, Ric Flair, Matt Hardy, Finlay e Shelton Benjamin. In un match buono, ma niente di straordinario, è RVD a vincere la valigetta. Bisogna dare merito a Flair per aver partecipato ad un match di questo tipo nonostante la sua età.

In un breve segmento dal backstage, Batista – al momento ai box – promette di tornare presto e di riprendersi il titolo.

Poi, è ora della Hall of Fame Class 2006. Arrivano tutti in compagnia (che scriverò fra parentesi), e sono “Mean” Gene Okerlund (Kristal), Sherri Martel (Ted DiBiase), Tony Atlas (Victoria), Verne Gagne (Kristal), William “Refrigerator” Perry (Melina), i Blackjacks (Lanza e Mulligan) e infine, Eddie Guerrero che è rappresentato dalla moglie Vickie e il nipote Chavo. L’indotto principale è Bret “Hitman” Hart, che ha rifiutato di apparire sul Grandest Stage of them All in quanto non si sentiva a suo agio. La sera prima, durante la Hall of Fame Induction Ceremony, aveva anche minacciato che se Shawn Michaels si fosse trovato nell’edificio, lui se ne sarebbe andato senza pensarci due volte. Ci vorrà ancora qualche anno prima che appaia di nuovo in uno show WWE.

Dopodiché, è ora del match per il titolo US. Il campione in carica è Chris Benoit e lo sfidante è JBL, che è accompagnato da Jillian Hall nel suo periodo pre-canterino. Il match è decente, ma nulla di memorabile, come quasi tutti i match di JBL, ma quest’ultimo vince in maniera sporca ed è il nuovo campione degli Stati Uniti.

Tira aria violenta per il prossimo match, perché stanno per scontrarsi Edge e la Hardcore Legend, Mick Foley. Questo risulta essere lo showstealer che sfiora le 5 stelle grazie ai Sick Bump e gli spot classici alla Mick Foley, quali sono le puntine da disegno e il filo spinato. Lo spot più memorabile è la Spear che schianta Mrs. Foley’s Baby Boy su un tavolo in fiamme, per il quale i tifosi esclamano “Holy Shit!” Dopo un quarto d’ora intenso come pochi altri, Edge sconfigge la Hardcore Legend, ma continua a tremare per lo shock anche dopo il match. Questo sì che si chiama selling. Il grande Mick Foley si guadagna l’ennesimo standing ovation dopo un’altra prestazione che lo ha visto sottoporsi a dolori atroci pur di intrattenere il pubblico. E pensare che i suoi match più ricordati non si sono tenuti nemmeno a WrestleMania. Qualcuno ha detto Hell in a Cell? Mi piacerebbe riportarvi il video, ma a causa della violenza trasmessa, viene bloccato per restrizioni di età. Potete però vederlo qui!

Prima del prossimo match, nel backstage possiamo ammirare alcune star che fanno brevi camei comici, anche se vedere Snitsky leccare il piede di Mae Young, più che far ridere, fa venire voglia di trapanarsi gli occhi.

Visto che siamo in tema comedy, è ora della pausa gabinetto, perché stiamo per assistere all’Intergender Handicap Match in cui The Boogeyman si scontra con Booker T e la moglie Sharmell. Come molti pronosticavano alla vigilia, il match risulta tra i più brutti e inutili degli anni recenti, ma se non altro, l’odiosa Sharmell è costretta con un bacio a mangiare i vermi. Ci sarà chi si è divertito, a parte Vinnie Mac, giusto? Ah, no? Ma non faceva tutto questo per noi?

È ora della Women’s Championship, la cui costruzione stavolta è tra le storyline più avvincenti della serata. Si tratta della fan psicopatica di Trish Stratus, che è Mickie James. In un ottimo match (in cui non mancano alcuni gesti osceni, uno su tutti è la James che si passa la lingua tra le dita a forma di “V” riferendosi chiaramente alla “V” universale) Mickie batte Trish ed è la nuova campionessa. Purtroppo, molti ricordano questo match per il finale leggermente botchato, al quale i fan rispondono “You f*cked up!” Il pubblico di Chicago è particolare. Ma questo non toglie nulla alla contesa, che è tra le migliori contese femminili degli ultimi anni.

Nel backstage, assistiamo a una preghiera della famiglia McMahon.

Il prossimo match è ricordato per una delle sfide più semplici mai lanciate per il Grandest Stage of them All. Undertaker: “Mark Henry! You! Me! WrestleMania!” E il gioco è fatto. I due si scontrano in un Casket Match, quindi per vincere, bisogna chiudere l’avversario in una bara. La striscia vincente del becchino viene esaltata molto dai commentatori, che la confrontano con altre importanti strisce vincenti di altri sport. Il match non è nulla di straordinario e anche di breve durata, ma è ricordato per il Last Ride contro Mark Henry dall’angolo (spot che Taker ripeterà spesso negli anni a venire) e per il volo preso dal Deadman oltre la terza corda e anche oltre la bara, che poi atterra The World’s Strongest Man con un No Hands Plancha. Tazz lo definisce “Air Deadman”. Per quanto riguarda il risultato, era scontato visto che Henry non godeva dello standing necessario per interrompere la Streak. È 14-0 per il Phenom.

Adesso tocca a Shawn Michaels, che ora viene spesso definito Mr. WrestleMania. Il suo avversario è il Chairman Vince McMahon. La faida si basa sul semplice fatto che Vince è il boss cattivo e HBK non approva il suo comportamento, ma ne viene fuori una storyline avvincente, come succede spesso quando sono coinvolti i McMahon. Il lottato di questo match non importa molto, ma è un incontro carico di emozioni e uno spotfest. Da ricordare l’Elbow Drop di Shawn dalla scala sul Chairman che è per metà dentro un bidone della spazzatura e per giunta appoggiato su un tavolo, che va in frantumi. Grande storytelling da parte di entrambi, soprattutto da HBK che ci ha dato ancora una volta la sensazione di avere visto il migliore match della serata.

Il prossimo match è il Triple Threat per la World Heavyweight Championship. È la prima volta da quando esiste la brand extension che, a chiudere lo show, non è il match titolato in cui partecipa il vincitore della Royal Rumble. Il campione in carica è Kurt Angle, mentre gli sfidanti sono Randy Orton e Rey Mysterio.

In un match formidabile ma di durata troppo breve, vista la bravura di tutti e tre i protagonisti, Rey Mysterio corona il suo sogno e diventa campione mondiale dei pesi massimi, dedicando la vittoria al suo defunto amico, Eddie Guerrero. Il momento è altamente emozionante, specie quando arrivano anche Chavo e Vickie a festeggiare insieme a lui. Davvero indimenticabile. Peccato che poi, il booking sia stato pietoso…

Prima del main event, è il momento del cooler di turno, che stavolta è un Playboy Pillow Fight. In parole povere, è un match femminile durante il quale il ring è addobbato a tema di Playboy. Si affrontano Candice Michelle e Torrie Wilson, con quest’ultima che ne esce vittoriosa. Del match non frega niente a nessuno, nemmeno agli adolescenti arrapati. Bella battuta di JR che si chiede se le ragazze fumeranno una sigaretta dopo aver finito. Per il resto, è una perdita di tempo per far riprendere fiato ai tifosi, ma quelli erano pronti per il main event.

Ed è infatti proprio quello che segue. Entrambi i lottatori fanno entrate spettacolari.

Trovandoci a Chicago, la città che vide la nascita della malavita organizzata negli Stati Uniti, la WWE gioca su questo fatto e riserva a John Cena un’entrata ispirata a “Gli Intoccabili” di Brian De Palma.

C’è per caso qualcuno che non ha riconosciuto CM Punk? Mi sembra improbabile.

Per il match, i tifosi invertono i ruoli dei due, osannando l’heel Triple H e fischiando pesantemente John Cena. I due danno vita ad uno spettacolo coi fiocchi, dimostrando eccellente alchimia e creando un incontro ricco di pathos e con colpi di scena ancora piuttosto inediti, tra i quali il kickout di Triple H dopo la FU. Un match grandioso che merita le 4 stelle, quindi un main event degno di essere visto. La contesa si conclude con la STFU di Cena, che costringe Triple H a cedere in un finale drammatico e totalmente inaspettato. È la terza volta consecutiva che Triple H perde in maniera pulita, e per la seconda volta per sottomissione, per giunta. Cena è il primo main eventer di WrestleMania da sei anni a questa parte a conservare il titolo.

Dopo il video dei punti salienti dello show, WrestleMania 22 si conclude con Triple H che lascia il ring e viene osannato dal pubblico di Chicago. Questo porterà al suo turn face che durerà per sette anni. Conclusione fantastica.

Lo show è durato 3:53:16, regalandoci 2:13:56 di match, per un totale di 57,4%. Va bene così. Sono diminuiti i segmenti backstage inutili, ma gran parte del minutaggio è riservata ai video riassuntivi delle faide e agli ingressi. Ci sta.

Cosa ricorderemo di quest’edizione? Innanzitutto, bisogna dare credito al pubblico della Allstate Arena che è sempre una garanzia, perché sono accesi e imprevedibili, come lo si vede dal main event. In più, abbiamo assistito a dei match piacevoli per la maggior parte, un No holds barred Match emozionante per lo storytelling, un main event formidabile e un Hardcore Match da brividi. E non dimentichiamoci del match tra Trish Stratus e Mickie James, anch’esso ottimo, e un MitB piú che riuscito, anche se ne vedremo ancora di migliori. Gli unici match che non sono serviti a niente, se non a permetterci di andare in bagno, sono Boogeyman/Booker T e Torrie/Candice. Ma non guasta avere anche questo in uno show che dura 4 ore. Hanno fatto il loro dovere, va’. Devo dire che si sentiva moltissimo la mancanza di Eddie, ma anche quella di Batista. Per quanto riguarda lo show, ricordo di essere stato soddisfatto quando l’ho visto il giorno dopo la messa in onda, anche se non è di certo stata la migliore edizione che abbia visto. E non è cambiata la mia opinione, per cui gli do un buon 7/10. E voi? Che ne pensate? Ricordate questo show? Ditemi la vostra.

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a [email protected]. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Ci si legge domani con WrestleMania 23!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 22 – 7

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 146,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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