WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #5

Buonasera a tuttƏ e bentornati alla tappa numero 5 della strada dei ricordi. Avete presente quando, dopo una prestazione riuscita benissimo, si urla “bis”? Bene, mettete da parte quel paragone, perché considerando l’andamento dell’edizione precedente, al posto di Donald Trump non ci avrei speso nemmeno un centesimo per fare il “bis”. E in quel caso, sarei stato un perfetto idiota, perché l’edizione numero 5, quantomeno, offrì un main event che nessuno al mondo voleva perdersi per come era stato costruito. Il campione del mondo della WWF, “Macho Man” Randy Savage, causa la sua fortissima gelosia, voltò le spalle all’amico e partner Hulk Hogan, nonché al pubblico. Tutti aspettavano di vedere quindi questo incontro tra due stelle di primissima grandezza. Per l’unica volta nella storia di WrestleMania, la manifestazione si tiene per la seconda volta di fila nella stessa sede, ovvero la Boardwalk Hall (meglio conosciuta come Trump Plaza) di Atlantic City, nel New Jersey. Con 767.000 ordinazioni PPV (USA/Canada), questo traguardo rimane ineguagliato fino all’edizione numero 15. Tanto per rendere l’idea di quanto fosse bollente la storyline. Andiamola a vedere.


WrestleMania V

È il 2 aprile 1989, i tifosi in arena sono 18.946, poco meno di quelli dell’anno prima. L’inno nazionale lo canta la WWF Women’s Champion, Rockin’ Robin, e pure male. Ma pazienza.

Nell’opener, Hercules batte King Haku. Di certo non era la migliore delle idee aprire lo show con questo match. Non è meglio nemmeno il secondo match, che tra l’altro vede il debutto di “The Rockers”, Marty Jannetty e Shawn Michaels, ma a loro tocca farsi pestare dai Twin Towers, Akeem e Big Boss Man. Bravino, questo Shawn Michaels, eh?

Brutus “The Barber” Beefcake se la vede con “Million Dollar Man” Ted DiBiase, ma il match termina in doppio countout, come molti dei match di Beefcake. Subito dopo, i Bushwhackers battono i Fabulous Rougeaus in un match da “ridateci indietro i soldi”, dove nemmeno l’ilarità dei neozelandesi serve a digerire i cinque minuti tremendi.

In compenso, Mr. Perfect e The Blue Blazer (Owen Hart) ci regalano 6 minuti piacevoli, che non bastano però a mettere in mostra le loro vere capacità. Non potevano cancellare i Bushwhackers e dare qualche minuto in più a questi due?

Peccato però che sia uno dei pochissimi match degni di nota, perché subito dopo si scontrano i Demolition (Ax e Smash) con i Powers of Pain (Warlord e Barbarian) e Mr. Fuji in un Handicap Match, con i Demolition che escono vittoriosi da un tanto atteso quanto inguardabile match privo di mosse di wrestling. E come se non bastasse, il match successivo è ancora più brutto, ma perlomeno brevissimo, con Dino Bravo che sconfigge Ronnie Garvin.

Avete lasciato ogni speranza? Non preoccupatevi, arrivano Strike Force (Tito Santana e Rick Martel) a farvi rifare gli occhi, facendo bene contro i Brain Busters (Arn Anderson e Tully Blanchard), ma venendo comunque sconfitti.

Come intermezzo, è l’ora del Piper’s Pit. Roddy Piper – quello che si era ritirato in pompa magna due anni prima – ha come ospite il conduttore televisivo Morton Downey Jr. Dapprima, arriva Brother Love travestito da Roddy Piper, ma viene cacciato via da quello vero a calci nel sedere. Durante l’intervista, Downey fuma una sigaretta, e dopo un battibecco a riguardo, Roddy Piper decide di spegnere la sigaretta con un idrante. Classico WrestleMania Moment, ma ci sono voluti 20 minuti per arrivarci.

Ripartiamo con il wrestling: Jake “The Snake” Roberts sconfigge André The Giant per squalifica dopo che quest’ultimo se la prende con l’arbitro speciale, Big John Studd. Jake Roberts tira fuori il serpente Damien, grazie al quale potete gustarvi la faccia da “me so’ ca*ato” di André.

Poi è la volta della Hart Foundation (Bret Hart e Jim Neidhart) che se la vedono con Greg Valentine e Honky Tonk Man, e vincono pure. Il match non è di certo un granché, ma il protagonista assoluto è il grande Bret Hart. Dopo, il campione intercontinentale, Ultimate Warrior, deve difendere il suo titolo dall’assalto di Rick Rude. In un match abbastanza guardabile (ce n’erano pochi nella carriera di Warrior), Rude riesce – seppur con l’aiuto del suo manager, Bobby “The Brain” Heenan – a strappare il titolo al campione, laureandosi campione intercontinentale.

Bad News Brown e “Hacksaw” Jim Duggan si battono in un match brutto ma breve, che finisce in doppia squalifica in quanto tutti e due si muniscono di oggetti proibiti. Subito dopo, Red Rooster squasha Bobby Heenan in soli 29 secondi.

Finalmente è ora del main event, che non delude assolutamente le aspettative. È senza dubbio il miglior match della serata, entrambi ci hanno messo molta passione, anche se si palesa parecchio il fatto che sia Randy Savage a fare il carryjob. Per la gioia del pubblico, Hulk Hogan sconfigge il suo arcinemico e si laurea per la seconda volta campione mondiale WWF, concludendo la serata festante insieme ai tifosi.

Con questi 14 match, arriviamo alla durata complessiva di 1:49:45 di lottato su 3:40:19 di show per intero. Questo ci porta a un totale di 49,8% di wrestling, quindi pressappoco metà dello show, e questo contando che 20 minuti sono stati riservati al Piper’s Pit. Quindi mica male.

Che voto diamo però a questa WrestleMania? È stato un susseguirsi di emozioni, sia negative che positive. Ad un match decente ne seguivano due totalmente inguardabili, non degni di un grande palco come WrestleMania. Se non fosse stato per il main event, che è stato anche tra i migliori match mai disputati da Hulk Hogan in WWF, questo show si ritroverebbe al livello di WrestleMania 4. Ma grazie anche ad alcune prestazioni promettenti viste nel corso della serata, arrivate sempre nel momento giusto ad afferrare lo spettatore con la punta delle unghie, onoriamo questo fatto e andiamo con un 3,25/10. 3,25 perché non è di certo una ‘Mania da non perdere, ma pur sempre un tantino migliore dell’edizione numero 2. Secondo me, va bene così. Voi cosa ne pensate? Avete visto questo show? Fatemi sapere.

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Domani si va in Canada, a vedere WrestleMania VI.

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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