WWE Vintage Critic – History Pack – Chapter 4

Buongiorno a tutti dalla Sicilia e scusate il leggero ritardo causa settimana di Ferragosto e festa patronale del mio comune di provenienza! Chino il capo in gratitudine per le bastonate evitate e vi porto con me subito a vedere un altro evento storico: a grande richiesta, il primo (e unico) PPV targato nWo. Si tratta di WCW Souled Out 1997, che è stata la notte di Nick Patrick. Siamo nel bel mezzo delle Monday Night Wars e la WCW sta facendo il deretano a Vince McMahon e la sua compagnia di Stamford, che a malapena si regge in piedi, anche se stavano emergendo pian piano nuove star del calibro di Mankind, Triple H, The Rock e Stone Cold Steve Austin. Souled Out, dal canto suo, si presenta con tanto di stage nWo, team di commento nWo e arbitro heel a tutti gli effetti. Com’è, dunque, che la cosa non si sia mai ripetuta? Andiamolo a scoprire.


E come sempre vi ricordo: Dato che mi servo della versione del WWE Network, alcune cose potrebbero essere state censurate, rimosse o modificate. Quindi, se scoprite degli errori di completezza, prendetevela con la WWE. Chi trova errori di ortografia, è autorizzato a tenerseli come ricordo. Qualora invece foste di un parere diverso dal mio, non esitate a farmelo sapere. Mi fa piacere discuterne, inoltre nessuna opinione è quella “giusta” o “sbagliata” quando si parla di wrestling. Ed ora buona lettura e ricordate: Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro.

WCW: nWo Souled Out – 25 gennaio 1997 – Five Season Center di Cesar Rapids, Iowa

Sono 5.120 gli spettatori presenti, al commento troviamo Eric Bischoff e Ted DiBiase, storico “Million Dollar Man”. Lo show si apre con dei camioncini dell’immondizia con tutta la nWo a bordo che vengono scortati dalla polizia. C’è da dire che, a questo punto, la nWo è ormai più che uno stable, visto che ne fanno parte cani e porci, tant’è che sono in pochissimi a saperli nominare tutti. I fondatori della nWo – Hulk Hogan, Kevin Nash e Scott Hall – aprono lo show ed è ora del primo match della serata. Il ring announcer è Neal Pruitt, anche lui heel, che annuncia in modo inconsueto i partecipanti del primo match:

L’uomo che viene da “qualche parte a nord del confine”, Chris Jericho, deve vedersela con “quello del Giappone”, che è Masahiro Chono, quest’ultimo membro della nWo. Già nel primo match si palesa il filone che continuerà per tutta la serata: Nick Patrick che favoreggia la nWo a forza di conteggi lenti per ogni schienamento da parte dei loro avversari o fingendo di non vedere l’uso di oggetti o le intromissioni dei compagni di stable. Dopo aver mandato Jericho attraverso un tavolo, Chono lo riporta sul quadrato e lo finisce con il Yakuza Kick dopo 11:08.

Verdetto: ** ½ – Due uomini molto capaci che hanno svolto il compitino. È sostanzialmente un “against all odds” per Jericho, ma non è che abbiano fatto chissà cosa. Come opener, ci può stare.

Eric Bischoff ci ricorda il “Miss nWo Pageant” e mostra alcune ragazze. Ne intervista due, tra le quali una non si capisce per via del microfono. All’altra viene chiesto cosa farebbe per domare Kevin Nash. Risposta: “Qualsiasi cosa!”

Il secondo match della serata è un Mexican Death Match, ovvero un Last Man Standing Match, tra Hugh Morrus (per la WCW) e Big Bubba (per la nWo). Morrus è accompagnato da Jimmy Hart. Anche questa volta, è cruciale il ruolo di Nick Patrick, che si volta dall’altro lato quando Bubba va a segno con dei Low Blow (come se in un match di questo tipo ce ne fosse bisogno) e conta mooolto lentamente quando Bubba è a terra. Morrus manda Bubba fuori dal ring e continuano a darsele salendo su per la rampa d’entrata. No Laughing Matter Moonsault, ma Bubba si scansa, poi prende una motocicletta e parte a tutto gas, beccandolo in pieno. Morrus non si alza più e il match termina con la seconda vittoria per la nWo dopo 9:03.

Verdetto: * ½ – La stipulazione dovrebbe essere di per sé un garante per un buon match, ma purtroppo, così non è stato. Un finale ben riuscito, ma il match dava un po’ troppo la sensazione che non riuscissero ad ingranare la seconda, se capite cosa intendo. Quella sensazione da “sto seguendo un trattore che non riesco a superare e si stanno abbassando le sbarre del passaggio a livello più avanti”.

Continuano le interviste alle partecipanti del Miss nWo Pageant. “Cosa faresti per far parte di un film con Hulk Hogan?” – “Qualsiasi cosa!” Ma non saranno degli NPC, queste ragazze? Prossima ragazza: “Ho 1 dollaro e 50 sul mio nome!” – “Non bastano!” Le avranno prese dalla strada poco prima dello show?

Per il terzo match, perfino Nick Patrick arriva con tanto di musica d’entrata. Per la WCW, arriva Jeff Jarrett, che deve affrontare M. Wallstreet. A bordo ring ci sono Steve McMichael e la moglie Debra (futura moglie di Steve Austin). Quest’ultima implora Steve di aiutare Jarrett quando quest’ultimo si trova chiuso nello Sleeperhold di Wallstreet. Poco dopo, la coppia se ne va. Jarrett riesce a reagire e chiude Wallstreet nella Figure Four Leglock, ma Nick Patrick afferra il membro della nWo e lo trascina verso le corde. Tornano Debra e Steve McMichael mentre Jarrett si trova chiuso in un Abdominal Stretch. Steve colpisce Wallstreet con una valigetta datagli dai Four Horsemen! Patrick si rifiuta di contare lo schienamento, ma bastano poche minacce di McMichael a convincerlo e così Jeff Jarrett porta a casa la vittoria dopo 9:22. La prima in favore della WCW, stasera.

Verdetto: * – Non sembra quasi vero valutare un match di Jeff Jarrett con una sola stella, eppure è così. Lui non ha fatto né bene né male, onestamente, ma il filone dell’arbitro heel comincia ad essere stancante ed è sembrato anche un po’ eccessivo, questa volta. Vada bene che finga di non vedere le tattiche sporche degli heel, ma poi basta, eh! Soprattutto se questa storia deve andare avanti per tutto il resto della serata.

Torniamo ancora con le ragazze del Miss nWo Pageant. “Qual è il tuo punto forte?” – “I miei piedi.” Ssssssssse… Prossima ragazza: “Come stai?” – “Non ti sento.” – “Come faresti ad oliare i bicipiti di Buff (Bagwell)?” – “Non ti sento.” – “Ok, sei squalificata.”

Arriva la resa dei conti tra due ex compagni: gli American Males. Lo split è avvenuto dopo il turn heel di Buff Bagwell ai danni di Scotty Riggs. Buff fa ora parte della nWo. Partono con un brawl nel quale ha la meglio Buff, anche perché, quando Riggs sembra prendere il sopravvento, c’è sempre Nick Patrick a bloccarlo. Continuano a combattere anche fuori dal ring, dove Buff schianta l’avversario sul guard rail. Neal Pruitt chiama Riggs un perdente. Poco dopo Riggs torna con un Sunset Flip, che Patrick ignora del tutto. Quando sembra riprendere il controllo, Buff sembra sempre un passo più avanti di lui. Dopo 13:51, Buff è il terzo membro della nWo a vincere il suo match grazie alla Buff Blockbuster.

Verdetto: ** – Match decente che mostra palesemente come la WCW fosse intenzionata a puntare su Bagwell, dimostrandolo sempre più astuto dell’avversario, che dal canto suo, non ha fatto male per nulla. Purtroppo, anche loro due, non hanno fatto niente di straordinario, ma se non altro, gli interventi di Nick Patrick non hanno tolto spazio alla contesa.

È di nuovo ora di intervistare qualche ragazza. “Metteresti della biancheria intima sexy per far colpo su Vincent?” – “Certo, perché no?” Prossima ragazza: “Aiuteresti Scott Norton con il suo problema di ‘Flash’?” – Risposta incomprensibile…

Per la nWo, arriva “Flash” Scott Norton che deve vedersela con Diamond Dallas Page. La fase iniziale dura un po’, poi Page prende presto il controllo e cerca subito di andare a segno con la Diamond Cutter, che l’avversario riesce ad evitare. Durante il match, si intravede Sting che osserva l’azione (cosa consueta per una lunga serie di show). DDP riesce a tenere testa a Norton e si prepara di nuovo per la Diamond Cutter quando Buff Bagwell prende il microfono e invita DDP a unirsi alla nWo. Quasi tutta la nWo circonda il ring. Page si dichiara d’accordo e si infila una maglietta della nWo. Poi offre la mano a Scott Norton, che accetta la stretta e DIAMOND CUTTER! Poi se la dà a gambe in mezzo alla folla. Buff: “Non ti rendi conto di cosa hai appena fatto!” Nick Patrick non può che contare. Vince Scott Norton per Countout dopo 9:39.

Verdetto: * ½ – Questo si può considerare più un’angle che un match. Il lottato non è stato male, ma erano solo pochi minuti. Il punto d’interesse era che la nWo voleva a tutti i costi DDP con sé, che aveva già rifiutato un primo invito a Monday Nitro nello stesso modo, colpendo Scott Hall con la Diamond Cutter. Però: Storia o non storia, un finale per Countout in PPV non è piacevole.

Continua la serie di interviste deficienti. “Qual è la tua mossa preferita e come si chiama?” – “Te lo direi volentieri, ma ci sono dei bambini.” Prossima. “Cosa faresti a Masahiro Chono?” – “Tutto quello che vuole purché io abbia delle bacchette.”

Nel prossimo match, sono in palio le cinture dei WCW Tag Team Champions, che sono gli Outsiders, Kevin Nash e Scott Hall. Gli sfidanti sono i Steiner Brothers, Rick e Scott. Iniziano i due Scott e le cose sembrano andare bene per gli Steiners. Da notare che, in questo periodo, Scott Steiner non era ancora Big Poppa Pump e aveva i capelli scuri e lunghi. Rick Steiner viene attaccato da fuori e gli Outsiders prendono il sopravvento sul padre di Bron Breakker, isolandolo dal fratello. Rick colpisce Nash con un Low Blow e riesce l’Hot Tag. Scott Steiner parte subito in quarta. Durante la baraonda, anche Nick Patrick finisce fuori dal ring e quindi non c’è nessuno quando gli Outsiders sembrano avere la vittoria in tasca. Bulldog di Rick su Nash, poi Rick trascina Scott sull’avversario e arriva Randy Anderson a sostituire Nick Patrick. Vincono gli Steiners e sono i nuovi WCW Tag Team Champions dopo 14:43.

Verdetto: *** – Buon match, coinvolgente e scorrevole, anche se è un tipico match di coppie, senza nulla di straordinario. Tuttavia, è finora chiaramente il miglior match della serata e questo la dice tutta su quanto visto finora.

Mentre Bischoff e DiBiase sono furiosi per questo risultato, è ora del prossimo match. Per la nWo, arriva Syxx (Sean Waltman) con la cintura da United States Champion rubata al campione in carica, che è il suo avversario nel seguente Ladder Match. Neal Pruitt annuncia “A Mexican jumping bean”, che è lo US Champion Eddie Guerrero. I due si intendono nello stile di lotta da Cruiserweight, che finalmente ci rinfresca la serata. Spinning Kick a tutta carica e Eddie va a segno con una Swinging Headscissors e uno Spinning Neckbreaker. Senton di Syxx oltre la terza corda, poi si reca sulla rampa per andare a prendere la scala, per poi farne uso come arma. Di nuovo sul quadrato, Syxx rovescia un Irish Whip e scaraventa Eddie contro la scala appoggiata all’angolo. Syxx appoggia la scala nell’altro angolo e va a segno con un Low Blow. Superplex fuori dal ring da parte di Eddie. Eddie sistema la scala e sale su per prendere la cintura, ma Syxx non desiste e tutti e due finiscono a terra. Risalgono e Syxx sembra avere la meglio, ma Eddie urta la scala e Syxx cade giù. Eddie sale ancora, Syxx lo afferra per un piede, poco dopo sono di nuovo tutti e due in cima. Riescono tutti e due insieme ad afferrare la cintura e la sganciano. Cercano di strapparsela di mano a vicenda, Eddie colpisce Syxx con la cintura e Syxx finisce a terra, ma anche la cintura. Eddie salta giù e la raccoglie, per cui vince il match dopo 13:50.

Verdetto: *** ½ -Finalmente un match veramente piacevole. Lo stile di lotta dei due non poteva che essere convincente, soprattutto per questa tipologia di match, che era ancora poco usuale. Anche il ruolo di Nick Patrick era limitato a quello di semplice arbitro, ammesso che ce ne fosse bisogno di uno per un Ladder Match. Anche il finale è stata una trovata bella e inedita. Non c’è che dire, hanno fatto veramente un bel lavoro, anche perché Sean Waltman, all’epoca, era davvero bravo sul quadrato. Per quanto riguarda Eddie, non avrei mai avuto dubbi a riguardo.

Piccolo blooper della WWE: sul canale Youtube lo hanno intitolato Cruiserweight Championship Match!

Ed è ora di chiudere finalmente il Miss nWo Pageant. Il conduttore Jeff Katz presenta tutte le ragazze per nome e dice al pubblico di esultare quando si presenta la loro favorita. Le ragazze sembrano tutte assai smarrite, come se nessuno avesse mai detto loro cosa fare una volta di fronte alle telecamere. Con il pretesto di bisbigliare una domanda a ciascuna delle partecipanti, dà loro istruzione su come continuare. Per farla breve, alla fine vince una donna di nome Miss Becky, che riceve in dono una corona, dei fiori, una fascia nWo e un buono per la spesa al Conad. Ah, quello no? Beh, insomma, dopo tutto ciò, sembra comunque non sapere cosa fare. Tutto sommato, possiamo dire che tutti i segmenti di questo Miss nWo Pageant sono stati una perdita di tempo in primis e una delle figure di merda più grandi della storia del wrestling in secundis. Mai prima e mai dopo (per fortuna, aggiungerei) si era visto un numero così impreparato e totalmente a ca**o come questo. Un vero obbrobrio. E non ci sarebbe stato nulla di male se non avessero cercato di rendere l’idea di assistere a chissà quale calibro di sfilata di modelle ultramondiali. Ho letto a riguardo che molti wrestler impegnati non avessero approvato neanche loro.

It’s Main Event time! È in palio la World Heavyweight Championship. Il campione in carica è Hollywood Hulk Hogan, leader della nWo, che difende il titolo dall’assalto di The Giant, forte della vittoria della Battle Royal a World War 3. The Giant fa ancora ufficialmente parte della nWo. Giant mette il campione con le spalle al muro, che poco dopo fugge dal ring come l’heel codardo che è. Hogan prova a vincere d’astuzia, ma Giant insiste ed è padrone della contesa. Hogan lancia della polvere in faccia al gigante, poi lo strangola con una corda. The Giant riesce però a reagire con un Backbreaker, poi un Elbow Drop dalla terza corda che non va a segno. La folla incita The Giant. Bodyslam di Hogan e Legdrop, ma Giant si rialza come se niente fosse. Chokeslam di The Giant, 1, 2 e Nick Patrick smette di contare, anche se Hogan non reagisce. Chokeslam su Nick Patrick! Arriva Buff Bagwell, ma Giant se ne libera, poi arriva tutto il resto della nWo a dare man forte al leader. Giant è preparato e li mette KO uno dopo l’altro. Eric Bischoff porta una chitarra. Hogan la prende e colpisce The Giant. Nick Patrick però è morto, quindi il match termina in No Contest dopo 10:52 e Hogan conserva il titolo.

Verdetto: ½ * – Non è stato un match inguardabile, ma nonostante l’intento di Paul Wight a fare bella figura, Hogan ci ha messo di suo a svolgere il compitino. Da una parte, il match sembrava una brutta, bruttissima copia dello storico Hogan vs. André di dieci anni prima, dall’altra parte, anche se fosse quello l’intento, era infangato dalle fasi di stallo dell’heel codardo. Certo, un Elbow Drop di The Giant dalla terza corda è stupefacente e anche Hogan che lo solleva con un Bodyslam è sempre impressionante, ma tutto questo dopo un match praticamente senza pathos, senza Big Time Feeling. Perlomeno, è servito a far appoggiare Giant dai tifosi.

Hogan colpisce The Giant con una sedia di legno, poi gli spruzza la scritta nWo sulla schiena. Lo show si chiude con la nWo che trionfa mentre The Giant è a terra privo di sensi.

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Dopo aver visto lo show, non mi soprende che la cosa non si sia mai rifatta. L’arbitro heel era già fastidioso dopo il secondo match, poi è diventato nauseante. Di match decenti o buoni ce ne sono stati solo due su otto e tutta la serata è stata accompagnata da un segmento inguardabile e dilettantesco da mettere in seria discussione la superiorità della compagnia di Atlanta. Come diceva il mio stimato collega Michele Ippolito: “La WCW era una grande compagnia nella quale spesso i soldi si gettavano dalla finestra perché ce n’erano assai.” Ecco, il Miss nWo Pageant è stato proprio questo: soldi gettati dalla finestra. E non dimentichiamoci che non è servito completamente a nulla. Non è che ai tifosi presenti fosse piaciuto. Non si potevano scegliere delle ragazze con almeno un tantino di esperienza televisiva? Forse chiedo troppo.

L’idea di fare della nWo un brand a sé stante non era cattiva, la brand extension ci poteva pure stare, anche perché lo stage e i banner erano fighi! D’altro canto, perché andare a presentare uno show di tale importanza nell’Iowa? Si poteva andare in North Carolina, ad Atlanta, in California o a New York, e invece vai in un palazzetto di minima capienza in uno stato non certo noto per i fan di wrestling? E allora portiamo AEW All In a Pizzo Calabro invece di Roma, no? Scusate il paragone e non me ne moriate se siete di Pizzo Calabro.

Per concludere, se vi siete mai chiesti perché la nWo cominciò pian piano a dissolversi, vi basti vedere questo show e capirete. Il mio verdetto finale è di 3/10. E voi? Cosa ne pensate? Ditemi la vostra!

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagramTumblrTwitch oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Avete richieste di PPV da recensire? Fatemelo sapere su tutti i canali di comunicazione! A presto!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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