WWE Vintage Critic – History Pack – Chapter 3

WWE Vintage Critic
WWE Vintage Critic

Ciao a tutti e un caloroso saluto dalla Sicilia. Anche in vacanza, il vostro Dottor Brown non se ne sta con le mani in mano. È ora di un altro appuntamento storico. Oggi ci rechiamo in dietro di 31 anni e parliamo dell’edizione da molti considerata la più bella di sempre della famosa Royal Rumble. Quest’ultima fu storica in quanto, per la prima volta in assoluto (e per 24 anni anche per l’unica volta), era in palio il massimo alloro dell’allora WWF, reso vacante dopo un finale sporco ai danni di The Undertaker, all’epoca campione del mondo più giovane di sempre e forte di pressoché zero sconfitte per schienamento. Il regno titolato del becchino durò appena sei giorni ed era macchiato a sua volta di una vittoria sporca. Il presidente WWF Jack Tunney decise dunque di rendere vacante la cintura e di metterla in palio nella Battle Royal a 30 uomini, promettendo ai due maggiori interessati, ovvero Undertaker e Hulk Hogan, posti sicuri tra gli ultimi 10 entranti. Il terzo incomodo del giro era senza dubbio il “Nature Boy” Ric Flair, che si proclamava il “vero” campione del mondo, per cui tra i favoriti insieme agli altri due. Cos’altro aveva in serbo, questo show? Andiamolo a scoprire!


E come sempre vi ricordo: Dato che mi servo della versione del WWE Network, alcune cose potrebbero essere state censurate, rimosse o modificate. Quindi, se scoprite degli errori di completezza, prendetevela con la WWE. Chi trova errori di ortografia, è autorizzato a tenerseli come ricordo. Qualora invece foste di un parere diverso dal mio, non esitate a farmelo sapere. Mi fa piacere discuterne, inoltre nessuna opinione è quella “giusta” o “sbagliata” quando si parla di wrestling. Ed ora buona lettura e ricordate: Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro.

WWF Royal Rumble – 19 gennaio 1992 – Knickerbocker Arena ad Albany, New York

Sono 17.000 gli spettatori presenti. Al commento, troviamo Gorilla Monsoon e Bobby “The Brain” Heenan. Lo show si apre con un video-package che presenta tutti i partecipanti della Royal Rumble con Vince McMahon che urla i vari nomi. Al giorno d’oggi, quasi nessuno approverebbe una tale mossa, visto che siamo amanti delle sorprese che si verificano durante la Battle Royal, ma tant’è. Si conclude l’introduzione con l’urlo di Vince: “IT’S TIME TO RUMMMBLEEE!!! IT’S TIME FOR THE ROYAL RUMMMMBLEEEEEE!!!”

Da notare come, per tutta la serata, Bobby Heenan continua a fare il tifo per Ric Flair, maggiormente fa anche divertire, ma la quantità diventa pian piano nauseante.

Prima della messa in onda, Chris Walker ha sconfitto Brooklyn Brawler per squalifica in un Dark Match. Brooklyn Brawler lo aveva schienato con le gambe sulle corde, per cui Jack Tunney ha decretato Walker come vincitore. L’intento era di farlo tifare dai fan, che per tutta risposta, lo hanno fischiato.

Ad aprire le danze sul quadrato, ci sono The Orient Express (Kato e Tanaka) per la seconda edizione di fila (se non avete visto l’opener della Royal Rumble 1991 tra Orient Express e The Rockers, andate subito a recuperare!), questa volta i loro avversari sono Owen Hart e Jim “The Anvil” Neidhart, che sono la New Foundation. Da notare che Kato non è un lottatore orientale, bensì un americano di nome Paul Diamond. La maschera serve semplicemente a camuffare questo fatto. Il manager degli heels è Mr. Fuji. Il match risulta molto equilibrato e coinvolgente, con Owen che mette in mostra le sue capacità sul quadrato, ma anche gli altri non fanno male. Owen finisce per essere il face isolato dal partner per buona parte del match, creando tutti insieme la giusta suspence per l’Hot Tag con Neidhart. Quando quest’ultimo entra, non ci sono altri colpi di scena, se non per le mosse spettacolari messe su dai due cognati, che dopo 17:19 chiudono la questione a loro favore dopo la Rocket Launcher ai danni di Tanaka.

Verdetto: *** ½ – Opener azzeccato che ha riscaldato bene il pubblico. Non è stato bello come l’opener dell’anno precedente, ma pur sempre un match che non guasta vedere perché ognuno ci ha messo del proprio a costruire un Tag Team Match come lo si vedeva spesso in quegli anni. Nota positiva di questo match è che, a differenza di molti altri match a coppie degli anni ‘80/90, la presenza del manager non è stata decisiva, per cui il match è stato chiuso in maniera pulita.

Un video recap ci mostra come The Mountie abbia battuto Bret Hart per il titolo intercontinentale. A dare man forte al canadese, arrivò Roddy Piper e si beccò un colpo di cintura, cosa che portò al match successivo. Entrambi i contendenti fanno un promo prima del loro match. Il motivo per il quale fu tolto il titolo a Bret appena due giorni prima della Royal Rumble, era che girava voce che avesse avuto contatti con la WCW. La cosa non fu mai né confermata né smentita da Bret o da chiunque altro, ma tutti sappiamo che, anche se qualche contatto ci fosse mai stato, non fu mai finalizzato perché Bret rimase con la WWF fino al 1997.

The Mountie è accompagnato da Jimmy Hart. “Rowdy” Roddy Piper è ormai uno dei face più amati della compagnia e non ha mai avuto una cintura da singolo alla vita. Il match è sostanzialmente uno squash ai danni del nuovo campione intercontinentale. E non che non fosse capace di match decenti, perché Jacques Rougeau, che anni prima lottava insieme al fratello, aveva già a questo punto molti anni di gavetta alle spalle. Ma la sua gimmick lo fece diventare un lottatore monodimensionale; quindi, sul ring si metteva in mostra più che altro per le tattiche da heel. Per quanto riguarda il match, nel finale Mountie sbatte addosso a Jimmy Hart, che cade giù dall’apron, poi si ritrova chiuso nella Sleeperhold di Piper. Questa basta per la vittoria dopo 5:21 e Piper conquista il suo primo titolo in assoluto: è il nuovo campione Intercontinentale.

Verdetto: * – Non vado oltre a tanto. Il match altro non è stato che uno squash e Mountie era solo un comedy character, destinato ad essere un semplice campione di transizione. Come fan di Roddy Piper, è stato emozionante vedergli vincere il titolo.

Post-match, Jimmy Hart prova ad attaccare il neocampione, che però scaccia gli heel e celebra la sua vittoria.

Dopo un promo di Hulk Hogan e uno dei Bushwhackers, è ora del prossimo match, prima del quale ascoltiamo The Genius che ci recita una poesia. Quest’ultimo è il manager dei Beverly Brothers (Beau e Blake). Accompagnati dal manager Jamison e accolti da un forte pop, arrivano poi i Bushwhackers (Luke e Butch). Per quanto siano amati dal pubblico, il match risulta inguardabile e non solo per quel che succede sul quadrato, ma anche all’esterno, dove la regia ci mostra Jamison che si pulisce il naso con un calzino per poi fissare il muco. Perfettamente consigliabile ad un pubblico infantile. Mentre gli heel tengono occupato Luke, Genius va a schiaffeggiare Jamison. Nel frattempo, l’Hot Tag con Butch riesce, ma non serve a quasi nulla. Beau si lancia con un Double Axe Handle su Butch mentre Blake lo tiene e questo basta a chiudere il match dopo 14:57.

Verdetto: -* – Stella negativa per quest’incontro inguardabile sotto ogni aspetto: non è coinvolgente, il lottato è pessimo e perfino la regia sembrava interessata più a Jamison che non al match. E come se non bastasse, il match si chiude dopo una mossa di minimo impatto, che non dovrebbe nemmeno lontanamente mettere fuori combattimento uno che è appena entrato. Fate un favore a voi stessi e evitate di perdere questo quarto d’ora della vostra vita.

Post-match, i neozelandesi si vendicano con la Battering Ram sui Beverly Brothers e anche Jamison ha la sua piccola vendetta su Genius: lo prende a calci e gli ruba il cappello. Poi i face festeggiano insieme.

Dopo un promo dei campioni di coppia in carica, è ora del loro match. La Legion of Doom, Hawk e Animal (conosciuti altrove col nome di Road Warriors), difendono i loro titoli dall’assalto dei Natural Disasters (Earthquake e Typhoon). Anche loro sono accompagnati da Jimmy Hart. Il match che vediamo è un match sì dalle forze a tratti impressionanti (a parte i tentativi di Bodyslam su Earthquake che falliscono), ma purtroppo i due team non hanno nessuna alchimia e il match ne risente. Il face sotto pressione è Hawk. L’Hot Tag scatena Animal alla grande, perlomeno per quanto riguarda l’appoggio del pubblico. Nel finale, tutti e quattro se le danno fuori dal ring, ma Typhoon si accorge del conteggio e rientra in tempo, per cui vincono i Natural Disasters per Countout dopo 9:24, ma le cinture rimangono alla vita dei campioni.

Verdetto: * – Nel limite delle capacità di tutti e quattro, hanno provato a regalarci un match interessante, ma non ce l’hanno fatta. I LoD erano amatissimi dal pubblico, ed è per questo che non è stato completamente inguardabile. Il finale sarà servito a proteggere sia gli sfidanti che i campioni, ma un non-finish in un match titolato che si tiene durante un PPV, non è mai una cosa gradita dai fan.

Post-match, i Natural Disasters festeggiano con le cinture, ma i LoD tornano e li cacciano dopo essersi ripresi le loro cinture.

Dopodiché segue una serie di promo, la prima è dei Natural Disasters che si dichiarano legittimi vincitori e campioni di coppia. Poi ascoltiamo altri promo di Roddy Piper, Ric Flair (che dice che sarà l’entrante numero 3 della Royal Rumble), Shawn Michaels, “Macho Man” Randy Savage, Sid Justice, Repo Man, British Bulldog, Jake “The Snake” Roberts, ancora Ric Flair, poi Undertaker e Hulk Hogan.

Ed è ora della 30 Men Battle Royal per il titolo WWF. Prima Howard Finkel ci spiega le regole della Battle Royal, poi arriva Jack Tunney che ci ricorda che il vincitore sarà il nuovo WWF Champion. I distacchi di entrata sono di due minuti.

I numeri 1 e 2 sono rispettivamente British Bulldog e “Million Dollar Man” Ted DiBiase, che è accompagnato da Sensational Sherri. Dapprima, DiBiase sembra avere la meglio sul britannico, ma questi ribalta la situazione ed elimina Ted in poco più di un minuto. Arriva il numero 3, che è Ric Flair, accompagnato da Mr. Perfect. Bobby Heenan dà subito di matto al commento e Gorilla Monsoon ci ricorda che mai prima d’ora, la Rumble è stata vinta da uno dei primi cinque entranti. Bobby: “Mi scuso con il pubblico, ma non credo che potrò essere obiettivo stasera!” Monsoon: “E quando lo sei mai stato?” Bulldog, nel frattempo, dà parecchio filo da torcere a Nature Boy. Arriva il numero 4, Jerry Sags dei Nasty Boys. Lui e Flair si uniscono contro Bulldog, poi Sags finisce sull’apron, senza però essere eliminato. Dropkick di Bulldog e Sags è fuori. Heenan: “This is not fair to Flair!” Il numero 5 è Haku che dà dapprima man forte a Ric, poi però lo attacca, per la gioia del pubblico. Piledriver di Haku su Davey Boy. Heenan dice a Flair di stare giù. Davey Boy si libera di Haku mentre riparte il conto alla rovescia: Shawn Michaels! Superkick su Flair e Superkick su Bulldog! Shawn è fresco di heelturn ai danni del compagno dei Rockers, Marty Jannetty. Non succede nulla di notevole, oltre a HBK che si mette in mostra con il suo overselling. Il prossimo entrante è Tito Santana, che si scaglia subito su Flair. Flair se ne libera e va a segno con un Uppercut nei maroni di British Bulldog. Tito insiste e colpisce Flair con una Flying Forearm. Conto alla rovescia per il numero 8, che è The Barbarian. Shawn Michaels riesce a evitare svariate eliminazioni. Il numero 9 è Texas Tornado, che ha lottato vari match assolutamente da vedere con Ric Flair. Anche lui prende di mira Naitch, andando a segno con il Tornado Punch su Flair e su Shawn, con tutti e due che vendono la mossa con il Flair Flop uno e con il HBK Flop l’altro. Il numero 10 è Repo Man, che in precedenza era stato Smash dei Demolition. Il match finisce un tantino in stallo, con 7 partecipanti che non fanno altro che spingersi a vicenda in maniere che in una lotta vera non porterebbero minimamente all’eliminazione.

Il primo terzo del match è passato e già lo starpower dei primi 10 è notevole. Il numero 11 è Greg “The Hammer” Valentine, che si scaglia anch’egli su Flair mentre Bobby Heenan continua a dare di matto. Il numero 12 è Nikolai Volkoff, che per anni è stato simpatizzante dell’Unione Sovietica, nel frattempo caduta. Mentre Valentine chiude Ric nella Figure Four Leglock, Repo Man butta fuori Volkoff. Arriva il numero 13, Big Boss Man, quindi arrivano i tempi duri per tutti. Repo Man elimina Greg Valentine, poi Boss Man getta Repo Man oltre la terza corda. Ric Flair si sbarazza di British Bulldog prima e Texas Tornado poi, mentre Shawn Michaels e Tito Santana si eliminano a vicenda. Il numero 14 è Hercules, che elimina quasi subito Barbarian, per poi finire fuori per mano di Big Boss Man. Boss Man si lancia contro Flair, ma questi si scansa e Boss Man finisce oltre la terza corda. Flair rimane solo sul ring, mentre Heenan dice che Flair ha vinto ed è il nuovo campione. Ric si lascia cadere con il suo Flair Flop. Il numero 15 è Roddy Piper. Heenan ancora: “This is not fair to Flair!” Nature Boy esce dal ring e scappa, ma Piper lo insegue e lo chiude nella Sleeperhold. Nel frattempo, arriva il numero 16, Jake “The Snake” Roberts, che adesso è heel. Roberts aspetta un po’ prima di aiutare Flair, poi però se la prende anche con lui, mentre Heenan ripete che non è leale nei confronti di Flair. Il numero 17 è “Hacksaw” Jim Duggan. HOOOOOOOOOO!!! Serve solo a fare numero e a bilanciare la situazione face-heel. Il team di commento lo tratta come un favorito in quanto abbia vinto la prima Royal Rumble nel 1988. Il numero 18 è Irwin R. Schyster, che, come tutti sappiamo, è il padre di Bray Wyatt e Bo Dallas. Sul ring accade ben poco. Il numero 19 è “Superfly” Jimmy Snuka, che ora porta gli stivali. L’ironman del match è chiaramente Ric Flair, che continua a evitare l’eliminazione come un’anguilla. Tocca al numero 20: The Undertaker! Il Deadman arriva sul ring e basta un pugno a mandare fuori dal ring Snuka, che è stato il suo primo avversario a WrestleMania, l’anno precedente. Anche Taker se la prende con Flair (suo alleato poche settimane prima), perché – ripetete con me: “Every man for himself!”

Il numero 21 è “Macho Man” Randy Savage, che prende subito di mira Jake Roberts, il quale si è nascosto fuori dal ring. Taker agguanta Savage, permettendo a Roberts di colpire Randy. Jake e Randy erano in faida da diversi mesi, durante i quali Jake tirò fuori il suo cobra che morse Randy Savage in diretta in uno dei momenti più scioccanti dell’anno. Savage reagisce, si incazza come una belva e getta fuori Jake Roberts. E qui si verifica un clamoroso botch di Randy: per seguire Jake fuori dal ring, salta oltre la terza corda e continua a infierire sull’arcinemico. Undertaker gli va dietro e lo riporta sul ring. Secondo il team di commento, Savage non è eliminato in quanto non sia stato buttato fuori da nessuno. La verità è che Savage non sarebbe dovuto uscire dal ring in quel modo, ma che si lasciò prendere dalla foga e saltò oltre la corda. A Vince non andò di cambiare l’andazzo del match, per cui si decise di farlo continuare come da programma. Savage continua ancora ad attaccare Roberts, poi però torna sul ring definitivamente. Undertaker si becca un Low Blow da Ric Flair che sembra non avergli fatto né caldo né freddo. Arriva il 22: The Berzerker! Chi si ricorda di lui, ad esso urlate con me: “HUSS!!! HUSS!!!” Randy Savage attacca Ric Flair, Undertaker unisce le forze con Roddy Piper, ma poi lo strangola. Il becchino strangolava molto, in questo periodo. Arriva il numero 23, Virgil. Le luci della ribalta per lui sono finite dopo il faceturn ai danni del suo padrone, Ted DiBiase. Il numero 24 è Colonel Mustafa, che molti preferiscono ricordare come Iron Sheik. Notevole come, ai tempi della kayfabe da mantenere tassativamente, vai a prendere un volto conosciuto e gli dai una gimmick completamente differente e ti aspetti chi il pubblico se la beva. Undertaker continua ad attaccare Flair e Piper. Il numero 25 è Rick Martel, finora detentore del record di maggior permanenza all’interno della Royal Rumble. Anche lui prende di mira Flair. Nel frattempo, Randy Savage si libera di Col. Mustafa, mentre Flair continua a salvarsi. Il numero 26 è il più popolare in assoluto: Hulk Hogan! L’Immortale se la prende subito con Undertaker e Flair, rei di averlo privato del titolo mondiale alle Survivor Series. Heenan: “Dai, fate vincere Flair e basta, vi prometto che sarò una persona differente!” Clothesline di Hulkster e Undertaker è fuori! Taker, come di suo consueto, atterra in piedi e fissa Hogan. Questa è l’ultima volta che questi due interagiscono per il grande pubblico per i prossimi 10 anni. Backdrop su Berzerker di Hogan e anche quest’ultimo ci saluta. Anche Jim Duggan e Virgil ci lasciano, eliminandosi a vicenda. Il numero 27 è Skinner che si fa strada sotto l’indifferenza del pubblico. Non succede niente prima dell’arrivo del numero 28, che è Sgt. Slaughter, ex-simpatizzante dell’Iraq che si è redento dopo aver perso il titolo WWF contro Hogan in quel di WrestleMania 7. Rick Martel butta fuori Skinner. Slaughter prende di mira Flair. Il numero 29 è il rientrante Sid Justice. Questi, tanto per cambiare, non va direttamente contro Flair. Arriva l’ultimo partecipante, che è The Warlord, detentore del record delle apparizioni più brevi all’interno della Royal Rumble, eliminato dopo 2 secondi per mano di Hulk Hogan nell’edizione del 1990.

Sono rimasti in 9. Ric Flair e Hogan se le danno a bordo ring, mentre Sid scaraventa Slaughter contro il paletto con una tale forza che basta ad eliminare l’ex-campione mondiale. Big Boot di Hogan su Flair, poi Hogan e Sid si sbarazzano di Warlord. Gorilla Monsoon: “Che sorpresa!” Sì, perché nei primi anni, gli uomini grandi e grossi erano sempre considerati favoriti alla vittoria. Sid elimina Rick Martel e Roddy Piper contemporaneamente! I Final Four sono Hulk Hogan, Ric Flair, Randy Savage e Sid Justice. Mi dispiace, caro Myth, ma in quest’edizione, non sarà assegnato il “What am I doing here”! Con l’aiuto di Sid, Flair elimina Randy Savage! E adesso deve vedersela con due face. Hogan prende Flair a calci, ma all’improvviso Sid afferra Hogan e lo getta oltre la terza corda! Pop gigantesco per questo! Hogan si lamenta e Sid gli ricorda che è “every man for himself”, ma Hulkster non ci sta e afferra Sid da fuori per il braccio, permettendo a Flair di eliminare Sid! Heenan: “YES! YES! YES! YES! YES! YES!” Flair è il vincitore e nuovo campione WWF dopo 62:02!

I record del match

Maggior permanenza: Ric Flair (60:02)

Maggior numeri di eliminazioni: 6 (Sid Justice)

Pick the Pippa (permanenza più breve): Hercules (56 secondi)

Miglior eliminazione: Sid elimina Hogan – eliminazione inaspettata e colpo di scena nonostante Sid fosse un face

Verdetto: **** ½ – Grandissimo match sia per lo starpower dei partecipanti che per la performance di Ric Flair, ma anche di tutti gli altri. La storia principale era Flair che riesce ad evitare le eliminazioni e resistendo fino alla fine, ma non hanno trascurato di portare avanti anche altre storie, come quella tra Randy Savage e Jake Roberts in primis, ma anche giocando con le alleanze tra Taker e Flair da una parte e Taker e Roberts dall’altra. Il booking di questo match è stato esemplare e c’è un motivo per cui questa Battle Royal, a distanza di oltre 30 anni, sia considerata la migliore di sempre fino ad oggi. Alcuni anni dopo, costruiranno le Battle Royal anche intorno ai futuri mostri sacri come Stone Cold Steve Austin, purtroppo però lì faranno lo sbaglio di inserire lottatori dallo starpower pari a zero e incentrandosi solo sui brawl nel backstage, ignorando totalmente la Battle Royal in corso. Nel 1992, invece, ci hanno azzeccato in pieno. E questo l’ha resa eterna.

Post-match, Hogan e Sid litigano e si sfidano a vicenda, mentre Flair, dal backstage, dichiara che “con una lacrima all’occhio, questo è il momento più grande della mia vita!” Dice che per rimanere il numero uno, bisogna ESSERE il numero uno e questa cintura è l’unica a renderti il numero uno. Heenan si dichiara sbalordito della performance di Flair e il promo si conclude con “Mean” Gene Okerlund che dice: “Spegni quella sigaretta!” Flair continua a ripetere l’importanza di aver vinto questo titolo e di come sia importante questo momento. Poi dice ai vari Hulk Hogan, Roddy Piper, Savage e Sid di rendere omaggio a The Man. WOOOOO!!! Si chiude cosÌ la Royal Rumble 1992.

—————————————————————————————

Il motivo per cui ho scelto questo PPV per la serie storica è perché in primis, si è trattato dell’unica Royal Rumble con in palio il massimo titolo vacante. Ma soprattutto perché si è trattata della migliore Royal Rumble mai messa in piedi fino ad oggi. Secondo me, quindi, ogni buon fan dovrebbe conoscerla o averla vista. Facendo i conti, lo show non è stato un granché con soli 5 match, tra i quali 3 brutti. Ma concludendo lo show con il botto, il voto finale deve essere per forza elevato, quindi vado con verdetto finale di 7/10. E voi che ne pensate?

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagramTumblrTwitch oppure via E-Mail scrivendo a [email protected]. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Ci rileggiamo tra 7 giorni!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
15,941FansLike
2,666FollowersFollow

Ultime notizie

Ultimi Risultati

Articoli Correlati