WWE Vintage Critic – History Pack – Chapter 2

Salve a tutti. Visto che siamo in vena di eventi storici, oggi voglio portarvi non solo indietro nel tempo, ma addirittura fuori da Stamford. Andiamo a parlare dell’evento probabilmente più importante degli anni ’90, quello che mise a serio repentaglio l’esistenza dell’allora WWF. Dopo quella notte, Vince McMahon ebbe parecchio filo da torcere e ci mise quasi due anni per riprendersi con la sua compagnia. Parliamo dunque della notte in cui il mondo intero del wrestling fu sconvolto da un inaspettato heelturn. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, adesso è la vostra occasione per leggere qui cos’è successo. Anche se sono il WWE Vintage Critic, per questo appuntamento vorrà dire che sarò anche il WCW Vintage Critic. Pronti a partire? Il motore è avviato!


E come sempre vi ricordo: Dato che mi servo della versione del WWE Network, alcune cose potrebbero essere state censurate, rimosse o modificate. Quindi, se scoprite degli errori di completezza, prendetevela con la WWE. Chi trova errori di ortografia, è autorizzato a tenerseli come ricordo. Qualora invece foste di un parere diverso dal mio, non esitate a farmelo sapere. Mi fa piacere discuterne, inoltre nessuna opinione è quella “giusta” o “sbagliata” quando si parla di wrestling. Ed ora buona lettura e ricordate: Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro.

WCW Bash at the Beach – 7 luglio 1996 – Ocean Center di Daytona Beach, Florida

Sono appena 8.300 gli spettatori presenti, che sono sempre tanti per la sede, ma bisogna tener conto che la WCW non godeva ancora del prestigio che avrebbe avuto settimane e mesi dopo. Al commento troviamo Tony Schiavone, Dusty Rhodes e Bobby Heenan. Il match più atteso, anzi l’interrogativo della serata è il Mystery Partner che gli Outsiders (Scott Hall e Kevin Nash) presenteranno nel main event, nel quale si troveranno ad affrontare Lex Luger, Sting e “Macho Man” Randy Savage. È da notare come Scott Hall, al suo arrivo in WCW, fu presentato come un inviato della concorrenza (WWF) a sabotare l’impero di Ted Turner. Da ricordare anche che la compagnia di Atlanta aveva soffiato molti talenti a Vince McMahon in quanto soldi ce n’erano tanti.

Prima del PPV, si è tenuto un dark match tra Jim Powers e Hugh Morrus, vinto dal primo. Nel pre-show trasmesso in chiaro, invece, ci sono stati ben quattro match: Nel primo gli Steiner Brothers Rick e Scott hanno sconfitto gli Harlem Heat (Booker T e Stevie Ray) per i titoli di coppia. Nel secondo, Bobby Walker ha sconfitto Billy Kidman in un match di 2 minuti. In altrettanto tempo, i Rock ‘n Roll Express (Ricky Morton e Robert Gibson) hanno sconfitto Fire and Ice (che erano Scott Norton e Ice Train). Il quarto e ultimo match del preshow ha visto Eddie Guerrero sconfiggere Lord Steven Regal.

Lo show vero e proprio si apre con Rey Misterio Jr. (sì, si scrive con la “i” in WCW) e Psychosis, perché la divisione Cruiserweight è il punto forte della WCW. Per questo match si accomoda anche Mike Tenay al tavolo di commento. Rey ha appena 21 anni. I due ci regalano un match spettacolare ed equilibrato che serve a mettere in mostra le loro capacità inconsuete per lo spettatore americano. Tra le altre cose, Rey esegue una Hurracanrana dall’apron che manda Psychosis al tappeto a bordo ring. È notevole come questi due ragazzi, di 21 anni uno, di 25 l’altro, siano talmente capaci sul ring. Nel finale, Psychosis cerca di andare a segno con la Splash Mountain, ma Rey rovescia la mossa e manda l’avversario al tappeto con un’altra Hurracanrana, questa volta dalla terza corda! 1, 2, 3!!! Rey vince dopo 15:18.

Verdetto: **** ½ – Che cannonata di opener! Questo match dimostra perfettamente che cos’avesse la WCW che mancava alla WWF: una divisione Cruiserweight convincente, che ci regalava match spettacolari, carichi di mosse che non venivano eseguite a caso, ma secondo una logica e “psicologia” ben studiata. L’heel della contesa (se si vuole) era Psychosis, anche se non c’era una storia vera e propria dietro questo match. Rey ha dimostrato le sue doti in grande stile e non c’è da meravigliarsi se ancora quasi 30 anni dopo, continua a stupire con le sue capacità eccezionali sul quadrato. Chapeau a questo match, sicuramente uno dei migliori opener nella storia della WCW.

Il secondo match è il „Carson City Silver Dollar Match“ tra Big Bubba Rogers (meglio conosciuto come Big Boss Man in WWF) e John Tenta (Earthquake in WWF). Il primo è accompagnato da Jimmy Hart. Il vincitore del match otterrà un sacchetto di dollari d’argento che è appeso ad un palo. L’heel della contesa è Rogers. Come ci si può aspettare da due lottatori di tale stazza, non ci regalano certo un matchone. Rogers strangola Tenta con una cintura, facendogli perdere i sensi, poi lo attacca alla seconda corda con del nastro adesivo per poi tagliargli i capelli, ma Tenta rinviene e colpisce con un Low Blow. Il comeback di John riesce con un Powerslam. Jimmy Hart interviene e prende il sacco delle monete, ma John glielo strappa di mano e lo sbatte in faccia all’avversario, per poi chiudere la contesa dopo 8:53.

Verdetto: ¾ * – Non dico che non ce l’abbiano messa tutta per intrattenere il pubblico, ma non mi è sembrata una buona idea dar loro quasi 10 minuti quasi totalmente privi di lottato. Poi diciamoci la verità: del match non importava niente a nessuno.

Il prossimo match è un Taped Fist Match tra Diamond Dallas Page e “Hacksaw” Jim Duggan. DDP è il “Lord of the Ring” ed è heel, mentre Duggan è come sempre il face. Il match dura appena 5:39, con tutti e due che svolgono bene il loro compito. Duggan sembra avere la meglio, ma soccombe alla Diamond Cutter. Nel post-match, si fascia la mano e colpisce Page, anche se il vincitore è e rimane DDP. Un anno dopo, DDP sarà uno dei face più popolari della compagnia.

Verdetto: ½ * – Troppo breve e di poca importanza. Niente da dire. Raramente i match di Jim Duggan erano piacevoli.

Dopo un promo di The Giant (campione WCW) prima e Chris Benoit e Arn Anderson poi, è ora del Four Man Dog Collar Match tra i Public Enemy (Rocco Rock e Johnny Grunge) e i Nasty Boys (Brian Knobbs e Jerry Sags). Questi ultimi sono i face della contesa. È sostanzialmente un Tornado Tag Team Falls Count Anywhere Match con dei collari attorno ai colli dei contendenti: Knobbs con Grunge e Sags con Rocco Rock. Memorabile il fatto che cerchino più di una volta di eseguire uno spot su di un tavolo, che però non si rompe. Tutto sommato, però, il match risulta quasi per nulla coinvolgente nonostante ci provino. È anche vero dire che i Nasty Boys non erano di certo noti per le loro capacità sul quadrato (come avevo già detto sia di John Tenta che di Jim Duggan). Dopo 11:25, basta un Elbow Drop di Jerry Sags ai danni di Grunge a chiudere la contesa. Nel post-match, i Public Enemy hanno l’ultima parola, attaccando i Nasty Boys con una catena e mandando Sags attraverso un tavolo, che stavolta va in frantumi, ma questo non viene mostrato dal vivo, bensì in replay.

Verdetto: * ½ – Altro non è stato che il tentativo della compagnia di Atlanta di fare qualcosa di estremo per copiare la ECW, visto che i Public Enemy venivano proprio da lì. Niente da fare, non è stato un brawl piacevole.

Mentre “Mean” Gene Okerlund cerca invano di intervistare gli Outsiders, noi ci prepariamo per la prossima contesa: Dean Malenko, Cruiserweight Champion in carica, difende il titolo dall’assalto di Disco Inferno (per favore, raccontatemi una storia, non voglio avere quell’orribile canzone d’entrata in testa). Malenko sforna il suo stile tecnico e domina buona parte del match. Disco cerca di andare a segno con pugni, Elbow Strikes e quant’altro. Ma dopo 12:04, Inferno nulla può contro la Texas Cloverleaf di Malenko.

Verdetto: *** – Non male come match, ma soffre del fatto che il pubblico sembra complatamente disinteressato, anche perché è difficile stabilire chi sia il face e chi l’heel. Dean Malenko è sempre stato un purista sul ring, non era il tipo intrattenitore, ma quando c’era da mettersi a lavoro, sapeva il fatto suo. Un match piuttosto competitivo, anche se nessuno credeva veramente che Disco Inferno avesse alcune speranze di vincere.

Il prossimo match vede Steve McMichael (noto giocatore di football, ora diventato wrestler) affrontare Joe Gomes. Ad accompagnare Steve, c’è Queen Debra. Sembra che quest’ultima abbia la fissa degli “Steve” del mondo del wrestling. Non perdiamoci in chiacchiere, il pubblico è praticamente assente, il lottato dei due uomini in questione è pietoso e il risultato non poteva certo essere diverso. Dopo 6:44, Steve McMichael si aggiudica la vittoria grazie ad un Tombstone Piledriver che Undertaker si metterebbe le mani nei capelli.

Verdetto: -* – Sostanzialmente uno squash ai danni di Joe Gomes (Joe chi??), ma sarebbero bastati due minuti. Il verdetto è quindi addirittura SOTTO zero stelle! A chi è venuta la splendida idea di mettere questa credenza sotto contratto?

È ora del match per il US Championship. Konnan campione in carica difende la cintura contro Ric Flair, che è accompagnato da Miss Elizabeth e Woman (la futura Mrs. Benoit). Konnan è il face e fa un buon lavoro a coinvolgere la folla, ma è ancora acerbo e non se la cava molto bene dal punto di vista del lottato. Le due donne interferiscono a favore di Ric, con Woman che colpisce Konnan con il tacco della sua scarpa. La contesa si chiude dopo 15:39 e Flair, che schiena il portoricano con le gambe sulla corda, è nuovo US Champion.

Verdetto: *** – Un tipico match di Ric Flair, che era e sarà sempre il Dirtiest Player in the Game, stavolta perfino con successo. Konnan sapeva farci con il pubblico, ma gli mancava ancora l’abilità di mettere su un buon match, e non bastava Ric a fare il carryjob. La vittoria sporca è perfettamente in linea con il personaggio del Nature Boy, ma lascia sempre l’amaro in bocca quando in palio c’è un titolo.

Dopo un altro vano tentativo di “Mean” Gene Okerlund di scoprire chi potrebbe essere il terzo uomo ad affiancare gli Outsiders, è ora del co-main event. Scendono in campo The Giant e “The Taskmaster” Kevin Sullivan da una parte e Chris Benoit e Arn Anderson dall’altra. Ad accompagnare Giant e Sullivan, c’è ancora Jimmy Hart. Il pubblico fa fatica ad essere coinvolto in una contesa tra heel. Prima del suono della campana, arriva Steve McMichael che attacca The Giant. Benoit e Anderson mettono in seria difficoltà Sullivan, isolandolo dal compagno. Tutto dovrebbe portare all’Hot Tag per Giant, ma difficilmente la folla incita Sullivan. Alla fine, Sullivan e Benoit continuano una rissa che si sposta nella zona di commento (accanto all’entrata), mentre Giant va a segno con il Chokeslam per chiudere la contesa a 7:59. Nel post-match, Benoit riporta Sullivan sul ring e continua ad infierire con un pestaggio e non basta l’arrivo di Woman a farlo desistere. Solo dopo il ritorno di The Giant, batte in ritirata insieme ad Arn Anderson.

Verdetto: * – Il buon Paul Wight in questo periodo era sì sbalorditivo per via della sua altezza, ma non era ancora lontanamente in grado di offrire una contesa coinvolgente come poi avrebbe fatto negli anni successivi. Non dico che sia mai stato chissà quale stella di prima grandezza, ma di certo negli anni è migliorato sia al microfono che sul ring per quel che riguarda la psicologia e l’abilità di raccontare una storia convincente. Non è bastata la presenza di un mostro sacro come Chris Benoit ad elevare il match in termini di qualità. Da notare che in questo periodo Woman fosse sposata con Kevin Sullivan, divorziando poco dopo e sposando proprio Benoit. E tutti sappiamo, purtroppo, come andò a finire…

È ora del main event. Arrivano gli Outsiders (che non vengono mai chiamati né menzionati per nome) prima e il team WCW che sono Randy Savage, Sting e Lex Luger. Savage e Luger hanno il trucco come Sting, che in quest’epoca era ancora il Surfer. Gli Outsiders non hanno ancora rivelato il terzo uomo, che non arriva ancora. Nei primi minuti della contesa, Sting – che cerca di venire in aiuto del compagno Lex Luger – si lancia con uno Stinger Splash su Nash che manda Luger violentemente fuori dal ring, dove questi rimane a terra. Hall e Savage, nel frattempo, se le danno di santa ragione a bordo ring. L’incontro viene fermato e viene constatato che Luger è impossibilitato a continuare, per cui Sting e Randy sono rimasti solo in due, che per ora va anche bene.

Quando l’incontro riparte, Tony Schiavone per la prima volta dice i nomi degli Outsiders. Il match prosegue in modo equilibrato, con i face che tengono perfettamente testa a Nash e Hall. Chi ha letto le mie recensioni sa benissimo che sono sempre stato un grande fan di Randy Savage. In quest’incontro, il buon Randy non delude. L’Hot Tag con Savage genera uno dei pop più rumorosi della serata. In un momento di disattenzione da parte dell’arbitro, Nash colpisce Savage con un forte Low Blow, così tutti e quattro rimangono stesi per prendere fiato. Attenzione: arriva Hulk Hogan! Il pubblico esplode in un boato mentre Tony Schiavone e Dusty Rhodes danno di matti per il suo arrivo. Heenan: “Sì, ma da che parte sta?” Rhodes: “Ma che stai dicendo??” Heenan: “Da che parte sta?” Perdoniamo il botch? Ma sì dai, Heenan è sempre stato un tipo complottista al commento.

Hogan si strappa la maglia mentre gli Outsiders escono dal ring. L’arbitro si sta ancora accertando delle condizioni di Randy Savage. Ma all’improvviso Hogan prende la rincorsa e LEGDROP SU RANDY SAVAGE!!! I commentatori non credono i loro occhi, né tantomeno il pubblico, né tantomeno gli spettatori da casa! Che diavolo è successo??? Come per confermare, Hogan ripete il gesto: LEGDROP SU RANDY SAVAGE! Gli Outsiders entrano sul quadrato e danno il cinque a Hogan, che nel frattempo getta l’arbitro fuori dal ring e colpisce con un altro Legdrop! Hogan schiena Savage con il conteggio di Scott Hall. 1, 2, 3! Ma non vale. Il match finisce in No Contest dopo 16:55.

Verdetto: *** – Non c’è dubbio che qui contasse meno il match che lo svolgimento della storia. Sting ha fatto benissimo nel ruolo dell’underdog di turno mentre Savage è tornato ad essere quel Signor wrestler di un tempo. L’idea di estromettere Luger dalla contesa è stata buona per mantenere la parità numerica fino al colpo di scena finale, che è sicuramente tra i più sorprendenti, se non IL più sorprendente di sempre. Quello di Heenan è stato di fatto un botch anche se perfettamente in linea con il personaggio che era al commento, ma non ha rovinato comunque il momento di stupore generale.

È un momento di incredulità e indignazione generale. Scott Hall e Kevin Nash prendono in giro il pubblico con le pose Hogan-esche. Il pubblico inizia a lanciare bicchieri e immondizia sul ring, tra l’altro beccando Hogan in pieno. Addirittura, un fan cerca di salire sul ring e attaccare Hogan, ma viene fermato sia da Kevin Nash che dalla sicurezza. Numerosi bambini piangono in preda alla disperazione, si racconta addirittura che molti bambini distrussero il loro merchandise di Hogan, affranti dal tradimento del loro eroe. Arriva “Mean” Gene Okerlund che vuole sapere che cos’ha appena visto. Eccovi il testo (tradotto in italiano) per intero.

Gene: “Hulk Hogan, scusami, scusa tanto, che cosa ti è saltato in testa, per tutti i diavoli??”

Hogan: “Mean Gene, la prima cosa che devi fare è dire a questa gente di chiudere il becco se volete sentire quello che ho da dire!”

Gene: “Abbiamo lavorato insieme per così tanti anni… che tu ti unisca a questi due mi fa venire il voltastomaco! E credo che questa gente qui e molta altra gente in giro per il mondo ne hanno avuto abbastanza di questo qui (Nash) e di questo qui (Hall) e tu stai dalla loro parte? Ma stai scherzando!”

Hogan: “La prima cosa di cui ti devi rendere conto, fratello, è che questi qui sono il futuro del wrestling! Puoi chiamarli il New World Order del Wrestling, fratello! Questi due uomini sono venuti da una grande compagnia su al nord. Tutti si chiedevano chi fosse il terzo uomo, beh, chi ne sa di più di me di quella compagnia, fratello?”

Gene: “Io ci sono stato, l’ho fatto anch’io… e tu hai preso una decisione sbagliata, secondo me!”

Hogan: “Beh, lascia che ti dica una cosa (Well, let me tell you something…): io ho fatto diventare quella compagnia un mostro… ho fatto arricchire un sacco di gente lassù… e quando arrivò il momento di cambiare (compagnia, ndr), il nome di Hulk Hogan, l’uomo Hulk Hogan, è diventato più grande della compagnia, fratello! E poi Ted il Miliardario, amigo, voleva fare affari con Hulk Hogan. Ted il Miliardario mi ha promesso di fare film, fratello, Ted il Miliardario mi ha promesso milioni di dollari e Ted il Miliardario mi ha promesso match di calibro mondiale! Per quanto riguarda Ted il Miliardario, Eric Bischoff e tutta la WCW… mi stanno annoiando, fratello. Ecco perché questi due ragazzi qui, i cosiddetti Outsiders, questi sono quelli che io voglio come amici. Loro sono il sangue fresco del wrestling, fratello, e non solo conquisteremo il mondo del wrestling intero con Hulk Hogan e il sangue fresco, questi mostri ed io, distruggeremo tutto sul nostro cammino, Mean Gene!”

Gene: (indica la spazzatura sul ring) “Guarda tutto questo schifo sul ring. È questo quello che ti riserva il futuro se ti circondi di gente come questo Hall e questo Nash!”

Hogan: “Per quanto mi riguarda, tutto questo schifo sul ring rappresenta questi fan qui! Per due anni, fratello, due anni, ho tenuto la testa alta, ho fatto tutto per la beneficenza, ho fatto tutto per i bambini! E l’accoglienza che ho avuto quando sono arrivato qui, potete ficcarvela in quel posto, fratello! Perché se non fosse per Hulk Hogan, voialtri non sareste qui! Se non fosse per Hulk Hogan, Eric Bischoff starebbe ancora a vendere carne su un camioncino a Minneapolis. Se non fosse per Hulk Hogan, tutti questi “Johnny Come Lately” che vedete lottare, non sarebbero qui! Io svendevo in tutto il mondo, fratello, quando loro scroccavano benzina da mettere nelle macchine per andare a scuola! Perciò, per come stanno le cose adesso, fratello, con Hulk Hogan e la New World Organization del wrestling, fratello, e il sangue fresco al mio fianco, WHATCHA GONNA DO WHEN THE NEW WORLD ORGANIZATION RUNS WILD ON YOU? WATCHA GONNA DO?”

Sì, si è sbagliato e l’ha chiamata New World Organization. Lo show si chiude con Hogan che “festeggia” insieme alla neofondata nWo di fronte ad un pubblico indignato. A chiudere lo show, Tony Schiavone dice: “Io sono Tony Schiavone. Hulk Hogan, vai all’inferno! Noi ce ne andiamo. Dritto all’inferno!”

Hulk Hogan fonda la nWo

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Ci sono due tipi di fan di wrestling. Quelli che considerano questo il finale più scioccante della storia e quelli che mentono. Il finale di questa serata è stato un page turner, come si suol dire. Questa fu la scintilla che portò la WCW a diventare una grande compagnia. Solo poche settimane prima, Stone Cold Steve Austin aveva inventato la catchphrase 3:16, che fu di per sé anch’esso un evento storico che servì a lanciare Austin. La risposta della WCW fu azzeccata e fece sì che il povero Vince McMahon facesse fatica a mantenersi con il suo roster ridotto all’osso, con Bret Hart in pausa e Shawn Michaels a tirare la carretta praticamente da solo. Qui invece nacque una nuova nemesi che generò interesse di livelli stratosferici. Certo, con il senno di poi, le decisioni sbagliate e il denaro gettato dalla finestra portò al fallimento della compagnia, ma con questo segmento le Monday Night Wars si concludevano quasi ogni settimana in favore della compagnia di Atlanta per la durata di due anni. L’heelturn di Hulk Hogan è stato eseguito alla grande e tutti quelli che erano coinvolti nello svolgimento del finale, perfino i commentatori, ebbero in ruolo significante nella buona riuscita. “Mean” Gene e Tony Schiavone parlavano a nome di milioni di fan in tutto il mondo, Randy Savage e Sting hanno fatto bene come face della contesa, gli Outsiders hanno fatto bene come heel e Hogan era l’uomo giusto. Trovatemi un finale più scioccante di questo nella storia. Per i fan più giovani, forse, uno dei momenti più scioccanti di sempre è la fine della Streak di Undertaker o il ritorno di Edge alla Royal Rumble 2000, ma mai prima e mai dopo un “semplice” heelturn funzionò così bene come quello del 7 luglio 1996 a Daytona Beach. Siete d’accordo?

Per quanto riguarda il verdetto dello show, vi dirò che tutto sommato non è stato un bello show, fatta eccezione per l’opener. Basandomi solo sui verdetti per match, lo show non sarebbe nemmeno da 4/10, ma visto che qui si è verificato uno dei segmenti migliori della storia, porto il risultato finale a 6/10 perché anche questo è uno di quegli show che ogni buon fan DEVE conoscere. Voi, invece, cosa pensate della notte che la nWo fu fondata?

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagramTumblrTwitch oppure via E-Mail scrivendo a [email protected]. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Appuntamento la settimana prossima! A presto!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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