WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #28

Nessuno di noi lo avrebbe creduto in precedenza. Sembrava un sogno che non si sarebbe mai realizzato. Ma la conferma arrivò a Raw post-WrestleMania 27, e non vedevamo l’ora che arrivasse la notte di WrestleMania 28, per vedere la star più grande della sua generazione – The Rock – tornare a lottare e affrontare la star più grande della sua era: John Cena. Il match fu pubblicizzato come “Once in a Lifetime”, ma fu una spudorata menzogna in quanto – anche se nessuno lo sapeva ancora – era già stata pianificata l’intera storyline delle redenzione di Cena, che avrebbe poi portato al rematch un anno dopo. Non sapendo nulla, dunque, l’attesa era grandissima.


Ma non era solo quello il match che tutti aspettavamo. Sulla carta, lo show prometteva benissimo: Chris Jericho sfidava CM Punk per la WWE Championship, Sheamus e Daniel Bryan questa volta dovevano lottare nel main show in un match molto più prestigioso rispetto all’anno precedente: in un match per la World Heavyweight Championship. E non dimentichiamoci di quello che fu intitolato come “End of an Era”: The Undertaker era alla ricerca della ventesima affermazione, cercando di rifarsi dopo la quasi-sconfitta dell’anno precedente che lo vide uscire in barella dall’arena. Triple H acconsentì a condizione che fosse un Hell in a Cell Match, e col passare delle settimane, Shawn Michaels fu nominato arbitro speciale.

Quest’edizione ha battuto il record di acquisti detenuto dall’edizione 23 del 2007, arrivando a 1.217.000. Andiamo a vedere se ha fatto bene come show. Dal Sun Life Stadium di Miami, Florida…

WrestleMania XXVIII

In questo 1° aprile 2012 sono in 78.363 a godersi lo spettacolo dal vivo. I commentatori americani sono Michael Cole e Jerry Lawler, mentre al tavolo di commento spagnolo, c’è Carlos Cabrera, ma per la prima volta dal 1995, non c’è Hugo Savinovich, che è sostituito da Marcelo Rodriguez. Canta l’inno nazionale l’adorabile Lilian Garcia.

Nel preshow, c’è stato un Triple Threat Tag Team Match per i titoli di coppia, in cui Primo ed Epico hanno sconfitto gli Usos (Jimmy e Jey) e Justin Gabriel & Tyson Kidd, conservando i titoli.

Ad aprire lo show, è per la seconda volta di fila il vincitore della Royal Rumble, Sheamus, che sfida il campione Daniel Bryan. Sono sicuro che stavolta ne vedremo delle belle. Suona la campana e l’American Dragon decide di dare un bacio portafortuna alla sua manager e compagna, AJ Lee. Poi si volta, BROGUE KICK di Sheamus, 1, 2, 3! Sheamus è il nuovo campione dopo 18 secondi! Partono i fischi assordanti della folla. Ricordo che eravamo tutti incazzati neri a vedere uno squash così devastante ai danni di Bryan. A distanza di 11 anni, possiamo però dire che, se non altro, questo portò all’inizio dello Yes Movement, che rese l’ex RoH una delle star più acclamate dei prossimi tre anni. Quanto a Sheamus, non ce l’avevano con lui, ma è stato l’uomo sbagliato al posto sbagliato. Volevano far apparire il Brogue Kick come una mossa micidiale, ma i fan ripudiarono questo finale, tanto da continuare a fischiare qualsiasi cosa ancora per un bel pezzo durante lo show.

Nel secondo match, Randy Orton deve vedersela con Kane, che da poco è tornato a lottare con la maschera, apparendo ancora più sadico e distruttivo di prima e prendendosela con tutti i face per spingerli ad “abbracciare l’odio”. Kane si aggiudica la vittoria per dimostrare che è più pericoloso che mai.

Dal backstage, c’è un segmento comico con Mick Foley e Santino Marella, alla fine del quale arriva Ron Simmons con il suo famoso “DAMN!”

Ritorna ad essere conteso il titolo intercontinentale al Grandest Stage of them All. Il campione Cody Rhodes ha passato le ultime settimane a prendere in giro The Big Show, il cui record di vittorie e sconfitte in quel di WrestleMania è poco edificante, avendo raccolto più figuracce che vittorie. Per l’appunto, la storia del match è appunto il gigante alla ricerca del suo WrestleMania Moment. Dopo soli 5 minuti, l’ex Giant dei tempi WCW conquista la cintura con il KO Punch e festeggia in lacrime per rendere l’idea di quanto sia importante per lui avere un momento di gloria sul grande palco. In chiave storyline, sarà pure commovente, ma per piacere, la smettiamo di far finta che sia un perdente su tutta la linea?

La celebrità di turno, anche quest’anno, lotta in un match di poca importanza: si tratta della conduttrice televisiva Maria Menounos, che a fianco di Kelly Kelly, affronta Beth Phoenix e Eve Torres. In un match del tutto dimenticabile, la Menounos raccoglie la vittoria con un roll-up.

Prima del prossimo match, si accomoda anche Jim Ross al tavolo di commento, perché ora serve il migliore dei commentatori: è ora di “End of an Era”. Per la prima volta, cessano i fischi per quanto successo ad inizio show. Gli ingressi sia di Shawn Michaels che dei due contendenti durano diversi minuti. The Undertaker si tira giù il cappuccio e rivela una cortissima moicana. Nuovo look per il Deadman.

Sotto le note di “The memory remains” dei Metallica si cala la gabbia. L’atmosfera è definitivamente degna sia di WrestleMania che di questa contesa. Sono tutti caldi e pronti. I due danno vita al Hell in a Cell migliore che abbia mai visto. Quando Triple H prende il controllo, intima a Shawn di fermare l’incontro. “Fermalo, Shawn, o lo finisco io!” HBK implora Taker di fargli fermare il match, ma il becchino risponde: “Non lo fermare, Shawn! NON… FERMARE… IL MATCH!” HHH tortura il Phenom a sediate e Taker, per tutta risposta, chiude HBK nella Hell’s Gate per impedirgli di fermare l’incontro, poi chiude anche Hunter nella Hell’s Gate. Lo schiena ma Shawn non c’è, allora arriva Charles Robinson, che non fa in tempo a contare fino a 3, quindi si becca un Chokeslam. Mi salta il cuore in gola quando HBK colpisce Taker con la Sweet Chin Music e HHH conclude con il Pedigree, 1, 2… MI PRENDE UN INFARTO… 2,99999999… NOOOOO!!!!!!!! Salto in aria urlando di sollievo nel cuore della notte e mi sento dire “scimunito” dalla camera da letto dei miei genitori. Ma Taker non si è arreso e Shawn Michaels salta su come se gli avessero sparato per poi accasciarsi nell’angolo in preda alla disperazione. Dopo un Tombstone Piledriver, lo schienamento fallisce, provocando di nuovo l’espressione incredula del Deadman che aveva reso celebre il match di WM25. Ma ormai Undertaker ha in pugno la situazione e massacra il Cerebral Assassin a sediate. Nel finale, Hunter fa il gesto del Crotch Chop e si becca una martellata, poi la Tombstone Piledriver porta la leggenda vivente sul 20-0 dopo 31 minuti e dopo l’ennesimo 5 Star Classic, al termine del quale io ho dovuto bere un litro di acqua per calmarmi. Non dimenticherò mai l’emozione che ho vissuto nel vederlo dal vivo. Alcuni minuti dopo, Taker e Shawn aiutano Triple H ad alzarsi e questi tre ultimi eroi di una generazione passata festeggiano insieme sotto la giusta standing ovation del pubblico di Miami. Un momento indimenticabile e la conclusione perfetta per la carriera di tutti e tre, giusto? Ma sappiamo tutti che per due di loro, non fu così. Ciononostante, non ci resta che ringraziarli tutti e tre per le tante emozioni che ci hanno regalato.

La Hall of Fame Class 2012 è composta da Mil Mascaras, Yokozuna (postumo), Ron Simmons, i Four Horsemen (Ric Flair, Arn Anderson, Tully Blanchard, Barry Windham e JJ Dillon), Mike Tyson e Edge. A questo punto, rivedere quest’ultimo sul quadrato era considerato un sogno che non si sarebbe più realizzato.

Dal backstage, segue un segmento tra il cantante Flo Rida e Heath Slater. Dopo un po’ di trash talk, Flo Rida lo sbatte al muro.

Giungiamo ora al match destinato a fare numero. C’è in palio la carica di GM assoluto di Raw e SmackDown. Arriva prima il Team Johnny (John Laurinaitis), che viene presentato da Brie Bella: The Miz, Mark Henry, Drew McIntyre, Jack Swagger, Dolph Ziggler e David Otunga. Con loro c’è Vickie Guerrero. Poi arriva il Team Teddy (Theodore Long) presentato da Nikki Bella: Kofi Kingston, Great Khali, R-Truth, Booker T, Santino Marella e Zack Ryder. Con loro ci sono anche Aksana e Hornswoggle. A vincere la contesa è il Team Johnny grazie a Eve Torres che, inavvertitamente, costa il match ai lottatori di SmackDown. Questo rende John Laurinaitis il GM di tutti e due i brand. Nel post-match, Eve sembra volersi scusare, ma poi sferra a Zack un calcio nei Ryders e se ne va. Continua così il maltrattamento di Zack Ryder in chiave storyline, che in questo periodo era una delle superstar più richieste dai fan più smart, ma finì nel dimenticatoio grazie a cretinate come questa.

È il momento della WWE Championship e siamo nel bel mezzo del regno titolato di CM Punk che durerà 434 giorni. A sfidarlo, c’è Chris Jericho che è da poco tornato dopo un anno e mezzo fuori dagli show, turnando heel per iniziare questa faida tra il “Best in the World” e il “Best in the World at what they do”. Poco prima dell’inizio del match, John Laurinaitis informa Punk che perderà il titolo anche in caso di squalifica o countout.

I due si esibiscono in un match da 4 stelle nel quale Y2J sfiora la vittoria in più occasioni. Ma alla fine soccombe all’Anaconda Vice del campione, che continua – qui ancora da face – il suo regno titolato che finirà solo nove mesi dopo.

Prima del main event, Brodus Clay si esibisce in un ballo con le Funkadactyles Naomi e Cameron.

Ed è il momento del “Once in a Lifetime”. Per le entrate dei due contendenti, si esibiscono Diddy e Machine Gun Kelly per John Cena e Flo Rida per The Rock.

Quando The Rock e John Cena si trovano a centro ring, l’atmosfera cambia notevolmente, tanto da ricordare per molti versi la magica notte di WrestleMania 18, quando fu lo stesso The Rock a subire i fischi dei tifosi che stavano dalla parte di Hulk Hogan. La stessa cosa accade qui in quanto il leader di “Hustle, Loyalty, Respect”, vive probabilmente il tempo più buio in termini di ostilità dei fan. Non poteva essere altrimenti, essendo a casa del People’s Champion, ma non sarebbe stato diverso altrove. I due atleti danno vita a una contesa molto sentita nella quale Rocky dimostra di saper ancora stare sul ring, anche se si palesa che sia stanco dopo una decina di minuti, il che è comprensibile, non essendo salito sul ring per otto anni. L’ultimo quarto d’ora è però degno della loro popolarità e seguono la formula di WM17, con ognuno che non si lascia schienare dopo aver subito la rispettiva mossa finale dell’avversario. Tutti si aspettavano il dovuto passaggio di testimone, quindi nonostante i vari cartelli “If Cena wins, we riot”, in cuor nostro, sapevamo benissimo che avrebbe vinto Super Cena, che era pressoché imbattibile. Ma quando l’eroe dei bambini si monta la testa e tenta la People’s Elbow, con grande sorpresa, The Great One lo atterra con il Rock Bottom e schiena il pluricampione, facendo esplodere l’arena di Miami. Tutti lo desideravano, nessuno lo credeva. Che magnifico ritorno per il leader del Team Bring It! E che magnifica conclusione di una serata fantastica! Lo show finisce con Rocky che festeggia con il pubblico di casa sotto una bellissima pioggia di pyros.

Con 2:00:14 di lottato all‘interno di uno show durato 3:51:11, arriviamo ad un totale di 52% di show composto da wrestling. Io avrei collocato il match del preshow al posto del balletto di Brodus Clay, di cui non importava niente a nessuno. Ma capisco il motivo del perché abbiano scelto di fargli fare l’interludio tra due grandi match.

Voglio essere onesto con voi: nonostante i miglioramenti per Daniel Bryan, l’opener mi è sembrato un calcio nelle palle dell’American Dragon, una cosa indegna per il grande palco di WrestleMania, che non sarebbe mai dovuta succedere. Detto questo, ricordo che reputai quest’edizione la miglior WrestleMania da quella magnifica edizione 17, innanzitutto per le emozioni che ho vissuto nel guardarla nell’ultima notte che passai a casa dei miei genitori, per poi andare a vivere da solo il giorno dopo. The Rock vs. John Cena è stato un match da 4 stelle, idem Punk-Jericho, poi c’è stata l’ennesima cannonata firmata Undertaker. Ora dovete sapere che i miei Top 3 wrestler preferiti sono sempre stati Bret Hart, Undertaker e The Rock (in ordine sparso). Quindi vederne due su tre mettere su i chiari match della serata mi ha dato la sensazione di aver assistito ad uno show sensazionale. Per quel che riguarda gli altri match, non ce ne sono stati di brutti, ma nemmeno memorabili. Diciamo che non li ho mai ritenuti incontri indegni dello Showcase of the Immortals. Per cui, non mi dispiacciono tanto. Sarà forse un voto poco obiettivo, ma io non posso far finta di niente dopo quella notte che non dimenticherò mai, per cui vado con 8/10. Voi che ne dite? Troppo buono? Fatemelo sapere!

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a [email protected]. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Ci si legge domani con WrestleMania 29!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 28 – 8

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 24 – 7,75

WrestleMania 26 – 7,5

WrestleMania 23 – 7,5

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 227

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 25 – 6,75

WrestleMania 14 – 6,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 27 – 5,25

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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