WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #26

WrestleMania 25 non ci ha regalato un gran show, se non per il match migliore di tutti i tempi, che si guadagnò agli Slammy Awards il premio per “match dell’anno”. Alla consegna del trofeo, Shawn Michaels lanciò una sfida al Deadman, affermando di sapere di poterlo battere e di aver perso per un solo, piccolissimo errore. Ce n’è voluto per arrivarci, tant’è che HBK costò la World Heavyweight Championship a Taker campione in carica pur di fargli accettare la sfida, perché Shawn aveva fallito il tentativo di vincere la Royal Rumble, la cui vittoria sarebbe stato l’unico modo per affrontare il becchino in quel di WrestleMania. Questa volta, però, i due si affrontano nel main event, ed è meglio così, perché tanto, è difficile se non impossibile mantenere l’attenzione del pubblico dopo un match tra loro due, specie se sarà come quello dell’anno precedente. La cosa si fece ancor più interessante perché in palio, oltre alla Streak, c’èra anche la carriera di Shawn Michaels. Nessuno si aspettava che avrebbe chiuso la carriera proprio ora, quindi il match tornò ad essere interessante – erano finiti i tempi in cui la vittoria di Taker in quel di ‘Mania era scontata.


Altre storie di punta sono, ovviamente, i match titolati, John Cena vs. Batista l’uno, Chris Jericho vs. Edge l’altro. Inoltre, il culmine di uno dei momenti più belli dell’anno per i fan di vecchia data è Bret Hart vs. Vince McMahon, cosa che solo un anno prima, nessuno avrebbe mai creduto che The Hitman potrebbe mai riapparire in uno show targato WWE a 13 anni da quella scandalosa notte che segnò la fine della carriera WWF di uno dei migliori lottatori di tutti i tempi.

Gli acquisti calarono a 885.000, perché nel giro di un anno, la WWE ci ha rimesso un gran numero di fan con il loro repentino cambio del prodotto e con storyline che non convincevano più e che non appagavano in termini di lottato. Andiamo a vedere com’è andata? Allora allacciamo le cinture. Dal University of Phoenix Stadium di Glendale, Arizona…

WrestleMania XXVI

È il 28 marzo 2010. Ad aprire lo show con 72.219 spettatori, c’è Fantasia a cantare l’inno nazionale. Per la prima volta dopo tanti anni, JR non fa più parte del team di commento. Il trio presente è composto da Jerry Lawler, Michael Cole e Matt Striker. Il duo spagnolo è sempre Savinovich-Cabrera.

Nel preshow si tiene un 26 Men Battle Royal vinta da Yoshi Tatsu. A distanza di 13 anni, viene da dire: “E chi Tatsu è?”

L’opener vede i campioni di coppia, ShowMiz, sconfiggere John Morrison e R-Truth nel giro di 3 minuti grazie al KO Punch di Big Show. Evidentemente, questo giovane emergente aveva disperato bisogno di una vittoria.

Il secondo match è il culmine dell’implosione della Legacy, composta da Randy Orton, Ted DiBiase (jr.) e Cody Rhodes. Ted DiBiase era stato il protagonista in “Presa mortale 2” (2009), titolo originale The Marine 2, per cui la WWE stava cercando di renderlo face con questa storyline, ma il pubblico tifava di più Orton, per cui il povero Ted fu accantonato ed è Randy Orton che vince il match e conclude così il suo turn face di lì a poco.

Dal backstage, anche questa volta assistiamo ad un segmento comico e promozionale – Santino presenta i Slim Jim.

Il Money in the Bank Match di quest’anno vede la bellezza di dieci partecipanti: Kofi Kingston, Jack Swagger, Matt Hardy, Drew McIntyre, Kane, Shelton Benjamin, Dolph Ziggler, Evan Bourne, MVP e Christian. Anche questa volta, Mark Henry è coinvolto in un match non adatto a lui. Fanno bellissima figura Kofi e Evan Bourne, mentre Shelton fa bene, ma niente di spettacolare. Gli esperti della tipologia sono Matt Hardy e Christian, che hanno dato vita a due classici durante l’Attitude Era. La vittoria finale va a Jack Swagger (oggi Jake Hager), il quale è visto da alcuni come il nuovo Kurt Angle, ma che non stava ricevendo un granché di push, quindi la sua vittoria è una sorpresa, anche se nella versione sul WWE Network è stato modificato e reso più scorrevole il momento in cui afferra la valigetta, che ricordo bene che ci ha messo quasi 30 secondi a sganciarla, tant’è che durante la diretta, credetti che qualcuno si fosse dimenticato di fermarlo (come successe con Eddie Guerrero a SummerSlam 2005 che poi esclamò: “Dove caz*o era Vickie?”). Eravamo contenti per il giovanotto, ma non sapevamo ancora che sarebbe diventato uno dei campioni più ridicoli di sempre.

È il momento della Hall of Fame Class 2010. Durante il riassunto, non si parla quasi per nulla di Stu Hart, che potrebbe essere un tentativo di realismo da parte della WWE in quanto Vince era in faida con Bret Hart. La classe 2010 è composta da: Mad Dog Vachon, Stu Hart, Antonio Inoki, Wendi Richter, Bob Uecker, Gorgeous George e “Million Dollar Man” Ted DiBiase.

Il giovane emergente Sheamus, sul quale i commentatori dicono che abbia avuto il migliore anno da rookie di sempre (che non è vero, ma non potevano certo citare Brock Lesnar e Kurt Angle), affronta Triple H perché… perché sì. Il Celtic Warrior è reduce da un regno di campione WWE terminato ad Elimination Chamber perché per WrestleMania, la WWE preferisce fare affidamento sui soliti nomi. Jerry Lawler definisce il match un classico, ma altro non è che un brawl mediocre in cui a prendere le mazzate è la nuova leva e non la vecchia gloria. Il vincitore è Triple H, osannato dal pubblico, mentre il team di commento cerca di convincerci che sia stata una delle sfide più difficili per il Cerebral Assassin. Vedete qual è il problema di questi anni e perché la WWE perde i propri fan? La matematica non è un’opinione: l’irlandese DOVEVA vincere l’incontro davanti al grande pubblico, altrimenti perde credibilità, soprattutto dopo essere stato bookato come imbattibile per mesi a questa parte, risultando troppo forte anche per John Cena. E poi basta un Pedigree a spazzarlo via? Come dovrebbero mai crescere le superstar di domani? Sí, potreste dirmi che la stessa sorte è toccata allo stesso Triple H 14 anni prima con Ultimate Warrior, ma nel caso di Warrior, faceva parte della sua gimmick essere un mostro indistruttibile e poi erano tempi diversi, con meno realismo rispetto ad ora. Sheamus vincerà il match successivo contro HHH e quindi anche la faida, ma la vittoria sarebbe dovuta arrivare adesso, non in un PPV di minore importanza.

Andiamo avanti con il prossimo match, che è stato costruito benissimo e ci si aspetta un classico, data la bravura dei due contendenti, che sono Rey Mysterio e CM Punk. Punk è uno dei migliori heel in circolazione al momento ed è il leader della Straight Edge Society, di cui fanno parte anche Luke Gallows e Serena, entrambi rasati per il bene del culto proclamato dallo stesso Punk, che a sua volta ha un look alla Gesù Cristo con barba e capelli lunghi. Se Rey perde il match, deve entrare a far parte della SES. CM Punk fa un promo prima del match, in cui afferma di essere migliore di chiunque altro in quanto lui è drug-free, perché non fuma, non beve e non si droga, poi proclama “una nazione sotto Punk indivisibile con integrità e sobrietà per tutti!” Rey Mysterio arriva vestito in stile Avatar. Il match mette subito in mostra le gran capacità di tutti e due, che dimostrano anche perfetta alchimia. Dopo soli sei minuti, l’incontro è già finito con la vittoria di Rey, ma resta l’amaro in bocca per il fatto che abbiano dato a due mostri sacri come loro SOLO sei minuti. Combatteranno in match assai migliori nei PPV successivi, ma anche stavolta hanno sprecato una grande occasione di vedere uno showstealer, che non avrebbe guastato nonostante tutti aspettassero il main event. Dove sta scritto che i classici non possono essere più di uno?

Adesso arriva il momento in cui tutti i fan ultraventenni si chinano in avanti per avvicinarsi al televisore. È ora della resa dei conti più attesa di tutti i tempi: Bret Hart contro Vince McMahon. Eravamo curiosi di vedere come avrebbero fatto con Bret, che a causa di un ictus avuto anni prima, doveva tassativamente evitare di prendere bump di qualsiasi genere.

All’inizio del match, Vince annuncia di aver fregato Bret ancora una volta, avendo assunto tutta la famiglia Hart come Lumberjacks e Bruce Hart come arbitro. I commentatori danno di matti per l’indignazione, ma Bret chiede ai suoi famigliari se sono stati pagati in anticipo, che tutti confermano. Ed è qui che Bret rivela di essere stato al corrente della situazione, per cui stavolta non è Vince a fregare Bret, ma questa sera passerà alla storia come la sera in cui Bret ha fregato Vince. Tutta la famiglia Hart gonfia di botte il chairman, la Hart Dynasty (David Hart Smith e Tyson Kidd) va addirittura a segno con la Hart Attack. Bret accenna alla Sharpshooter, facendo esplodere i tifosi, ma poi decide di prendere un piede di porco prima e una sedia dopo, con i quali massacra Vinnie Mac a più non posso. Il pubblico fa fatica ad essere coinvolto, ma cos’altro si poteva fare con un uomo che non può prendere neanche un pugno? Fa quello che ci si aspetta dopo 13 anni di conti in sospeso: lo riempie di botte. Alla fine, la Sharpshooter sveglia il pubblico e Vince non ci pensa due volte a cedere immediatamente. Certo, il Bret Hart dei tempi d’oro ci avrebbe sicuramente fatto sognare come solo lui sapeva fare, ma qui si trattava semplicemente di dare la soddisfazione sia a lui che ai suoi fan (come me) di essersi vendicato per il tradimento subito dall’uomo che lui considerava un secondo padre. Questa è definitivamente l’ultima apparizione di The Hitman allo Showcase of the Immortals. Grazie, Bret. Sarai sempre il mio eroe. Mi hai fatto apprezzare il wrestling più di chiunque altro, mi hai fatto gioire con te, piangere con te, soffrire con te. Vederti dal vivo in Germania e poterti stringere la mano è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Sei grande, Hitman! The best there is, the best there was and the best there ever will be!

Adesso tocca al World Heavyweight Champion Chris Jericho. Il suo sfidante è il vincitore della Royal Rumble, Edge. I due erano stati un Tag Team l’anno precedente, poi Edge si infortunò e Jericho si mise a parlar male di lui. Il ritorno a sorpresa della Rated R Superstar fu una delle sorprese migliori della storia della Rumble. Edge iniziò a perseguitare il campione, atterrandolo dal nulla a suon di Spear, dicendo poi con aria folle “Spear!” Ed eccoci qui, giunto al match. Come ci si aspetta, questi due veterani ci regalano un match piacevole, anche se non un classico, che Jericho vince dopo aver colpito l’Ultimate Opportunist con la cintura, prima di chiudere con la Codebreaker. Nel post-match, il Savior cerca di infierire, ma finisce per essere scaraventato con una Spear attraverso la barricata, per segnalarci che la faida continuerà.

In un match da pausa gabinetto, si scontrano da una parte Alicia Fox, Layla, Maryse, Michelle McCool e Vickie Guerrero e dall’altra Beth Phoenix, Eve Torres, Gail Kim, Kelly Kelly e Mickie James, che sono le face. Il match non ha nemmeno il tempo di iniziare, anche se sono presenti alcune delle lottatrici più brave dell’epoca, ma dopo 3 minuti la contesa si chiude dopo un Frog Splash di Vickie Guerrero, che punta verso l’alto prima dell’esecuzione. I fan gridano il nome di Eddie per questo. I commentatori definiscono la mossa un “Hog Splash” perché saremmo pure in PG Era, dove non si dicono le parolacce, ma definire maiali le persone di una certa corporatura è perfettamente adatto ad un pubblico infantile. Se credete che lo abbiano fatto solo con Vickie “Excuse me” Guerrero, allora non ricordate la storyline delle LayCool contro “Piggie” James. Passiamo avanti, va’, prima che mi parta un turpiloquio.

La WWE Championship è detenuta da Batista, che era stato scelto come sfidante al titolo immediatamente dopo l’Elimination Chamber da Mr. McMahon in persona e aveva battuto John Cena in pochi secondi. Ma siccome Supercena non si arrende mai, eccolo qui a reclamare il suo diritto al rematch, che prontamente vince – grazie alla micidiale STF – in un match abbastanza piacevole, facendo fare a The Animal la figura del fesso in quanto aveva difeso il titolo zero volte. Non gli avrebbe fatto male qualche mese in più di regno titolato dopo il turn heel nell’autunno del 2009. Cena è di nuovo campione perché sì. Nessuno di noi sapeva che Batista, solo pochi mesi dopo, si sarebbe ritirato definitivamente dal quadrato.

Per il main event, il video package è uno dei migliori degli ultimi anni. Ve lo ripropongo qui.

Questa volta, i due si affrontano in un match senza squalifiche. Le aspettative sono altissime e ci si chiede se possono ripetere la prestazione dell’anno precedente. Shawn si prende più volte gioco di Taker, facendo il gesto del tagliagole. Sfruttano la stipulazione No holds barred con uno spot sul tavolo di commento: un magnifico Moonsault su Undertaker. Shawn sfiora la vittoria alcune volte, il battito di quello che hanno visto in diretta sarà stato a mille e passa. Undertaker blocca i tentativi di Sweet Chin Music con le sue mosse trademark. È un altro 5 Star Classic, ma diverso da quello di WM25. Un’esplosione di emozioni con ogni kickout che ci fa mettere le mani nei capelli. I tifosi cantano “This is awesome!” e hanno ragione. Lo spot finale diventa un dramma magistrale. Nessuno crede nella fine della carriera di HBK. Michaels continua a rialzarsi, non importa cosa faccia il Deadman. Taker si tira giù la canotta e accenna al segno del tagliagole, ma si ferma disperato, vedendo Shawn che cerca ancora di tirarsi su. Taker: “Sta’ giù!” Ma HBK non vuol saperne e si tira su per i fianchi del suo avversario. Poi fa il gesto del tagliagole e tira un gran schiaffone al becchino da farlo barcollare. Taker si incazza come una belva e va a segno con una Jumping Tombstone Piledriver che chiude questo classico dopo 24 minuti e porta il Deadman sul 18-0. Un altro match sensazionale da parte di questi due Signori con la S maiuscola. I tifosi sono increduli nel vedere Shawn Michaels perdere, perché non si aspettavano che sarebbe arrivato questo momento.

Il Phenom festeggia la sua vittoria, poi aiuta lo Showstopper ad alzarsi. I due si abbracciano e si complimentano sotto gli applausi assordanti del pubblico e dello staff a bordo ring. Undertaker esce dal ring e lascia la scena al grande Shawn Michaels, che saluta commosso il pubblico ringranziando per una vita meravigliosa. Si conclude così la carriera di uno dei migliori performer che abbiano mai calcato un ring. E così termina anche WrestleMania 26.

La durata dello show è di 3:51:47, mentre quella dei match è di 2:07:23, il che ci porta a un totale di 55% dello show. Mica male, eh? Si alza un po’ la quota.

Dunque, cosa possiamo dire su quest’edizione? Non parliamo del main event, che è stato un classico tra due veterani con un finale emozionante, senza se e senza ma. I due match titolati sono buoni, ma niente di straordinario, il Money in the Bank è decente, il ritorno di Bret Hart ci ha strappato un sorriso, la Legacy ha fatto pure bene. I Tag Team Champions e le Divas con soli tre minuti ciascuno non potevano certo regalarci dei classici, mentre Rey Mysterio è condannato a combattere solo in match brevissimi in quel di WrestleMania, com’era già successo in tutte le altre Mania che l’hanno visto combattere, dall’edizione numero 19 fino ad arrivare a questa, non ha mai combattuto match di lunga durata, il più lungo è stato contro Eddie a WM21, che è durato meno di un quarto d’ora. Se non altro, però, i sei minuti con Punk sono stati quanto più convincenti potevano essere. Il mio voto finale è di 7,5/10 perché, come show, non è stato cattivo, ma l’unico match che vale veramente la pena di guardare più di una volta, è proprio il main event. E quando, a chiudere uno show, c’è un main event formidabile, tendiamo spesso a ricordare l’intero show come un successone, ma non era il caso nel 2010. Voi, invece, cosa ne pensate? E cosa pensate delle riflessioni che ho fatto nel bel mezzo dello show? Fatemi sapere!

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a [email protected]. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Ci vediamo domani per vedere WrestleMania XXVII!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 24 – 7,75

WrestleMania 26 – 7,5

WrestleMania 23 – 7,5

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 22 7

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 25 – 6,75

WrestleMania 14 – 6,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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