WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #27

“After seven long years…” sono state le prime parole della megastar di Hollywood, Dwayne “The Rock” Johnson, dopo essere tornato in uno show targato WWE per la prima volta dal 2004. Durante quel promo aveva anche giurato che non se ne sarebbe mai andato. Promesse da marinaio, eh?


L’edizione numero 27 è ricordata per il semplice fatto che proprio The Great One le fece da Guest Host. E meno male, perché ancora alcune settimane prima di rivelare che sarebbe stato lui, si ipotizzava Justin Bieber come conduttore. I presupposti non mancavano per avere uno show come si deve, vista la bravura dei talenti da proporre al Grandest Stage of them All, senza contare il build-up privo di parole tra due dei più grandi veterani ancora attivi all’epoca, Triple H e Undertaker. I due affermarono poi entrambi di non avere più avversari da battere. Parole forti per essere reduci da pesanti sconfitte. Ma non neghiamo che il loro è stato uno dei match più attesi della serata. Per quel che riguarda il giro titolato, i campioni in carica erano Edge e The Miz, mentre i loro rispettivi sfidanti erano Alberto Del Rio (vincitore dell’unica 40 Men Royal Rumble) e John Cena, per l’ennesima volta main eventer dello Show of Shows. E poi i commentatori vanno a parlare di un presunto “lifetime dream of once main eventing WrestleMania”. Mah…

L’arrivo di The Rock attirò sicuramente qualche spettatore in più, visto che le vendite arrivarono a 1,059 millioni, in netto aumento rispetto all’anno precedente. La tagline dell’edizione è “The Biggest WrestleMania ever”. Obiettivo compiuto? Andiamolo a scoprire. Dal Georgia Dome di Atlanta, Georgia…

WrestleMania XXVII

È il 3 aprile 2011 e gli spettatori sono 71.617. Al commento, ci sono Josh Matthews, Jerry Lawler e Michael Cole superheel nascosto all’interno della sua Cole Mine. Non ci credete? Beati voi se non ve ne ricordate. Il commentatori spagnoli sono ancora Savinovich e Cabrera. A cantare l’inno nazionale c’è Keri Hilson. Subito dopo, risuona la theme song di The Rock che inaugura lo show con un promo dei suoi, in cui gioca con il pubblico e proclama che questa sarà la più grande WrestleMania di tutti i tempi. Mente.

Nel preshow, si sono affrontati Daniel Bryan e Sheamus in un Lumberjack Match valevole per la US Championship, che è finito in No Contest dopo che era scoppiata una rissa tra i Lumberjacks. Per questo, il GM Theodore Long ha annunciato una Battle Royal. Quest’ultima è stata vinta da The Great Khali. Ricordo bene l’indignazione generale per il fatto che due bravissimi performer come Daniel Bryan e Sheamus siano stati condannati a disputare un dark match.

L’opener vero e proprio dello show è quello che, per definizione, sarebbe dovuto essere il main event, visto che il vincitore della Royal Rumble ottiene proprio quello, di diritto: sfidare il campione di sua scelta nel main event di WrestleMania. Se ricordate JBL, lo avevo definito il Ted DiBiase di Wish. Ecco, Alberto Del Rio era quello preso direttamente al mercatino delle pulci, perché aveva sì la gimmick del riccone, ma si limitava a farsi vedere ogni volta con un’altra macchina costosa. Quello che rendeva cult il personaggio, tuttavia, era il suo “personal ring announcer” Ricardo Rodriguez. Per questo match, è affiancato anche da Brodus Clay. Il match è piacevole, ma non trasmette la sensazione di essere un match per il massimo alloro. Con l’aiuto di Christian che eguaglia l’inferiorità numerica, Edge riesce a vincere il match e conservare la World Heavyweight Championship. Nel post-match, il duo canadese distrugge l’auto di Del Rio. Perché mai dovrebbe essere un affronto per uno che ne compra due a settimana? Ad ogni modo, questo è l’ultimo match di Edge, che annuncerà il suo ritiro definitivo per infortunio solo una settimana dopo, scioccando il mondo del wrestling che non se lo aspettava assolutamente. All’epoca, furono versate lacrime in quantità per l’addio della Rated R Superstar, che ci aveva sbalorditi sia durante la Attitude Era che durante la Ruthless Aggression Era. Solo un anno dopo, fu meritatamente indotto nella Hall of Fame. Nove anni dopo, ritornerà a sorpresa in un momento del tutto inatteso, ma che con ogni probabilità è stato il momento più bello della storia della Royal Rumble.

Il secondo match vede il veterano Rey Mysterio affrontare Cody Rhodes durante il suo periodo post-“Dashing Cody”. Adesso porta una maschera protettiva. Quest’anno, il pubblico è disinteressato a Rey, per non dire ostile. Dopo dodici minuti, Cody vince il match, com’è giusto che sia.

Segue poi un brevissimo match di cui non avevo nessun ricordo. Big Show, Kane, Santino Marella e Kofi Kingston sconfiggono The Corre (Wade Barrett, Justin Gabriel, Heath Slater e Ezekiel Jackson) nel giro di due minuti. A che pro questo match? Ah, giusto, per ricordarci la stable più inutile mai vista.

Nel backstage, The Rock dice alla campionessa Eve Torres (che non porta con sé la cintura) che può creare un WrestleMania Moment con la prima persona che passa. Ed è Mae Young. I due scherzano un po’, poi le donne se ne vanno e arriva Stone Cold Steve Austin. Che ricordi…

Nel prossimo match si affrontano Randy Orton e CM Punk, la cui stable The Nexus è bandita da bordo ring. Il Nexus è stata una stable dominante nel 2010, ma vista la fissa della WWE per Super Cena, il Nexus originale fu sgominato entro la fine dell’anno per poi essere rifondato da CM Punk, ma non arrivò mai più al livello dell’anno precedente. I due combattono un match piacevole benché lento, che finisce con una RKO outta nowhere. Ben per Randy, ma era Punk ad avere disperato bisogno di una vittoria.

Dopo il match, c’è un breve comedy segment con The Rock e Pee Wee Herman.

Sale sullo stage la Hall of Fame Class 2011: Drew Carey, Bob Armstrong, Sunny, Abdullah The Butcher, Hacksaw Jim Duggan, i Road Warriors (Hawk, Animal e Paul Ellering) e il grande Shawn Michaels.

Per il prossimo match, arrivano Jim Ross e Booker T a sostituire Jerry Lawler e Michael Cole, che sono i prossimi a cui tocca lottare, visto che sono in faida da mesi a questa parte, con Michael Cole che è uno degli heel più odiati del momento, ed è solo un commentatore! L’arbitro speciale della contesa è Stone Cold Steve Austin. Cole è affiancato da Jack Swagger, che lo ha preparato per il match. Come tutti temevamo, Cole non sa stare sul ring e rende la contesa poco credibile nonostante abbia per avversario un esperto della disciplina, che è Jerry Lawler. Infine, parte il comeback del Re e Swagger getta la spugna, ma a Austin non gliene frega niente, così “The All-American American” sale sul ring e si becca la Stone Cold Stunner. Jerry tortura Cole con la Ankle Lock, alla quale lui cede subito, ma Austin si prende gioco di lui perché il pubblico vuole vedere Cole umiliato quanto più possibile. Alla fine, Austin fa suonare la campana e The King canta vittoria, festeggiando insieme a Austin con la Beer Bash. Giunge sul ring anche Booker T che beve birra insieme a 3:16 ed esegue poi la Spinarooni. Stone Cold gli fa un sorriso come per scusarsi, poi anche Booker si becca la Stunner, così, per piacere. Continuano a festeggiare Lawler e Austin, poi risuona l’odiato suono di notifica che annuncia un e-mail da parte del GM anonimo di Raw. A leggere l’e-mail è Josh Matthews (“and I quote”): il GM ha visto Stone Cold favoreggiare Lawler, per cui per decreto del GM, Michael Cole vince la contesa per squalifica. Il povero Josh Matthews, reo di essere stato il messaggero delle cattive nuove, si becca la Stunner anche lui. Questo permette al duo JR-Lawler di stare insieme al commento per il resto della serata. Per quanto riguarda la faida Lawler-Cole, continuerà ancora e si concluderà con un Kiss my Foot-Match. Stendiamo un velo pietoso su questo…

È ora dei veterani. Secondo quanto raccontato da alcuni fan presenti allo show, diversi lottatori vengono a sedersi nelle file dietro alla telecamera per gustarsi lo spettacolo da vicino.

The Undertaker arriva sotto le note di “Ain’t no Grave” di Johnny Cash, che sentiremo solo durante la diretta, mentre sarà sostituita dalla storica Graveyard Symphony sul WWE Network nonché su tutte le copie distribuite nel mondo. Ha inizio il No holds barred tra Undertaker e Triple H. I primi minuti sembrano ancora non essere a loro agio, ma poi la contesa diventa di un’intensità assolutamente degna di Triple H. I due distruggono la Cole Mine e anche il tavolo di commento spagnolo. HHH sottopone il Deadman ad un vero e proprio calvario fisico, ma non riesce a batterlo, tanto da urlargli contro: “Sta’ giù! Muori! Sta giù! Cosa c’è che non va, con te?” Il momento shock del match è sicuramente la Tombstone Piledriver di Triple H sul becchino. A questo punto, TUTTI e dico TUTTI eravamo convinti che fosse la fine della Streak. 1, 2, NO!!! Jerry Lawler: “Non è umano!” La suspence è altissima, il match sfiora le cinque stelle, ma non ci arriva del tutto. HHH prende lo Sledgehammer ed è pronto a colpire, ma il Deadman lo afferra all’improvviso, chiudendolo nella Hell’s Gate! Hunter ce la mette tutta per liberarsi, ma alla fine non può fare altro che cedere. Undertaker è a 19-0. Nel post-match, Taker cerca di uscire dal ring, ma crolla a bordo ring e viene trasportato fuori in barella. È la prima volta che il becchino non lascia l’arena sulle proprie gambe, ma serve a far capire quanto HHH sia andato vicino alla vittoria.

Il cooler di turno è un 6 Person Tag Team Match con Dolph Ziggler e le LayCool (Michelle McCool e Layla) da una parte e dall’altra John Morrison, Trish Stratus e la star del reality “Jersey Shore”, Snooki. In un match breve, è Snooki a prendersi la vittoria. Se non altro, stavolta la celebrità di turno è rifilata in un match di minore importanza.

Ed eccoci giunti al main event. La WWE ce l’ha messa tutta per presentare The Miz come un campione degno del Grandest Stage of them All, ma niente da fare. Non solo è stato il campione meno credibile a disputare il main event di una WrestleMania, ma anche il match disputato è una delusione indescrivibile. Niente pathos né atmosfera da match titolato. E come se non bastasse, il match finisce in doppio count-out. Certo, poi arriva The Rock. Sta per dire qualcosa, ma arriva un altro e-mail del GM anonimo di Raw, che inizia per “I think…”, che almeno crea la classica gag “It doesn’t matter” del People’s Champion. Rock ordina di far ripartire il match e lo tramuta in un match senza squalifiche, per poi costare a John Cena il match con un Rock Bottom.

The Miz conserva il titolo dopo uno dei main event più brutti del 21° secolo. Per chiudere lo show in bellezza, The Miz si becca il People’s Elbow. Termina così la presunta “WrestleMania migliore di tutti i tempi”.

Il lottato è di 1:41:11 in uno show di 3:55:07, per un totale di 43%, che va bene, perché ormai, a WrestleMania, solo gli ingressi durano parecchio, specie quelli di Randy Orton, Triple H e Undertaker. Ci può stare, quindi.

Sarò breve: Questo show non ci ha portato nulla di memorabile a parte la presenza di The Rock e il match tra Undertaker e Triple H, che vale sempre la pena di vedere. Tutto il resto è di qualità buona, ma facilmente dimenticabile, mentre il main event è una vera e propria delusione su tutta la linea. Ce l’hanno messa tutta per far apparire The Miz come un ostacolo insuperabile per il leader della Cenation, ma non se lo filava nessuno, nonostante sia notevolmente bravo al microfono. Solo che la bravura da talker non basta, se poi sul ring non sei capace di una prestazione decente, specie quando stai disputando il main event dello show più grande in cui puoi mai lottare. Quindi poche chiacchiere, il voto finale è di 5,25/10, con quel quarto di punto in più per quella mezz’ora regalataci da Taker-HHH. Voi invece, cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo show?

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Vi aspetto domani con WrestleMania XXVIII!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 24 – 7,75

WrestleMania 26 – 7,5

WrestleMania 23 – 7,5

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 227

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 25 – 6,75

WrestleMania 14 – 6,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 27 – 5,25

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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