WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #33

Siamo in piena era delle WrestleMania interminabili. Lo Showcase of the Immortals fa il suo ritorno ad Orlando dopo nove anni. I titoli massimi della compagnia sono tornati ad essere due dopo il ritorno del brand split, che ha portato SmackDown a chiamarsi SmackDown Live, venendo trasmesso in diretta il martedì.


Nel main event dello show c’è Roman Reigns per la terza volta consecutiva, mentre il suo avversario torna a disputare un main event a sette anni dall’ultima volta: The Undertaker. Inoltre, Randy Orton sfida Bray Wyatt per la WWE Championship mentre Brock Lesnar deve vedersela con Goldberg, Universal Champion in carica. Quest’ultimo è visto come un match da fantawrestling, ignorando del tutto il fatto che i due si siano già incontrati tredici anni prima in uno dei match più brutti di sempre. Cos’altro è successo in questo show di cinque ore (senza il preshow)? Andiamo a vedere. Dal Camping World Stadium (precedentemente conosciuto col nome di Citrus Bowl) di Orlando, Florida…

WrestleMania 33

È il 2 aprile 2017 quando va in scena quello che la compagnia definisce “The Ultimate Thrill Ride”. Gli spettatori presenti sono 75.245. Ai tavoli di commento ci sono: JBL, David Otunga e Tom Phillips per SmackDown; Jerry Lawler, Byron Saxton e Corey Graves per Raw; Carlos Cabrera e Marcelo Rodriguez per il pubblico spagnolo; Carsten Schaefer e Sebastian Hackl per il pubblico tedesco. L’inno nazionale ce lo canta Tinashe.

Nel kick-off (2 ore di durata), ci sono stati tre match.

  1. Neville ha sconfitto Austin Aries, conservando la Cruiserweight Championship.
  2. Mojo Rawley ha vinto la André The Giant Memorial Battle Royal grazie all’aiuto del giocatore NFL Rob Gronkowski. In un momento da “ops”, vediamo una donna addetta alla sicurezza che ferma Gronkowski quando scavalca la barricata; evidentemente nessuno le aveva detto che fosse uno spot pianificato.
  3. Dean Ambrose, condannato clamorosamente a combattere nel kick-off nonostante fosse uno dei personaggi più over del momento, ha sconfitto Baron Corbin, conservando il titolo intercontinentale.

Il main show si apre con il New Day (Big E, Xavier Woods e Kofi Kingston) che sono gli hosts di WrestleMania. Scherzano un po’ con il pubblico e dichiarano aperta la serata.

Il primo match vede la resa dei conti tra AJ Styles e Shane McMahon. È un opener convincente e, che ci crediate o no, è il match migliore della serata. Non è un classico, ma comodamente da quattro stelle. Il giusto vincitore è AJ Styles, ma Shane ha dato ancora una volta un gran contributo alla buona riuscita del match.

Il secondo match vede in palio la US Chamionship. Si affrontano Chris Jericho (campione) e Kevin Owens. Y2J è uno dei personaggi più divertenti al momento, grazie alla List of Jericho. I due ex-amici fanno bene, ma il match sembra non decollare nel modo dovuto. Alla fine, Owens sconfigge Jericho, chiudendo la faida e diventando campione degli Stati Uniti. Jericho dichiarerà più avanti di essere stato molto amareggiato per aver dovuto esibirsi con Owens nel secondo match della serata (quindi nell’undercard) nonostante un lunghissimo build-up che durava fin dall’estate scorsa. Inoltre, avrebbe ritenuto un affronto al duo canadese il fatto di aver tolto la Universal Championship ad Owens per darla a Goldberg, privando la contesa del prestigio dovuto. E onestamente, non posso che dargli ragione: anche a me sembrò un calcio nelle palle per Owens. Gli avvenimenti attorno a questo match sono stati la causa principale per la quale Jericho non è più tornato a Stamford.

Il match numero tre è un Fatal Four Way Elimination Match valevole per la Raw Women’s Championship. La campionessa Bayley difende con successo il titolo contro Nia Jax, Sasha Banks e Charlotte in quello che è un match piacevole ma che termina in modo repentino, come se ci fosse stato un errore. Vada bene la vittoria di Bayley, che sarebbe stata ancor più godibile se il titolo lo avesse vinto proprio qui, a WrestleMania, piuttosto che arrivarci con la cintura alla vita.

Sale sullo stage la Hall of Fame Class 2017: Diamond Dallas Page, Rick Rude (postumo, rappresentato dalla sua famiglia), il Rock N’ Roll Express (Ricky Morton e Robert Gibson), Theodore Long, Beth Phoenix e Kurt Angle. Il Warrior Award è stato assegnato a Eric LeGrand, ex-giocatore di football ormai paralizzato.

Il prossimo match è un Triangle Ladder Match con in palio i titoli di coppia di Raw. I campioni in carica sono Luke Gallows e Karl Anderson, mentre gli sfidanti sono Cesaro e Sheamus da un lato e il duo di Enzo Amore e Big Cass. Prima dell’inizio del match arriva il New Day ad annunciare che il match diventa un Fatal 4 Way. Chi saranno gli ultimi partecipanti (WHO? WHO? WHO?)? Risuona la theme song degli Hardy Boyz, che fanno il loro trionfante ritorno dopo sette anni, accolti da un pop gigantesco, forse uno dei più rumorosi della storia di WrestleMania. C’era chi ci sperava, ma vederli in carne ed ossa fu un momento incredibile.

I fratelli Hardy aggiungono molto alla contesa. Jeff ci regala una prestazione vintage come di suo solito, lanciandosi da una scala altissima con una Swanton Bomb che sfonda un’altra scala con Cesaro sdraiatoci sopra. Gli Hardy concludono il loro WrestleMania Moment personale con la vittoria finale che li laurea nuovi campioni di coppia. Adesso sono campioni insieme per la settima volta. Grandissimo pop per Matt e Jeff.

Quello che segue dopo è un match che serve solo a costruire il post-match. John Cena e la sua fidanzata Nikki Bella, reduce da un grave infortunio, se la vedono con The Miz e Maryse. In un match decente, i giusti vincitori sono Cena e Nikki. La parte più importante viene dopo, quando Cena coglie l’occasione di trovarsi davanti al grande pubblico per fare la domanda delle domande alla sua amata. Sotto un enorme boato, soprattutto del pubblico femminile, Cena si inginocchia davanti a Nikki e le chiede di sposarlo. Nikki gli dice di sì e la coppia festeggia insieme alla folla questo grande momento di gioia che non arriverà mai, visto che si lasceranno di lì a poco.

Dopodiché, Seth Rollins sfida Triple H in un Unsanctioned Match, cioè un match mai sancito dalla dirigenza. Rollins cerca la vendetta dopo il tradimento del suo mentore. I due danno vita a un brawl molto intenso che dura un tantino di troppo e fatica a tenere coinvolti i fan, tipica sindrome da match di Triple H degli ultimi anni. Il momento chiave arriva quando Triple H finisce contro la moglie Stephanie, che cade attraverso un tavolo. Rollins vince il match grazie al Pedigree. Il mancato coinvolgimento del pubblico è in parte dovuto alla vana speranza di vedere Samoa Joe interferire nel match. Tuttavia, The Architect chiude la faida con questa vittoria.

Il prossimo match è uno dei match di punta che vede il vincitore della Royal Rumble affrontare il proprio ex-leader. In un match di carattere horror ma di pessima esecuzione, anche per il lottato, Randy Orton sconfigge Bray Wyatt ed è il nuovo WWE Champion. Per dare al match quel pizzico di carattere dark, la regia ha inquadrato alcune volte il ring dall’alto sul cui pavimento erano proiettati degli insetti. Trovata un po’ trash che non è servita per nulla a migliorare la contesa.

Subito dopo, è la volta del match per il titolo Universal. Brock Lesnar sfida il campione Goldberg, che è stato il primo a sconfiggere il Beast Incarnate pulito dopo quasi quattro anni di imbattibilità. Il tipo di match a cui danno vita sembra essere fuoriuscito da un videogame: Spear, F5, Spear, German Suplex, Spear, German Suplex, Jackhammer, F5, Spear, German Suplex, German Suplex, German Suplex, German Suplex, German Suplex, German Suplex, German Suplex, German Suplex, F5, 1, 2, 3! Brock Lesnar è il nuovo campione dopo appena 5 minuti. Non si poteva chiedere di più da questi due mostri imbattibili, il cui match è ricordato come “Fantasy Warfare”. Bel lavoro da parte di Goldberg che si è preso un sacco di bumps. Ridare il titolo a Lesnar è stata la mossa giusta.

Il co-main event è il match per la SmackDown Women’s Championship, che è una Six Pack Challenge, ovvero un Fatal 6 Way: il primo schienamento o la prima sottomissione vince. A sfidare la campionessa Alexa Bliss, ci sono Mickie James, Carmella (accompagnata da James Ellsworth), Natalya, Becky Lynch e la rientrante Naomi. Anche questo match non supera i 5 minuti di durata. Naomi vince per sottomissione ai danni della Bliss. Nonostante siamo in piena Women’s Revolution, la WWE ci propone un match con sei donne che dura solo cinque minuti. Gran bella Revolution… Dare il titolo a Naomi è stata una scelta telefonata, visto che era stata costretta a consegnare la cintura per infortunio.

Prima del main-event, il New Day annuncia il numero di spettatori presenti: 75.245. Poi, arriva Jim Ross che si appresta a commentare il main event.

Roman Reigns si vede impegnato nella sfida più grande della sua carriera (a dire dei commentatori). Undertaker è invece intento a difendere il suo “yard”. Mentre sto scrivendo quest’articolo, è ancora il 24 marzo 2023. Buon compleanno, Undertaker! Purtroppo, il match non risulta assolutamente piacevole. Il becchino è tutt’altro che in forma, mentre Roman Reigns non è ancora capace di fare il carryjob da solo. Alcuni botch clamorosi guastano parecchio, come ad esempio la Tombstone Piledriver o la Hell’s Gate. Il Big Dog assume un atteggiamento heel, anche se il turn non arriverà per altri tre anni. Taker si ostina a non voler stare giù, ma ha costantemente la peggio qualsiasi cosa faccia. Dopo 23 minuti, Roman Reigns mette fine al calvario del Phenom, sconfiggendolo grazie alla Spear e diventando (solo) la seconda superstar di sempre ad aver battuto la leggenda allo Showcase of the Immortals. Il punteggio è 23-2. Reigns festeggia la vittoria sotto una pioggia di pyros, poi se ne va e lascia la scena al Reaper.

Taker si rialza pian piano e viene applaudito dai fan che cantano “Thank you Taker!”. Il becchino si rimette il cappotto e il cappello, sorvolando l’arena con sguardo malinconico. Dopodiché si toglie cappotto e cappello e li posa a centro ring insieme ai suoi guanti. Sembra un chiarissimo addio dopo 27 anni di carriera. Il becchino esce dal ring e diventa per un attimo Mark Calaway per andare a baciare la moglie Michelle McCool in prima fila. Poi sale di nuovo lungo la rampa e si volta un’ultima volta come ha fatto per tanti anni. Sotto i rintocchi di campana che hanno contribuito molto a rendere iconico il Deadman, Taker si cala nell’oscurità e si conclude così la 33esima edizione del Granddaddy of them All. Tutti quanti eravamo convinti che questo fosse il suo addio definitivo. E andava bene così, perché ci ha regalato 27 anni magnifici sotto ogni aspetto. Dagli inizi come becchino fuoriuscito da un film western, passando per lo stile goth con l’appellativo di Lord of Darkness, per poi diventare l’American Bad Ass a bordo di una motocicletta dotato di incredibili capacità al microfono, concludendo adesso come un misto di tutti questi con forze sovrannaturali. Non c’erano parole più sincere di “Thank you Taker” in quel momento. È stata la prima volta in assoluto che WrestleMania non terminava con il lieto fine, ma probabilmente col finale più straziante di tutti i tempi. Piccolo aneddoto: le telecamere non inquadrarono più lo stage, che andò a fuoco non appena Undertaker era scomparso.

La durata totale dello show è di 5:04:52 più il kick-off 2:07:26, che fa un totale di 7:12:18. Il totale dei match ammonta a 3:03:38, che quindi fa 42,5% della durata totale, però bisogna considerare che metà del kick-off è composta da video package e il Panel che parla della card. Il resto ci può stare, dai. C’è di peggio. Ma anche stavolta, rimane immutata la mia affermazione: sette ore sono troppe.

Che cosa ci ha portato questo show? Innanzitutto, una buona quantità di match piacevoli, anche se nessuno di loro è stato un classico da ricordare. Quindi, non mi perdo troppo in chiacchiere e vado con 6,25/10, perché non c’è stato nulla di brutto, ma uno show che non ti regala come minimo un match da voler rivedere, non ha compiuto la sua missione. Col senno di poi, il presunto addio di Undertaker si rivelò una clamorosa messinscena. Solo nel 2020, durante il documentario The Last Ride, il Deadman spiegherà che, vista la pessima qualità del suo ultimo match, si sentì in dovere di rifarsi della brutta figura. Se non altro – diceva – lo doveva a Roman Reigns, che era con le mani legate e ci ha rimesso anche lui. Inoltre, è stato un cruccio del Deadman volere chiudere la carriera in bellezza per potersene andare tranquillo. Lo doveva ai fan che lo hanno supportato per tre decenni interi. In retrospettiva, dunque, non si può biasimare il buon Mark Calaway. Tanto, se vogliamo essere sinceri, torniamo tutti un po’ bambini quando sentiamo il famoso rintocco delle campane a lutto. Siete d’accordo?

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a [email protected]. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Ci sentiamo domani con WrestleMania 34!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 30 – 8,75

WrestleMania 31 – 8,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 28 – 8

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 24 – 7,75

WrestleMania 26 – 7,5

WrestleMania 23 – 7,5

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 227

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 25 – 6,75

WrestleMania 14 – 6,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 32 – 6,5

WrestleMania 33 – 6,25

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 29 – 5,75

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 27 – 5,25

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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