WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #29

Ancora un anno fa, si parlava di “Once in a Lifetime”. Ma alla fine si rivelò un Twice in a Lifetime. L’edizione 29 del Granddaddy of them All è ricordato dai più per questo. The Rock fece un’apparizione a Raw #1000, annunciando di voler sfidare il WWE Champion alla Royal Rumble 2013. Questo non solo portò al turn heel di CM Punk che diede vita al personaggio che esigeva rispetto da tutti, ma infine portò proprio a due match (che consiglio assolutamente di vedere) tra lo stesso Punk ed il People’s Champion, che riuscì a detronizzare il campione dopo 434 giorni di regno titolato. Nel frattempo, John Cena, che dopo la pesante sconfitta contro The Rock dovette vedersela con un rientrante Brock Lesnar, iniziò la propria storia di redenzione in quanto non riusciva a vincere incontri di maggior importanza, tant’è che fu il primo detentore della valigetta Money in the Bank a fallire dopo averla incassata. Il lottatore di Boston vinse poi la Royal Rumble ed è così che si chiuse il cerchio che portò al match di punta.


C’è da dire che, come sempre, i presupposti per uno show piacevole c’erano, visto che si avevano a disposizione un gran numero di talenti credibili e dotati. Gli acquisti calarono un tantino, arrivando a 1.048.000, ma è pur sempre notevole, non dimentichiamo che il campione in carica era l’attore probabilmente più popolare del mondo. Serata memorabile? Lo scopriremo insieme. Dal MetLife Stadium di East Rutherford, New Jersey…

WrestleMania 29

È il 7 aprile 2013 e gli spettatori, secondo l’annuncio della WWE, sono 80.676. Niente inno nazionale questa volta, ma in compenso c’è un video package che parla di solidarietà e tenacia per via dell’uragano Sandy che ha seminato distruzione nello stato del New Jersey e quelli adiacenti. Al tavolo di commento ci sono JBL, Michael Cole (di nuovo face) e Jerry Lawler. Chi aveva visto dal vivo quell’episodio di Raw in cui The King ebbe un infarto in diretta, era infinitamente grato di poterlo vedere ancora qui, dove è giusto che stia. I commentatori spagnoli sono Carlos Cabrera e Marcelo Rodriguez.

Nel preshow, The Miz ha sconfitto Wade Barrett per il titolo intercontinentale grazie alla Figure Four Leglock. The Miz era face in questo periodo e aveva come manager nientemeno che Ric Flair. I commentatori di questo match sono stati Josh Matthews e Matt Striker.

Il main show invece inizia alla grande con la nuova stable che finora ha dominato la scena: The Shield. I tre Hounds of Justice se la vedono con Randy Orton, Sheamus e Big Show. Il trio composto da Roman Reigns, Dean Ambrose e Seth Rollins non si lascia mettere con le spalle al muro. A chiudere la contesa è Dean Ambrose che schiena Orton. Nel post-match, Big Show attacca sia Sheamus che Orton – turn heel per il gigante, che è passato agli annali per il maggior numero di turns (sia a face che a heel) nella storia.

Il secondo match è una prova di forza a tutti gli effetti e a scontrarsi, sono Mark Henry e Ryback. I fan stanno chiaramente dalla parte del Big Guy, che è riuscito a scrollarsi di dosso i confronti con Goldberg. Ryback ha perso troppe volte in passato e necessita assolutamente di una vittoria importante, ma ecco qui prontamente che, a vincere, è The World’s Strongest Man. Nel post-match, Ryback va comunque a segno con la Shell Shocked, ma esce da questa contesa con le ossa rotte e purtroppo, non tornerà mai più ad essere visto come una superstar credibile.

Il terzo match si direbbe un match come tanti, ma gode dei pop più rumorosi della serata: Team Hell No (Kane e Daniel Bryan), che come coppia funzionano alla grande e ci hanno fatto divertire per mesi ormai, difendono i titoli di coppia dall’assalto di Dolph Ziggler (detentore della valigia Money in the Bank di SmackDown) e Big E Langston. Sì, qui Big E usava ancora il cognome. Al fianco degli sfidanti c’è AJ Lee. Il match inizia con una sorta di replica dell’anno precedente, solo che stavolta, a baciare AJ, è Dolph Ziggler. La cosa più memorabile del match è il pubblico che non smette quasi per niente di urlare “YES, YES, YES!”. I campioni difendono i titoli senza troppe difficoltà e la leggenda narra che stiano ancora litigando su chi di loro due sia i Tag Team Champions. Per quanto riguarda Ziggler, la sua rapida sconfitta ci fece sperare in un suo incasso più avanti nello show.

Il prossimo match vede il rientrante Chris Jericho (stavolta face a tutti gli effetti) affrontare il ballerino Fandango. In modo del tutto sorprendente e anti-climatico, Fandango batte Y2J grazie ad un Inside Cradle. Questo porterà, a partire della sera successiva a Raw, al Fandangoing che durerà per diversi mesi, ovvero i fan che scandiscono ad alta voce la musica d’entrata dell’ex Johnny Curtis.

Interrompiamo WrestleMania per presentarvi un concerto di Diddy. Ha fatto bene? Sicuro! Ce n’era bisogno? Assolutamente no. Ho premuto il tasto FF quando ho rivisto lo show in Bluray? Probabilmente.

Dutch Mantell fa il suo ritorno in quel di WrestleMania dopo 18 anni, solo che ora non si chiama più Uncle Zebekiah, ma Zeb Colter ed è il manager di Jack Swagger. Si era detto costui avrebbe dovuto arrivare a bordo di un camion, ma poi non se ne fece nulla. Colter fa un discorso nazionalista e chiude con “We the People”. Swagger è qui per sfidare il World Heavyweight Champion in carica, che è Alberto Del Rio (ormai face). In un match che non dà per nulla la sensazione di essere un incontro per un titolo di maggiore importanza, Del Rio si aggiudica la vittoria grazie alla Cross Armbreaker. Poi tutto termina così. Ci si aspettava ora un pestaggio da parte dell’All-American American che avrebbe permesso a Dolph Ziggler di incassare la valigia, ma non è successo nulla e ci ha lasciato l’amaro in bocca in quanto non hanno nemmeno fatto un gran bene durante il match. L’incasso di Ziggler arrivò la sera dopo a Raw e fu uno degli incassi più acclamati di sempre.

Per il prossimo match, le aspettative sono altissime. CM Punk è il prossimo a tentare di interrompere la mitica Streak di Undertaker. La storyline era incominciata in modo semplice, con Punk che aveva vinto un match per qualificarsi come sfidante per il becchino. Ma durante le settimane di costruzione – scherzo del destino – morì il grande William Moody, che aveva affiancato Taker per tanti anni con il nome di Paul Bearer. Così la vita reale si intrecciò con la storyline e Punk iniziò a prendersi gioco del legame tra Undertaker e Paul Bearer, tra l’altro palleggiando con l’urna di Bearer. Quindi, la faida era personale.

CM Punk si fa strada verso il ring sotto le note di “Cult of Personality”, che viene suonata e cantata unplugged dai Living Colour. L’entrata di Undertaker, invece, è tra le più spettacolari da lui mai eseguite: Taker emerge dal profondo e si fa strada tra le mani delle anime da lui seppellite, che cercano di afferrarlo disperatamente. Al fianco di Punk c’è Paul Heyman. La folla è assolutamente pronta per questa contesa, con buona parte del pubblico che tifa per il Best in the World. Quel che ne esce fuori è l’ennesima prestazione straordinaria del Deadman che sfiora le cinque stelle. Non ci arriva del tutto per la mancata rottura del tavolo di commento e anche perché in nessun momento ho dubitato dell’imminente vittoria del Phenom. Questo però non toglie niente ad un match assolutamente da vedere, che è chiaramente il match della serata. Da ricordare per l’eternità il momento quando Undertaker si rialza mentre nella morsa dell’Anaconda Vice e incrocia lo sguardo di Punk come per dirgli: “Adesso t’ammazzo!” Alla fine, vince proprio il Deadman ed è a 21-0. Per Punk si tratta della terza sconfitta in PPV consecutiva dopo un regno titolato di 434 giorni, quindi nonostante tutto godeva di forte credibilità per sfidare il becchino. Purtroppo, questa è la sua ultima apparizione in quel di WrestleMania: se ne tornerà a casa a gennaio del 2014 perché scontento della situazione all’interno della compagnia.

Nel co-main event si affrontano Brock Lesnar e Triple H in un rematch di SummerSlam 2012. Il Beast Incarnate era tornato in pompa magna dopo WrestleMania 28 e ha subito dimostrato le sue intenzioni: distruggere chiunque si sarebbe trovato davanti. Fu così che spezzò (kayfabe) prima il braccio a HHH, poi a Shawn Michaels durante il build-up di SummerSlam e ancora a Hunter a SummerSlam stesso. Il Cerebral Assassin voleva vendetta per quanto successo mesi prima e così si arrivò a quest’incontro. All’angolo di The Game c’è Shawn Michaels, mentre con Brock c’è Paul Heyman. Essendo un No holds barred, entrambi sono a loro agio, non avendo limiti su quali oggetti usare. Purtroppo, il match è di durata un po’ troppo lunga e di ritmo leggermente troppo basso per essere un classico. Ma ce la mettono tutta e costruiscono bene i momenti chiave, come ad esempio la tentata Sweet Chin Music di Shawn Michaels, che Lesnar evita e va a segno con la F5. Poco dopo, HBK va a segno con la Sweet Chin Music. Dopo il Pedigree sui gradini d’acciaio, Triple H riesce a battere Brock Lesnar. È una delle rare sconfitte del Beast Incarnate negli anni ’10, che concluderà la faida un mese dopo con una vittoria.

Prima del main event, si presenta sullo stage la Hall of Fame Class 2013: Mick Foley, Booker T, Trish Stratus, Bob Backlund, Donald Trump e Bruno Sammartino.

Ed ecco che giungiamo alla conclusione della serata: John Cena è alla ricerca della propria redenzione e anche del massimo alloro che non ha più toccato da quasi due anni. Il campione in carica è The Rock. La domanda che tutti ci ponevamo era se, come aveva fatto lo stesso Rocky con Stone Cold Steve Austin, i due potessero regalarci un classico con il loro secondo main event di WrestleMania. La contesa inizia a ritmo basso, ma si percepisce presto che si stiano preparando per ingranare la quarta. Qualcosa però va storto, come verremo a sapere dopo lo show: The Rock si fa molto male e finisce per scordarsi gli spot accordati con Cena, anche perché tocca ad entrambi improvvisare proprio a causa dell’infortunio. Quello che ne risulta è un susseguirsi eccessivo di mosse finali, dalle quali a entrambi riescono vari kickout. Un lama a doppio taglio che rende inverosimile la contesa. Va riconosciuto a tutti e due il merito di aver portato a termine il match, ma a un certo punto, era palese che l’andazzo fosse improvvisato. Dopo 24 minuti, Cena va a segno con l’ennesimo AA e riconquista la WWE Championship, portando a termine la propria storia di redenzione. Nel post-match, il People’s Champion si congratula con Cena e saluta il pubblico. Ce la mette tutta per evitare che John venga fischiato, ma la gente non si beve la storia di un Cena underdog che doveva redimersi, visto che era indiscutibilmente già all’epoca una delle star più grandi di tutti i tempi, con un palmares che non finiva mai. L’edizione 29 di WrestleMania si chiude così.

Lo show è durato 3:46:44, mentre il totale dei match ammontava a 1:54:37, che sono 50,6%. Togliamo il concerto di Diddy e i vari ingressi e stiamo a posto.

Lo show, purtroppo, è stato deludente. Non ci sono stati match brutti, per carità, ma fatta eccezione per Undertaker e Punk, tutti gli altri hanno offerto match buoni e a tratti ottimi, ma nulla di straordinario. Erano match decenti e basta. Quello che invece ha reso quest’edizione migliore di quanto non fosse, era il pubblico, che è stato caldo per tutta la durata dello show, e scusate se è poco. Quindi, vado con un 5,75/10. Voi cosa ne pensate?

Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagram oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com. L’archivio dei numeri precedenti lo trovate qui. Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui.

Vi aspetto domani con il trentennale dello Showcase of the Immortals: WrestleMania XXX!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 28 – 8

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 24 – 7,75

WrestleMania 26 – 7,5

WrestleMania 23 – 7,5

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 227

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 25 – 6,75

WrestleMania 14 – 6,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania – 5,75

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 27 – 5,25

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Scritto da Fabio Barbuscia
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