WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #23

Sono trascorsi 20 anni da quella magnifica e storica notte di WrestleMania 3. Allora eravamo nel Silverdome di Pontiac, vicino Detroit. E adesso, appunto, dopo 20 anni, torniamo a Detroit, belli cresciuti – “All Grown Up” – come dice lo slogan dell’evento.


Adesso, i brand rappresentati all’interno dello show sono tre, con l’aggiunta della (nuova) ECW, che chiamarla brutta copia della storica compagnia di Philadelphia, sarebbe un complimento, ma comunque…

I match principali sono i due match per i rispettivi titoli massimi (solo Raw e SmackDown) più la Battle of the Billionaires, che vede Bobby Lashley (che rappresenta Donald Trump) scontrarsi con Umaga (che rappresenta Vince McMahon) in un Hair vs. Hair Match, dove a perdere i capelli sarà il miliardario rappresentato dal perdente. Alla WWE piace pensare che la maggior attrazione sia stata proprio questa, visto che Donald Trump godeva di notorietà mondiale e non era ancora stato presidente degli Stati Uniti. Vince e Trump erano amici da un ventennio ormai, ricordiamo che Trump ha ospitato due WrestleMania consecutive nella Boardwalk Hall di sua proprietà (le edizioni 4 e 5). Gli sfidanti ai titoli massimi sono due veterani, forse i migliori in circolazione all’epoca, mentre i campioni in carica sono le rispettive facce dei loro brand, John Cena (Raw) e Batista (SmackDown). A sfidare John Cena, c’è Shawn Michaels che, probabilmente, è stato scelto come avversario di John per via dell’infortunio di Triple H, che clamorosamente salta quest’edizione (la prima nella sua lunga permanenza in WWE). Per Batista, invece, c’è The Undertaker, vincitore della Royal Rumble 2007, dove, insieme a Shawn Michaels, ha dato vita a quella che è una delle fasi finali più belle di sempre all’interno della Battle Royal.

L’edizione numero 23 stabilisce un nuovo record di acquisti PPV (1,2 millioni), che rimarrà imbattuto fino all’edizione numero 28. Meritato? Andiamo a scoprirlo! Dal Ford Field di Detroit, Michigan…

WrestleMania 23

Lo slogan “All Grown Up” è azzeccato, visti i passi da gigante che ha fatto la compagnia in 20 anni. Ad aprire lo show, c’è Aretha Franklin, come 20 anni prima, che canta l’inno nazionale. È il 1° aprile 2007 e gli spettatori, come verrà rivelato più avanti nello show, sono 80.103 (probabilmente un po’ esagerato, ma non è raro che la WWE lo faccia). Al commento per Raw, ci sono JR e Jerry Lawler, per SmackDown Michael Cole e JBL, e per la prima volta, sono presenti anche i commentatori per la ECW, che sono Joey “Oh my GOOOD” Styles e Tazz. I commentatori spagnoli, sono, come sempre, Hugo Savinovich e Carlos Cabrera.

Il dark match di quest’edizione vede Ric Flair e Carlito sconfiggere Gregory Helms e Chavo Guerrero in un Lumberjack Match destinato a far apparire quanta più gente possibile nel ruolo dei Lumberjacks. E sì, avete capito bene: Ric Flair, una delle superstar più grandi di tutti i tempi, si trova nel preshow di WrestleMania e non appare in TV. Ma in compenso, ci sono Great Khali e Melina nel main show. Bello, no?

Il main show apre in bellezza con una cannonata di Money in the Bank Match. I partecipanti sono Edge, CM Punk, Matt e Jeff Hardy, Randy Orton, Finlay, King Booker e Mr. Kennedy. Il match risulta straordinario, vista la presenza dei re delle scale, che sono gli Hardy Boyz e Edge, ma anche tutti gli altri danno il loro contributo. Memorabile è lo spot di Jeff Hardy che si lancia con un Leg Drop dalla scala alta, seppellendo Edge sotto di sé e distruggendo la scala su cui il canadese era appoggiato. Uno di quei Sick Bump da Jeff Hardy, insomma.

Intervengono nel match anche Queen Sharmell per Booker e Hornswoggle per Finlay, ma alla fine è un “testa a testa” tra CM Punk e Kennedy, con quest’ultimo che riesce a prendere la valigetta ed è il nuovo Mr. Money in the Bank! Grande opener con il vincitore azzeccato, che era pronto per il push, ma non se ne fece niente a causa di un presunto infortunio, che poi si rivelò meno grave del previsto, tuttavia Kennedy non si riprese mai più e poco dopo lasciò la compagnia per approdare in TNA.

Il secondo match è un classico imperdibile che vi farà andare in estasi… quando sarà finito. The Great Khali, il pupillo di Vince McMahon per la sua altezza, si scontra con Kane in un match che è un vero e proprio capolavoro della serie “Come fare figure di merda sul grande palco”. Per grazia di Dio, dura solo 5 minuti finchè vince l’indiano. Il povero Kane ci ha provato, ma è praticamente impossibile fare bene quando devi batterti con una statua con l’agilità di un elefante. Passiamo avanti!

Il prossimo match è per il titolo degli Stati Uniti. A sfidare il campione Chris Benoit è Montel Vontavious Porter, che è il cocky heel di turno. Ne viene fuori un match abbastanza piacevole, ma niente di straordinario, con Benoit che conserva il titolo grazie alla sua Flying Headbutt. Questa è la sua ultima apparizione in quel di WrestleMania. Alcuni mesi dopo, a giugno, calerà l’ombra sul mondo del wrestling quando troveranno lui e la sua famiglia morti nella sua abitazione. Le indagini sveleranno ben presto che, ad uccidere la moglie Nancy e il figlio Daniel, sia stato lo stesso Chris, prima di togliersi la vita. RIP Chris Benoit. Mi risparmio ogni lode, per forza di cose.

Dal backstage, segue un segmento comico tra Donald Trump, Boogeyman e Miss USA.

Poi, è il momento di presentare la Hall of Fame Class 2007, che sono i Wild Samoans Afa e Sika (visto, caro Myth, che non sono in Italia?), The Sheik, Nick Bockwinkel, Mr. Fuji, Jim Ross, Jerry Lawler, Mr. Perfect (postumo) e Dusty Rhodes.

Per la seconda volta consecutiva, non è il vincitore della Royal Rumble a chiudere lo show, e diventerà una consuetudine, purtroppo. È l’ora dell’incontro per la World Heavyweight Championship. The Undertaker sfida il campione, Batista. Anche questa volta, la cosa più prestigiosa di cui parlano i commentatori, è la Streak del becchino. Infatti, non sono in tanti a credere in una vittoria di The Animal, che però ci va vicino in un match ricco d’intensità che lascia con il fiato sospeso per l’intera durata. Fanno benissimo anche i commentatori. Uno degli spot migliori è il Powerslam di Batista sul tavolo di commento. Dopo una contesa almeno da 4 stelle, Taker chiude la questione con la Tombstone Piledriver, arrivando a 15-0, ed è il nuovo World Heavyweight Champion. Questa sua vittoria è la prima titolata (al Grandest Stage of them All) a dieci anni dall’ultima. I tifosi osannano il Deadman, com’è giusto che sia. Ricordo bene come, pur sapendo che era quasi impossibile che non avrebbe vinto, fui sinceramente felice per lui, anche perché ero convinto che non sarebbe durato ancora molto. Questo è uno dei match che, di fatto, ci hanno preparato alle cannonate che dovevano ancora arrivare negli anni, da parte del Phenom.

Dopo il match, c’è un altro segmento comico, stavolta con protagonista Vince e Stephanie McMahon.

A dimostrare che, alla WWE, non gliene frega nulla della ECW, eccovi l’unico targato ECW. In un 8 Man Tag Team Match si scontrano gli ECW Originals (RVD, Tommy Dreamer, Sandman e Sabu) con The New Breed (Elijah Burke, Marcus Cor Von, Matt Striker e Kevin Thorn), sconfiggendoli in un match senza infamia né lode, ma che avrebbe fatto più figura se fosse stato un Extreme Rules Match, visto che era quello il forte della ECW. Pazienza…

Adesso è il momento della Battle of the Billionaires, quello che secondo Vince McMahon è il vero main event della serata. Bobby Lashley si batte per Donald Trump, mentre Umaga si batte per Vinnie Mac. L’arbitro speciale è Stone Cold Steve Austin, che con Vince ha il suo passato, a dir poco, rocambolesco. I due lottatori tirano fuori una contesa guardabile, con Umaga che fa bene nel ruolo del monster heel. Come di consueto, quando è coinvolto un McMahon, il match è carico di overbooking, tant’è che interviene prima Shane McMahon, poi Umaga attacca perfino Austin e anche Donald Trump inizia a dare mazzate, anche se non fa bella figura nel farlo. Alla fine, 3:16 si vendica dell’attacco da parte di Umaga con una Stone Cold Stunner, poi Lashley chiude la questione con la Spear. Nel post-match, prima Shane cerca di difendere il padre, beccandosi la Stunner di Austin, poi Vince cerca di scappare e di evitare la sorte, ma con l’aiuto di Stone Cold, la testa del Chairman viene rasata, cosa resa memorabile già solo dalla sua mimica durante l’esecuzione dell’angle. Vince è distrutto per la vergogna e Austin festeggia insieme a Lashley e Trump a suon di birre. Poi, per la gioia del pubblico, il futuro presidente si becca una Stone Cold Stunner, anche se il suo selling è pietoso. Il protagonista di tutto il segmento, alla fine, è Steve Austin, che è cosa buona e giusta, visto che era la star più grande in tutto questo angle.

Ci aspetta l’ultima pausa gabin… eh, no scusate, è il momento della Women’s Championship. Eh, appunto, vado a gabinetto. Nel frattempo, Melina affronta Ashley in un Lumberjill Match, anche questo destinato a fare numero per avere quante più apparizioni possibili in soli 5 minuti comprese le entrate. Vince Melina in un match brutto. Nel post-match, scoppia una rissa tra tutte le Lumberjill, e alla fine, sono le face a rimanere in piedi. Disgraziatamente, Ashley morirà suicida nel 2019. Che riposi in pace…

E siamo giunti al main event. Shawn Michaels entra con la theme song della D-Generation X, rifondata insieme a Triple H nel corso dell’anno precedente. Poi tocca a John Cena, che arriva a bordo di una Ford Mustang dopo una corsa spettacolare. Detroit è denominata “Motor City” e John Cena adora i motori, perciò ecco spiegata questa messa in scena.

Prima dell’inizio del match, un fan riesce a salire sul ring, ma interviene subito la sicurezza a estrometterlo.

HBK e Cena sfornano un match grandioso con stile tecnico, che, anche se non è proprio il forte di Cena, permette anche a lui di far bella figura. Non parliamo dello storytelling, che è sempre sensazionale quando c’è Shawn Michaels. Quello che un po’ toglie credibilità al match è il mancato selling di John in alcuni punti del match. Se l’avversario prende di mira una tua qualsiasi estremità, devi vendere il dolore per tutta la durata dell’incontro, non solo quando te ne ricordi. Ma non togliamo al buon Cena il merito nella buona riuscita di un match durato quasi mezz’ora, che sfiora le cinque stelle e che vale assolutamente la pena di vedere. Per la seconda volta consecutiva, John Cena vince il main event di WrestleMania grazie alla STFU. Il pubblico stava più dalla parte di Shawn Michaels, ma ad appoggiare il leader della Cenation, ci sono sempre le donne e i bambini. Fatto sta che hanno vinto tutti e due con questo match formidabile. Ma ad andarsene con la cintura alla vita, è Johnny Boy. Nel post-match, offre la mano a Mr. WrestleMania, che rifiuta e se ne va. L’edizione numero 23 si conclude con John Cena che festeggia con la WWE Championship.

Lo show è durato 3:41:11, mentre i match ammontano a 1:47:08, che ci porta a un totale di 48,4%. L’altra metà era composta da segmenti dal backstage, ingressi e i video clip “All Grown Up”, che ci hanno accompagnato per tutta la sera. Quindi va bene così.

Il verdetto non può che essere positivo. Abbiamo visto un MitB con i fiocchi, un big man match da non perdere e un main event eccezionale. Sì, certo, abbiamo dovuto sorbirci anche Great Khali, ma almeno erano solo 5 minuti. Tutto il resto è stato abbastanza godibile, fatta eccezione per il match femminile, ma d’altronde, cosa potevano fare due lottatrici mediocri in soli 3 minuti? 2 su 8 match brutti sono 25%, il che significa che 75% dell’evento sono stati godibili. La Battle of the Billionaires è da valutare come angle piuttosto che come match, e da quel punto di vista, è stato divertente. Perciò, il mio voto finale è 7,5/10. Di sicuro è stata una di quelle edizioni che si possono rivedere, anche a distanza di 15 anni, e provare ancora piacere nel farlo. Voi cosa ne pensate? Quanti di voi sono entrati a far parte di questo mondo con questa WrestleMania? Fatemi sapere!

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Tornano i numeri romani per l’appuntamento di domani, che è WrestleMania XXIV! A presto!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

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WrestleMania Ratings (su 10):


WrestleMania 17 – 10

WrestleMania 19 – 9,5

WrestleMania 21 – 8,5

WrestleMania 20 – 8

WrestleMania 23 – 7,5

WrestleMania 10 – 7

WrestleMania 227

WrestleMania 3 – 7

WrestleMania 14 – 6,75

WrestleMania 8 – 6,5

WrestleMania 18 – 6,25

WrestleMania 7 – 6

WrestleMania 12 – 6

WrestleMania 16 – 5,5

WrestleMania 6 – 5,5

WrestleMania 15 – 5,25

WrestleMania 1 – 5

WrestleMania 11 – 5

WrestleMania 13 – 4

WrestleMania 5 – 3,25

WrestleMania 2 – 3

WrestleMania 4 – 2

WrestleMania 9 – 1,5

Scritto da Fabio Barbuscia
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