WWE Vintage Critic – Countdown to WrestleMania #21

Siamo giunti alla prima edizione con lo slogan “WrestleMania goes Hollywood”, che è lo stesso che sarà usato nel 2023 per WrestleMania 39. La parte più bella del line-up di quest’evento erano le parodie di trailer di film famosi, tra i quali ne riporto alcuni qui e altri li metto un po’ qua e un po’ là.
Il vento è cambiato definitivamente, perché a lottare in match di prestigio, sono le nuove leve John Cena, Batista e Randy Orton. Anche per Edge, arrivano tempi assai migliori, anche se in passato, si era reso protagonista di contese indimenticabili. Da poco meno di un anno a questa parte, militava nel main event anche JBL, precedentemente conosciuto solo col nome di Bradshaw, ma che ora aveva la gimmick dello spaccone riccone di Wall Street dal nome John Bradshaw Layfield, campione WWE in carica da molti mesi ormai. Il maggior punto di interesse, tuttavia, era la caccia alla World Heavyweight Championship di Batista, che ha scelto di sfidare proprio il leader della propria stable Evolution, effettuando uno dei turn face più memorabili di sempre. Questo e altro ci aspettava nello show più importante dell’anno, il cui stage sembrava il Red Carpet di Hollywood, per l’appunto, il ché riscosse buoni acquisti PPV, arrivando a 1,09 millioni. Come andò a finire? Vediamolo! Dallo Staples Center di Los Angeles, California…
WrestleMania 21
Ad aprire lo show, è la parodia de “Il Gladiatore”, ancora inedita fino a questo punto. È il 3 aprile 2005 e siamo qui con 20.193 spettatori. I commentatori di Raw sono JR e Jerry Lawler mentre quelli di SmackDown sono Michael Cole e Tazz. Quelli spagnoli, come sempre, sono Hugo Savinovich e Carlos Cabrera. A cantare l’inno nazionale, c’è Lilian Garcia. Ho un leggero sospetto che erano finiti i soldi per assumere qualcuno che non fosse parte dello staff, eh? Anche se bisogna riconoscere che Lilian ha una voce divina. Piazziamo qui uno degli altri trailer, va.
Con quest’edizione fanno il loro debutto le Interpromotional Battle Royal prima della messa in onda. Quella di quest’anno è vinta da Booker T, che vince come premio un buono per posteggio gratuito all’Eurospin. No, dai, scherzo, va bene anche per il Conad.
Il main show apre in bellezza con un incontro tra due amici, che in passato ci hanno regalato contese memorabili, soprattutto in WCW. Sto parlando di Eddie Guerrero e Rey Mysterio. Come opener, il match fa il suo dovere e riscalda il pubblico, risultando ottimo ma non un classico. La vittoria va al lottatore di San Diego dopo 13 minuti. Alcune settimane dopo, Eddie turnerà heel e inizierà la storyline “I’m your Papi!” che vedrá in palio la custodia di Dominik. Purtroppo, come sappiamo, questa è l’ultima apparizione di Eddie allo Showcase of the Immortals. Morirà il 13 novembre del 2005 per un infarto causato dai numerosi abusi di droga e alcol, scioccando il mondo del wrestling per intero. La sua morte porterà poi alla nascita della Wellness Policy. RIP Eddie. Sei stato un grande e ancora oggi sogniamo la WWE con te protagonista…
Il secondo match è il Money in the Bank Match inaugurale, che vede affrontarsi Chris Jericho, Chris Benoit, Christian, Shelton Benjamin, Kane e Edge. Da notare che quattro su sei sono canadesi. Tutti e sei sono dei grandi worker sul ring, anche se Kane lotta uno stile differente degli altri coinvolti. Ma quasi tutti sono degli esperti in match che vedono l’utilizzo delle scale. Quello che ne viene fuori, è un matchone coi fiocchi, soprattutto per gli spot innovativi e per la novità della tipologia di match, il cui vincitore potrà reclamare un match titolato di sua preferenza nel giro di un anno. Molti non si spingono a tanto, ma io mi butto e assegno a quest’incontro la nominazione di 5 Star Classic perché, nonostante ne vedremo a più non posso e con sempre più partecipanti, nessuno di coloro che lo hanno visto, si sono dimenticati di questo, dal quale è Edge a uscire vittorioso, per la gioia del pubblico che aspettava da tanto di vederlo nel giro titolato.
Piazzo qui un altro trailer, visto che non ci sono video (legali) di questo match.
Segue un promo di Eugene che viene però interrotto da Muhammad Hassan e Daivari. I due lo assalgono, ma arriva dal nulla il neo-Hall of Famer Hulk Hogan a salvare Eugene e fa piazza pulita, per l’immensa gioia del pubblico che lo adora e lo osanna per la leggenda che è. Simpatico modo di farlo apparire a dare qualche calcio in culo ai cattivi.
Visto che sta per salire sul ring, è il momento migliore per proporvi il suo, di trailer.
Ed è il momento del match Legend vs. Legend Killer. Randy Orton sfida The Undertaker. La faida è costruita in maniera semplice: il giovane emergente spaccone sfida il veterano. Fu indimenticabile il segmento in cui The Viper tira uno schiaffone al Phenom, che dalla rabbia fa andare in tilt i riflettori e smuove tuoni e fulmini. Per il match, Taker fa l’entrata in maniera spettacolare.
L’incontro è intenso e di ottima qualità. Ora che la WWE riconosce ufficialmente la Streak, pensa bene di giocarci. Vedendo lo show dal vivo, c’era il timore (o il desiderio) di vedere Orton come colui che sarebbe diventato il primo a sconfiggere il Deadman. Quanto a quest’ultimo, questo è uno dei match migliori da lui disputati finora, soprattutto in quel di WrestleMania, che come sappiamo, sono stati di una media mediocre. Il becchino si porta sul 13-0, ma la prestazione di Randy fa sì che anche lui esce fortificato da questa contesa. La faida continuerà ancora fino alla fine dell’anno, e ne avranno beneficiato tutti e due.
Dopo, è il momento del titolo femminile. In un match breve e senza infamia né lode, Trish Stratus difende con successo la Women’s Championship, sconfiggendo Christy Hemme, che era accompagnata da Lita. Risultato scontato, visto che Trish era di lunga molto più brava di Christy sul quadrato. Se non altro, Christy ci ha regalato un trailer da non perdere, insieme a Kurt Angle.
Parlando di Kurt Angle, è proprio a lui che tocca, adesso. È ora dell’Interpromotional Match che vede Angle scontrarsi con Shawn Michaels in quello che era da tanto tempo un dream match per molti. I due non deludono e ci regalano un 5 Star Classic carico di emozione, dramma, pathos, wrestling allo stato più puro che possiate desiderare e contrattacchi innovativi. Questo è il tipo di match da mostrare a chiunque vi chieda cosa ci troviate a guardare gli uomini in mutande che se le danno. Non c’è modo per descrivere la cannonata a cui assistiamo, e benché sia Kurt Angle a vincere in un finale emozionante, poco importa, perché hanno vinto tutti e due, stasera. Se per caso non avessi reso l’idea, convincetevi da soli, ma è uno dei migliori match di sempre, punto e basta.
Per dare al pubblico il tempo di riprendere fiato, è di nuovo ora di promo, più precisamente di un’edizione del Piper’s Pit con ospite Stone Cold Steve Austin. Piper è appena stato indotto nella Hall of Fame. I due ci regalano alcuni minuti memorabili, nella cui mischia si getta anche Carlito Caribbean Cool, destinato a buscarle di santa ragione da tutti e due e a prendersi la Stone Cold Stunner, sorte che tocca anche a Piper. Come perché? Perché sÌ. Bellissima interazione di queste due grandissime superstar.
Il prossimo incontro è un incontro di Sumo. The Big Show se la vede con lo yokozuna giapponese, Akebono. Chi è che ha avuto questa splendida idea? Se lo scoprite, andate a denunciarlo. Come dite? Ah, è stato Vince McMahon? Quello che era definito un genio e visionario che ha rivoluzionato il mondo del wrestling? Proprio quello? Ehi, Vince! Sono qui, mi senti? CAROGNA! Tornando al “match”, per grazia di Dio, dura appena un minuto e vince Akebono, e volevo ben vedere se si faceva battere come un fesso nella SUA disciplina. Mica siamo a WrestleMania 11 dove i wrestler vengono battuti dai giocatori di football…
E finalmente, è ora dei match per i titoli massimi. Tocca prima a quelli di SmackDown (per la seconda volta consecutiva, l’evento più importante viene chiuso da Raw). John Cena, forte dell’appoggio irremovibile dei tifosi, sfida “Million Dollar Man” Ted DiBiase, ma quello di Wish, che si fa chiamare JBL. Il titolo in palio è la WWE Championship. Il match è deludente, ma cosa ci si poteva aspettare da Bradshaw, che non è mai stato un main eventer per buoni motivi. Il fatto era che, con la dipartita di Brock Lesnar, The Rock e Steve Austin e con tutte le star di primo ordine impegnate a Raw, a SmackDown mancavano main eventer credibili, soprattutto gli heel. Le cose sarebbero migliorate, ma se consideriamo che l’unico heel a tirare la carretta era JBL, e un tantino anche Booker T, era chiaro che non ci si potesse aspettare dei gran match, né tantomeno da Cena, che non era ancora al livello che conosciamo oggi. Tuttavia, Johnny vince il match con la FU ed è per la prima volta WWE Champion. Inizia qui un’insolita striscia per John: si troverà a combattere in match con in palio il massimo alloro fino al 2011. Il suo primo match senza titolo in palio sarà nel 2012 contro The Rock.
Prima del main event, arriva sullo stage la Hall of Fame Class 2005, accompagnati dalle WWE Divas, che tanto non avevano di meglio da fare. Gli Hall of Famer sono Hulk Hogan, Roddy Piper, Bob Orton, Jimmy Hart, Paul Orndorff, Nikolai Volkoff e Iron Sheik.
Ed è il momento del main event. Anche quest’anno, ci sono i Motörhead a esibirsi dal vivo con la canzone d’entrata di Triple H, che è il World Heavyweight Champion. Accolto da un enorme boato, arriva Batista. Ad appoggiare HHH, c’è “Nature Boy” Ric Flair. Quello a cui assistiamo è un match ricco d’intensità, come di consueto quando è coinvolto Triple H. La qualità è ottima, ma ancora lungi da essere considerata un classico. La cosa però importa poco al pubblico di Los Angeles, che esplode quando The Animal sconfigge il suo ex-leader in maniera pulita grazie alla Batista Bomb e si laurea per la prima volta World Heavyweight Champion. Tutto sommato, questa serata segna una nuova era. Poco tempo dopo, Cena finirà per essere draftato a Raw insieme al titolo WWE, mentre Batista approderà a SmackDown, dando vita a faide memorabili per i prossimi anni e rimanendo face per buona parte della sua carriera, mentre per il leader della Cenation, il tanto atteso turn heel, non arriverà mai. Conclusione fantastica di una serata fantastica, c’è poco da dire.
La durata dell’evento è di 3:44:49, mentre la durata complessiva dei match (e solo di quelli) è di 1:47:38, per un totale di 44%. Considerando che gran parte del minutaggio totale è stato riservato agli ingressi, più due promo con coinvolgimento fisico delle leggende, più ancora la presentazione della Hall of Fame Class, direi che non ci si può lamentare, perché almeno siamo stati intrattenuti alla grande per tutta la serata.
Facciamola breve, che sono sicuro che molti di voi conoscono quest’edizione: È stata magnifica! Fatta eccezione per il match che ci ha costretti a vedere le chiappe di Big Show e per il match femminile che era, al massimo, decente, abbiamo avuto il piacere di vedere esclusivamente match piacevoli, tra i quali due classici eterni che vale la pena di vedere, rivedere e rivedere sempre, perché sono state due cannonate. La ‘Mania di Los Angeles non regge il confronto diretto con quella di Houston né con quella di Seattle, ma fa parte delle migliori edizioni mai viste, anche se il match che ha visto la consacrazione di John Cena, è rimasto memorabile solo per il semplice fatto che ha vinto Cena. Perciò, a mio parere, merita il punteggio di 8,5/10. Personalmente, a me rimase impressa per la prestazione di Undertaker, la cui carriera l’avevo creduta agli sgoccioli. Sono veramente felice di essermi sbagliato, perché il becchino è stato come il vino: è migliorato di molto con l’avanzare dell’età. All’epoca non immaginava nessuno, nemmeno lontanamente, che ci avrebbe regalato altri 15 anni, maggiormente con match indimenticabili. Ma di questo parleremo down the road. Voi cosa ricordate di quest’edizione? Vi è piaciuta? Fatemi sapere!
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Prossima tappa: WrestleMania 22! A presto!
Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!
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WrestleMania Ratings (su 10):
WrestleMania 17 – 10
WrestleMania 19 – 9,5
WrestleMania 21 – 8,5
WrestleMania 20 – 8
WrestleMania 10 – 7
WrestleMania 3 – 7
WrestleMania 14 – 6,75
WrestleMania 8 – 6,5
WrestleMania 18 – 6,25
WrestleMania 7 – 6
WrestleMania 12 – 6
WrestleMania 16 – 5,5
WrestleMania 6 – 5,5
WrestleMania 15 – 5,25
WrestleMania 1 – 5
WrestleMania 11 – 5
WrestleMania 13 – 4
WrestleMania 5 – 3,25
WrestleMania 2 – 3
WrestleMania 4 – 2
WrestleMania 9 – 1,5