Thorns #13 – Trend This! #RawRatingDrops

Hello wrestling fans e benvenuti ad una nuova e saltuaria edizione del Thorns, così saltuaria che, per trovare il precedente numero, ci vuole ormai l'aiuto dei più famosi archeologi e paleontologi di tutto il mondo. E per trovare la prossima? Bah, suppongo ci penseranno i vostri pronipoti, non è roba che riguarderà voi… D'altra parte il sottoscritto è ormai alla soglia dei 44: il wrestling resta ma la vita cambia, il tempo è minore, le problematiche… che ve lo dico a fare. Fatto sta che oggi avevo voglia di scrivere, ne ho trovato il tempo e quindi eccomi qua, anche se, a dire il vero, scrivo non appena sveglio e quindi proprio non so cosa verrà fuori.


Chi conosce questa rubrica lo sa, il Thorns fa critica e sputa sentenze. Oggi, la sentenza è: la WWE ha ucciso il wrestling. E non lo ha fatto nemmeno nella maniera migliore, ben s'è guardata dal gettarlo giù dal 10° piano del proprio Headquarter di Stamford, no. Lo ha ucciso pian pianino, anno dopo anno, storyline dopo storyline. Ha dato il peggio di se, ed oggi, ne paga le conseguenze. Anzi no, le paghiamo noi.

Ma partiamo dal titolo del Thorns di oggi, tanto caro alla WWE moderna sempre dietro alle tendenze giovanili, e parliamo di ratings. Parliamone facendo un esame sulla media dei ratings di RAW degli ultimi 5 anni, senza andare a scomodare quelli dell'ultimo decennio che, per inciso, erano i tempi dell'Invasion, tempi che allora noi tutti definivamo cupi. Avessimo mai saputo cosa ci aspettava dopo…

2006

Il 2006 si chiude per RAW con il seguente bilancio:

– media di tutto l'anno: 3.90
– best rating: 4.5 (raggiunto 2 volte)
– peggior rating: 2.7 (per lo speciale di Natale), 3.55 per un'edizione non influenzata da niente

In totale, per ben 25 volte RAW raggiunge o supera il 4.0 di rating, mentre solo una volta – per l'appunto nello speciale natalizio dall'Iraq – scende sotto il 3.0.

2007

Il 2007 si chiude per RAW con il seguente bilancio:

– media di tutto l'anno: 3.61
– best rating: 4.3 (raggiunto 2 volte)
– peggior rating: 2.5 (per lo speciale Tribute to the Troops), 2.8 per un'edizione non influenzata da niente

In totale, 11 volte RAW raggiunge o supera il 4.0 di rating, mentre per 3 volte scende sotto il 3.0, anche se solo in un'occasione senza influenza di tributi o puntate registrate.

2008

Il 2008 si chiude per RAW con il seguente bilancio:

– media di tutto l'anno: 3.27
– best rating: 3.97
– peggior rating: 2.87

Per la prima volta nella sua storia, RAW, non una singola volta riesce a raggiungere il 4.0, mentre per ben 7 volte cade sotto il 3.0.

2009

Il 2009 si chiude per RAW con il seguente bilancio:

– media di tutto l'anno: 3.57
– best rating: 4.5 (edizione priva di pubblicità e con “proprietario” Donald Trump), 4.1 per un'edizione non influenzata da niente
– peggior rating: 3.1

RAW torna a sfondare nuovamente il muro del 4.0, mentre non scende mai sotto il 3.0.

2010

Il 2010 si chiude per RAW con il seguente bilancio:

– media di tutto l'anno: 3.28
– best rating: 3.8
– peggior rating: 2.75

Nuovamente, RAW non riesce mai a raggiungere un rating di 4.0, mentre per 4 volte scende sotto il 3.0. In particolare, nel 2010, RAW si contraddistingue per un rating costante ma sempre verso il basso.

2011

Il 2011 si chiude per RAW con il seguente bilancio:

– media di tutto l'anno (ad oggi): 3.23
– best rating: 3.92
– peggior rating: 2.72

Il 2011 si chiuderà con il peggior record medio di sempre e, a meno di miracoli, questo sarà il secondo anno consecutivo in cui RAW non raggiungerà il 4.0 di rating almeno una volta, mentre per 6 volte siamo già scesi sotto il 3.0, e niente fa presagire che quantomeno non si pareggi il record negativo del 2008.

NB – Alla fine gli anni presi in esame sono 6 e non 5 ma ormai ve li tenete che rendono pure meglio l'idea.

Perché questo raffronto sui ratings? Perché qualche “esperto” sostiene che il wrestling è ciclico, che ci sono tempi bui e tempi migliori, che dobbiamo aspettare il cambio generazionale e via dicendo. Ma siccome la matematica non è un'opinione e, soprattutto, i ratings servono ad indicare il trend (!!!) dei programmi televisivi, non c'è ombra di dubbio che, per la WWE, i ratings indichino una sola cosa: crisi di spettatori (ma solo quella).

Oltre un decennio fa, quando i ratings dell'allora WWF si permettevano di rivaleggiare con i programmi tv che negli USA andavano per la maggiore, i meriti non erano del ricambio generazionale, dei “defunti” dell'era Gimmick e dei nuovi nati dell'era Attitude. E nel 2002, quando di fatto sono iniziati i primi seri problemi legati ai ratings, il periodo buio non era dovuto alla fine della “Generazione Attitude”. Oggi, con i ratings ai minimi storici, non è colpa dell'ennesimo ciclo generazionale. Dobbiamo necessariamente concludere che, meriti e colpe, da sempre, sono direttamente proporzionali alla qualità del prodotto proposto, in questo caso gli show televisivi.

E non mi voglio soffermare troppo sulle differenze della WWE di ieri e quella di oggi, primo perchè sono discorsi triti e ritriti, secondo perché le differenze sono talmente lampanti che non vale la pena rimarcarle. Ma giusto per ripercorrere in breve i grandi errori dell'anno che sta per concludersi, mi vengono in mente un po' di cosette sulle quali “non trovo pace”:

– Che fine ha fatto la Nexus? Una stable/storyline dalle potenzialità enormi, riuscita all'inizio anche benone, è stata fatta fuori senza nemmeno mettere ufficialmente la parola fine. Forse è stato meglio così, dato che – così come SES e Corre – più erano e più schiaffi pigliavano; però un minimo di “coerenza narrativa”… Invece no, se ne va Barrett, entra Punk, poi nessuno se ne esce ma la Nexus non c'è più, cucù!

– A proposito di CM Punk… Ma sì, lo so che qui – così come da ogni altra parte – ci sono fanatici di Punk e guai a toccarlo, ma a me che mi frega? Punk ha passato 2 anni di umiliazioni, prima da solo, poi nella SES, infine nella Nexus; improvvisamente però, ce lo ritroviamo “Best in the World” perchè ha fatto 2 ottimi promo. E dico 2 perché di fatto 2 sono stati, per il resto si tratta di chiacchiericcio spicciolo e pure un tantino nauseante, condito da un paio di epiteti qua e là ma sempre sotto stretta sorveglianza di Mr. Rated PG 13. Sparatemi, mettetemi al rogo, fate di me quello che volete per aver osato “insultare” CM Punk. Ma prima guardatevi i ratings.

– Che fine ha fatto l'Anonimous GM? Ma come, ha rotto le balle per mesi e mesi, sempre tempestivo nello scrivere chilometrici dictat a tempi di record, e me lo fate sparire così? Inventatevi una balla assurda per Dio, ma fatelo sparire per giusta causa!

– Undertaker… No dico, un cenno di vita? Sta ancora recuperando dal match di WM? Dobbiamo seriamente preoccuparci della sua salute? Ma tanto fra poco ci regaleranno qualche criptico promo, oppure tornerà a sorpresa alla Rumble, oppure… Boh! Di certo non sprecheranno tempo ad imbastire una storyline degna di nota, troppo complicato. O, forse, semplicemente troppo inutile…

– The Rock. Ha i suoi remunerativi impegni, lo capiamo, ma allora non fargli dire che è tornato per restare se poi ce lo fanno vedere col contagocce, tantomeno se, anche lui, dopo Survivor Series sparisce misteriosamente senza nemmeno fare ciao ciao con la manina in un video registrato. Cioè, in WWE cosa pensano, forse che il pubblico si metta davanti alla TV solo perchè The Rock e Cena si affronteranno a WrestleMania con un copione peraltro scontato? A meno di stravolgimenti clamorosi poi, chissenefrega di The Rock vs. John Cena? E ancora: ma come, tu organizzi un match con un anno di anticipo? E se nel frattempo uno dei 2 si infortunasse? Tutto a puttane e via, l'importante è creare un hype che non c'è, o meglio, un minimo c'è perché…

– John Cena, oh sì John Cena, la più grande farsa di tutti i tempi. Sono anni che andiamo avanti a booos e “Let's go Cena, Cena Sucks”, ma alla WWE non è mai venuto in mente che John Cena non fosse adatto per essere il proprio uomo immagine, non l'Hulk Hogan dei tempi che furono, non Undertaker, non Stone Cold Steve Austin, non The Rock. Ecco perché un minimo di hype per il match con The Rock: perché tutti sperano che finalmente qualcuno, uno che è veramente stato un'icona, gliele suoni di brutto. Ma non ci sperate…

Il problema è tutto qui: alla WWE non viene più in mente niente e non vuole più ragionarci su, getta carni sul ring senza motivo e, di conseguenza, il prodotto risulta scadente indipendentemente da chi sia campione o chi gestisce i main event. La gente si è stufata di avere a che fare col nulla per anni e poco importa se The Rock o pinco pallino talvolta ritornino. Siamo praticamente nel 2012 e se io vi chiedessi cosa è successo di fondamentale negli ultimi 5 anni? Il bello è che potrei estendere il periodo a 10 anni e le cose non cambierebbero poi di molto, ci sarebbe ben poco di cui parlare, a maggior ragione se andassimo a ricordare il decennio precedente.

In WWE hanno avuto una crisi totale, sia di roster che di idee, crisi che ha portato il wrestling al punto di non ritorno che, per inciso, significa che il wrestling “stellare”, quello ricco di idee, di azione, di grandi personaggi e di ratings altisonanti, non tornerà MAI più. E se pensate che una volta toccato il fondo (più fondo di così?), come per magia tutto torni ad essere bello ed accattivante, beh, vi sbagliate di grosso. E vi spiego il perché.

In WWE non è che siano del tutto scemi o che non riescano a trovare un writer che abbia letto almeno una volta Topolino per dar vita ad una storyline sensata e duratura. La crisi di idee c'è stata ma, a quel punto, la WWE ha deciso di cambiare drasticamente il proprio prodotto e, invece di vendere wrestling, s'è messa a vendere magliette.
Che, pensate non lo sappiano che quella non è la maniera migliore di gestire John Cena? Certo che lo sanno! Ed invece di un turn heel, per anni te lo spacciano come il “wrestler più controverso di tutti i tempi”, dandoti in pasto la maglietta “Rise Above the Hate”.
Pensate non lo sappiano che lo sporadico ritorno di The Rock non serva a riportare gente davanti alla TV? Certo che lo sanno, ma una bella maglietta “Boots to Asses”, “Team Bring It”, “I Bring It”, “Bringa tu che Bringo io, qui ci Bringa anche 'mi zio”, rimpinza le casse.
Pensate non lo sappiano che, Mc. Mahon prima e Laurinatis dopo, sono odiosi e al limite dell'insopportabile? Certo che lo sanno, ed è per questo che viene data a CM Punk “piena libertà di parola”. Aspettate… Mica penserete che CM Punk dice quello che gli pare perché è figo, vero?
Pensate non lo sappiano che Zack Ryder è una macchietta? Pensate davvero che Michael Cole sia così di suo, oppure, per quello che serve, è 100 volte più utile di Mr. BBQ? Pensate non sappiano che, in generale, adesso il loro prodotto è scadente in tutto e per tutto? Lo sanno ma…

La WWE gioca con se stessa e gioca con gli errori, i propri, che non può più nascondere a nessuno. Ma dato che le magliette possono pure non bastare, e che l'unico merito che hanno è quello di essere dei geni del marketing, ecco la seconda geniale idea: l'invasione dei Social Network. E' inutile negarlo, oramai ognuno di noi – non appena può – si fionda su Facebook o Twitter per la propria maniacale necessità di sapere cosa succede nel mondo. Sempre maniacalmente, ossessivamente, stucchevolmente, la WWE si è riversata ovunque e usa la TV come mero mezzo pubblicitario per i propri canali interattivi, accaparrandosi milioni di persone sul web, pronte poi a cliccare ovunque un link li rimandi, soprattutto, non per ultimo, verso la propria pagina Social da poco creata. Ecco il perché di tutti quei “trending Now”, di quei @RAW – #SmackDown – #BootsToAsses e robaccia varia: sono nientemeno che entrate da milioni di dollari, ottenuti semplicemente vendendo il proprio fallimento e dando in pasto al WWE Universe – altro termine coniato appositamente – miriadi di pagine sulle quali ricordare loro quanto di sbagliato c'è.

Come se non bastasse poi, questa strategia ha colto l'ennesimo piccione con la medesima fava, “liberandosi” degli scomodi siti web del settore (quelli di wrestling, per intenderci). Ve lo ricordate quando tutti i siti avevano notizie in anteprima, risultati in anticipo, discussioni ed editoriali di tutto rispetto? Oggi fra le news puoi leggere che Triple H presenzia ad una sessione di autografi, che Kelly Kelly s'è rifatta le tette un'altra volta, o che Vickie Guerrero sta dimagrendo a vista d'occhio e, qualcuno, sui vari forum ha pure il coraggio di definirla figa. E gli editoriali? Oh mamma mia, ma di che dovremmo parlare se non succede mai niente? Non vedo altro che una sorta di review dei vari show (e per la cronaca parlo dei siti stranieri, così non faccio torto a nessuno), privi di opinioni e di approfondimenti, pronti ad esaltarsi per il ritorno di The Rock l'altro ieri, di nuovo a fare i conti col nulla, oggi.

Ma, per l'appunto, con la strategia del nulla la WWE non solo si tiene a galla, tutt'altro: la WWE fa cassa, e che cassa! Il problema, ahimè, è che ancora usa la parola wrestling e il fatto che l'accompagni ad Entertainment non la scusa. Il giusto termine di identificazione è Marketing–Entertainment, ovvero un mero prodotto pubblicitario con delle componenti divertenti. Geniali e innovativi come sempre, in grado di accaparrarsi l'attenzione del mondo intero, ma nella maniera sbagliata per tutti noi. E la domanda è: ma quanto durerà? Perché – e passatemi il termine – se è vero che di ragazzini coglioni in giro ce ne sono tanti, cosa succederà quando i ratings scivoleranno ancora più in basso? Perché il trend, DA ANNI, è questo, #Raw Rating Drops, e se dovessero scivolare sempre di più, USA Network continuerà a permettere di avere una prima serata scadente? Magari si andrà verso un WWE Network che trasmetterà anche gli show settimanali? #WeWillSee…

Bòn, anche per questa volta è tutto, anche se ci sarebbero miriadi di cose da aggiungere; ma ho sonno… La chiudo quindi qui e colgo l'occasione per augurarvi Buon Natale e Buon Anno, magari anticipando pure i prossimi 5, perché dubito che il Thorns torni presto…

PS – A proposito di coglioni sul web, se volete, mi trovate qui: facebook.com/badrose

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