Old School #8

Lucha Libre è il termine usato in Messico e nelle altre zone di lingua spagnola per definire il wrestling professionistico.
Dato che il Messico è il mercato più grande per il wrestling ed il Paese più popolare per questo sport fra quelli di lingua spagnola, Lucha Libre è ben presto diventato (nei Paesi non di lingua spagnola) sinonimo di “professional wrestling combattuto in Messico”. Il wrestling era diffuso in Messico fin dai primi del '900 e poteva contare già su stars regionali, fino a quando Salvador Lutteroth decise di portare dei lottatori dagli Stati Uniti negli anni ‘30, permettendo al wrestling di prendere piede in Messico a livello nazionale.
Il wrestling messicano è caratterizzato da una minor forza e potenza rispetto a quello Americano e canadese, basandosì invece più sul rapido alternarsi di prese e spettacolari manovre acrobatiche.


Le regole della Lucha Libre sono molto simili a quelle del wrestling americano: gli incontri si vincono per conto di 3, per sottomissione o per squalifica. Esiste anche la vittoria per count out, ma questa si ha a 20 e non a 10 come succede negli USA. La squalifica avviene per uso di presa o mossa illegale, per colpo basso, per interferenza dall'esterno o per aggressione contro l'arbitro. La maggior parte dei matches si decidono con 2 conteggi su 3 (Dos de tres caídas)

Maschere

L'uso di maschere da parte dei lottatori risale agli albori della Lucha Libre. Originariamente le maschere erano molto semplici, mentre ora sono riccamente colorate, per rimandare ad animali o antichi eroi, dando così al lottatore una precisa identità sul quadrato. Praticamente tutti i lottatori messicani hanno iniziato la propria carriera indossando maschere, salvo poi, in alcuni casi, proseguire la carriera a volto scoperto. A volte, un wrestler toglie o perde la maschera negli ultimi combattimenti prima del ritiro, a significare la fine del suo personaggio sul ring; ad esempio El Santo, il più famoso luchador messicano, ha tenuto addosso la sua maschera fino al ritiro, rivelando solo dopo l'abbandono del ring la sua vera identità. A volte, più semplicemente, la perdita della maschera significa l'uscita di scena di una particolare gimmick. Spesso coloro che tolgono completamente la maschera ad un avversario durante un match vengono squalificati, tale è l'importanza che viene attribuita alla maschera.

Un'importanza sottolineata anche dal fatto che, in alcuni casi, i wrestlers la mettono in palio in appositi feud: questi incontri vengono chiamati Luchas de Apuestas (Matches with Wagers). A volte in palio, invece della maschera, c'è il taglio della capigliatura dell'avversario. La prima “Luchas de Apuestas” avvenne il 14 lugligo del 1940 ll'Arena México. L'incontro fu fra il campione in carica, Murchiélago e lo sfidante Octavio: quest'ultimo vinse il match e Murchiélago fu costretto a togliersi la maschera al termine del match, dando vita ad una nuova tradizione nella Lucha a Lucha Libre.

Anche in Messico esiste la tradizionale divisione fra rudos (heels) e técnicos (faces): il nome spagnolo si riferisce alle caratteristiche tecniche dei lottatori. Infatti, nella maggior parte dei casi, i lottatori più “tecnici” sono face mentre i più “rudi” sono Heel.

Nella Lucha libre si usano differsi titoli, facenti riferimento alle diverse classi di peso che si trovano nel wrestling latino. Le classi più popolari sono: heavyweight, light-heavyweight, welterweight e middleweight. Esistono anche le categorie lightweight e super-lightweight, i cui titoli sono però meno importanti. Il termine “Cruiserweight” è spesso associato con la Lucha Libre, anche in Messico; tuttavia è più specifico parlare di light-heavyweight, poiché la parola cruiserweight ha maggior attinenza con il mondo della boxe, dove il termine in questione si riferisce alla categoria di peso esistente fra Light Heavyweight e Heavyweight.

El Santo.

Come detto prima, uno dei più famosi lottatori messicani è stato senza dubbio Rodolfo Guzmán Huerta (nato il 23 settembre 1917 – morto il 5 febbraio 1984), più noto come Santo, El Enmascarado de Plata (“Santo, “L'uomo dalla maschera d'argento”), un vero e proprio eroe popolare.
Nato a Tulancingo , quinto di 7 figli, Rodolfo arriva a Città del Messico con la famiglia negli anni ‘20. Pratica baseball e football americano, prima di dedicarsi alla lotta. A partire dalla seconda metà degli anni ‘30, non si conosce la data esatta, comincia la sua carriera di wrestler con i nomi di Rudy Guzmán, El Hombre Rojo e El Murcielago II.

Nei primi anni ‘40, Guzmán sposa María de los Ángeles Rodríguez Montaño (Maruca): una unione dalla quale nasceranno 10 figli, fra i quali Jorge, il più piccolo, che diventerà un famoso lottatore con il nome di El Hijo del Santo (Il figlio del Santo). Il 26 giugno del 1942, Rodolfo lotta alla Arena Mexico per la prima volta sotto il nome di El Santo. La sua abilità lo fa diventare ben presto il wreslter più amato del Paese.
Nel 1952, l'artista ed editore José G. Cruz comincia a pubblicare un fumetto su El Santo, trasformando Rodolfo da semplice wrestler in icona della letteretarua popolare messicana. Il fumetto è durato ben 35 anni, cessando le pubblicazioni nel 1987.
El Santo è apparso anche in ben 52 films, che, pur essendo essenzialmente assimilabili ai B-movies americani ed alle serie TV più classiche dove il supereroe buono combatte i cattivi, hanno contribuito ad accrescerne la fama. Rodolfo si è ufficialmente ritirato il 12 settembre del 1982: la carriera professionale di El Santo si è conclusa dopo 48 anni di attività.
Rodolfo Guzmán ci ha lasciati il 5 febbraio del 1984, a causa di un attacco di cuore , ma il suo ricordo resta immortale in tutti i fans del wrestling messicano.

Note:
Il cartone ¡Mucha Lucha!, in onda anche in Italia, rappresenta una versione animata del mondo del wrestling messicano;
Il film Nacho Libre, con Jack Black, vede la Lucha Libre al centro della vicenda del protagonista.

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