WWE Vintage Critic #6 – Survivor Series 1987

Non c’è tempo per una sosta. Gli heel cercano di isolare Paul Roma, ma questi riesce a ottenere il Tag e continua il botta e risposta tra tutti a ritmo elevato. Smash impiglia Dynamite Kid nelle corde e lo pesta, anche con l’aiuto dei suoi partner. L’arbitro lo ammonisce, ma Smash non vuol sentire ragione, per cui scatta la squalifica.


Demolition eliminati per la squalifica di Smash! (9:00 minuti)

Dynamite Kid rimane sul ring, per gli heel entra Bret Hart. Bret manda Dynamite contro l’angolo, poi prende la rincorsa, ma Kid schiva e Bret si schianta con lo sterno contro l’angolo – questo bump è il suo marchio di fabbrica, lo si vedrà molto spesso nei suoi match. Escono entrambi. I commentatori non sono in grado di distinguere i componenti dei vari Tag Team, ma va detto che in quest’era andava di moda il partnerlook, sia per quanto riguardava l’attire che il taglio di capelli. Io, infatti, non sempre distinguo Tito Santana da Rick Martel, eppure li conosco entrambi da quando avevo 7 anni. Entra Tama, e il team di commento si chiede se si chiami “Tama” o “Toma”. Jesse Ventura stabilisce che il nome esatto sia “Toma”. Monsoon: “Come fai a saperlo?” Jesse: “Perché lo dico io, ecco perché.”

Dropkick di Rick Martel, che connette poi con il suo trademark, il Boston Crab, ma arriva Jim Neidhart. Showdown tra Strike Force e Hart Foundation. Flying Forearm di Tito Santana contro Neidhart, ma arriva Bret Hart a interrompere lo schienamento! Neidhart schiena a sua volta e Tito non reagisce!

Strike Force eliminati per schienamento su Tito Santana! (12:00 minuti)

Gli heel hanno il match in mano e isolano Jim Powers (o è Paul Roma?). Il copione che segue Greg Valentine è molto simile a quello di WrestleMania 2. Tenta un Kneedrop sulle parti basse, ma Powers tira su le gambe. Gli heel riescono a mantenere il controllo facendo cambi frequenti. Jim Powers riesce ad ottenere il cambio con Paul Roma, ma anche lui non è in grado di tener testa agli avversari. Entra Dynamite Kid che riprende il controllo per i face, poi entra B. Brian Blair che tenta di isolare Haku. Davey Boy Smith ci prova con degli Headbutt, ma evidentemente non sa che i samoani hanno la testa a prova di bomba. Rientra Paul Roma, ma un suo errore ridà il controllo agli heel. Si sostituiscono a vicenda dopo una mossa alla volta. Gorilla Press Slam di Davey Boy contro (il cognato) Bret Hart,, ma poco dopo rientra Haku e si becca il Running Powerslam di Davey Boy! Dynamite Kid si lancia per completare: Headbutt dalla terza corda, ma non ha fatto i conti con il fatto che… ripetete con me… le teste dei samoani sono indistruttibili. Superkick di Haku e così perisce il team britannico.

The British Bulldogs eliminati per schienamento su Dynamite Kid! (20:00 minuti)

Il Dream Team isola Jim Powers con mosse d’impatto, che fanno parte anche del repertorio di Jim Neidhart. Bret Hart, invece, è – diciamo – l’architetto. Powers non riesce a contrastare gli avversari. Side Suplex di Dino Bravo, poi rientra Greg Valentine, che annuncia la sua Finisher, la Figura Four Leglock! Ma Powers lo scaraventa via e dà il cambio a Paul Roma, senza che Valentine se ne accorga. Greg afferra Powers e lo chiude nella Figure Four! Ma all’improvviso Sunset Flip di Roma che sorprende Valentine, che nulla può contro il conto di 3.

The New Dream Team eliminate per schienamento su Greg “The Hammer” Valentine! (24:00 minuti)

Inizia lo showdown tra Hart Foundation e Killer Bees. Qualche nearfall qua e là, ma niente di speciale. Tutto sommato, il lottato è decente, ma il ritmo è caotico. È un match equilibrato senza fasi di stallo. Jim Neidhart tenta uno schienamento, ma Paul Roma appoggia la gamba sulle corde. È il turno di Bret Hart. Il match va fuori controllo. Jim Brunzell solleva Bret, ma Haku si lancia con un Dropkick contro Bret, facendo cadere Brunzell per terra e permettere a Bret di schienarlo, ma Brunzell riesce a ribaltare la presa e riesce a schienarlo. Haku non fa in tempo ad arrivare.

Hart Foundation eliminata per schienamento su Bret “Hitman” Hart! (31:00 minuti)

Gli Islanders sono rimasti soli contro due Tag Team. Un po’ insolito vedere gli heel nel ruolo degli underdog. Non sfigurano per nulla, infatti, e passano per minacce credibili. I face, d’altro canto, sono forti di due uomini in più. Tama approfitta di una distrazione dell’arbitro per dare calci a Paul Roma da fuori. Qualcuno, all’improvviso, si ricorda che Tama non era l’uomo legale sul ring, quindi si fa dare il cambio. Prende il controllo con mosse d’impatto, ma manca l’avversario con un Senton Splash e dall’altro lato, entra B. Brian Blair. Questi scopre per sbaglio l’unico modo per infliggere dolore alla testa di un samoano: il DOUBLE NOGGIN’ KNOCKER! È chiaro, no? Perché la testa di un samoano colpisce con forza sovrumana, quindi una testata di un samoano può distruggere la testa di un altro samoano. Un po’ come “solo un ninja può battere un ninja” o qualcosa del genere. Ma anche no. Perché a nessun altro verrà mai più l’idea di provarci. Si dice che il Big Bang altro non fosse che una testata di Afa contro Sika… stasera sono proprio in vena, eh?

Haku interrompe lo schienamento, ma nel frattempo i Killer Bees tirano fuori le maschere e le indossano. No, non per il Covid. Le maschere dei Killer Bees sono come gli spinaci per Braccio di Ferro. La Twin Magic versione maschera funziona: Sunset Flip di uno dei due, i commentatori urlano immediatamente “Ehi, è quello sbagliato!” Ma l’arbitro non si accorge di nulla! 1, 2, 3!

The Islanders eliminati per schienamento!

Vincitori del match: The Killer Bees & The Young Stallions (37:00 minuti)

VC: *** 1/4 Nel complesso, è stato un match piacevole. Come ho già detto, talvolta era molto veloce, anche troppo, ma tutto sommato mi sono divertito. Nota positiva il fatto che abbiamo visto combattere TUTTI, e non solo una volta, ed erano in 20, e scusate se è poco. Il fatto che non si sia seguito il solito canovaccio dei match di coppia, intendo con tanto di face in difficoltà per diversi minuti e comeback eroico, ci sta. Un problema molto comune degli anni ’80 è, come accennavo prima, la mania del partnerlook. Nemmeno i commentatori distinguono i wrestler, figuriamoci lo spettatore occasionale. Per concludere, è stato un match godibile con grande varietà di stili di lotta. Cosa si può chiedere di più dal wrestling?

Si continua con un promo di “Million Dollar Man” Ted DiBiase. Vediamo alcuni spezzoni di video di come ha ingannato alcuni bambini e ragazzetti con le scommesse (per esempio, calciando via la palla prima che un bambino riesca a fare 15 palleggi) e anche di come ha pagato un giovanissimo Rob Van Dam (che all’epoca non era ancora un wrestler) perché gli baciasse il piede. E come se non bastasse, DiBiase aveva uno schiavo di colore di nome Virgil – ispirato a Virgil Runnels, meglio noto come Dusty Rhodes. Al giorno d’oggi, la WWE finirebbe al rogo se tirasse fuori un personaggio così.

VC: Ted DiBiase è stato l’heel per antonomasia, secondo – forse – solo a Ric Flair. La gimmick da lui interpretata, cioè quella del riccone snob, lo obbligava a mantenere la kayfabe in pressoché ogni momento della sua vita, tant’è che gli furono forniti soldi contanti per apparire in pubblico. Leggendo un po’ sul web, si scopre facilmente quanto diversa fosse la persona del personaggio. Tanto di cappello per quest’uomo che per anni ha dovuto comportarsi da stronzone per mantenere viva l’illusione di questo magico mondo che è il wrestling.

I commentatori parlano di quanto visto finora e di quel che seguirà. Poi Craig DeGeorge dà il benvenuto a Honky Tonk Man e al suo manager Jimmy Hart. HTM sottolinea di essere il miglior campione intercontinentale di tutti i tempi e offre a tutti di sfidarlo per il titolo… purché non sia Randy Savage.

Survivor Series Match

André The Giant (con Bobby “The Brain” Heenan), King Kong Bundy, “Ravishing” Rick Rude, “Natural” Butch Reed (con Slick) & One Man Gang vs. “Immortal” Hulk Hogan, Bam Bam Bigelow (con Oliver Humperdink), “The Rock” Don Muraco, Ken Patera & “Mr. Wonderful” Paul Orndorff

VC: Il Team Hogan è ovviamente il team face. Muraco e Orndorff hanno effettuato il loro rispettivo Faceturn proprio alcune settimane prima di questo show. Bam Bam Bigelow è ancora piuttosto sconosciuto. È considerato uno dei big men più agili di tutti i tempi. Hulk Hogan è ancora campione WWF in carico, ma il suo titolo non è in palio oggi.

Prima del match vediamo un breve promo dei face. Hulk Hogan, ovviamente, entra per ultimo sulle note di “Real American”. Gorilla Monsoon: “This capacity crowd is going bananas!” Hogan sembra molto più sicuro di sé dopo la sua vittoria a WrestleMania 3. Gli heel sono, ad eccezione di Rick Rude, una banda di giganti. Vicino ad André, comunque, sembrano tutti nani. I face sono di stazza più vicina al “normale”. Probabilità di superare un WWE Wellness Test per qualcuno di loro? Zero. Il pubblico è fuori di testa. Sono stati piuttosto rumorosi tutta la sera finora, ma paragonando il “prima” e “dopo”, prima l’arena era vuota.

Nel giro dei primi tre minuti riescono a entrare tutti, uno per team alla volta. Double Clothesline di Paul Orndorff e Hogan, Legdrop del campione e fuori uno.

Butch Reed eliminato per schienamento! (3:00 minuti)

André è il prossimo ad entrare sul ring, con il pubblico che impazzisce. Hogan si prepara a combattere, ma viene trattenuto dall’arbitro. Ken Patera entra nel ring, dall’altro lato invece entra King Kong Bundy. Patera ottiene il vantaggio per la sua squadra, poi è la volta di Paul Orndorff e One Man Gang. Poco dopo entra Rick Rude, Orndorff lo getta “in pasto” a Don Muraco, ma basta un Eye Rake di Bundy per far riprendere il sopravvento agli heel. Bodypress di Patera contro OMG per un conto di 2, poi One Man Gang attacca Patera nell’angolo heel e riesce ad isolarlo. Patera tenta un disperato comeback, ma OMG blocca una Clothesline e lo mette al tappeto con una Clothesline a sua volta.

Ken Patera eliminato per schienamento! (8:00 minuti)

Poco dopo, Paul Orndorff conduce il match contro Rick Rude. Orndorff sembra piuttosto migliorato nel lottato. Sono stupefatto. Il pubblico lo acclama molto. Arriva King Kong Bundy e si attacca Mr. Wonderful alle spalle. Rude ne approfitta con il ROLLUP DELLA MORTE! 1, 2, 3!

Paul Orndorff eliminato per schienamento! (10:00 minuti)

Muraco continua con un Atomic Drop! Vertical Suplex di Bam Bam. High Knee di Hogan, Powerslam di Muraco e Rude saluta! Come poc’anzi, ogni entrante eseguiva una sola mossa per volta.

Rick Rude eliminato per schienamento! (11:00 minuti)

King Kong Bundy attacca immediatamente Muraco, che dapprima riesce a tenergli testa. Ma Bundy lo fredda con un Cheap Shot. Entra One Man Gang. Muraco ci prova con la sua potenza e tenta un Powerslam, ma crolla sotto il peso dell’avversario. OMG manda Muraco nelle corde tramite Irish Whip, dove lo aspetta il gigante di Grenoble, che con un KO Punch che Big Show levati proprio, stende Muraco. OMG chiude la questione con uno Splash.

Don Muraco eliminato per schienamento! (13:00 minuti)

Sono rimasti solo un branco di giganti più Hulk Hogan. Bam Bam viene isolato dagli avversari. André The Giant, finora, non è mai entrato in azione al di fuori della martellata a Don Muraco. Il motivo è senza dubbio l’acromegalia che gli dà filo da torcere. Il match è gestito quindi da OMG e Bundy. André si scomoda ad entrare dopo un quarto d’ora dall’inizio del match. Si prepara a colpire “The Beast from the East”, ma quest’ultimo scivola via e riesce l’Hot Tag con Hogan, che viene accolto da un gran boato. Il primo showdown da WrestleMania 3 a questa parte: è finalmente arrivato il momento! Inizia un brawl incandescente, con Hogan che attacca tutti quanti. King Kong Bundy tira Hulkster fuori dal ring. Hogan però non ci sta e massacra di botte sia lui che OMG. Pop gigantesco del pubblico quando Hogan rifila un Bodyslam sul pavimento a ciascuno degli heel non attivi. Nel frattempo, l’arbitro è arrivato a 10, il che significa che Hogan è eliminato. Fischi assordanti del pubblico.

Hulk Hogan eliminato per Countout! (16:00 minuti)

Bam Bam si prepara. Ora deve affrontare tre grandi da solo. Combatte coraggiosamente e riesce a mandare Bundy al tappeto per più di una volta. E non solo: Springboard Splash contro Bundy e Bam Bam approfitta per schienarlo.

King Kong Bundy eliminato per schienamento! (18:00 minuti)

OMG continua immediatamente e chiude Bam Bam in uno Sleeperhold e infierisce con dei pugni, anche se ha palesemente il fiatone. Ciononostante, decide di salire sulla terza corda e si lancia con uno Splash, ma lo manca! Bigelow approfitta!

One Man Gang eliminato per schienamento! (21:00 minuti)

Rimane solo il francese. Bam Bam Bigelow è già di per sé un gigante, ma vicino ad André sembra quasi un bambino. Bam Bam è in grado di schivare alcuni attacchi, ma viene mandato in angolo e alla fine, “The 8th Wonder of the World” connette con un Double Underhook Suplex. Questo è quanto basta per aggiudicarsi il match!

Bam Bam Bigelow eliminato per schienamento!

Vincitore del match (Sole Survivor): André The Giant (22:00 minuti)

VC: * 3/4 Non è stato un classico. Le eliminazioni sono avvenute troppo rapidamente, talvolta senza il benché minimo impatto. Potrei scrivere le medesime parole che ho usato per il match femminile, considerando però che il match femminile brillava con del wrestling eccellente dal punto di vista di quegli anni. L’atmosfera era davvero una bomba, ma tutto sommato, avevo l’impressione che del match non importasse nulla a nessuno, il che è un peccato, perché lo starpower c’era eccome. Tanto di cappello per André The Giant, che a questo punto della sua carriera stava malissimo in salute, ma si è apprestato a salire sul ring per far fare bella figura a Hogan.

Subito dopo il match, arriva Hulk Hogan e colpisce André alla faccia con la sua cintura. Poco dopo partono i consueti festeggiamenti sulle note di “Real American”.

VC: Avendo vinto gli heel, non si poteva chiudere lo show con gli heel festanti. È servito solo a mandare il pubblico a casa felice.

Gorilla Monsoon definisce il pubblico “assordante”. Come segmento finale, ci aspetta un’intervista condotta da “Mean” Gene Okerlund.  Heenan afferma che con Hulk Hogan non è ancora detta l’ultima parola e che i due si rivedranno presto.

VC: Questo portò ad un altro match titolato nel febbraio 1988, dove fu messo in atto il Twin Referee Scandal. L’arbitro Earl Hebner era stato rinchiuso in uno sgabuzzino da Ted DiBiase, che aveva assunto il fratello gemello “cattivo”, Dave Hebner. Hebner costò a Hogan il WWF Championship dopo quattro anni di regno titolato. Per la cronaca, André divenne campione WWF, ma solo per pochi minuti, Vendette quindi la cintura a “Million Dollar Man” Ted DiBiase. Pochissimo dopo la storia del fratello venne fuori e quindi il titolo WWF fu reso vacante dal presidente della WWF, Jack Tunney, in persona. Il tutto portò ad un torneo ad eliminazione diretta per decretare il nuovo campione. Si sarebbe tenuto a WrestleMania 4. Hogan e André furono inseriti nella fase finale del torneo, senza doversi qualificare prima. Di tutto il resto, ne parleremo più avanti.

Per concludere lo show, vediamo un montaggio dei punti salienti della serata. Dopodichè, lo show termina.

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5 Pensieri del Critico:

  • Card piuttosto magrolina teoricamente, no? Solo quattro match in 150 min di show! Ma, in compenso, c’erano pur sempre 50 superstar, senza contare i manager, e scusate se è poco. Questo spiegherebbe il punto di vista economico e imprenditoriale: Facendo esibire un numero così alto di lottatori, in una sola sera, ci vai a risparmiare, perché di solito se ne possono esibire dai 6 ai 15, di lottatori, per ogni serata. Dal punto di vista dei fan, invece, è attraente perché 50 wrestler significa più varietà di stile, lottato e parco mosse.
  • I Survivor Series Match non erano match conclusivi di una faida, bensì un modo per continuare la stessa. Ogni match aveva una storia base, i compagni non erano mai presi a casaccio, ma avevano tutti delle faide tra di loro. Altro che “sono più forte io e te lo dimostro con 4 partner che scelgo a caso”, come siamo abituati a vedere oggi.
  • È stato rinfrescante vedere finalmente uno show senza match brutto. Vabbè che sono solo 4 match, ma il voto minimo è “sufficiente”. Nei primi show che ho recensito, ci sono stati dei match che facevano venire da piangere, con tutta la positività che ci mettevo nel cercare a captare qualcosa di sensato o piacevole. A me non piace assolutamente fare a pezzi un match o uno show, purtroppo in alcuni casi è inevitabile. Questa sera non è stato così. Mi fa molto piacere.
  • Negli anni successivi, il numero di membri dei Team è stato alternato più volte da 5 a 4 e di nuovo a 5. Penso che la motivazione sia da ricercare nella mancanza di personale decente in certi periodi. Se fai fatica a coinvolgere il pubblico con quattro wrestler, chi te lo farebbe fare a proporne 5? In uno o due casi, si è visto anche un 3 vs 3. Ciò che, al contrario, non fu mantenuto in pianta stabile, è stato il formato 10 vs 10, cioè 5 TT vs 5 TT. Non penso che sia questione di qualità, ma la divisione Tag Team è andata sempre diminuendo negli anni, quindi a che scopo proporre un match da 10 Tag Team, se poi i 10 Tag Team non ce li hai? Un vero peccato, ho apprezzato molto il match.
  • L’attrazione principale delle Survivor Series sono i Survivor Series match – lo sono sempre stati. Col passare del tempo, la WWE si concentrò sulle contese Single, per cui al giorno d’oggi se ne vedono uno o due al massimo. Presumo che sia questione di soldi: un match titolato vende più di un match tra squadre senza posta in palio. La domanda è, però, perché la Royal Rumble vende meglio di questa tipologia di match? Forse perché alla Rumble non sai mai chi può partecipare a sorpresa? O perché la posta in palio è alta, mentre per le Series non lo è? A prescindere dall’edizione del 1990, dove ci fu il “Grand Finale”, nessuno ha mai beneficiato di una vittoria in questa tipologia di match.

Statistica

Match più lungo e migliore:

The Killer Bees, The British Bulldogs, The Fabulous Rougeaus, Strike Force & The Young Stallions vs. The New Dream Team, Demolition, The Bolsheviks, The Hart Foundation & The Islanders (37:00 minuti) / *** ¼

Match più corto:

Velvet McIntyre, The Fabulous Moolah, Rockin’ Robin & The Jumping Bomb Angels vs. Sensational Sherri, Dawn Marie, Donna Christanello & The Glamour Girls (20:00 minuti)       

Peggior match:

André The Giant, King Kong Bundy, “Ravishing” Rick Rude, “Natural” Butch Reed & One Man Gang vs. “Immortal” Hulk Hogan, Bam Bam Bigelow, “The Rock” Don Muraco, Ken Patera & “Mr. Wonderful” Paul Orndorff / * ¾

Moment of the Night:

Il primo faccia a faccia Hulk Hogan vs. André The Giant – non c’è stato altro momento interessante in questo show

3 stelle della serata.

  1. Hulk Hogan – la star assoluta, come sempre. Pieno di energia, pazzo scatenato.
  2. André The Giant – le sue condizioni fisiche erano miserabili, ma ce l’ha messa tutta per far buona figura e farla fare agli altri.
  3. Randy Savage – dopo il suo passaggio a face era più facile saperlo amare e acclamare. Il pubblico gli pendeva dalle labbra e dal palmo della mano. Lavoro superlativo come sempre!

Risultato:

5,5/10

La media è di 5/10, ma aumento un po’ il vito, perché da un lato è stato un concetto innovativo che ha funzionato bene (altrimenti non si sarebbe mai ripetuto) e – come ho detto prima – perché tutti i match erano guardabili e in parte godibili. Non ho avuto voglia di bruciarmi gli occhi con un laser, questa volta. Vi consiglio di darci un’occhiata, non potete sbagliare. A meno che non siate difficile da impressionare, allora lasciate perdere. A voi la scelta. Fatemi sapere se siete d’accordo, o se per voi questo show fa schifo o sia tra i migliori che abbiate mai visto. Come dico sempre, non c’è “giusto” o “sbagliato” nel wrestling.

E anche per oggi abbiamo dato. Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagramTumblrTwitch oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com

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Ci vediamo prossimamente per la prima Royal Rumble!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

Scritto da Fabio Barbuscia
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