WWE Vintage Critic #3 – WrestleMania 2

Chet Koppock consegna il microfono a “Mean” Gene, che spiega come funziona una Battle Royal. Coloro che vanno oltre la terza corda sono eliminati. Tutti iniziano il match contemporaneamente. Okerlund ci presenta la guest timekeeper: Claire Peller. All’epoca ha 83 anni ed è conosciuta perchè protagonista in uno spot pubblicitario per la catena di fast food “Wendy’s” nello spot “Where’s the beef?”
Gene Okerlund ci presenta anche i special guest referee per la Battle Royal: Dick Butkus e il difensore dei Dallas Cowboys “Too Tall” Jones.
WWF vs. NFL Battle Royal
Jimbo Covert (NFL) vs. Pedro Morales (WWF) vs. “Mr. USA” Tony Atlas (WWF) vs. Ted Arcidi (WWF) vs. Harvey Martin (NFL) vs. “Golden Boy” Dan Spivey (WWF) vs. Hillbilly Jim (WWF) vs. King Tonga (WWF) vs. The Iron Sheik (WWF) vs. Ernie Holmes (NFL) vs. B. Brian Blair (WWF) vs. Jim Brunzell (WWF) vs. Big John Studd (WWF) vs. Bill Fralic (NFL) vs. Bret “Hitman” Hart (WWF) vs. Jim “The Anvil” Neidhart (WWF) vs. Russ Francis (NFL) vs. Bruno Sammartino (WWF) vs. William “The Refrigerator” Perry (NFL) vs. André The Giant (WWF)
VC: Il pop di lunga più rumoroso, tra quelli per i giocatori della NFL, lo ha generato William Perry, che giocava per i Chicago Bears. I wrestler sono un misto tra midcarder, vecchie glorie o future stelle di primo ordine. Bret Hart e Jim Neidhart sono la “Hart Foundation”, ancora heel a questo punto della loro carriera, e indossano la tuta azzurra invece di quella rosa, che indosseranno in seguito. B. Brian Blair e Jim Brunzell sono i “Killer Bees”. I giocatori della NFL fanno parte di molte squadre diverse. André indossa pantaloncini gialli e sembra un po’ Hulk Hogan.
Inizia la battle royal con una classica serie di spintoni, pugni e tentati sollevamenti oltre la terza corda. Fare il play-by-play risulta piuttosto difficoltoso, anche se a primo impatto non si direbbe. Gorilla Monsoon dice che sul ring, al momento, si trova una massa complessiva di oltre 6000 libbre. E grazie al *****, chi vi ha detto di mandarli dentro tutti contemporaneamente? King Tonga e Bill Covert sono i primi ad essere eliminati. Protestano, ma vengono mandati via. Big John Studd è impegnato con William Perry. Ernie Holmes è il prossimo a salutarci. Faccia a faccia tra André The Giant e Big John Studd, con il pubblico che va in estasi – scusate, ma nessuno ha visto il loro match un anno prima? Per il resto, si vede ancora la classica immagine di una battle royal del secolo passato: un sacco di uomini grandi e grossi tra i quali la metà è aggrappata alle corde e l’altra cerca di sollevare il rispettivo avversario per mandarlo oltre le corde.
Jim Brunzell viene eliminato. Poi anche Tony Atlas. André è solo contro tre o quattro, ma se ne libera tipo Bud Spencer. La Hart Foundation unisce le forze per mettere in difficoltà i giocatori della NFL. Anche Big John Studd ha in mano la situazione. B. Brian Blair è sull’orlo dell’eliminazione, ma alla fine è Ted Arcidi ad andarsene. Dan Spivey è il prossimo, e subito dopo anche Hillbilly Jim. Anche Bill Fralic viene eliminato, tra forti applausi. Pian piano riesco anche a seguire l’azione. Se mi sono perso qualche eliminazione, domando scusa.
Bruno Sammartino prende a pugni Big John Studd, mentre William Perry è alle prese con la Hart Foundation. André invece, se la vede con Russ Francis. Harvey Martin, B. Brian Blair, Pedro Morales e Iron Sheik sono stati apparentemente eliminati nel frattempo. Almeno sono scomparsi nel nulla. La leggenda italiana prende fiato. Studd ne approfitta e getta Sammartino oltre la terza corda, cosa che viene fortemente fischiata dal pubblico. William Perry riesce a gettare fuori sia Jim Neidhart che Bret Hart, che però riescono a rientrare alla Shawn Michaels, che gli americani chiamano “Skin the cat”. Perry, nel frattempo, si lancia contro Big John Studd, mandandolo all’angolo a suon di Tackle. Studd barcolla per i colpi presi, Perry arriva in corsa, ma Studd lo accoglie con un Elbow Smash in faccia. Studd elimina Perry! Parte lo shitstorm del pubblico.
Perry, tuttavia, si dimostra sportivo e tende la mano a Studd. Studd accetta, ma Perry lo afferra e lo tira giù oltre la terza corda! Alla faccia di “sportsmanship”. Studd viene eliminato. Well played! Pop enorme per questo gesto. E ci sta, perché negli anni a venire, i big men saranno sempre trattati come favoriti alla vittoria, a prescindere da quanto siano popolari o meno. Quindi va bene se, per eliminare un big man come Big John Studd, si booka un’eliminazione sporca. Lui non se l’aspettava, e quindi ha funzionato. Un’altra volta ci metteremo a discutere se un’eliminazione va convalidata o meno quando ad eliminarti è uno che non fa (più) parte del match.
Russ Francis è alle prese con la Hart Foundation. I due chiedono aiuto ad André per eliminare l’ultimo giocatore rimasto della NFL. Ma André fa sempre come gli pare, per cui comincia a rifilare Headbutt a destra e a manca. Bret e Neidhart reagiscono con un Double Dropkick, che manda André tra le corde, dove rimane impigliato (C’è da dire che è palese che sia lui stesso ad impigliarsi nelle corde, ma negli anni ’80 nessuno sapeva cosa fosse la Kayface, quindi sorvoliamo). Gli Hart, nel frattempo, eliminano Russ Francis. Poi prendono il gigante di Granopoli a pugni ed eseguono alcune mosse Double Team. Una tra le quali consiste in Neidhart che lancia Bret con un Irish Whip contro The 8th wonder of the world, ma André alza semplicemente la gamba e Bret finisce con la faccia contro lo stivale, che è più grosso delle spalle di Bret. André continua con la famosa DOUBLE NOGGIN’ KNOCKER, come la chiama Gorilla Monsoon! Poi getta fuori Jim Neidhart, dopodiché afferra Bret Hart con un Gorilla Press Slam e lo lancia addosso al cognato. È finita!
Vincitore via Stipulation: André The Giant (9:13 minuti)
VC: **1/4 – Da un certo punto in poi, è stata una Battle Royal piuttosto divertente. All’inizio era troppo caotica. Per prima cosa c’era troppa gente e non ci si capiva niente, inoltre per la mancanza di spazio, non si poteva fare altro che spingersi a vicenda contro le corde. Si vede proprio che in quest’epoca non erano ancora pratici a mettere su una battle royal come si deve. Ma non appena il ring si è svuotato, si è innestata una sorta di “ordine”, magari con il ritmo di eliminazioni un po’ troppo elevato, ma con un certo ordine delle stesse, nel senso che non avvenivano a casaccio. Ogni eliminazione è stata costruita in modo coerente come quella di Big John Studd, quella di Bruno Sammartino, quella di Perry e soprattutto quella degli Harts. A proposito di Hart, questo è il debutto di Bret Hart a WrestleMania, e quel poco che abbiamo visto – secondo me – lascia già intuire le sue abilità di wrestling, specialmente come wrestler tecnico. Era uno dei pochi nel match che sembrava “avere un piano”. Ma non vorrei aver visto cose che non c’erano, solo perchè si tratta del mio wrestler preferito di sempre.
Torniamo brevemente a New York. Vince McMahon e Susan St. James sono con “Rowdy” Roddy Piper. Questi si lamenta che William “Refrigerator” Perry sia un imbroglione, dopodiché si dà le arie e si loda da solo per essere ancora in grado di combattere, per non essere stato messo KO, per essere autentico anche senza un mohawk e per avere ancora molti match davanti a sé. Vince McMahon ricorda a Piper di aver attaccato l’arbitro e di aver eseguito uno Scoop Slam in un incontro di boxe, perdendo di fatto. Piper dice che l’arbitro non meritava altrimenti perché si era immischiato nei suoi affari.
Rieccoci a Chicago. “Mean” Gene Okerlund intervista Jimbo Covert, che è altamente incavolato e si lamenta di essere stato derubato della sua vittoria. Cioè, è stato eliminato per primo, per dire. Subito dopo di lui, arriva Iron Sheik e – chiamando “Mean” Gene Okerlund “Gene Mean“, urla che i wrestler sono migliori dei giocatori di football.
Gorilla Monsoon mostra ancora una volta i punti salienti della Battle Royal, ripetendo a più non posso quanto la battle royal (e la serata in generale) sia stata “unbelievable”.
WWF Tag Team Championship Match (limite di tempo di 60 minuti)
Dream Team (Brutus Beefcake & Greg “The Hammer” Valentine) © (con Johnny Valiant) vs. The British Bulldogs (Davey Boy Smith & Dynamite Kid) (con Capt. Lou Albano & Ozzy Osbourne)
VC: I Bulldogs sono i face, gli altri due sono gli heel e campioni in carica. Greg Valentine sembra una copia di Ric Flair. Eppure, Flair si era ispirato molto al padre di Greg. Quindi, tecnicamente, è Flair la copia di Greg Valentine, diventando però molto più famoso.
L’inno “Rule Britannia” risuona nell’arena e arrivano i British Bulldogs, venendo accolti da un boato. Sono Greg Valentine e Davey Boy Smith a iniziare. Lockup, Smith scaraventa Valentine per terra. Segue uno scambio di pugni tipo “vediamo chi colpisce più forte”. Valentine mette l’avversario al tappeto e tenta un Elbow Drop, ma lo manca. Smith lo chiude in un Arm Wrench, ma Valentine ne esce con un Armdrag. Smith riesce a mantenere il controllo e dà il cambio a Dynamite, che non porta a termine lo schienamento. Poi Snap Suplex di Dynamite e rientra Davey Boy. Smith prova il suo famoso Vertical Suplex, che funziona solo al terzo tentativo e senza tenere l’avversario alto per diversi secondi, stavolta. Valentine fugge dal ring e viene massaggiato da Johnny Valiant. Tornato sul ring, cerca di prendere il controllo, ma Smith non ci sta. Irish Whip contro l’angolo, ma Hammer improvvisamente si lancia con un Knee Strike verso il suo avversario. Continua con un Headbutt contro le parti basse dell’inglese. Valentine dà il cambio a Brutus, che prende subito di mira il braccio di Smith, ma Smith risponde con un Gorilla Press Slam e fa entrare Dynamite. Dynamite con una Clothesline e un Chop, che gli portano un conto di 2. Small Package, ma anche stavolta Brutus si libera. Rientra Davey Boy Smith. Smith esegue un bellissimo Fisherman’s Suplex per un altro conto di 2. Davey Boy con un Headlock, ma Brutus raggiunge le corde e dà il cambio a Valentine.
Hammer prende il controllo con un Vertical Suplex, poi continua con un Kneedrop e chiude il britannico in una Reverse Chinlock. Smith riesce ad alzarsi, ma rimane bloccato nell’Headlock. Ma anche lui, come poc’anzi il suo avversario, raggiunge le corde e dà il cambio al suo tag team partner. Dynamite attacca Greg Valentine con delle Clothesline, ma non riesce a schienarlo. Double Team Move dei Bulldogs, ma non basta neanche questo a schienare il campione di coppia. Beefcake si getta nella mischia. L’arbitro lo fa uscire. Sunset Flip nel frattempo di Dynamite, sempre per un conto di 2. Dynamite continua con un Side Backbreaker, ma questa volta è Beefcake ad interrompere lo schienamento. Knee Drop di Dynamite contro “The Hammer”, stavolta per un conto di 1. The Hammer mette a segno alcuni colpi, poi esegue un Piledriver come da manuale. Mossa proibita in WWE, al giorno d’oggi. Valentine tenta invano di schienare l’inglese, poi ritenta, stavolta tenendo ferme le braccia e le spalle di Dynamite, forma classica di un “Pin” da lotta libera. Valentine tenta un Knee Drop sulle parti basse (ma è una mania!?), ma Dynamite piega le gambe e quindi è lo stesso Valentine ad essere scogl… colpito.
Valentine è scombussolato dal dolore, ma sale comunque sulla terza corda. Dynamite lo afferra e lo lancia a centroring. 1, 2, ma arriva Beefcake a salvare il suo compagno. Si intromette anche Davey Boy, che picchia Brutus Beefcake, mandandolo fuori dal ring. Scoop Slam da parte di Dynamite contro “The Hammer”, poi Davey Boy afferra Dynamite Kid con un Gorilla Press Slam, pronto a lanciarlo addosso a Greg Valentine (è una mossa Double Team). Ma Valentine esce dal ring. Dynamite lo riporta indietro, ma Valentine ne approfitta e lo attacca a suon di calci. Dynamite dà il cambio a Smith senza che Valentine se ne accorga. Smith esegue un Running Powerslam, che non è ancora la sua mossa finale in questo periodo. Appunto, non basta a schienare Greg! Smith continua con un Vertical Suplex. Irish Whip, no, Reversal di Valentine e il britannico finisce con la faccia contro l’angolo. Valentine approfitta della situazione e continua a colpire Smith. È finalmente il turno di Beefcake. Questi afferra Smith con un Atomic Drop, ma invece di farlo atterrare sulla sua gamba, lo lancia semplicemente per terra. Sarà stato un botch? Gorilla Monsoon: “He dropped him just like a bad habit!”. Questa era bella, dai!
Beefcake lancia Smith contro il ringpost e dà di nuovo il cambio a Valentine, che si lancia contro Davey Boy con un Elbow Smash. Continua con uno Shoulderbreaker e – o per arroganza o per deficienza – interrompe lo schienamento da solo, tirando Davey Boy su per i capelli. Si prepara per un Bulldog, parte, ma Smith riesce a evitare e scaraventa The Hammer in avanti. Valentine sbatte addosso a Dynamite Kid, che cade dall’apron. Valentine crolla come un albero abbattuto. 1, 2, 3!
Vincitori via Pinfall AND NEEEEW WWF Tag Team Champions: The British Bulldogs (13:03 minuti)
VC: *** 1/4 – È stato un buon match. Abbiamo visto un misto tra powerhouse, tecnica, un accenno di highflying, in una parola, del wrestling decente e coerente. È sempre rimasto equilibrato, il che va benissimo, perché se un Tag Team domina un match a lungo, rischiano di rovinare il match con dei Resthold. Non è stato così in questo match. Hanno reso l’idea degli sfidanti abbastanza forti da tenere testa ai campioni in carica. È stato divertente vedere questo mix di potenza e tecnica. Magari, il finale è stato un po’ brusco perché non c’è stata una mossa finale. Con circa 4-5 minuti in più, avrebbero potuto fare ancora meglio. Sono felice per i Bulldogs, che meritavano il titolo. Greg Valentine ha combattuto la maggior parte del match in quanto molto più bravo di Brutus Beefcake, che era ancora acerbo all’epoca. Ma tutto sommato hanno fatto tutti quanti un buon lavoro.
I British Bulldogs non si sono ancora resi conto di aver vinto. Sono i primi wrestler a vincere un titolo a WrestleMania – secondo Gorilla Monsoon. Non è vero. Nell’edizione precedente c’erano riusciti anche Nikolai Volkoff e The Iron Sheik. Lou Albano viene intervistato e dice di essere felicissimo di essere il manager dei 16esimi campioni di coppia della storia. Viene intervistato anche Davey Boy. La scena sembra un po’ la scena finale di “Rocky 2”, con Davey Boy che ringrazia tutti coloro che hanno creduto nella loro vittoria. Manca solo “Diana, ce l’ho fatta!”
Gorilla Monsoon, Cathy Lee Crosby e “Mean” Gene Okerlund ricapitolano i momenti migliori della seconda ora della serata. Poi ci salutano da Rosemont e passano la linea a New York. Vince McMahon ci prepara a quello che vedremo da Los Angeles: in primis, il Main Event della serata, lo Steel Cage Match tra Hulk Hogan e King Kong Bundy per il titolo mondiale. Sia Vince che Susan St. James sono impazienti di vederlo.