WWE Vintage Critic #1 – WrestleMania 1

Gorilla Monsoon e Jesse Ventura ci ricordano che al momento stiamo assistendo al più grande evento del secolo (seee). Dopo di che è di nuovo tempo d’intervista. Prima Wendi Richter con la cantante rock e pop Cyndi Lauper, poi Leilani Kai con Fabulous Moolah. Ne salto i contenuti perché la maggior parte delle interviste contengono promo generiche.


WWF Women’s Championship Match

Leilani Kai © (con The Fabulous Moolah) vs. Wendi Richter (con Cyndi Lauper)

VC: Leilani Kai è la heel, Wendi Richter è la face. Fabulous Moolah aveva 61 anni a questo punto della sua carriera.

Nella versione WWE Network vediamo l’ingresso di Wendi Richter con una musica generica. Ho visto WrestleMania 1 in versione versione (chiamiamola così) originale e so che, come brano d’entrata, avevano usato il tormentone della Lauper “Girls just wanna have fun”. Il pubblico impazzisce per Cyndi Lauper. Moolah esita per un po’ prima di lasciare il ring, ma finalmente il match inizia. Wendi inizia in modo aggressivo. Vediamo addirittura un po’ di mat wrestling. Kai prova un Cover, poi lavora attacca braccio della sfidante. Duri colpi di Wendi Richter, che finiscono in botta e risposta di entrambe. Kai porta ripetutamente la Richter a terra con degli Snapmares, tirandole di continuo i capelli, poi cerca di strangolarla. Richter mette Kai al tappeto e tenta un Cover. È in parte un Catfight, ma di tanto in tanto vediamo dei Dropkick o altre mosse di wrestling. Moolah attacca la Richter da fuori, ma arriva Cyndi Lauper. La Richter riprende il controllo, Fireman’s Carry (o almeno una sorta), Hairgrab Takedown di Kai e Cover fino a 2. Scoop Slam, poi sale sulle corde e si butta con Crossbody sulla sua avversaria! Attenzione: la Richter si rotola (lentamente) sulla Kai! 1, 2, 3!

Moolah sale sul ring e attacca di nuovo Wendi, ma arriva Cyndi Lauper che caccia le heel dal ring. Howard Finkel annuncia il risultato.

Vincitrice per schienamento e nuova WWF Women’s Championesse: Wendi Richter (6:14 minuti)

VC: * ½ “Tutto sommato, devo dire che, da un lato, la storia è piacevole – il pubblico stava solo aspettando che la Lauper intervenisse in qualche modo – e anche l’atmosfera stessa è fantastica. Ma non me abbiate a male se dico che mi sembrava, a tratti, vedere litigare le mie figlie. Spintoni, capelli tirati, strattoni. Mentre le mie bambine mollano schiaffi, qui sono stati sganciati veri pugni, ma non c’è mai stato il pathos di un match titolato. Non hanno “cambiato la marcia”. Il cambio di titolo è arrivato piuttosto bruscamente ed in modo anti-climatico, visto che hanno botchato il finale. La Richter ha dovuto riprendere la rincorsa per capovolgersi e quindi schienare l’avversaria. Così facendo, è andato a perdersi l’effetto sorpresa per la Kai, che non si capisce per quale motivo non sia stata in grado di uscire dallo schienamento.

Howard Finkel ci informa che siamo a pochi minuti dal main event. Prima di allora, però, vorrebbe presentarci il guest ring announcer: la leggenda dei New York Yankees Billy Martin, che arriva sul ring con fragorosi applausi. Prende subito il microfono da Howard Finkel e ci presenta il pianista Liberace. Quest’ultimo si dirige sul ring in compagnia delle Rockettes. Segue quindi una scena che rimarrà tra le più memorabili della serata: il ballo di Liberace con le Rockettes.

Dopo il ballo, le Rockettes e Liberace lasciano il ring, mentre arriva l’icona della boxe Muhammad Ali. È lo Special Guest Referee esterno. Mentre stringe la mano a Billy Martin, la regia ci mostra un altro leggendario pugile: il portoricano José Torres.

Billy Martin annuncia che il Main Event avrà un limite di tempo di un’ora. Infine, una band scozzese con tanto di kilt e cornamuse si riunisce intorno al ring e suona la musica d’ingresso di “Rowdy” Roddy Piper, che entra sul ring con il suo partner, Paul Orndorff, sotto i fischi assordanti del pubblico. In loro compagnia vediamo “Cowboy” Bob Orton, il padre di Randy Orton.

Appena suona “Real American”, sentiamo di gran lunga il pop più rumoroso dell’intera serata. Il WWF Heavyweight Champion Hulk Hogan e Mr. T si dirigono verso il ring. Sono accompagnati da “Superfly” Jimmy Snuka, altra leggenda del Madison Square Garden. Dopo che Hogan ha completato la sua routine dello strappo della maglietta, parte subito un brawl pre-match.

Tag Team Match

Hulk Hogan & Mr. T (con “Superfly” Jimmy Snuka) vs. “Rowdy” Roddy Piper & “Mr. Wonderful” Paul Orndorff (con “Cowboy” Bob Orton)

Special Guest Referee: Pat Patterson

Special Guest Referee esterno: Muhammad Ali

VC: Hogan e Mr. T sono i face, Piper & Orndorff gli heel. Il titolo WWF non è in palio. Ricordatevelo: il primo main event della storia di WrestleMania non mise in palio il titolo più importante della compagnia.

Inizia Hulk Hogan. Orndorff e Piper impiegano un po’ per mettersi d’accordo. Orndorff accenna all’inizio, ma alla fine è Piper ad iniziare. Staredown, pubblico in visibilio. Mr. T chiama il tag. Staredown tra T e Piper. Scambio di schiaffoni, poi Piper con una Waistlock, ma T si libera. “T, T, T, T” gridano i fan. Piper cerca di attaccare, ma T è pronto. Fireman’s Carry e scoppia il caos. Anche i manager sono coinvolti, ma Ali ripristina l’ordine. Minaccia di dare un pugno ad Orton, che si mette al sicuro. Fuori dal ring, gli heel si riuniscono mentre Liberace ride. Ca**o ridi che domani muori? Poi Piper comincia ad andarsene. L’arbitro Pat Patterson inizia a contare gli heel, ma quando arriva a 8, Hogan lo interrompe e invita i suoi avversari a tornare. Appena tornano, Hogan scatta come un forsennato. Clothesline contro entrambi, poi il “Double Noggin Knocker”, come lo chiama Gorilla Monsoon. Orndorff deve uscire di nuovo. Hogan ha in mano la situazione e dà il cambio a Mr. T. Anche questi dà una buona prova, poi Double Team con Hogan e Hogan è di nuovo nel match. Irish Whip e Piper va oltre la terza corda. Orndorff arriva da dietro e getta anche Hogan fuori dal ring.

Orndorff attacca ripetutamente Hogan, mentre Orton distrae Pat Patterson. Piper si vanta di fronte al pubblico. Mr. T vuole intervenire, ma Patterson glielo impedisce. Double Atomic Drop degli heel contro Hogan. Arriva di nuovo Muhammad Ali che ammonisce Orndorff. Piper ha il controllo sul ring e connette con un Suplex su Hogan. Knee Lift, poi Piper fa entrare Orndorff. Orndorff colpisce Hogan con dei Powermoves. Backbreaker ed un Elbow Drop, che va a vuoto. Hogan striscia verso Mr. T riesce a dargli il cambio, per la gioia del pubblico. Mr. T parte subito in quarta, ma Piper e Orndorff lavorano insieme e mantengono il controllo. Ali sale sull’apron. Piper con un Headlock, ma Mr. T barcolla, finendo nel suo angolo, permettendo ad Hogan di entrare. Double Noggin Knocker! Ma Orndorff risponde con un Back Suplex. Orton prova ad intervenire, ma arriva Jimmy Snuka che lo butta fuori con un Headbutt. Scoppia nuovamente la rissa, con Orndorff che tiene Hogan fermo. Bob Orton si lancia con una Double Axe Handle con il braccio ingessato.

Il tentativo fallisce: Orton becca Orndorff. Hogan approfitta della situazione, butta Orton fuori dal ring e schiena Orndorff. 1, 2, 3!

Vincitori per schienamento: Hulk Hogan & Mr. T (13:34 minuti)

VC: **1/2 Atmosfera celestiale, senza dubbio, il che non mi sorprende affatto. Ma nell’esecuzione del tutto, il risultato è un po’ sciatto. Qui è stata perfettamente raccontata la storia del team heel, che usa ogni occasione per giocare sporco. Ma per questo c’è Muhammad Ali, quindi devi in qualche modo riuscire a trovare un escamotage per distrarre entrambi gli arbitri. A questo può servire il terzo uomo, che è Bob Orton. Dall’altra parte c’è però Jimmy Snuka ad eguagliare la bilancia. Mr. T potrebbe benissimo passare per wrestler, ma non sono sicuro che sia una cosa buona per il wrestling se un lottatore non professionista è “migliore” di un vero professionista. Ma va bene, si è allenato con il campione, se vogliamo. Il problema era che in genere era troppo caotico. I cambiamenti sono stati troppo spesso. Ad un certo punto, non avevi la benché minima idea di chi fosse l’uomo legale sul ring. È lodevole, tuttavia, che tutte le parti interessate abbiano fatto del loro meglio, considerando quante erano le cose che dipendevano da questa serata.

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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