WWE Vintage Critic #1 – WrestleMania 1

Di nuovo “Lord” Alfred Hayes, quindi? Intervista! Vediamo David Sammartino con suo padre, il leggendario Bruno Sammartino, ma prima che possano dire qualcosa, arriva Johnny Valiant con il suo protetto, Brutus Beefcake. Quest’ultimo ancora non è “The Barber”. Se qualcuno non avesse mai sentito parlare di Bruno Sammartino: detiene ancora il record per il regno titolato più lungo di sempre – 11 anni. Al Madison Square Garden è una leggenda. È il più grande wrestler della storia italiana.


Singles Match

David Sammartino (con Bruno Sammartino) vs. Brutus Beefcake (con Johnny Valiant)

VC: Sammartino è il face, Beefcake è l’heel. Sammartino è il primo della serata ad essere ripreso durante il suo ingresso, benché privo di entrance theme. Alla vista di suo padre (e inutile negarlo, di David non frega niente a nessuno) il pubblico finalmente si sveglia. La reazione più forte della serata finora.

Jesse Ventura si prende gioco dell’acconciatura di capelli dei Sammartino. Gorilla Monsoon esalta WrestleMania con una delle sue frasi classiche: “You can cut the electricity with a knife.” A seconda delle esigenze, può anche essere la tensione quella che si taglia.

Valiant perde tempo giocando a fare l’allenatore. Si parte e il primo punto è di Beefcake. Beefcake provoca il pubblico. Waist Lock viene contrastato più volte da entrambi, Sammartino prende il comando, ma Beefcake fugge dal ring. Appena risale, David lo agguanta con la Facelock tipica di suo padre Bruno. Arm Wrench di David, Beefcake contrattacca con uno scoop slam, ma David contrattacca a sua volta e Knee Drop contro il braccio. Headlock Takeover di Brutus e Headlock a terra. Finora abbiamo a malapena visto del wrestling, ma finalmente Drop Toe Hold di David e infine Leglock. Per quale motivo Brutus non raggiunga le corde, non lo capisco, visto che basta allungare una mano. David continua ad attaccare la gamba, minacciando ripetutamente una Figure Four Leglock (questa mossa piace, eh?) ma Beefcake si ribella. Quindi ancora leglock. La folla si riaddormenta.

Beefcake con un Irish Whip, Back Body Drop, poi Knee Drop e Scoop Slam. David ha il fiatone come se avesse corso una maratona. Beefcake rifila degli Elbow contro la mascella di David, Irish Whip nell’angolo, Knee Strikes allo stomaco. Brutus manda David nell’altro angolo, attacca, ma Back Body Drop di David. David torna con qualche pugno e Vertical Suplex, seguito da un Cover che arriva a 2. Beefcake connette con un Headbutt e getta David fuori dal ring, Valiant attacca David con uno Scoop Slam sul pavimento, ma arriva Bruno Sammartino. Il pubblico va in visibilio. Bruno Sammartino manda Johnny Valiant sul ring e lo attacca all’angolo. Beefcake si lancia contro Bruno Sammartino, che non ne sembra alquanto infastidito. David Sammartino ritorna sul ring, scoppia una rissa, l’arbitro ne ha visto abbastanza e chiama la squalifica per tutti e due.

Doppia squalifica (11:43 minuti)

I Sammartino hanno preso il controllo e Bruno getta Valiant fuori dal ring. Valiant è così confuso che continua a colpire l’aria. Beefcake lo tiene mentre Bruno alza la corda invitandoli a tornare sul ring. Ma gli heel battono in ritirata.

VC: *1/2 Ora abbiamo il primo match che dura oltre 10 minuti. È esattamente il tipo di match che si vedeva spesso negli anni ’80. Resthold eterni, tanti spintoni e una pura successione di mosse senza raccontare una storia. David Sammartino ha l’esaurimento della morte dopo uno Scoop Slam sul ring, ma dopo la stessa mossa sul pavimento dell’arena salta su come se niente fosse? Dov’è la continuità? Certo, non stiamo parlando di maestri del wrestling, ma qui sembra che qualcuno abbia detto, “Avete 12 minuti, Doppio DQ, fate voi.” E non si siano minimamente preparati. Naturalmente, all’epoca si trattava di una pratica comune, ma per un progetto di tale importanza, devo poter contare sui miei uomini come promoter. Tutto sommato, però, il match ha avuto un solo obiettivo: l’intervento della leggenda Bruno Sammartino. Il pubblico si aspettava solo questo. A loro volta, per quanto telefonato, hanno reagito con l’opportuna ovazione, come era giusto che facessero. Terminare un match di un evento importante con un non-finish è anche una decisione rischiosa, anche (e soprattutto) se questo era il primo tentativo di un evento importante.

I commentatori riassumono di nuovo quello che abbiamo visto finora. Successivamente, “Lord” Alfred Hayes è di nuovo pronto per le interviste. Questa volta Greg “The Hammer” Valentine, che è “nella migliore forma della sua vita”, poi Junkyard Dog. Quest’ultimo dice che oggi avrà un bell’osso da masticare: l’Intercontinental Championship.

Intercontinental Heavyweight Championship Match

Greg “The Hammer” Valentine © (con Jimmy Hart) vs. The Junkyard Dog

VC: Valentine è l’heel e campione intercontinentale, Junkyard Dog è il face. Junkyard Dog fa il suo ingresso con tanto di entrance theme.

JYD prende subito il controllo. Arm Wrench, poi un pugno in faccia che fa rivoltare Valentine. Valentine cerca di prendere il controllo con uno Splash, ma JYD è ben preparato. JYD vuole una prova di forza, ma Valentine è un heel e connette con un cheap shot. Un heel è cattivo, e i cattivi non sono leali. Mai. Forearms sul collo, poi una serie di Elbow nell’addome, infine Valentine connette con una leglock. Valentine continua a lavorare la gamba, poi Headbutt Splash sullo stomaco. Ed ecco che prova a connettere con una – tutti insieme, bambini: Figure Four Leglock! JYD si ribella, ma viene messo all’angolo. Ma ecco che reagisce: Headbutt! Jimmy Hart distrae l’arbitro, ma JYD lo afferra. Hammer prova un attacco da dietro, ma JYD si sposta. Valentine finisce contro Jimmy Hart, che cade giù dall’apron. JYD ha il controllo, il pubblico va in estasi. JYD attacca Valentine nell’angolo, ma questi contrattacca con un Eye Poke, poi tira giù l’avversario e appoggia le gambe sulla seconda corda. L’arbitro non l’ha visto e conta: 1, 2, 3!

Partono i fischi mentre Valentine abbraccia il suo manager Jimmy Hart. Ma attenzione: arriva Tito Santana e si lamenta su quanto accaduto. Ma, come sappiamo, una decisione è una decisione fattuale e non viene più rivista. Ma anche no. Infatti, oggi no. E non consultano nemmeno il VAR. Ah, no, scusate, quello arriva 30 anni dopo. L’arbitro ordina a Greg Valentine di tornare immediatamente sul ring. Valentine non vuol saperne, quindi l’arbitro è costretto a contarlo fuori dal ring. Junkyard Dog vince il match, ma non il titolo.

Vincitore via Countout: Junkyard Dog (6:55 minuti)

Ancora WWF Intercontinental Heavyweight Champion: Greg “The Hammer” Valentine

VC: **1/2 L’idea di applicare una false finish non è fondamentalmente sbagliata quando serve allo scopo. Probabilmente non volevano lasciar schienare JYD che era piuttosto over, ma non volevano ancora togliere il titolo al buon Greg. Il problema di questo match è più che altro la logica del tutto. 1. Le decisioni degli arbitri sono decisioni fattuali in (quasi) tutti gli sport. Quindi perché dovrebbe bastare che sia proprio Tito Santana a lamentarsi? In un contesto reale, sarebbe l’ultimo su cui farei affidamento come arbitro, visto che è in faida con Greg Valentine. E poi è come se in una partita Juve-Napoli arrivasse Antonio Conte a chiedere l’annullamento del rigore. 2. Il vantaggio del campionato è di per sé una stronzata a prescindere, ma questa è la mia opinione personale. Perché mai dovrei voler difendere il titolo in un match? Potrei semplicemente spintonare l’arbitro poco dopo il suono della campana e restare campione a vita, giusto? 3. Qualcuno può spiegarmi per quale motivo JYD è così felice? Cioè, nel giro di 3 minuti l’ha pigliato in quel posto 2 volte. E poi festeggia allegramente una vittoria che vale solo come tale sulla carta? Stesso discorso per Greg Valentine: è estremamente incazzato per la sua sconfitta, anche se ha conservato il titolo. Se non voleva perdere, perché non è tornato sul quadrato? Cioè, io non lo so. Note positive in questo match: Si è visto del wrestling. Per di più mosse powerhouse, e ci sta. E anche il pubblico sembra essere finalmente coinvolto, e non solo per 1 minuto. Questo è il coinvolgimento che voglio vedere in un evento al MSG e generalmente in un evento di questa portata.

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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