CM Punk risponde a Vince McMahon: “Non è sincero” #47

CM Punk è stato di nuovo ospite del podcast del suo amico Colt Cabana per discutere dell'intervista data da Vince McMahon a “Stone Cold” Steve Austin appena qualche giorno fa, durante la quale McMahon aveva commentato l'intervista della scorsa settimana a Punk, il quale si era espresso in maniera molto dura nei confronti della WWE.


Punk ha iniziato dicendo di comprendere che ci sono wrestler che pensano di sapere cosa c'è nella sua testa e che ritengono che lui potrebbe tornare tra qualche anno, ma che questo “è il loro punto di vista, ma la WWE non può licenziare una persona il giorno del suo matrimonio. Hanno, di proposito e con cattiveria, tentato di rovinare un giorno che è speciale per tutti.” Punk non ritiene che si sia trattato solo di una coincidenza, dovuta al fatto che gli avvocati non parlano con il dipartimento delle risorse umane perché “ho parlato con Triple H l'11 luglio e due giorni dopo ho ricevuto un plico con un documento datato 12 luglio. Questa è la linea temporale di quanto è successo. Punk ha poi detto che sua moglie AJ Lee ha chiesto un periodo di ferie per potersi sposare ed andare in viaggio di nozze e che la WWE l'ha riportata in tv appena rientrata e che pure questo non può essere una coincidenza.

Punk ha accusato, quindi, Vince McMahon di non essersi scusato nei suoi confronti con sincerità. “E' stata una mossa pubblicitaria. Hai il mio numero di telefono. Hai il mio indirizzo. Ti puoi presentare da me quando vuoi, visto che abiti solo a dieci minuti di auto, per poterti scusare come un uomo.” Punk ha ripetuto di essere stanco e che questo è il motivo per cui ha lasciato la WWE e di poterlo fare senza problemi “perché sono un libero professionista” e non un dipendente della WWE. Il wrestler di Chicago ha riportato che quando è stato sospeso, nessuno lo ha chiamato per dirgli che la sospensione era stata tolta e che lo rivolevano in tv. Invece, ha ricevuto telefonate di questo genere in passato, anche il giorno dopo essersi operato al gomito ed aver detto che aveva bisogno di operarsi ad un ginocchio. “Se lo hanno fatto allora – ha spiegato – perché non mi hanno chiamato in quest'altra occasione?”

Punk ha detto che nei due mesi in cui è stato sospeso forse si era sentito meglio e magari aveva anche deciso di tornare, ma nessuno lo ha mai scoperto perché nessuno lo ha chiamato per chiederglielo. Punk ha poi detto che c'era un problema di comunicazione tra lui e la WWE, soprattutto a causa del fatto che ogni sei mesi la compagnia cambiava il responsabile delle relazioni con i talenti. “Queste persone non sapevano cosa fare in quella posizione. Nessuno aveva idea di come parlare con loro” e che “la dice lunga il fatto che il capo delle relazioni con I talenti non è mai saluto su un ring di wrestling.” E' poi tornato ad attaccare a Vince McMahon: “Ti sei scusato solo per farti pubblicità. Sei dispiaciuto? Grande. Sii uomo e chiamami”.

Punk ha poi detto di non voler tornare sull'argomento e che ormai la WWE e che questa intervista chiuderà un capitolo della sua vita, ma voleva tirare fuori dal suo cuore tutto quello che aveva da dire. E', quindi, tornato sull'argomento delle scuse di McMahon. “Ho apprezzato l'intenzione, ma non erano vere scuse. – ha detto – Vince sapeva tutto. Sapeva tutto da giugno. Perché non si è scusato in giugno se la cosa lo faceva star male? Perché ha voluto aspettare di avere una telecamera di fronte a lui, così da poter fare bella figura? Bene, se volevi e se vuoi parlare con me, avresti dovuto farlo quando io avevo già parlato con chiunque negli uffici della WWE e mi avresti dovuto dire che avevate tolto la sospensione e che mi volevate di nuovo nella compagnia, come quando mi chiamasti mentre stavo uscendo dall'ospedale ancora anestetizzato.

Michele M. Ippolito
Michele M. Ippolitohttp://www.tuttowrestling.com
Ha cominciato a scrivere su TuttoWrestling nel 1998, dove, negli anni, si è occupato di un po' di tutto. Dal 2009, ininterrottamente, è autore del TW Risponde, la rubrica più antica, più letta ed amata del wrestling web italiano. Quando fu creata la prima newsboard di wrestling in Italia, lui era lì, a tradurre e scrivere notizie per gli internauti del nostro Paese.
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