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Una storia triste. Una storia triste come tante altre. Una storia dimenticata come tante altre. Il wrestling è fatto così. Ti prende, ti chiede, ottiene, poi ti chiede ancora e non si accontenta finchè non glielo dai. Ti logora, ti sfinisce, a volte ti premia. A volte però all'età in cui devi raccogliere quanto seminato in carriera non ci arrivi.


Questa è infatti la storia di “Quickdraw” Rick McGraw, che seminò tanto fino a diventare una promessa per poi non raccogliere nulla. Perché fu la morte a raccoglierlo e a portarselo via.

Rick McGraw nasce a Charlotte, nel North Carolina, il 19 marzo 1955. Proprio nella sua città ha la fortuna di imbattersi giovanissimo in Rip Hawk (anch'egli di Charlotte), ex compagno di coppia di Ric Flair nonché allenatore della squadra di wrestling della Marina Militare degli Stati Uniti d'America. Impressionato dalla passione del giovane McGraw per il wrestling The Profile, questo il soprannome di Hawk, lo prende sotto la sua ala e lo sottopone a duri allenamenti.

Ci vogliono più di due anni per preparare Rick al debutto, anche perché fisicamente il ragazzo è bassino, appena 170 cm., ma alla fine nella primavera del 1976 Hawk riesce nel suo intento e a 21 anni lo fa debuttare nella NWA Florida. Pochi mesi dopo si trasferisce in Alabama, sempre nel circuito NWA, dove vince il suo primo titolo.

Neanche due anni nel giro della NWA e subito la WWWF ne nota le potenzialità. La federazione di Stamford mette McGraw sotto contratto ma non gli da troppo spazio, utilizzandolo spesso solo per mandare over gli heel con cui poi dovrà vedersela il campione del mondo Bob Backlund.

Dopo pochi mesi però Rick si stufa di fare da sparring partner agli heel della compagnia, e allora per continuare a fare esperienza si trasferisce in Canada, dove forma un tag team col grande Gino Brito, col quale riesce a vincere il titolo di coppia della Canadian International prima e poi, nel 1982, quello della All Star Wrestling, che ha base nel Quebec a Montreal. Sbancata la categoria tag team in Canada Rick decide di tornare negli Stati Uniti, perché è lì che vuole sfondare.

Conosce lottando a Memphis, nel Tennessee, un manager che si dice farà fortuna, tale Jimmy Hart, che lo convince a mettere su un tag team con Troy Graham. Rick accetta l'offerta del futuro Mouth Of The South, e nascono così i New York Dolls. Pieni di stile e di voglia di far bene Graham e McGraw iniziano a mietere vittime, incantando le folle e arrivando ai titoli tag team della WWA, vinti battendo Steve Regal e Spike Huber.

Siamo nei primi anni '80, Rick non ha neanche 30 anni e si rende conto di essere una promessa. Una promessa dal fisico che non va, gracilino. Decide allora di costruirsi nel modo peggiore possibile, e agli sfiancanti allenamenti inizia ad abbinare il consumo di ingenti quantità di steroidi, che in breve tempo portano questo tappetto di 170 cm. a pesare 110 chili. 170 cm. x 110 kg., pensateci bene: scolpiti come erano quelli di McGraw questi muscoli fanno paura.

Seguendo l'eco delle sue affermazioni coi New York Dolls e del suo fisico in accrescimento, la WWWF decide di riprendersi McGraw dandogli nuova fiducia: prima in coppia con Steve Travis gli fa formare i Carolina Connection, e poi gli affianca il grande Arnold Skaaland e lo lancia nella carriera da singolo.

Sembra fatta. Finalmente dopo anni di sacrifici, aiutati negli ultimi tempi da un po' di “chimica”, Rick McGraw è riuscito a entrare nelle grazie della più importante federazione del globo e si appresta a diventarne un rappresentante di punta. Con Skaaland la partnership finisce presto, ma McGraw resta tra i migliori della compagnia, e memorabili sono i suoi match contro Killer Khan, che nelle storyline fu così violento al punto da rompergli il collo, ed in tag team con Andre The Giant, uno dei suoi migliori amici anche nella vita lontano dai riflettori del ring.

A 30 anni insomma, Quickdraw è dove sognava di essere da ragazzino, quando seguiva i consigli di Rip Hawk per diventare qualcuno. La WWF decide allora di investire su di lui, e a fine estate '85 lo mette in rivalità col più grande heel della federazione, “Rowdy” Roddy Piper. La storia tra i due ruota sul fatto che Piper si stava proclamando il più grande wrestler della WWF in un periodo in cui però non lottava negli show tv, con Rick che sfotte dicendo a Hot Rod che non può essere il migliore visto che non combatte mai.

Verso la fine di ottobre si giunge finalmente ad una resa dei conti, “Rowdy” Roddy Piper vs. “Quickdraw” Rick McGraw, la certezza contro uno degli astri nascenti. Nell'occasione Piper non risparmia McGraw, e sul ring lo massacra letteralmente, finchè a fine incontro non impugna il microfono per gridargli che è questo il motivo per cui non lo fanno combattere negli show tv, perchè distrugge gli avversari.

Questo è uno di quei rari casi in cui la fantasia diventa realtà. Il primo novembre 1985, a soli 30 anni, un infarto si porta via la beata gioventù di Rick McGraw, minata da un abuso di steroidi lancinante per far crescere quel fisico sempre troppo gracile per un altezza di 170 centimetri. In seguito all'autopsia sul corpo di McGraw i medici rivelarono che gli anabolizzanti lo avevano portato sull'orlo del baratro, ed i colpi ricevuti da Piper nel match della sua vita, quello contro uno dei lottatori di punta di tutto il wrestling mondiale, avevano contribuito a spingerlo giù.

Una fine triste. Ucciso da ciò che ami e da ciò che hai fatto per raggiungere il top in ciò che ami. Il wrestling è così, a volte si dimentica di te, dei suoi e dei tuoi errori. Ed i risultati purtroppo si vedono anche a 22 anni di distanza…

Booya!

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