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Bragging Rights è passato agli archivi, ma il suo passaggio sui teleschermi non è che abbia lasciato tracce particolari. Il PPV infatti è scorso via molto statico, privo di qualsivoglia spettacolarità. In apertura di evento è arrivata la prima delusione, con il match tra The Miz e John Morrison che non ha espresso ciò che credo tutti volessero vedere, ovvero un po' di azioni tecnicamente ammalianti, unite al pathos creato dall'avere l'uno contro l'altro due wrestler che hanno formato fino a poco tempo fa il tag team più significativo della nuova era della WWE.
Nulla da dire sull'incontro delle Divas, inserito giusto per dovere di presenza nella sfida tra Raw e Smackdown; ogni tanto poi un match al femminile ci sta anche in PPV, e quello di Bragging Rights non è stato certo tra i peggiori. Personalmente poi sono contento di aver visto all'opera su un ring della WWE Natalya, una delle migliori lottatrici in circolazione, assolutamente sprecata nel solo ruolo di valletta della Hart Dynasty.
I due incontri titolati sono stati, diciamocelo, senza infamia e senza lode. Batista, Rey Mysterio, CM Punk e Undertaker hanno fatto la loro figura, o meglio, hanno fatto quel che hanno potuto, schiacciati dall'esiguo tempo a disposizione e dai problemi fisici del Dead Man, purtroppo costretto ad un'azione limitata. Comunque questo incontro ci ha lasciato con due spunti interessanti. Il primo è il fatto che CM Punk da heel sembra funzionare, e finalmente non mostra più alcun timore reverenziale in certe situazioni. La seconda è che Batista, uno di quelli che ormai è beniamino del pubblico sempre e comunque, è ritornato dopo quattro tra le fila degli heel.
Questo passaggio potrebbe permettere all'Animal di creare nuove faide in cui tuffarsi, anche se un heel turn ai danni di Rey Mysterio potrebbe anche comportare un'ulteriore impennata nel cuore dei tifosi Battute a parte, il sottoscritto è sempre stato favorevole ai passaggi di schieramento quando un personaggio diventa quasi stantio (sono anni che tifo per un ritorno di John Cena tra i cattivi), dunque ben venga quello di Batista.
L'Iron Man Match è stato deludente, e non ci piove. Concordo pienamente con Erik Ganzerli e la sua disamina espressa nello Stamford Report dedicato al PPV, dunque vi rimando a quello, per non ribattere il dito su certi concetti, rischiando di risultare noiosi e ripetitivi. Ribadisco semplicemente che era lecito aspettarsi molto di più, e che certamente è stato il peggior Iron Man Match nella storia della promotion di Vince McMahon.
Infine eccoci al match tra Team Raw e Team Smackdown. Qualitativamente nulla da dire, la contesa è stata piacevole, pur non essendo nulla di eccezionale. Sorvolando senza alcuna critica anche sul risultato finale (anche qui leggi Ganzerli e Stamford Report: contentino allo show di serie B per far credere che Raw e SD siano alla pari) e sulla coppa in palio (ne ho viste di peggiori solo nelle regate regionali di canottaggio ci voleva molto a mettere su un trofeo a più piani, in stile torneo giapponese?! Stiamo sempre parlando della lotta per stabilire il brand dominante della federazione più importante del globo!), mi viene da pensare ad alcuni errori extra-match.
Innanzitutto i partecipanti. Nulla da ridire su Raw, mentre qualcosa da recriminare per SD ci sarebbe. Lasciare fuori completamente Drew McIntyre e Dolph Ziggler, due talenti in rampa di lancio, potrebbe essere visto come un errore, però ci si potrebbe passare sopra a fronte del fatto che con loro la squadra sarebbe stata completamente heel, e che bene o male tutti gli altri wrestler impiegati, vuoi perché nomi sui quali investire, vuoi perché anche solo per anzianità, meritavano di far parte del gruppo.
Allora però, perché lasciare fuori completamente la ECW? Ok, non è un brand in grado di mettere su un team competitivo (avrei da ridire però: Christian, William Regal, Vladimir Kozlov, Ezekiel Jackson, Shelton Benjamin, Sheamus e Tommy Dreamer, non avrebbero fatto la loro figura?), ma se non ricordo male tra SD e lo show hardcore c'è un accordo per l'interscambio dei lottatori giusto? E allora perché lasciare fuori un beniamino come Christian, non impiegato neppure nella difesa della sua corona?
Poi un'altra cosa, che con il PPV c'entra meno: via i titoli di coppia dalle vite di Chris Jericho e Big Show. Finora sono servite per costruire l'angle del tradimento del gigante, ma ora possono perderle. Sono d'accordo sull'affidare i tag team titles a stelle affermate che formano coppie temporanee ma difendono le cinture dando loro nuovo lustro, come fecero ad esempio lo stesso Show e Kane tra il 2005 ed il 2006. Ma così, senza mai difenderle, è un'offesa a tutti quei tag team che meriterebbero una ribalta (Cryme Tyme e Hart Dynasty ad esempio, ma anche i Ruthless Roundtable, anche se per ora hanno un altro ruolo, oppure, per tornare al discorso di stelle affermate o quasi, MVP e Mark Henry).
In conclusione, Bragging Rights rappresenta un piccolo passo indietro per la WWE, dopo il buon livello espresso dai PPV precedenti. Bisogna iniziare a stare attenti e a guardarsi le spalle però, non si può lasciare più nulla al caso: nella TNA sono approdati tali Eric Bischoff e Hulk Hogan, non so se rendo l'idea
Booya!