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Extreme Rules ha lasciato un'impronta di assoluto rilievo nella WWE. Il livello qualitativo del PPV, diciamocelo apertamente, non è stato eccelso, anzi: lo Steel Cage Match tra Batista e Randy Orton , complice anche l'infortunio che ha bloccato l'Animal, è stato di bassissimo profilo; John Cena vs. Big Show e il match per il titolo ECW sono stati incontri assolutamente normali; da dimenticare il lunghissimo e detestabile Hog Pen Match tra Vickie Guerrero e Santina Marella (ma qui come scusa accorre il fatto che i booker hanno dovuto accorciare non di poco la contesa per il titolo WWE, e in qualche modo le tre ore andavano riempite).


Al contrario invece il livello quantitativo è da record: passa di mano il titolo WWE, quello ECW, quello mondiale (ben due volte!), e come se non bastasse anche quello intercontinentale. I tre main show ripartono dunque da una situazione clamorosamente nuova, tutta da interpretare.

Anzitutto la ECW si trova come campione un wrestler che, per quanto comunque blasonato per il suo passato, nella sua lunga carriera a Stamford è sempre stato considerato poco più che un jobber. Adesso questo “jobber”, Tommy Dreamer, sfoggia alla vita la cintura nero-argento, e può essere ben fiero di farlo, perché se la merita per quanto ha dato a tutto il business. Come campione rischia però di essere facilmente attaccabile, e i pretendenti non mancano.

Christian attende il re-match, dal momento che a Extreme Rules non è stato schienato e in quanto avente diritto come ex campione; Jack Swagger ha tutto dalla sua per aspirare a riconquistare quel titolo che è già stato suo, mentre infine Dreamer campione diventa carne da macello anche per un Vladimir Kozlov che, asfaltando jobber a destra e a manca, potrebbe anche essere buttato nella mischia.

Vita difficilissima dunque per Dreamer, probabilmente destinato ad un regno di breve durata, anche se gli incredibili pop in suo favore da parte del pubblico (roba che nell'ultima puntata della ECW anche Christian è stato fischiato sonoramente) potrebbero portare i booker a puntare su di lui per un periodo più duraturo.

Diverso nella maniera più assoluta il discorso a Raw, che nel PPV di domenica aveva appena trovato un nuovo padrone, Batista, che per inciso aveva finalmente coronato la rincorsa al titolo WWE, da tutti considerato il vero titolo mondiale della federazione di Stamford e mai detenuto dall'Animal. La sfortuna si è però accanita contro il quarantenne di Washington, un altro recordman degli infortuni, e dunque la cintura è praticamente vacante.

Quattro pretendenti: John Cena, Randy Orton, Triple H, Big Show. Possibilità: 30% a testa per il rapper di Boston, The Viper e The Game, 10% per il gigante. L'incertezza regna sovrana. Big Show è da scartare, o comunque parte svantaggiato, perché da anni ormai i booker non credono più ad una sua carriera da campione, che se non è ripartita quando rientrò a sorpresa lo scorso anno, non vedo perché dovrebbe ripartire ora, che è praticamente un comprimario che addirittura si mette al servizio di chi a volte conta di più.

Gli altri tre invece partono alla pari. Triple H conta sulla scia del rientro e sulla certezza incontrastata di essere il #1 dietro le quinte e nel cuore dei fan; Randy Orton ha sulle spalle una stable di valore e finalmente ha combinato qualcosa da campione; John Cena, bè, amato o odiato che sia è sempre John Cena, e sappiamo cosa voglia dire. In tutti i casi si aprirebbero scenari interessanti, sempre comunque in vista del ritorno di Batista, che siamo certi quando avverrà sarà per riprendersi il bottino, e non per giocare il ruolo della comparsa.

Infine c'è Smackdown, dove è successo veramente di tutto. Innanzitutto a Extreme Rules: Jeff Hardy batte Edge e diventa campione mondiale, poi arriva CM Punk, sfrutta il Money In The Bank e toglie subito la corona al Rainbow Hair Warrior. Intanto Chris Jericho ha conquistato il titolo intercontinentale per la nona volta, Umaga è già sul piede di partenza e sul futuro di Rey Mysterio e dello stesso Jeff nella promotion di Vince McMahon iniziano a posarsi delle nubi. A questo aggiungiamo che dei giovani stanno crescendo bene, tipo John Morrison e Dolph Ziggler, e che qualcuno di molto, ma molto importante, è ancora lontano dalle scene e tornerà tra un paio di mesi.

Inoltre non dimentichiamo che i booker hanno intenzione di testare CM Punk da heel, e infatti in quest'ottica è stata vista da molti l'azione dello Straight Edge, che ha sfruttato la sua title shot contro un beniamino del pubblico come Jeff Hardy. Ecco, questa sarebbe un'ottima idea, e soprattutto una ventata di novità non solo nello show blu, ma nella WWE in generale.

Al pari del Rainbow Hair Warrior, di John Cena e, mettiamocelo, anche di Rey Mysterio, Punk è sempre stato visto come uno di quelli da tenere rinchiuso nel gruppo dei face, anche al costo di lasciarlo marcire per un po' (e non per nulla il precedente regno da campione mondiale di Punk è stato al limite della spazzatura) e rischiare di perderlo.

A mio modo di vedere invece un heel turn di Punk sarebbe una gran cosa, perché lui lo saprebbe interpretare alla grande, e aprirebbe le porte a una serie di rivalità interessanti: con Rey Mysterio, che da campione non vale più ma sarebbe un ottimo primo sfidante, e soprattutto con Undertaker, che potrebbe dar vita ad una serie di confronti da ricordare con lo Straight Edge, per di più nuovi.

Non dimentichiamo poi Christian, che di sicuro non resterà per sempre nella ECW, e che a SD con gli amici/rivali Edge e Jericho, ed un Punk heel, avrebbe da dire la sua, per la gioia di molti.

O magari con lo stesso Morrison. Ok, forse questa ipotesi è ancora poco emozionante, però ricordiamoci che i vari Triple H, Michaels, Taker e compagnia bella (e anziana…) non dureranno a vita.

Booya!

Scritto da Niccolò Bagnoli
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