You’re Next #111

Prima di iniziare con l'argomento principale di questa edizione di You're Next! mi preme fare una breve disamina della attuale situazione nella quale stanno versando i tre brand della WWE, iniziando dallo show principale, Raw, che ha visto rivelare una mossa a sorpresa nell'ultima puntata con l'annuncio del King Of The Ring Tournament da disputarsi “one night only” nel prossimo show. Un'ottima mossa sicuramente, per dare qualcosa da fare a chi al momento da fare ha ben poco, vedi un Mr. Kennedy da rilanciare, un CM Punk da affermare in attesa dell'utilizzo della valigetta o più semplicemente un Umaga da premiare per la grande professionalità alla quale purtroppo quando non avrebbero sfigurato non sono stati concessi premi più ambiti, sia perché nella gestione della manifestazione su internet non è trapelata la minima indiscrezione. Sicuramente la WWE ha “blindato” i suoi locali ed ha scovato le talpe, perché anche se ogni tanto qualche piano sfugge le cose che contano veramente sui siti professionisti non arrivano più: ne sono un esempio il ritorno di John Cena alla Royal Rumble, il mantenimento del WWE Title di Randy Orton a Wrestlemania XXIV e per ultimo appunto il King Of The Ring.


Per quanto riguarda il WWE Title ed il match di Backlash ancora si sprecano i complimenti alla WWE, che sta riuscendo a far regnare l'incertezza. Tolto JBL infatti può vincere chiunque: Orton perché a questo punto ha risollevato un regno anonimo e solo adesso sembra poter dimostrare il suo valore con il titolo alla vita, Cena perché si pensava sarebbe stato fuori per le riprese di “12 Rounds” e invece ha tutti i lunedì liberi proprio per partecipare a Raw dunque perché non lui nuovamente campione, e Triple H perché semplicemente tutti sappiamo che prima o poi dovrà vincere questa benedetta cintura, e dopo tre anni di job sappiamo che ogni momento può essere quello giusto.

Passando a Smackdown poco si muove onestamente, a meno che non vogliamo considerare degno di nota l'angle che porterà Deuce'n'Domino a scaricare Cherry per Maryse ed a portare la prima delle due Divas ad un face turn… a parte gli scherzi, nello show blu solo una cosa si sta muovendo, ed è lo status di Batista che sembra sempre più vicino ad un passaggio tra gli heel. Avete visto il Raw di due puntate fa, lo sguardo, la luce negli occhi, la cattiveria che si celava in quel sorrisino beffardo all'indirizzo di Shawn Michaels? Non ho potuto non pensare ad una rivoluzione nel personaggio dell'Animal, che tornerebbe a fare il cattivo dopo più di tre anni da top face. Da supporter di Big Dave ma anche da semplice appassionato di wrestling sarei estremamente contento del suo heel turn: da face Batista ha ormai dato tutto e fatto di tutto, mentre ad alto livello tra i cattivi tolta la parentesi dell'Evolution non ha avuto troppe chance di dimostrare il suo valore. Ben venga un passaggio tra i cattivi allora, ci guadagnerebbero tutti e prima o poi non sfigurerebbe un ultimo world title alla sua vita da heel.

Chiudo con la ECW, statica più che mai al punto che Kane, che spero comunque regni per i prossimo 110 anni perché se lo merita, deve impiegarsi col fratello Undertaker per avere qualcosa da fare (qualcuno mi spiega perché Chavo Guerrero non è stato utilizzato nell'ultima puntata?). Sorvolando su Colin Delaney, che onestamente sta a dir poco seccando, la cosa più sensazionale è stata il passaggio di consegne al tavolo di commento tra Joey Styles e Mike Adamle. Non nego che alla lettura della news che anticipava la mossa della WWE i miei capelli abbiano accelerato l'imbiancatura, tuttavia devo ricredermi: Adamle al debutto martedì notte non è stato affatto malvagio; certo non è la Voice Of ECW, c'è da lavorare, ma le basi sembrano esserci.

Terminata la disamina passiamo all'altro argomento. Come sempre le settimane post-Wrestlemania portano a qualche debutto in qualunque roster, e così è stato anche stavolta, pur senza particolari botti. Sono tre i personaggi che hanno effettuato l'esordio nella WWE, due a Smackdown, cioè Vladimir Kozlov e Natalya Neidhart, ed uno nella ECW, Bam Neely. Scopriamo chi sono.

Vladimir Kozlov dei tre è quello sicuramente più conosciuto. Qualcuno ricorderà dell'episodio dell'ottobre 2005, quando Jerry Jarrett in visita al quartier generale della WWE a Stamford si portò dietro il campione di sambo ed ex giocatore di football americano in Germania, Oleg Prudius, nel tentativo di convincere la dirigenza a fargli firmare un contratto. Subito la WWE accolse la proposta di Jarrett dal momento che Prudius, di nazionalità ucraina, rispecchiava in pieno gli standard della compagnia: 198 cm. x 141 kg., un bestione sul quale è solo necessario lavorare. Spedito prima alla DSW e poi alla OVW, Prudius assume il nome che porta tuttora, ed inizia a mietere vittime, con le sue prestazioni che iniziano anche a convincere dopo i primi mesi nei quali stenta non poco ad imporsi. Addirittura tra fine '06 ed inizio '07 la WWE cerca già di lanciarlo facendolo semplicemente intervistare in tutti e tre i brand, con Kozlov che sembra essere Ivan Drago di “Rocky IV”: poche parole con fortissimo accento russo e l'idea di spaccare il mondo. Non debutta subito però perché nei dark match dimostra di essere ancora acerbo, dunque via nuovamente a lavorare nella OVW, dove continua a crescere fino a vincere anche il titolo assoluto, che però come ben sappiamo non fa affatto rima con successo sicuro nel main roster (pensiamo a Nick “Eugene” Dinsmore, Rob Conway e per ora anche a Paul Burchill). Adesso la WWE si è deciso a lanciarlo a SD, e le sue prime prove, seppur contro semplici jobber, non hanno sfigurato. Il fisico c'è, la voglia di emergere anche, magari con un buon manager alle spalle potrà fare qualcosa di buono già per la fine dell'anno, magari un titolo US, giocando sul conflitto USA/Resto del Mondo che da sempre è ben visto nelle storyline della WWE.

Anche Natalya Neidhart dovrebbe ricordare molto ai più, in primis per quel cognome, Nedihart, che tra gli anni '80 e '90 ha significato spettacolo e terrore nel panorama tag team della promotion dei McMahon (suo padre, Jim “The Anvil” Nedihart, è stato due volte campione di coppia con Bret “The Hitman” Hart nella amatissima Hart Foundation), ed in secundis perché di lei si era parlato, quando era solo Nattie Neidhart, per ricreare la stable Hart Foundation con nuovi elementi tutti legati con il passato del gruppo: oltre a Nattie infatti dovevano esserci anche Teddy Hart, nipote di Bret, Harry Smith, figlio di The British Bulldog, e TJ Wilson, fidanzato di lei. Nei suoi piani infatti la WWE voleva che la New Generation Hart Foundation debuttasse prima di Survivor Series '07 per celebrare in qualche modo lo Screwjob di Montreal, episodio che coinvolse Bret Hart e Shawn Michaels insieme a Vince McMahon, l'arbitro Earl Hebner e la Hart Foundation di allora e giunto al decennale. Il licenziamento di Teddy Hart bloccò però tutti i programmi, e della stable non se ne fece più nulla. Adesso Natalya, 26 anni, ha debuttato a Smackdown al fianco di Victoria, per il momento ancora senza lottare. Credo però che la WWE impiegherà poco tempo a sfruttarla in azione, per utilizzare al meglio quel cognome così altisonante e perché obbiettivamente Natalya sul ring ci sa fare (il suo debutto è datato luglio '03, ed ha sempre fatto la lottatrice e non la valletta).

Chiudiamo con Bam Neely, che ha debuttato due settimane fa nella ECW come bodyguard di Chavo Guerrero. Fisico imponente, da powerhouse, ho la sensazione che la WWE abbia affibbiato a Justin “The Ox” LaRoche (questo il suo nome, col quale nella OVW ha conquistato un titolo di coppia assieme a Charles “The Hammer” Evans) il nome Bam per far risaltare la sua somiglianza con Bam Bam Bigelow, defunto campione mondiale ECW che nei suoi stint alla WWE ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Tuttavia, per quanto di Neely negli ambienti se ne parli abbastanza bene, a far storcere il naso è la sua gimmick, che ben sappiamo essere totalmente fallimentare. La maggior parte di coloro che si sono cimentati con il personaggio del guarda-spalle, fatta eccezione per Kevin Nash che debuttò come bodyguard di Shawn Michaels per poi vincere titolo di coppia, intercontinentale e mondiale e diventare così una stella di prima grandezza, non hanno fatto la minima carriera a Stamford, ed esempi illustri ce ne sono anche nel recente passato senza dover scomodare anni '80 o '90: Luther Reigns bodyguard di Kurt Angle,Tyson Tomko di Christian, Matt Morgan di Carlito, per non parlare poi di Nick Nemeth, il peggiore di tutti al fianco di Kerwin White (che guarda un po' altri non è che Chavo Guerrero). Quanto meno Reigns, Tomko e Morgan erano buoni lottatori (Tomko lo sta dimostrando ampiamente nella TNA), ma non hanno fatto la minima strada. Auguriamo a Bam Neely una sorte diversa, ma come si dice in questi casi, ai posteri l'ardua sentenza.

Booya!

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