The Pedigree #354 – X-MAS X-TREME

E' sicuramente destinato a far discutere, quanto accaduto sul finire di Armageddon.
Con un'improvvisa Swanton Bomb, e a termine di una rincorsa lunga quasi un anno, Jeff Hardy è infatti riuscito a coronare il sogno di una vita, laureandosi per la prima volta WWE Champion, con buona pace di Edge e di Triple H.
Questa scelta è destinata a far discutere, senza dubbio. E per una buona serie di ragioni.


In primis il fatto che Jeff, nonostante bazzichi nei piani più alti della federazione da parecchi mesi, è e resta un peso leggero, come Rey Mysterio prima di lui. Tanto che, prima di Armageddon, ogni qual volta Jeff si era trovato ad affrontare avversari che lo sovrastavano in stazza (ad esempio Orton e lo stesso HHH) per lui era sempre finita male, con un pin inattaccabile che regolarmente lo vedeva con le spalle al tappeto.
In secondo luogo non si può non ricordare la sua strana annata. Dopo tutto parliamo di un wrestler che, sulla carta, avrebbe dovuto vincere il Money In The Bank di Wrestlemania e che, invece, a pochi giorni dal pay-per-view era stato estromesso dalla card (violazione del Wellness Program, si vocifera l'uso di sostanze ricreative) e sembrava sul punto di dover fare le valigie. E se si pensa a Mr. Kennedy, e a quanto ha dovuto pagare lo scandalo steroidi che lo ha visto protagonista nemmeno tanto tempo fa, appare quanto meno discutibile la disparità di trattamento messa in atto dalla WWE nei confronti dei due wrestler.
Infine, considerato che davanti a Jeff si erano parati una futura leggenda come Triple H ed un Edge che, negli ultimi anni, è forse il wrestler che maggiormente ha saputo crescere e divenire simbolo dell'intera federazione, sembra che i piatti della bilancia non si posizionino proprio in perfetto equilibrio.

Eppure, personalmente, applaudo a questa scelta della WWE, che ha voluto chiudere con il botto questo 2008 e che è riuscita, con un semplice risultato, a rivalutare un intero pay-per-view e a lasciare di stucco tutto il suo “Universe”.

Innanzitutto Jeff Hardy gode di enorme popolarità, cresciuta di mese in mese ed arrivata ora, agli stessi livelli di più blasonati ed affermati lottatori. E considerato il fatto che il campione del mondo di un brand deve, giocoforza, esserne il simbolo e rappresentare la compagnia, non poteva esserci scelta più azzeccata per uno show in costante crescita com'è Smackdown, attualmente lo show che meglio se la cava (almeno a livello di rivalità e storyline) tra tutti quelli proposti dalla WWE.

E se è vero che i problemi personali di Jeff, ora come anni fa, potrebbero rappresentare una mina vagante per la WWE (giova ricordare le due sospensioni già cadute sulla testa di Jeff, ed il fatto che alla terza dovrebbe scattare il licenziamento immediato), voglio sperare che ogni singolo aspetto sia stato valutato prima di scegliere lui come campione, e che quindi la WWE si senta sufficientemente sicura sotto questo aspetto. Dopo tutto la maturazione di Orton, passato dall'essere il re dei problemi al ricevere un contratto decennale, dovrebbe far ben sperare per il prossimo futuro di Jeff.

Ma più di tutto, ciò che mi ha fatto apprezzare il risultato finale del Triple Threat di Armageddon è stato il modo in cui si è giunti al trionfo di Jeff.
Per riprendere il paragone con Rey Mysterio, in quell'occasione ci eravamo trovati, nel giro di poche ore, da un Rey incapace di giocarsela alla pari con i big men ad un Rey capace di vincere la Rumble partendo dall'inizio, fino ad un Rey che –fattosi improvvisamente immortale- riusciva ad avere la meglio di Orton ed Angle contemporaneamente, per di più a Wrestlemania. Tralasciando il tristissimo lato della sfruttamento del nome di Eddie Guerrero, c'era di che storcere il naso davanti ad un wrestler diventato più forte di tutti nell'arco di una notte. Tanto che, fino a quando Rey restò campione, praticamente nessuno si curò del titolo del mondo, relegato a metà show per ovvie difficoltà di gestione.
Con Jeff, invece, la costruzione è stata metodica e paziente, fatta mai di eventi ridicoli e straordinari ma portata avanti con estrema saggezza, forse proprio per evitare che i fan faticassero a vedere in lui un possibile campione.
Jeff non ha iniziato, da un giorno all'altro, a sconfiggere tutti. Jeff ha perso, perso e perso ancora, sempre però migliorando e sempre avvicinandosi, senza però mai raggiungerla, alla vittoria. Se devastante era stata la sconfitta con Orton alla Rumble, l'Elimination Chamber e le successive sfide con Triple H (vero e proprio mentore, in questo caso, del Rainbow Haired Warrior) hanno visto Jeff migliorare costantemente, avvicinandosi ogni volta di più alla vittoria e, lentamente, costruendo con minuzia la sua credibilità come WWE Champion.
Ed ancora, la vittoria non è giunta in un match one on one, dove per forza Jeff doveva imporsi di forza. La scelta di un incontro a tre, con Jeff che vince sfruttando anche un Pedigree di Triple H (nonché le interferenze di Matt e Kozlov), è stata a mio avviso perfetta, perché ha permesso a Jeff di far suo il titolo senza, però, doverlo far apparire come imbattibile. Ora, con le prossime sfide, Jeff dovrà per forza dare il massimo per respingere gli attacchi che di volta in volta Edge e Triple H gli porteranno; sicuramente però il suo status è credibile come lo sono le sue vittorie, e francamente non credo si possa sostenere che Jeff risulti inappropriato nel ruolo che attualmente ricopre.

Ed ancora, prendiamo il ritorno di John Cena.
Johnnyboy torna, vince il titolo, i ratings si alzano e va bene così. Sicuramente, però, buona parte dell'hype per il suo rientro se n'è andata quando lo hanno annunciato come sfidante al titolo di Jericho, lasciando poi al solo Y2J il compito di portare avanti una rivalità inesistente, suppongo culminata con la sconfitta di Armageddon. Tanto che, ora, Cena si trova senza sfidanti, un po' come accadeva qualche mese fa quando John stendeva tutti quelli che gli si paravano davanti, e la WWE manco si impegnava a creargli una storyline degna di tal nome visto che il risultato era già scontato.

Questo, con Jeff, non è successo.
Non solo si è creato il personaggio, non solo si è arrivati ad Armageddon tramite un percorso logico che ha giustificato l'esito del match, ma anche ora che Jeff è diventato campione resta in piedi una storyline interessante ed apertissima, che da qui a Wrestlemania potrebbe tranquillamente essere sufficiente per coprire tutto il main event di Smackdown. Mi riferisco, ovviamente, all'assalto subito da Jeff il giorno di Survivor Series, lo stesso assalto che ha permesso poi ad Edge di inserirsi nel match e di fare suo il titolo tra lo stupore generale. Rientro, quello di Edge, gestito piuttosto male, ma quanto meno ora Smackdown ha per le mani una storyline ad ampio respiro, e di sicuro interesse.
Dopo tutto ciascuno dei diretti avversari di Jeff aveva le sue ragioni per volerlo fuori dai giochi. Edge, che poi ha sfruttato la sua assenza. Triple H, che di recente aveva sofferto i suoi attacchi e poteva preferire il solo Kozlov come avversario. Vladimir Kozlov, giunto per la prima volta ad una title shot, che magari tagliando fuori Jeff pensava di avere vita più facile. E persino Matt Hardy, attualmente campione ECW ma, magari, geloso del successo del fratello.
Insomma, un nuovo campione e quattro possibili avversari, mentre ancora la rivalità brancola nel buio.
Così Smackdown può godere in contemporanea sia dell'effetto sorpresa di un nuovo campione, sia di una bella storyline a lunga gittata, che va a coinvolgere tutti i piani più alti del roster.

Insomma, di persone che criticheranno il titolo di Jeff Hardy ce ne saranno sicuramente parecchie.
Con un minimo di obbiettività, però, andrebbe almeno apprezzato il lavoro minuzioso ed intelligente fatto dalla WWE per arrivare a questo punto, cosa quanto mai rara di questi tempi. Se poi Jeff avrà o meno successo lo diranno gli ascolti delle prossime settimane, per ora però mi verrebbe da dire che vale la pena godersi il momento, ed il fatto che nel marasma generale ci viene offerta una rivalità studiata e funzionale.
Se poi la WWE sprecherà anche quest'occasione, allora tutte le critiche saranno più che giustificate.

For now The Game's over, a martedì prossimo.

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