The Pedigree #353 – YEAR’S END IS NEAR

Si potrebbe discutere a lungo sulla validità dei premi che la WWE ha assegnato durante l'ultima puntata di Raw.
Anzi, ad onor del vero si potrebbe discutere a lungo di qualsiasi premio, compresi quelli dei vari siti internet, che viene assegnato. Specie perché, essendo il wrestling spettacolo quanto mai unico e di difficile categorizzazione, è pressoché impossibile stabilire dei criteri univoci tramite i quali assegnare i vari premi, e si finisce praticamente sempre nell'ambito dei giudizi soggettivi che, in quanto tali, hanno una validità piuttosto limitata.


Per cui tanto di cappello a Jericho, a Miz e a Morrison, a Jeff Hardy e compagnia ma guardiamo avanti, visto che con un anno difficile che giunge al termine l'impressione è che la WWE abbia voluto più fare una puntata festosa che non una reale e concreta premiazione meritocratica dei propri dipendenti.
E se praticamente la card intera di Armageddon era già stata annunciata (e, triste a dirsi, mai come quest'anno l'ultimo show prima di Natale sembra la classica serata di transizione…), pure cose interessanti sono successe in quel di Raw. E, in vista della Road To Wrestlemania, non è da escludersi che qualche piano più intrigante di quelli attuali stia giacendo in un cassetto in attesa di essere spolverato.

E sebbene, per ora, si tratti di parole buttate su uno schermo ed ancora prive di reale fondamento, pare che la famosa stable sulla quale da tanto si vocifera, quella composta da figli d'arte ed avente come leader Randy Orton, sia ufficialmente nata. E nata col botto, visto che alla prima uscita “ufficiale” è arrivata nientemeno che una vittoria contro due pluricampioni come Triple H e Batista. Legacy dovrebbe essere il nome di questo gruppo, staremo a vedere.

Questa stable (composta per ora da Orton, Rhodes e Manu) si presenta, comunque, interessante per due specifiche ragioni.
In primis, come ovvio, per lo status di Orton.
Che ultimamente, va detto, sta attraversando un ottimo momento, con il pubblico che pare apprezzarlo in maniera crescente e con una federazione che, blindato il wrestler per la prossima decade, sembra decisa a fare di lui uno degli uomini di punta del proprio prodotto. Come se questo non bastasse, arriva ora anche una stable tutta sua, già paragonata all'Evolution e che, se tutto andrà secondo i piani, non farà altro che accrescere ancora di più l'importanza del Legend Killer all'interno dell'organigramma WWE.
Se infatti sono già tanti i titoli che Orton ha saputo raccogliere in un lasso di tempo piuttosto breve (e frastagliato da lunghi e fastidiosi infortuni), quello che fino ad ora gli è sempre mancato è stato ottenere uno status solido ed imponente, che non derivasse tanto dai titoli vinti quanto più dalle azioni messe in atto fuori e dentro al ring. Dopo tutto, se si considera l'ultimo regno da campione di Randy, non si può non notare come le vittorie siano sì arrivate, ma mai con quella convinzione e quella sicurezza che, invece, sono spesso state marchio di fabbrica di uno come Triple H (suo passato mentore, non a caso).
Vittorie di furbizia, rubate o di fortuna, ma mai una serie di vittorie schiaccianti e senza appelli, che tramutassero Orton da heel vigliacco a lottatore contro cui è difficile spuntarla. Ecco, questa Legacy potrebbe essere il mezzo definitivo per colmare questa lacuna. Un Orton che fa il bello ed il cattivo tempo a Raw, spalleggiato dai suoi fidi alleati, e che finalmente inizia ad incutere quel “timore” che un top heel dovrebbe sempre portarsi dietro, potrebbe essere il punto d'arrivo per il Legend Killer, ormai ad un passo dalla definitiva consacrazione.

Se quindi per Orton si prospettano tempi piuttosto buoni (e meritati, secondo il giudizio di chi scrive), c'è un altro lottatore che potrebbe beneficiare di questa situazione. Perché Rhodes e Manu sono perfetti come spalle, perfetti come “servi” del padrone, ma personalmente stento a vedere in loro un nuovo Batista o un nuovo Orton (per riprendere il paragone con l'Evolution). Anzi, faccio fatica a vederli uscire dal mid-carding, ora o in tempi futuri. Mentre Ted DiBiase, attualmente fuori proprio per un attacco di Orton, potrebbe facilmente sfruttare la Legacy come trampolino di lancio verso lidi più interessanti.
Premesso che vado a sensazione (e che quindi potrei facilmente sbagliare), dei tre Ted mi sembra quello più carismatico e dotato, e quindi potenzialmente quello che potrebbe sfruttare meglio la scia di una stable di successo. Certo, è vero che sulla carta dovrebbe avercela a morte con Orton, ma se in qualche modo lo si facesse entrare nel gruppo (cosa non più di tanto complicata, visto che alla fine tutti vogliono il successo e sicuramente unirsi a questo Orton può aprire parecchie porte), potrebbe tranquillamente diventare lui il braccio destro del capo e, lentamente, crescere proprio come Orton aveva fatto con Triple H al proprio fianco. Che poi si arrivi ad un turn face, piuttosto che ad un semplice scioglimento del gruppo e ciascuno per la sua strada, è troppo presto per prevederlo.
Sicuramente, per ora, questa stable sembra avere del potenziale e, se ben sfruttata, potrebbe rendere Raw di gran lunga più interessante rispetto alle passate settimane.

E se Orton ha di che sorridere, non di meno dovrebbe fare Chris Jericho, che ti verrebbe da chiamarlo rivelazione se solo non lottasse da così tanti anni. Eppure è così: ancora una volta Jericho ha saputo rinnovarsi, restare fedele a se stesso ed al contempo cambiare radicalmente, offrendo alla WWE un personaggio allo stesso tempo innovativo e funzionale, che ha ben saputo traghettare la barca in questi mesi di scarsi ascolti e vene creative prosciugate.
Come si diceva in apertura, non ha un grosso valore il titolo che la WWE gli ha voluto tributare.
Ma è comunque il segnale che, seppur certo non ai livelli di Cena ed Orton, la WWE ha fiducia in lui e sta apprezzando il suo lavoro. Il che, oltre a far felici i Jerichoholics, ci offre un nuovo e serio pretendente al titolo per i prossimi mesi. Che ad Armageddon Cena resterà campione sembra scontato, ma forse si è accantonato Y2J troppo in fretta per quel che riguarda l'avvicinamento a Wrestlemania.

Tutto, per me, dipenderà dalla Rumble.
Se a vincerla sarà Orton, allora probabilmente Jericho occuperà un ruolo di seconda fascia proprio dietro ai due contendenti al titolo. Se invece la Rumble dovesse finire a Jeff Hardy, come da più parti ipotizzato, non mi stupirei se Cena si trovasse di nuovo davanti Jericho, con magari Orton a farla da terzo incomodo.
Insomma, dopo il rientro sembrava che per Jericho si fossero di nuovo aperte le porte del mid-carding e dei titoli minori, ed invece arriviamo alle porte di questo 2009 con un Y2J in ottima forma e, cosa rara se si sbircia la sua carriera, supportato pienamente dalla federazione.
Tanto di cappello, sig. Irvine.

Purtroppo, però, non è tutto oro quel che luccica.
Se Jericho si gode il suo personale momento, se Cena torna e si conferma innalzatore di ascolti, se Orton si prepara ad un 2009 da massimo protagonista e se le nuove leve come Rhodes e Manu si preparano a diventare personaggi di assoluto rilievo a Raw, c'è qualcuno che purtroppo fa fatica a sorridere: Shawn Michaels.

Che assieme a Jericho ha dato vita alla rivalità più bella di tutto l'anno godendosi, tra l'altro, l'appoggio incondizionato di tutto il pubblico, e che ora vede il suo ex-rivale fregiarsi del titolo di wrestler dell'anno mentre lui, poveretto, se la deve vedere con JBL.
E se già questo, data la caratura di HBK, sembra triste, si rischia la depressione ad analizzare l'intera faida che i due stanno portando avanti.
Ora, JBL e la finanza vanno di pari passo e lo sappiamo tutti, senza che la WWE debba per forza ricordarcelo ad ogni piè sospinto (specie perché a noi non viene data la possibilità di rimarcare come, JBL e wrestling, non vadano propriamente a braccetto), così come tutti sappiamo della crisi dei mercati e dei problemi che attualmente affliggono il mondo economico. Unire le due cose, probabilmente, non era l'idea migliore per una storyline tra due wrestler. Ma se in mezzo ci metti pure HBK, diventato improvvisamente poverissimo e schiavo di Bradshaw proprio a causa della crisi… Con tutto l'amore possibile, ma certe critiche te le vai proprio a cercare.
Ora, i punti che rendono ridicola questa storyline sono infiniti: a partire dalla povertà di Michaels (che guadagna migliaia di dollari di contratto ed ogni volta che lotta in pay-per-view), passando per la totale ricchezza di JBL (che è un dato di fatto che dobbiamo sorbirci, ma che mai è stato appurato), finendo poi per il fatto che HBK, che tutti sanno essere amico del superface HHH, si sarebbe rivolto a JBL e non all'eterno compagno di DX per i suoi problemi economici.
Ma la cosa più assurda di tutte, in questa rivalità che onestamente appare (per ora) senza capo né coda, è che da un lato uno dei tuoi migliori wrestler (nonché uno che quest'anno ti ha fatto moooooolto comodo) deve essere impegnato in una faida di quart'ordine, e dall'altro uno che dovrebbe aver già appeso gli stivali al chiodo anni fa non solo ancora lotta, ma lo fa con una delle più grande personalità di questo business e lo fa rubando prezioso spazio televisivo agli altri.
A cosa si vuole arrivare? Al turn heel di Michaels? Al suo ritiro? Alla sua rivalità con Undertaker che dovrebbe sfociare in un match a Wrestlemania? Al ritiro di JBL? All'introduzione della moglie di Bradshaw alla WWE? All'allontanamento definitivo dei tifosi occasionali dai teleschermi?
Mistero.
Come mistero appare, e tale probabilmente resterà, il perché si sia scelto di sprecare Michaels in questo modo.
Passi che Armageddon non è propriamente lo show che più attira la gente, ma questo non può essere una scusa per riempirlo con ogni malsane idea che ti viene in mente (specie se, magari, tra i tuoi ascoltatori c'è chi con questa crisi ci ha perso parecchi soldi e non si fa proprio quattro risata davanti a HBK e JBL), o per dare al buon Bradshaw un altro avversario pur di giustificare il suo stipendio.
Mi auguro quindi che ad Armageddon HBK asfalti Bradshaw, che si trovi il modo di finire a breve questa “particolare” rivalità e che, in vista della Road To Wrestlemania, si trovi ai due qualcosa di più consono da fare.
Con le dovute proporzioni, ovviamente.

For now The Game's over, a martedì prossimo.

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