Mi urge, ed al contempo mi urta, far notare una cosa.
E' finalmente partita, dopo una settimana di voci e sussurri ed improbabili pronostici, quella che Vince McMahon stesso ha definito la Million Dollar Mania, ovvero la possibilità di vincere denaro sonante fino ad un massimo di un milione di dollari ogni lunedì sera, durante la diretta di Raw. Per farlo basta risiedere negli Stati Uniti, iscriversi a WWE.com e sperare di sentire il telefono squillare. Se si sa la password, si vincono bei soldoni. Altrimenti nisba.
Che, detta così, non sembra neanche una brutta cosa.
Poi, però, vedi come l'hanno messa in piedi, e ti fai delle domande.
Perché sprecare così tanto tempo televisivo per le telefonate? Perché la Million Dollar Mania deve diventare l'ennesima ragione per discutibili siparietti? E soprattutto, a chi guarda Raw cosa mai gliene potrà fregare di chi vince, di quanto vince, o se sa o meno la password (WWE Universe?!? Speriamo che la prossima sia Vince McMahon is my favourite owner of a wrestling company
)?
Il discorso che sta alla base di questa trovata, però, è molto semplice.
Io, proprietario della promotion più ricca al mondo, prometto ai miei fan che regalerò fino ad un milione di dollari ogni puntata di Raw. E a ben guardare non è che serva essere dei fan accanitissimi, per vincere. Metti che leggi sta cosa su un giornale: vai sul sito, ti iscrivi, ti passi il lunedì sera su USA Network (per sapere la password
) e magari vinci. Poi, per quel che te ne frega, il wrestling può pure fallire il giorno dopo e sparire dalla faccia della terra. Tanto te, i tuoi soldi, li hai già vinti.
Ed ecco spiegato il tutto: la password serve perché la gente si guardi Raw, mentre i soldi servono perché anche chi il wrestling non lo può proprio vedere si interessi al prodotto, spinto sicuramente più dal portafoglio che non da un reale interesse.
Ma ve la rendo ancora più chiara.
La WWE, federazione di wrestling, per sollevare i propri ascolti (che, si suppone, siano bassi a causa di un prodotto non proprio avvincente), ha trovato come unica soluzione quella di rivolgersi al pubblico che il wrestling non lo segue. Non, però, cercando di farlo interessare con ottimi match o con storyline intriganti, bensì scialacquando caterve di denaro. E no, non sono soldi regalati, perché quando questa Million Dollar Mania sarà finita (e, per Dio, mi auguro molto presto
) tutti coloro i quali seguivano Raw nella sola speranza di venire sorteggiati cambieranno immediatamente canale, tornando a fare quello che facevano ogni lunedì sera, che però non era guardare la WWE. Quindi, per tirare due conti, la WWE avrà regalato milioni di dollari senza ottenere nulla in cambio, e tempo qualche mese ci ritroveremo in questa stessa situazione. Poi cosa faranno? Offriranno cene pagate con le Divas o vacanze alla Hawaii con le top star dei vari roster?
Io – poi ognuno è libero di vederla come vuole – da tutta questa situazione ne evinco una cosa sola: la WWE è proprio arrivata a grattare il fondo del barile, quantomeno per ciò che concerne la capacità di sapersi costantemente rinnovare e di proporre ai propri spettatori idee degne di tal nome. E da una situazione apparentemente disperata ha saputo inventarsi soltanto una bizzarria altrettanto disperata: sperperare i propri fondi per una causa già ampiamente persa.
Il che, tra l'altro, soffre anche l'aggravante di show non poi così male – non certo degni di passare alla storia ma sicuramente più che guardabili – e non privi di spunti su cui lavorare. Quello che mi chiedo è, allora, se ciò che effettivamente manchi sia la capacità di lavorare a fondo su tutte quelle piccolezze che sembrano interessare il pubblico, per trasformarle in punti d'interesse e motivi per cui la gente, senza soldi regalati, si avvicini agli show. Più che altro perché, facendo due più due, è più probabile che siano i secondi quelli che si affezionano al prodotto ed ampliano il bacino d'utenza.
Poi, e tutto sommato ancora ci voglio credere, non è da escludersi che dietro all'intera macchina della Million Dollar Mania si celi una storyline di altissimo profilo, sicuramente (stando a quanto visto questo lunedì) arrivarci sarà tanto ostico come lo è stato arrivare a Wrestlemania. Per lo Showcase Of The Immortals ne è valsa ampiamente la pena, speriamo che la storia si ripeta.
Comunque, dall'ultimo Raw, è arrivata una notizia importante. Anzi, specifichiamo, un accenno di notizia. Comunque importante, su questo non ci piove.
Il fatto che Jeff Hardy, in finire di puntata, si sia fatto sonoramente sentire con Triple H, attuale WWE Champion, e John Cena, suo diretto sfidante alla Night Of Champions, sembra voler aprire le porte ad un incontro a tre in quel del prossimo pay-per-view, ed onestamente non posso non ritenermi soddisfatto di questa scelta (se tale, infine, diverrà).
In primis perché, stando le cose come sono ora, Cena come sfidante non mi convince molto in termini di pathos.
O, per meglio dire, la contesa mi pare quanto mai scontata.
Triple H ha, fino ad ora, avuto un regno abbastanza monotono (complice, sicuramente, l'aver insistito a più non posso con l'ex campione Orton
), e faccio fatica a credere che gli toglieranno la cintura prima di aver lasciato il segno in qualche modo. Quindi, come conseguenza logica di tale ragionamento, Triple H dovrebbe mantenere la cintura alla Night Of Champions e, poi, magari proseguire con ben altri termini la sua rivalità con Cena.
Cena, poi, non mi sembra lo sfidante adatto. O meglio, non ora.
Il lungo e faticoso processo intrapreso dalla WWE per cancellare quei fischi ormai ridicoli che lo accompagnano ad ogni ingresso sta funzionando bene, e sicuramente sia le sconfitte patite ad inizio anno sia la rivalità di secondo piano con JBL sono stati per il nostro ex-Marine un piacevole toccasana. Purtroppo, però, (colpa anche l'ottusità di certa gente) alcuni fischi ancora persistono (seppur sempre meno
), e mandarlo immediatamente per il titolo non mi sembra la scelta più sensata. Magari sbaglio, ma tempo altri due o tre mesi lontano dalla cintura (magari, però, cambiando avversario) e per me Cena sarà pronto a ritornare quello che la folla, a forza, aveva spinto verso il primo titolo del mondo. Poi, ovvio, gli errori commessi in passato andrebbero evitati, ma da una compagnia che sperpera denaro su denaro è difficile prevedere cosa aspettarsi.
L'inserimento di Jeff Hardy nel match, invece, contribuisce non poco ad alzare il livello della contesa.
Innanzitutto si riparte da dove ci eravamo fermati, con Jeff pronto a vincere il Money In The Bank ed a sfidare Triple H per la cintura (riprendendo quindi quella rivalità tra i due mai del tutto conclusa
), e di certo non si può escludere a priori Hardy come nuovo campione. In seconda battuta una buona prova di Cena, seppur chiusa da un'altra sconfitta, aiuterebbe viepiù l'ex-rapper a scrollarsi di dosso quei cori a sfavore che alcuni ancora gli tributano.
Cena, per me, è quello con meno chance di vittoria, ed il favorito è e resta HHH. Jeff però lo sta ben incalzando, e non mi stupirei se dalla Night Of Champions (draft permettendo) dovesse definitivamente partire il feud tra Trips e Jeff per il titolo del mondo, quello che dovrebbe concludersi con uno storico passaggio di cintura.
Ora, per ricollegarmi a quando detto in apertura, basterebbe questo scenario per rendere le cose interessanti. Se poi ci si vuole aggiungere anche Jericho ed il suo strano rapporto con Michaels si faccia pure, male non fa. Il succo del discorso è che di storie e di wrestler su cui lavorare ce ne sono, senza bisogno di inventarsi dispendiosi progetti come la Million Dollar Mania. Perché allora tutto passa sempre inosservato?
Che poi, mi si esplichi, a questo punto che fa Smackdown?
Raw, magari, alzerà gli ascolti grazie a chi punterà a raggranellare qualche extra, ma lo show blu? Già ora gli ascolti stentano, nonostante il prodotto non sia così male. Se poi ci si aggiunge questa palese dichiarazione di inferiorità, ovvero che alla fine quel che conta è guardare Raw, che senso ha impegnarsi ancora per uno show nel quale nemmeno la compagnia che lo produce crede ancora?
Draft o non draft, mi tocca ripetermi.
L'idea dei roster separati, che in tanti non aveva convinto in passato, è arrivata agli sgoccioli. Ed il risultato finale non è certo dei più positivi. Resta soltanto la riunificazione del roster, che sicuramente costa meno che non gettare soldi fuori dalla finestra, per ridare vita agli show e ridestare nella gente il dovuto interesse.
A meno che, per carità, non si creda che la cintura femminile di Smackdown aiuterà la causa in maniera predominante.
Nel qual caso, quei soldi, andrebbero investiti in un altro modo.
Cioè in un bravo davvero.
Tra gli psicologi, sia chiaro.
For now The Game's over, a martedì prossimo.