The Pedigree #310 – A CASA PER CENA

Mai come quest'anno, a mio avviso, si può dividere la Rumble in due distinti spezzoni. Uno, come ovvio, la Rissa vera e propria, con i suoi rientri inattesi e con i suoi bizzarri richiami. L'altro, invece, ciò che è accaduto prima. O per essere più specifici, ciò che non è accaduto.


Non ho mai fatto mistero di ritenere Ric Flair il più grande wrestler che abbia mai calcato un ring. Con questo detto, però, va altresì specificato che gli anni passano per tutti. E Ric, sotto questo aspetto, non fa differenza. Insomma, ormai non ce la fa più. Giusta dunque la storyline, che dovrebbe culminare a Wrestlemania, del suo ritiro forzato causa sconfitta, per cui si può anche pensare di mettere una pietra sopra il match tra il Nature Boy ed MVP, che come personaggio sta crescendo in una maniera spaventosa e che potrebbe, magari già sul finire di questo 2008, mettere le mani su qualcosa di più grosso che non il titolo degli Stati Uniti.
Flair ormai non va oltre le chop, e persino per i suoi avversari diventa difficile costruirgli attorno un match decente. Se però Flair compensa tutto con il carisma e l'affetto del pubblico, a quanto pare questo non basta per portare a casa un buon risultato. Nutro comunque la speranza che a terminare la sua carriera sarà un giovane di belle speranze, piuttosto che il solito nome blasonato. MVP sarebbe perfetto, alla pari metterei anche Kennedy (e dato il segmento alla Rumble non è possibilità da escludersi…), l'importante è che si sfrutti il momento per fare di un wrestler “qualcuno”, piuttosto che trasformare Flair nell'ennesima tacca sulla cintura di un altro lottatore. Eviterei, altresì, di mandare Flair a No Way Out, perché comunque i suoi incontri stentano a raggiungere la sufficienza e non aggiungono molto alla qualità complessiva dello show.

Si passa poi al match che ha visto contrapposti Jericho e JBL, due maghi al microfono, nel feud peggio gestito di questo 2008 (per ora, e siamo solo agli inizi…). Senza che i due si siano mai affrontati al microfono, e senza che JBL abbia speso almeno otto minuti in palestra, i due hanno dato vita ad un match tutto sommato normale, con Jericho che le ha davvero provate tutte e con JBL in forma imbarazzante, terminato con un signor blade-job da parte di Y2J e con una domanda che riecheggerà a lungo da queste parti.
Jericho tenta un bulldog ma liscia clamorosamente l'avversario, che però cade stremato. Se la caduta è facilmente riconducibile alla mancante forma fisica di Bradshaw, perché il liscio? Colpa del sangue di Jericho, o colpa del grasso di JBL?
Mistero del wrestling.
Dato però il fatto che i due si sono nuovamente affrontati lunedì sera in un tag match, probabilmente il loro feud non é finito. Il che, a conti fatti, non è poi così male. Se gli concedono più spazio al microfono e se li fanno obbligatoriamente affrontare verbalmente sul ring, sia chiaro, altrimenti si rischia di sprecare due talenti come già fatto in queste settimane. E se Bradshaw si rimette un po' in forma. Altrimenti tanto vale far lottare Snuka e Piper. Ehm…

Si parlava di risultati scontati, ed in effetti grosse sorprese, per questo primo spezzone, non ce ne sono state.
Flair si mantiene in vita, JBL vince per squalifica ma la vittoria morale va a Jericho, mentre i due campioni del mondo tali restano, almeno fino a No Way Out.
Tra i due – incontri che comunque non mi hanno entusiasmato – leggermente meglio il secondo, quello tra Orton e Hardy, anche se la presenza di Rey Mysterio si spiega facilmente in chiave di storyline futura. Storyline che, purtroppo, con la presenza di Rey e Vickie ancora una volta ruota attorno alla figura del compianto Eddie Guerrero, che a quanto pare la WWE non è proprio in grado di lasciar riposare in pace. Al gruppo, poi, si è aggiunto persino Chavo, nuovo campione ECW (il titolo che conta…), e dato l'annuncio lunedì sera che la tanto paventata Elimination Chamber sarà ad uso e consumo di quelli di Raw mi viene da domandarmi se, per caso, non si stia battendo di nuovo la strada che portò Rey al titolo del mondo. Se, come possibile dopo la Rumble, a Wrestlemania sarà Undertaker vs. HBK (nessun cenno a Raw, è vero, ma sarebbe comunque un match interessante…), resta solo Batista a contendere il titolo di Edge. Non da escludersi, quindi, la presenza (con preoccupante seconda vittoria…) di Rey nel match valido per il titolo, segno che certi errori non sono stati del tutto recepiti.
L'incontro, comunque, si è mantenuto su livelli discreti, seppur non eccezionali. Resterà da vedere quale futuro attenderà Mysterio dopo la 619 che ha nuovamente costretto il GM sulla sedia a rotelle.

Dispiace invece – e tanto – per Jeff Hardy, che nelle ultime settimane aveva lavorato davvero sodo per guadagnarsi la credibilità necessaria ad un main-eventer e che, ora, rischia di tornare rapidamente da dove era venuto. Il perché ha il numero 30 stampato sulla maglietta (una volta c'era il 54, i tempi cambiano). Hardy regge bene il confronto con Orton, mette a segno discrete manovre aeree e pur subendo un pin netto e pulito non sfigura davanti al campione. Hardy sarà anche nell'Elimination Chamber, come annunciato a Raw, ma poco cambia. Il posto da top face è già stato preso, e temo che anche per quest'anno Jeff non avrà chance di laurearsi campione del mondo. Peccato perché la rivalità tra Orton ed Hardy era stata davvero buona, e c'era molto altro materiale su cui lavorare. Forse sarà suo il Money In The Bank a Wrestlemania, ma con un campione face difficile stabilire se e quando Jeff potrà utilizzare la sua title shot. E se state pensando che, a conti fatti, il campione è ancora Orton e Orton è heel, sappiate che vi sono vicino, perché come andranno le cose da qui a Wrestlemania rischia di essere fin troppo chiaro.

Perché arriviamo alla seconda tranche di questa Rumble, la rissa vera e propria.
Proprio su queste pagine non avevo fatto mistero di covare la speranza di non avere HHH come nuovo vincitore della Rissa. Eh, sono stato accontentato, direte voi.
Mettevo, in ordine di preferenze, al primo posto Mr. Kennedy, al secondo Punk (fresco di perdita del titolo ECW) e al terzo posto, seppur con gioia limitata, Batista, che ultimamente mi ha fatto ricredere su parecchi punti. Kennedy e Punk hanno offerto prove dignitose, seppur senza grossi colpi a loro favore (eccezion fatta per l'eliminazione di Michaels), Batista di suo ha retto fino alla fine, ma purtroppo nemmeno lui ha potuto fare granché contro i grandi poteri WWE.
Con il numero trenta, infatti, ha fatto il suo (non molto) trionfante ritorno John Cena, fresco di duetto con DJ Francesco e fresco di intervista nella quale asseriva che gli sarebbero serviti altri sei mesi prima di poter tornare a lottare.
Ah, e noi che gli avevamo creduto…
Gran colpo, questo, da parte della WWE. Inutile girarci intorno, nessuno si aspettava l'arrivo di Cena ed al risuonare della sua theme molte mascelle sono crollate.
Passata però la sbornia da “e chi l'avrebbe detto”, i fumi si sono diradati e la situazione è apparsa quanto mai chiara.

Cena vince la Rumble, eliminando per ultimo proprio Triple H.
Cena, il Raw successivo, ottiene una Title Shot contro Orton a No Way Out.
Sempre il Raw successivo ci viene annunciato che a No Way Out ci sarà un'Elimination Chamber e che il vincitore andrà a Wrestlemania per il titolo.
Nella Chamber ci saranno Umaga, Jeff Hardy, Chris Jericho, Bradshaw e Shawn Michaels. A fare da sparring partner.
E poi ci sarà HHH. A vincerla.
Il mio pronostico è semplice. A No Way Out Cena ancora campione, poi a Wrestlemania Trips vs. Cena parte due. Mal che vada sarà della partita anche Orton, ma con zero chance di uscire dallo show degli show ancora campione.
Il che, ve lo dico chiaro e tondo, non è esattamente quello che speravo fino a pochi giorni fa.
E non tanto per Orton, che prima o poi il titolo lo doveva perdere. Quanto più perché, in nemmeno due giorni, siamo ritornati alle stesse condizioni che hanno preceduto No Mercy. Cena che vince, Cena che ritorna da un infortunio in tempi da record (anche se credo che la WWE abbia mentito, gran bella mossa, sin dal principio sui reali tempi di recupero del bionico Marine…), Cena che apre Raw tra fischi ed applausi e Cena che chiude in piedi Raw, tra fischi ed applausi. Tipo il tempo che si è fermato a qualche mese fa, e cancellate tutto quello che c'è stato in mezzo.
Nemmeno io, ovviamente, sono cambiato più di tanto.
E quindi no, sono ancora qui a dire che di Cena nuovamente campione e di Cena che non perde mai non c'era bisogno. Speravo in Jeff Hardy, speravo in Kennedy, speravo in MVP, e mi ritrovo con HHH e Cena nuovamente a farla da padroni.
Sì, poteva andarmi meglio. E anche a John, che purtroppo dopo qualche secondo di stasi si è ritrovato ancora il pubblico diviso tra cori e fischi. Ma credo che ormai ci sia abituato. Eppoi New York e Philadelphia sono due tipologie di pubblico particolari, vedremo più avanti come andranno le cose.

Agli archivi anche questa Rumble, allora, bruttina nella sua prima fase e divertente nella seconda, sicuramente aiutata dal rientro inatteso di Cena ma che, per me e credo per molti altri, getta ombre oscure sui mesi a venire. Del resto – perché ingannarci? – si sapeva che prima o poi Cena sarebbe rientrato e che si sarebbe ripreso il titolo. La speranza era che lo facesse dopo Wrestlemania, ci è andata male.

Da segnalare, inoltre, un grandissimo Santino che, dopo essere restato sul ring per pochi secondi, se ne va salutando il pubblico festoso come se avesse vinto la Rissa. Grandissimo personaggio, peccato che sul ring (dove ci sa tranquillamente fare…) non lo usino a dovere. Ah, e poi ci ha pure salutato Roberto, vittima del male che serpeggia nel backstage WWE. Mah, io mi accodo a quanto detto da Bagnoli nello You're Next! Ciao Roberto, non mi mancherai.

E comunque, se proprio devo dirla tutta, Cena la Rumble non l'ha ancora vinta. Sia Hornswoggle che Finlay sono ancora in gioco, non avendo mai scavalcato la terza corda. Questo per parlare un po' di booking fatiscente. Giuro, ho sperato fino alla fine che il figlio di Vince rientrasse all'improvviso e facesse cadere Cena fuori ring.
Nel 2000 sarebbe successo.
Ma adesso no.
Questa è l'era della Chain gang.
Per cui, giacché di farmi venire il sangue amaro ne ho scarsa voglia, anticipo i tempi.

The Champ is here.

Evviva.

For now The Game's over, a martedì prossimo.

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