La WWE rilancia la lotta agli abusi di sostanze proibite #16

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La WWE dimostra ancora una volta di aver scelto di combattere in ogni modo la piaga del doping e dell'abuso di alcool nel mondo del wrestling rilanciando una sua iniziativa a riguardo già proposta a settembre del 2007.


Nei giorni scorsi Vince McMahon ha spedito una lettera a 535 ex wrestler della WWE offrendosi di pagare loro una cura di disintossicazione da droga e/o alcool. Nella lettera si legge:

“Nel corso degli ultimi dieci anni un considerevole numero di lottatori sono morti. Parte di questi decessi possono essere stati causati da abusi di droga e alcool. Nel tentativo di aiutare la prevenzione di altre tragedie di questo tipo, la WWE offre a tutti i wrestler che hanno lavorato in passato con la WWE, e pensano di averne bisogno, la possibilità di entrare in un centro specializzato nella riabilitazione dalla droga e dall'alcool scelto dalla WWE.

La WWE pagherà interamente le spese, non ci sarà quindi alcun costo per voi e per le vostre famiglie. L'aiuto vi verrà fornito indipendentemente dalla lunghezza dell'intervallo di tempo nel quale siete stati sotto contratto con la WWE e dalle circostanze che hanno provocato la vostra uscita dalla federazione.

Perfavore contattate Ann Russo-Gordon (una dipendente della WWE che si occuperà della questione, ndt) se avete problemi di droga e/o alcool o se avete notizia di qualche vostro collega in questo tipo di situazione. Noi faremo tutto ciò che sarà possibile per prevenire altre tragedie”.

Quando questa proposta è stata fatta per la prima volta, un anno e mezzo fa, solo il 3,1% dei contattati ha accettato l'aiuto della WWE. Fra questi va ricordato Andrew “Test” Martin, al quale la WWE (che lo ha licenziato all'inizio del 2007 dopo averlo trovato positivo a un controllo antidoping) ha pagato interamente le cure in un centro di riabilitazione e che veniva contattato settimanalmente dalla federazione per avere notizie sulle sue condizioni di salute. Purtroppo, le sostanze rinvenute in casa di Test lasciano pensare che Martin non abbia sfruttato al meglio l'offerta e sia ricaduto nell'uso di sostanze dopanti anche dopo il completamento del programma di recupero nonostante la WWE abbia fatto tutto il possibile per aiutarlo, annotazione che lascia aperta la riflessione sulla responsabilità personale di ogni wrestler in merito alla tutela della propria salute al di là di tutti gli aiuti che possono essere dati loro.

Probabilmente a seguito della morte di Martin, Vince McMahon e la WWE hanno deciso di riproporre a tutti i wrestler questa offerta nella speranza che questo ennesimo decesso possa aprire gli occhi a quei lottatori che ancora fanno uso di certe sostanze e che fino ad oggi hanno rifiutato ogni offerta d'aiuto nella convinzione di non rischiare la propria salute.

Scritto da Marco De Santis
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