The Codebreaker #93 – Cuore e lotta. Passi in avanti in WWE

Fight Owens fight, è questo il motto più in voga nell'universo WWE negli ultimi giorni. Se c'erano ancora appassionati della disciplina che non avevano avuto il piacere di conoscerlo, beh ad Elimination Chamber ha dato un semplice assaggio delle sue qualità fisiche e tecniche, ha dimostrato al mondo intero di che pasta sia fatto, come il suo girovagare in ogni parte del globo per accrescere il proprio parco mosse e il bagaglio d'esperienza abbia portato risultati eccezionali, ormai sotto gli occhi di tutti.
E che dire del face to face verbale con John Cena nel Raw post pvv, nel quale il rapper di Boston ha dovuto fare i conti con la sconfitta subita contro il campione NXT al debutto assoluto in WWE. Non ci sono mai stati dubbi sulle immense qualità di intrattenitore da parte del leader della Cenation, il quale, a suo dire, non si è dovuto limitare a complimentarsi con il rivale, ma ha dovuto riportarlo con i piedi per terra, in quanto si è permesso di calpestare i valori sui quali ha fondato la propria filosofia di vita, ovvero lealtà, fervore, rispetto, non mollare mai. Commovente il momento nel quale è stata inquadrata una ragazzina con il cartello facente riferimento alla propria voglia di sconfiggere il cancro. Un qualcosa di toccante, tutti noi ci aggiungiamo al campione USA augurando pronta guarigione alla giovane appassionata del nostro sport-entertainment preferito.
Kevin Owens spacca lo schermo, spacca il fondo schiena agli avversari, è l'anti-personaggio e, al tempo stesso, è un personaggio unico nel suo genere, un lottatore capace, tecnico, tosto, dal fisico piuttosto tozzo ma dotato di invidiabile dinamismo. Anche con il microfono in mano lascia il segno, i suoi riferimenti al figlio di 7 anni fan di John Cena meriterebbero la nostra attenzione per mesi interi, ma si commentano da soli, in quanto ha centrato l'obiettivo, individuando il nocciolo della questione. Come non mai in WWE serviva in questo momento un atleta che nel complesso avesse la fisionomia, gli ideali, la gavetta e le caratteristiche di Kevin Owens, ci auguriamo che Elimination Chamber non rappresenti soltanto un fuoco di paglia, bensì la prima tappa di una carriera esaltante, molto dipenderà dalle scelte strategiche e manageriali di Stamford.
Passiamo al resto. Intendiamoci, non abbiamo visto all'opera i migliori Shawn Michaels, Bret Hart, The Undertaker, Kurt Angle e compagnia, ma è giusto evidenziare come da Wrestlemania in avanti la qualità e l'interesse attorno ai match siano notevolmente aumentati. Ci si diverte e si ha a che fare con numerosi spunti d'interesse anche assistendo a sfide sulla carta destinate a semplici riempitivi, o sulle quali non si ripone alcun genere di fiducia. Ruberanno spesso e volentieri, ma diversi match di coppia con il New Day coinvolto hanno attirato la mia attenzione, rivelandosi godibili, ricchi di colpi di scena, capovolgimenti di scena e ottime mosse di tag-team, anche per il merito dell'ottimo feeling tra Cesaro e Tyson Kidd, al quale auguriamo pronta guarigione. E che dire del recente push del Prime Time Players? Stiamo raschiando il fondo del barile, oppure è qualcosa più di giustificato? Non avendo a disposizione né gli ex campioni di coppia, né gli Usos, non rimane molta scelta, anche se i recenti match offerti hanno messo in risalto un Titus O'Neil in grandissimo spolvero.
Dean Ambrose non pare aver compiuto passi in avanti rispetto ai tempi nei quali, senza alcuna logica ragione, veniva accantonato nei match da singolo, o rimediava sonore sconfitte in feud di medio interesse, eppure è stato lanciato nei main event con il titolo WWE in palio, soprattutto in virtù del grande riscontro in termini di incitamento tra il pubblico. Ad Elimination Chamber la WWE si è inventata un modo per fortificare la candidatura di Ambrose in ottica titolata senza porre fine al regno di Seth Rollins. L'ex scheggia impazzita dello Shield è un uomo solo, può contare soltanto sull'amico Roman Reigns, per il quale il periodo caratterizzato dai cori di disapprovazione del pubblico sembrano finalmente e, aggiungo giustamente, soltanto un lontano ricordo. Importante il match contro Big Show ad Extreme Rules, una condizione fisica in grande spolvero dimostrata anche nel match a 4 di Payback e nell'ultimo Raw, nel quale è stato costretto a sostenere tre match nello stesso taping, esattamente contro King Barrett, Mark Henry e Bray Wyatt.
Kevin Owens non rappresenta l'unica novità delle ultime settimane. Prosegue senza sosta l'ascesa di Neville, l'uomo del quale la forza di gravità si è dimenticata. La finisher ci lascia senza fiato, sul ring è un piacere, un mix di dinamismo, tecnica e imprevedibilità, tutto possibile grazie ad un fisico scolpito, definito. Il Money in the Bank potrebbe costituire la possibile svolta della sua carriera, nel quale sarà coinvolto anche Dolph Ziggler, smanioso di ritornare nel giro che conta anche se la recente compagnia di Lana non può non metterlo di buon umore a prescindere. L'infortunio subito a Smackdown può aver cambiato i piani nel breve termine, ma sono curioso di vedere come la WWE gestirà Rusev dopo la presunta sconfitta nel I quit di Payback contro John Cena e la separazione da Lana.
Ci troviamo dinanzi ad un atleta di primissimo livello, raramente mi sono imbattuto in atleti così possenti ma al tempo stesso dotati di tecnica, dinamismo e attitudine alle acrobazie, sarebbe un autentico suicidio gettare al vento il lavoro di mesi in termini di storyline e soprattutto la credibilità di un potenziale main eventer. A proposito di infortuni…. Daniel Bryan per la seconda volta ha dovuto rinunciare per infortunio ad una cintura appena conquistata, a questo punto sono davvero preoccupato per il suo futuro, temo purtroppo che sua carriera sia a forte rischio. La cintura intercontinentale è stata resa vacante e, al termine di un Elimination Chamber match sicuramente non indimenticabile, ha avuto la meglio Ryback.
La ritengo una scelta davvero azzeccata, andando a premiare un lottatore rimasto sempre con un pugno di mosche in mano anche nei periodi di maggiore push quando CM Punk e Cena ebbero sempre la meglio. Una delle caratteristiche più rinomate di Daniel è il cuore, la passione per la disciplina, un elemento in comune con Ryback, il quale non ha mai mollato nemmeno quando i medici anni fa gli avevano previsto la fine della carriera. Lui è ancora qui, con la cintura intorno alla vita, il miglior spot possibile: se hai una passione, dai tutto te stesso, non mollare mai.