The Codebreaker #108 – Soffia un vento nuovo. Non cadere sulle bucce di banana

In queste settimane la carne al fuoco è stata notevole, a mio modesto parere abbiamo avuto l'occasione per assistere a grandi perle dal punto di vista lottato e parlato, ma dall'altra parte siamo stati anche costretti ad “ammirare” eventi inspiegabili e scelte incomprensibili. In questo numero cerco di riassumere in alcuni punti il mio pensiero:


1) La categoria femminile: Charlotte e Sasha Banks stanno regalando spettacolo da mesi ormai, match a cinque stelle, è stata scritta la storia con il primo hell in a cell in versione femminile. Anche nell'ultima sfida avvenuta a Raw non si sono assolutamente risparmiate, dando vita ad un duello cruento, tecnicamente valido ed estremamente equilibrato. Alle loro spalle scalpita Bayley, reduce dall'ottima esperienza di Nxt, come potenziale prima sfidante una volta che la loro storyline avrà fine. L'Iron man match sarà destinato ad utilizzare ulteriore inchiostro per scrivere altre pagine di storia della nostra disciplina. A Nxt Asuka sta regnando sovrana ed è alla ricerca di una rivale alla sua altezza (Ember Moon nel futuro a breve termine?), dopo che anche la rientrante Micky James ha dovuto gettare la spugna. Anche Smackdown non sta a guardare, dando linfa a rivalità credibili e concedendo ampio spazio alla divisione femminile, anche se si ha la netta sensazione che il meglio sia altrove.

2) Il valore di Charlotte: seguo il wrestling dal 1986 nonostante alcuni vuoti dovuti all'oscuramento televisivo e devo ammettere che raramente ho avuto l'occasione di aver a che fare con un talento così immenso, dentro e fuori dal ring. Accantoniamo il cognome, valutiamola esclusivamente per quanto offre grazie alle sue capacità. Grandi qualità atletiche, fisicità notevole, invidiabile elasticità, doti tecniche indubbie in un bagaglio estremamente ampio, personalità di spessore e tangibile attitudine all'entertainment. L'ultimo segmento parlato dinanzi al padre ha confermato, come se ne ce fosse ancora bisogno, che ci troviamo dinanzi ad un'autentica top player del wrestling moderno; mimiche facciali, sguardi, sorrisi, sfide dialettiche, realtà nella finzione, la finzione della realtà. Chapeau.

3) Il rendimento di Chris Jericho: era da molto tempo che lo storico wrestler canadese non lottava in WWE con questa continuità, eravamo oramai abituati a lunghe o comunque frequenti pause per i suoi impegni extra ring. Ci stiamo godendo una seconda giovinezza con match di grande caratura tecnica in ppv (il duello con Aj Styles tra tutti) e in tapings, da tanti anni non era così fisicamente vicino al titolo ricoprendo il ruolo del “migliore amico” di Kevin Owens. Purtroppo la carriera sul ring di Y2J per ragioni anagrafiche non potrà durare all'infinito, potrebbe davvero trattarsi dell'ultima chance titolata per la leggenda canadese. Bisognerà vedere se e quando la WWE deciderà di rompere ufficialmente la loro amicizia, nel prossimo ppv potremmo già avere news a tal proposito.

4) Il ritorno di Goldberg mi ha fatto sicuramente emozionare, come immagino ogni coetaneo appassionato di wrestling che ha vissuto quell'epoca. 12 anni sono passati e non sono pochi. Ci sta che la WWE, anche per ragioni di visibilità e di impatto, voglia puntare su grandi nomi del passato per recuperare il terreno perduto in termini di audience. Il suo match bis contro Lesnar era molto atteso, la gestione della rivalità è stata ben costruita, anche facendo leva sul consueto grande lavoro operato da un genio di nome Paul Heyman. Sul ring la sfida si è conclusa a tempo di record, probabilmente non si poteva andare oltre in considerazione delle condizioni fisiche dei protagonisti e della lunga lontananza dai ring del simbolo WCW. Ora vedremo cosa accadrà alla Rumble, dove sarà facilmente immaginabile la reciproca eliminazione all'interno di un Royal Rumble match dal quale ci attendiamo emozioni, colpi di scena e nascita di nuove rivalità, contrariamente a quanto andato in scena negli ultimi anni, talvolta piuttosto anonime, o comunque ben lontane dalle precedenti edizioni.

5) James Ellsworth. Esiste un proverbio, “Il gioco è bello quando dura poco”. Beh… dalle parti di Smackdown si sta andando avanti in maniera eccessiva con un personaggio sicuramente simpatico, senz'altro capace di ricoprire al meglio il ruolo assegnatogli, ma sinceramente una mina vagante, una scheggia impazzita dura da digerire, soprattutto se deve regnare sovrana nella storyline che vede protagonisti il campione WWE in carica e il primo sfidante. Si tratta di un qualcosa che può sicuramente stare all'interno di uno show, in passato del resto abbiamo avuto gimmick, o personaggi ben peggiori, ma si spera che i bookers decidano di ridimensionarne lo spazio, o almeno spostarlo in rivalità che non interessino la cintura mondiale, altrimenti si rischia di assistere in situazioni davvero imbarazzanti.

6) Meglio tardi che mai… non credevo ai miei occhi quando ho visto Bray Wyatt conquistare assieme a Randy Orton i titoli di coppia. Si tratta della prima cintura per il leader della famiglia da quando lotta in WWE. Con tutta sincerità avevo perso ogni speranza, dato che il maggior push era passato senza che nessuno si decidesse di metterlo in rivalità con in palio almeno i titoli secondari, nonostante gli straordinari match offerti contro lo Shield e Daniel Bryan, i primi segnali chiari e incontrovertibili di un buon lottatore e un personaggio azzeccato. Incuriosisce la sua alleanza con Mr. Rko, non mi perderò i futuri sviluppi. Grazie al cielo posto fine al simpatico regno Slater – Rhyno, l'unico rammarico la sconfitta sul più bello degli American Alpha, con la speranza che qualcuno non decida di farli marcire prima o poi nella mediocrità generale dei tag-team dello show blu.

7) Era facilmente immaginabile che il ritorno della categoria cruiser-weight avrebbe innalzato il tasso tecnico della WWE, oltre a contribuire significativamente ad alimentare un vento nuovo, moderno, un ritorno al passato per quanto riguarda il prodotto ma, al tempo stesso, un passo in avanti con l'obiettivo di far comprendere a tutti quale sia la strada da percorrere. Fortunatamente è stata chiusa la parentesi titolata di Kendrick, bravo ad interpretare l'immagine un po' urticante del suo personaggio, ma sinceramente tempo tolto ai giovani talenti in rampa di lancio. Rick Swann è uno dei numerosi lottatori da non perdere di vista, la WWE ha svolto un ottimo lavoro pescando in giro per il mondo diamanti grezzi meritevoli di una vetrina internazionale. Il torneo cruiser-weight, lo spazio a NXT e Raw e adesso il nuovo show ad hoc rappresentano con i fatti la volontà di Stamford di puntare sull'aspetto tecnico, dinamico e spettacolare del prodotto wrestling. Curiosità sul personaggio Jack Gallagher, grandi qualità sul quadrato, assomiglia un po' la filosofia dei Vaudevillains, da valutare nel medio-lungo termine.

8) Concludendo con NXT, non posso far altro che manifestare il totale apprezzamento per quanto svoltosi a Takeover Toronto. Tommaso Ciampa e Johnny Gargano hanno raggiunto con pieno merito i titoli ponendo fine al lungo regno dei Revival al termine di un match semplicemente epico, nel quale le motivazioni e le emozioni hanno avuto un ruolo da non sottovalutare. Samoa Joe non si è risparmiato da alcun punto di vista pur di riconquistare la cintura nel duello con Nakamura, sale l'attesa verso la “bella” in una storyline di grande spessore tecnico e ricco di personalità non facili da riscontrare in circolazione. Peccato per l'ennesimo passo falso compiuto sul più bello da Tye Dillinger, il quale sta rischiando di gettare al vento troppe occasioni. Importante successo ma non del tutto convincente degli Authors of Pain nel torneo in memoria di Dusty Rhodes; la potenza e l'affiatamento sono sotto gli occhi di tutti, ma in troppe occasioni ci si affida a sotterfugi vari per aver la meglio, anche contro avversari fisicamente nettamente inferiori. A mio parere vanno rivisti contro altri avversari, in altre condizioni e in contesti differenti. Di grosso impatto l'arrivo della Sanity in quel di Nxt, una stable destinata a non lasciare indifferenti, le potenzialità ci sono eccome, toccherà ai bookers il compito di non imitare un Wyatt Family bis, ovvero di una stable specializzata ad interferenze, agguati, senza però ottenere nulla o quasi di concreto.

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