The Codebreaker #91 – Stima, diritto di critica e rispetto

Ieri Tuttowrestling.com è diventato maggiorenne, ma soltanto sotto il profilo anagrafico, perchè dal punto di vista della maturità, credibilità e professionalità si tratta di un traguardo raggiunto nel primo minuto di messa online. Tra poche settimane saranno già 4 anni nei quali ho avuto il piacere di entrare in questo formidabile gruppo dopo una già vasta precedente esperienza da newser ed editorialista in altre realtà del wrestling web. Sembra ieri e invece già 4 anni sono trascorsi dal giorno in cui la direzione mi ha dato la possibilità di esternare il mio punto di vista in relazione alle vicende del nostro sport entertainment preferito. Nel mio piccolo auguri Tuttowrestling.com, il quale continuerà sicuramente a svolgere un ruolo fondamentale nella crescita della disciplina nel territorio italiano.
Superata questa doverosa premessa torniamo all'attualità. Ci eravamo lasciati a poche ore da Wrestlemania, beh che dire… Siamo andati ben oltre le aspettative, è vero, era difficile pensare che in occasione dell'appuntamento dell'anno la WWE mancasse clamorosamente in termini di qualità, ma è altrettanto doveroso sottolineare come gli ultimi mesi siano stati avari di emozioni. Per almeno due giornate siamo tornati a gustarci wrestling di qualità. Parliamoci chiaro, Wrestlemania è stata coinvolgente dal primo all'ultimo minuto, abbiamo assistito a momenti indimenticabili, match a cinque stelle, colpi di scena assolutamente imprevisti. La rko di chiusura di Randy Orton, alcune mosse spettacolari nel ladder match, l'ultima puntata della rivalità con l'ormai defunta WCW, la furia di Brock Lesnar e al tempo stesso l'incredibile resistenza di Roman Reigns, l'incasso a match in corso di Seth Rollins.
Non siamo rimasti assolutamente annoiati, un qualcosa di speciale è durato anche per le 24 ore successive, quando abbiamo assistito ad un Raw capace come da tradizione di lasciare il segno. Daniel Bryan e Dolph Ziggler hanno catturato meritatamente la scena, Brock Lesnar si è guadagnato la sospensione a tempo indeterminato con una rabbia incontenibile, Sheamus è tornato in versione heel e smania dalla voglia di recuperare il terreno perduto. Alcuni successi erano scontati e nulla di inaspettato è accaduto affinchè potessero aprirsi scenari completamente differenti. Bryan ha conquistato la cintura intercontinentale, Rusev ha perso titolo Usa e imbattibilità proprio nella serata che conta di più nella carriera di un atleta contro il lottatore immagine della federazione, senza scordare Bray Wyatt che si è inchinato, nonostante un match sicuramente sufficiente, ad un Undertaker in debito d'ossigeno al primo attacco dell'avversario dopo aver dominato la prima fase del match.
Wrestlemania e il post Raw hanno iniziato a scrivere il futuro WWE, quello che ci aspetta a breve medio termine. La Vipera si è presa la soddisfazione di schienare colui che sarebbe diventato poche ore dopo il nuovo campione WWE e ha dimostrato di poter sconfiggere chiunque non appena decide di alzare l'asticella. Molto spesso Randy Orton trasmette la sensazione di svolgere il compitino, non andare oltre il 6 diligente in pagella, non posso conoscere se entrano in merito motivazioni psicologiche, scelte aziendali, timori di incidenti, ragioni caratteriali. In ogni caso Mr.Rko è da anni tra i pochi atleti sotto paga della WWE realmente in grado di rubare la scena, mostrare un parco mosse capace di trasmettere emozioni e lasciare qualcosa di indelebile nelle memorie dei fans e nella pagine storiche della disciplina.
Seth Rollins ha rischiato tantissimo ad andare all'incasso della valigetta a match in corso, provando qualcosa mai visto prima. Gli è andata bene, ha conquistato l'alloro nello show dell'anno, smentendo tutti coloro che pensavano ad un incasso a fine match, o nel Raw successivo, come immaginava ad esempio il sottoscritto. La cintura WWE è il giusto riconoscimento per un atleta di primo livello, un personaggio azzeccato in versione heel, un cammino che risale ai tempi di NXT e ha avuto la decisiva accelerazione con il push dello Shield, compresa la creazione e la successiva implosione della stable. Brock Lesnar avrà diritto, chissà se e quando, ad una rivincita, al momento soltanto Randy Orton rappresenta un serio pericolo, a meno che non si decida prima o poi di lanciare in ottica titolata Rusev o Wyatt.
Chi rischia di vedersi ridimensionato dopo Wrestlemania? Rischiano di entrare in tale elenco proprio gli ultimi due wrestlers citati, senza avere alcuna colpa, né responsabilità in merito, anzi. Le strane scelte della federazione hanno portato il bulgaro a veder crollare la propria imbattibilità proprio contro John Cena nella serata più importante dell'annata, oltre a restare privo del titolo. Mi è sembrato di assistere alla trionfale cavalcata di una squadra che resta al comando del campionato fino alla penultima giornata e poi nei minuti finali subisce il sorpasso e resta con un pugno di mosche in mano. Intendiamoci, il push a favore di Rusev è stato importante e anche ben costruito, gli è stato perfino concesso il lusso di sconfiggere il leader della Cenation nel primo round, ma uscire indenne da Wrestlemania avrebbe significato un attestato di stima ben superiore ai mesi di imbattibilità, un riconoscimento meritato. Chissà se tale sconfitta porterà ad una variazione del personaggio, oppure una promozione ulteriore verso il titolo mondiale.
Il feud tra Bray Wyatt e Undertaker è stato particolare, con il fenomeno che non si è mai fatto vedere prima di Wrestlemania. Bray ha portato avanti da solo la storyline con la sua consueta magistrale interpretazione, subendo la forse inevitabile sconfitta allo show degli immortali. Era arduo immaginare la seconda sconfitta consecutiva della leggenda, Wyatt è riuscito a tenere ampiamente testa all'avversario ma probabilmente avrebbe meritato una gestione migliore proprio all'interno della storyline costruita, ad esempio con un fantomatico passaggio di consegne, oppure coinvolgendolo a priori in un feud differente. Sul ring convince e non ha perso occasione per portare a casa vittorie pulite contro i migliori atleti tecnicamente parlando (da singolo contro Bryan e Ziggler, precedentemente in stable contro lo Shield), in termini di personaggio è padrone assoluto della scena, con il pubblico completamente ai suoi piedi. Andiamo a vedere il numero di titoli conquistati? È ancora fermo a zero, attendiamo spiegazioni.
Se Randy Orton ha conquistato lo status di primo sfidante al titolo, è giusto soffermarsi anche su Roman Reigns e Ryback. L'eterno affamato ha ottenuto una serie di vittorie convincenti e il suo impatto sul pubblico va in crescendo, nel match a tre non ha deluso ma alla fine è rimasto come sempre con un pugno di mosche in mano, confermando lo status di terzo incomodo chiamato soltanto per fare numero. L'ex ariete dello Shield è stato distrutto da Brock Lesnar, ma a mio parere non è stato assolutamente ridimensionato, anzi. Ha dato prova di encomiabile resistenza, subendo una decina di suplex e diverse finisher, ma senza mai alzare bandiera bianca. Quei sorrisi dopo ogni schienamento subito non completato erano messaggi chiari non soltanto alla Bestia, ma a quella buona parte del pubblico che non perde occasione di ricoprirlo di fischi e cori di disapprovazione dal momento in cui la WWE ha deciso di farlo uscire trionfatore della Royal Rumble mentre i fans davano per scontata la vittoria di Bryan. Ha trovato perfino le forze per contrattaccare e sfiorare il clamoroso colpaccio, almeno per questo dovrebbe essersi guadagnato il rispetto della gente.
Chi gongola invece per cori, attestati di stima e grande seguito è lo staff WWE che ha creato NXT, il miglior prodotto targato Stamford al momento offerto in termini di lotta. È elevato il numero di atleti arrivato nel roster principali, alcuni dei quali hanno già lasciato il segno, molti altri costituiranno il futuro della federazione, ne siamo certi, ammirando anche gli ultimi incontri disputati. Applaudirli, acclamarli, esaltarli ed esaltarsi per il prodotto offerto risulta inevitabile, ma bisognerebbe riflettere un attimo prima di lasciar spazio a proteste clamorose come avvenute nel main event di Raw post Wrestlemania. Ok il pubblico particolare ed esigente (per fortuna, iniziamo a stancarci di arene depresse e passive in giro per gli States che si fanno andare bene qualsiasi tipo di spettacolo senza aprire bocca o prendere posizione), ma se si decide di criticare il prodotto WWE è giusto indirizzare le proprie contestazioni direttamente ai vertici e non ai singoli atleti, molto spesso limitati loro malgrado nel proprio parco mosse, costretti ad un numero di show e viaggi semplicemente impressionante e sempre pronti ad offrire il meglio di se stessi per accontentare noi appassionati.
Concludo con un'ultima considerazione. John Cena ha iniziato a farsi un nome rispondendo ad una sfida aperta lanciata da Kurt Angle e perdendo contro Brock Lesnar in un torneo per la determinazione del primo sfidante al titolo. Non escluderei che proprio un rampollo proveniente da NXT (Neville o qualcun altro) potesse realizzare il colpaccio ai danni del leader della Cenation e scrivere una pagina indimenticabile nella storia del titolo USA, magari iniziando ad intavolare lo scenario per un Cena diverso, chissà se vicino a quello che abbiamo conosciuto nei suoi primi giorni in WWE.