The Codebreaker #84 – Una Rko al mondo

La faida all'interno dell'Authority rappresenta l'argomento clou della settimana. Randy Orton è ormai una scheggia impazzita, un campione non più disposto ad ubbidire agli ordini della stable del potere. Non bisogna però scordare due considerazioni molto importanti: in primis non è stato il Legend Killer il primo a colpire un altro membro del gruppo, inoltre Mr. Rko avrebbe potuto chiudere un occhio, o almeno posticipare la sua reazione in altri momenti, magari quando il potere della coppia HHH Stephanie sarebbe già stato molto indebolito e non avrebbe avuto più nulla da perdere.
A questo punto, al di là della composizione dei team Authority e Cena e della sua eventuale collocazione nel ppv, Randy deve augurarsi di cuore che la squadra con a capo il leader della Cenation trovi il modo per uscire vittoriosa, altrimenti il futuro si prospetta assai complicato, con la ferma opposizione dei quartieri alti nei suoi confronti. Curiosa la reazione di HHH. Formidabile come sempre al microfono quando ha preteso un accordo con Randy dopo il decisivo intervento ai danni di Rollins nel match valido per il titolo intercontinentale con Ziggler. Titubante, bloccato, non convinto della decisione della moglie di finire the Viper dopo il pugno sferrato ai propri danni.
The Game ha dovuto assecondare Stephanie, ma ha cercato fino alla fine un modo per tenere unita, se mai fosse stato ancora possibile, la stable, ogni suo sforzo era finalizzato alla vittoria alle Survivor, poi magari sarebbe stato anche il primo a far uscire l'ex pupillo dal gruppo, a modo suo, una volta ottenuto quanto desiderato. A modo suo, chissà, seguendo già quanto accaduto ai tempi dell'Evolution, quando la decisione del più giovane campione del mondo in carica di non regalare il titolo del mondo, conquistato contro Chris Benoit, al leader della fazione decretò la fine di un'amicizia. Un pestaggio indimenticabile, impressionante, con Batista e Flair ad affiancare e ad eseguire ogni comando del Cerebral Assassin.
Al di là di ogni aiuto possibile, ultimo quello di Bray Wyatt all'ultimo ppv, Seth Rollins sta dimostrando con i fatti tutto il proprio valore sul ring e un'ottima attitudine al ruolo di heel. Il duello con Ambrose nell'Hell in a Cell è stato devastante, eppure soltanto 24 ore dopo ecco Raw, con una rko subita ad inizio puntata e un main event con Cena per concludere lo show. Un match nel quale non solo ha tenuto testa, ma ha prevalso, in numerosi momenti del match, al primo sfidante al titolo. Tecnica, velocità, resistenza, imprevedibilità, fantasia, grande capacità di usare gli angoli del ring come compagno aggiunto.
In un periodo nel quale la WWE ha dovuto abituarsi al ritiro di CM Punk, all'infortunio da tempo immemore e senza una data certa di rientro di Daniel Bryan, lo stop di Roman Reigns, il push ricevuto da Seth Rollins, e in seguito anche da Dean Ambrose, rappresentano ossigeno vitale per la compagnia, per offrire spunti di interesse nei quartieri alti. Tutto ciò in attesa di capire fin dove potrà arrivare Rusev e quale sarà il destino di Bray Wyatt, ancora a secco di titoli nonostante alcuni grandi risultati ottenuti sul ring, in primis la vittoria pulita ai danni del lanciatissimo Daniel Bryan, e una guida esemplare della Family. Certamente la vendetta di The Viper non si farà attendere, ma al momento è costretto a leccarsi le ferite, con Rollins al centro del palco a ricevere tutte le luci della ribalta.
Orton messo k.o. sullo scalone d'acciaio può anche costituire un ipotetico passaggio da consegne, dal giovane vecchio Orton al vento nuovo chiamato Rollins, ma ripeto l'ipotetico, perchè Randy ha ancora tanti anni davanti a sé e recentemente in molti, in primis lui stesso, si sono resi conto del suo enorme potenziale non solo in termini di entertainment, ma di lotta. Spesso, troppo spesso si limita al compitino, pare quasi aver paura di subire infortuni e questo lo condiziona moltissimo, si dedica a prese a terra, rende i match di una lentezza dura da digerire. Si può accettare da atleti mastodontici come The Big Show, Mark Henry, ma non da un atleta che, forse come nessun altro nell'attuale roster WWE, ha la grande qualità di far alzare da heel un'intera arena in piedi per un'accelerazione improvvisa, una mossa capace di ribaltare le sorti del match in un non nulla, tirare fuori dal cilindro una rko sfruttando anche il volo dell'avversario.
In varie circostanze abbiamo letto la presunta preferenza di Randy per il ruolo heel, anch'io credo che sia più adatto alle sue caratteristiche, ma, anche in considerazione dei lunghi degenti ai quartieri alti e di un Cena che necessita urgentemente un turn heel o almeno una rivisitazione di un personaggio di una stanchezza disarmante, la WWE deve aggrapparsi ad un Orton face in grado di elettrizzare il pubblico e costituire una valida opposizione all'Authority. Un suo successo ai danni di Cena ad Hell a in Cell sarebbe stato importante e avrebbe suscitato grande curiosità in vista della sfida titolata con Brock Lesnar. Due stili di lotta completamente diversi, ma un Orton al top poteva rivelarsi un avversario tosto e diverso dallo standard per la Bestia, senza scordarsi un particolare.
Ai tempi Randy vinse il titolo mondiale contro Chris Benoit diventando il più giovane campione del mondo nella storia della federazione, togliendo tale status proprio all'uomo di Paul Heyman, ai ferri corti con la WWE dopo la decisione di voltare le spalle al wrestling e cercare fortuna in altre discipline. Ora è Lesnar a comandare le sorti della WWE in mezzo al ring, anche se un campione strapagato che si vede raramente avente però il merito di aver interrotto il regno di Cena, è una cosa assai fastidiosa da accettare. Lesnar vs Orton avrebbe potuto essere la chiusura del cerchio.
Randy è ancora qui, è sempre stato qui, a lottare al centro del ring, anche se il suo step di crescita si è fermato ad un livello precedente rispetto alle sue reali e immense potenzialità. C'è ancora tempo, l'importante è rendersi conto che può esistere una valida alternativa a John Cena, ma il diretto interessato deve essere il primo a dimostrare quel valore aggiunto che ben pochi possono offrire, non commettendo più pesanti passi falsi, compresi backstage e gestione fisica, che ne hanno rallentato l'esplosione definitiva.