The Codebreaker #82 – Caos: serve programmazione

The Codebreaker

In questo periodo la confusione sta prendendo il sopravvento in WWE. Vuoi per infortuni, vuoi per incapacità a gestire determinati atleti e storyline, vuoi per l'assenza del campione, il risultato finale è inevitabile. Un mix di incertezza e instabilità.


L'infortunio di Roman Reigns ha scombussolato, e non poco, i piani dei bookers in merito al feud con Seth Rollins, e ha costretto al ritorno in pianta stabile di Dean Ambrose, il quale rappresenta una delle poche note liete delle ultime settimane, in termini di emozioni e carisma, anche se, tecnicamente parlando, ha tutti i mezzi per garantire maggiore continuità di rendimento. La rivalità tra l'ex Architetto dello Shield e l'ex campione Usa sta concentrando buona parte delle attenzioni dei fans, i diretti interessati si stanno comportando alla grande, colmando, inevitabilmente solo in parte, i buchi lasciati altrove tra assenze pesanti e incomprensibili decisioni assunte dietro le quinte.

Se aggiungiamo a Daniel Bryan e Wade Barrett, costretti ad interrompere i propri regni titolati esclusivamente a causa dei guai fisici, il vuoto colmato da Roman Reigns, uno degli attuali uomini di punta, possiamo comprendere i buchi palesemente visibili nei quartieri alti. Agli infortuni, agli imprevisti non si può fare ovviamente nulla, al resto sicuramente sì, si può e si deve. La perdita del titolo da parte di John Cena può rappresentare un elemento positivo per l'intero movimento e la WWE aveva necessariamente bisogno di una forza devastante in possesso della cintura.

Brock Lesnar vanta tutte le caratteristiche per lasciare il segno: la striscia vincente di Undertaker interrotta dopo 21 anni a Wrestlemania e la conquista del titolo dopo aver letteralmente spazzato via John Cena ne sono due esempi lampanti. Tutti noi eravamo benissimo a conoscenza che si sarebbe trattato di un campione non presente ad ogni appuntamento, ma se le ultime indiscrezioni circolate nel mondo del web fossero confermate, si rischierebbe di rivederlo in azione alla Rumble nel mese di gennaio e sinceramente l'attesa sarebbe davvero eccessiva. Per quanto Paul Heyman sia semplicemente un genio assoluto e John Cena abbia rappresentato un eccellente interlocutore al centro del ring, i loro dialoghi non basterebbero per colmare l'assenza del Campione in carica. Parliamo poi del caotico finale nell'ultimo ppv?

Fatico a comprendere il ruolo assunto da Randy Orton nelle ultime settimane, quasi da braccio destro di Seth Rollins, i repentini cambi di titolo tra Dolph Ziggler e The Miz mi hanno lasciato piuttosto perplesso considerandoli privi di significativa utilità, per non soffermarci sulla decisione di non assegnare ancora titoli a Bray Wyatt e ai suoi (ex?) seguaci nonostante mesi e mesi di elevato livello dentro e fuori dal ring, ma se su internet girano già voci su una presunta separazione, noi appassionati dovremmo forse farcene una ragione. Su Bo Dallas si punta oppure no? Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per Paige, continuamente in mezzo tra un push e un ridimensionamento.

Sembrava ormai certa la recente decisione di Stamford di interrompere l'ascesa del motivatore, ma dal feud con Jack Swagger è uscito sì sconfitto, ma non spazzato via, ottenendo almeno una vittoria. Ora l'inatteso successo con Mark Henry, abbiamo le idee chiare? La gimmick può essere azzeccata, o impresentabile, per non parlare poi di quella assegnata ad Adam Rose, ma ai lottatori spetta esclusivamente il compito di interpretarla nel migliore dei modi e in base a quello devono essere giudicati. Sugli errori in termini di storyline e gimmick gli unici responsabili sono i bookers, ai quali andrebbero chiesti chiarimenti, dietro le quinte chi ha potere deve assumersi le proprie responsabilità e non scaricarle sui wrestlers, in quanto entrambi hanno svolto il compito al meglio.

Cesaro rappresenta un altro dei numerosi misteri degli ultimi mesi: era lanciatissimo, sul ring incantava, aveva il pubblico dalla sua parte e Paul Heyman al proprio angolo, poi il nulla, a parte sinceri complimenti ricevuti da alcuni importanti colleghi. Una serie di sconfitte contro lottatori spesso inferiori, diversi tentativi falliti alle cinture, anche secondarie, andando a finire in un limbo, dal quale era improvvisamente e inaspettatamente uscito Jack Swagger, soltanto in quanto capitava a fagiolo come simbolo degli Stati Uniti nella rivalità contro Rusev. Chissà, a breve termine potrebbero riavvicinarsi, trovandosi fianco a fianco in un mid carder senza un futuro sensato.

Scritto da Diego Anelli
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