The Codebreaker #74 – Thank you Shield

Quanto è accaduto nell'ultimo Raw ha avuto dell'incredibile, ci ha lasciati a bocca aperta, sbigottiti, increduli. Lo Shield, dopo aver bissato la superiorità ai danni dell'Evolution in quel di Payback, subisce il tradimento interno di Rollins, il quale colpisce la stable più potente del momento e una delle più complete e indimenticabili della storia targata Stamford.


Nel momento in cui la ricomposta Evolution sembrava giunta al capolinea con la seconda disfatta in ppv e l'uscita di scena di Batista ad inizio taping, Triple H si ritrovava al fianco soltanto Randy Orton e tutto sembrava essere concluso a favore dei mastini della giustizia. The King of Kings ha però sorpreso tutti, aveva pronto un piano b, ha capito che se non si vince una battaglia sul ring, si può trionfare in altri modi, confermando perchè la storia l'avesse definito l'Assassino Cerebrale.

Sicuramente la decisione di Batista di lasciare gli amici di tante battaglie e il clamoroso tradimento di Rollins scombussolano le carte in tavola, con la WWE che si ritrova dinanzi ad un rialzo dei ratings, migliorando (non ci voleva molto) i dati raggiunti ultimamente e offrendo al proprio pubblico un incalcolabile numero di nuovi spunti d'interesse, alleanze inaspettate, stable pronte a dissolversi o a rigenerarsi, senza dimenticare una serie di punti interrogativi senza fine. Cosa avrà ottenuto Rollins in cambio del tradimento? L'inserimento nell'Evolution? Chance titolate? Lo Shield è definitivamente scomparso, oppure il traditore verrà sostituito? Come reagiranno Reigns e Ambrose? HHH manterrà la promesse? Quali motivazioni hanno spinto Rollins a questo clamoroso colpo di scena? Quali saranno il presente e il futuro di Batista?

Gli argomenti di dibattito non mancheranno, ma dentro di noi, in ogni appassionato di wrestling che si rispetti è innegabile riscontrare un po' di tristezza, un pizzico di nostalgia per vedere scomparire, o smembrare una stable che ha regalato magie e spettacolo in un anno e mezzo. Arrivati negli show principali come schegge impazzite, mercenari al servizio del potente del momento, in particolare CM Punk e in seguito Randy Orton, o del potere rappresentato dall'Authority, nel tempo hanno guadagnato il rispetto, la stima, gli apprezzamenti, il sostegno del pubblico. La potenza devastante di Reigns, il carisma, la resistenza e le mimiche facciali di Ambrose, le acrobazie e la tecnica di Rollins: un mix da sogni. Sono arrivati i titoli di coppia per Roman e Seth, quello degli Usa per Dean, il quale si è reso protagonista di un lungo regno titolato anche se con poche difese della cintura.

L'apice della stable fu però raggiunta a mio parere in altre due occasioni: in primis il match in ppv contro la Wyatt Family, una sfida nella quale ha sì prevalso il gruppo guidato dall'attuale rivale di John Cena, ma il prodotto offerto è stato talmente imperdibile per tecnica, potenza, capovolgimenti di fronte ed equilibrio che il risultato finale è passato in secondo piano. Da una sfida da cinque stelle entrambe le stable sono uscite rafforzate in termini di credibilità e rispetto. La rivolta nei confronti dell'Authority ha costretto i mastini della giustizia a far leva su energie psicofisiche superiori alla media per avere la meglio della storica Evolution e resistere alle aggressioni fuori programma e ai mind games. In questo percorso lo Shield si è sempre più avvicinato al ruolo di face, vedendo aumentare il proprio numero di fans, mai mancato nemmeno nei momenti di maggiore servizio per il potere consolidato, in quanto il loro valore era sotto gli occhi di tutti.

Dopo un anno e mezzo uno dei più importanti gruppi della storia recente potrebbe essere giunto al capolinea, oppure destinato a sopravvivere senza un tassello del mosaico, o in attesa di un degno rinforzo, soltanto il tempo ce lo rivelerà, ma una cosa è certa. Thank you Shield per le emozioni trasmesse, i colpi di scena regalati, una chimica di squadra e un mix di classe che hanno consentito, al fianco del fenomeno Daniel Bryan e del push della Wyatt Family, alla WWE di nascondere, almeno in parte, errori e lacune gestionali. L'ottima riuscita dello Shield dovrebbe dimostrare e stimolare la stessa federazione ad impegnarsi, a seguire la strada percorsa, a valorizzare i propri talenti nel migliore dei modi, correggendo, finchè si è in tempo, le valutazioni errate ed evitando gimmick ridicole.

Lo Shield ha chiuso i battenti, cercherà di sopravvivere o si rinnoverà, chissà, ma non sarà comunque più lo stesso, quello originale. Ne siamo tutti consapevoli, soprattutto chi ha la avuto la fortuna, come il sottoscritto, di vederli dal vivo. Grazie ancora ragazzi.

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