The Codebreaker #72 – L’Europa del Wrestling e la nostra passione

The Codebreaker

Extreme Rules ha lasciato il segno e soltanto tra pochi giorni avremo il piacere di vedere live i nostri beniamini: il ppv appena svolto e il tour WWE in Italia ormai alle porte, non mancano gli argomenti da trattare.


Al ppv abbiamo assistito all'ennesimo step verso la definitiva consacrazione dello Shield. Ok non sarà più l'Evolution di un tempo, ma stiamo sempre parlando di una delle più importanti stable nella storia della nostra disciplina. I Mastini della giustizia, al termine di un match equilibrato nel quale non sono mancati episodi di lotta da strada e mosse ad alto tasso spettacolare, hanno avuto la meglio, con un Seth Rollins meritevole della copertina. Potenza, tecnica, resistenza, affiatamento, lo Shield ha vinto e convinto, dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, di rappresentare il presente e il futuro targato WWE. Batista, preso a lungo di mira dal pubblico con cori di scherno e disapprovazione, non è riuscito a chiudere il match a vantaggio dell'Evolution nonostante il pedigree e la Rko realizzate rispettivamente da HHH e Randy Orton ai danni di Roman Reigns e ha pagato dazio.

Era piuttosto preventivabile la vittoria di Bray Wyatt ai danni di John Cena, sia per il risultato di Wrestlemania che “costringeva” i bookers ad una vittoria del leader della Wyatt Family per mantenere il feud in apparente equilibrio, che per la particolare tipologia di match, predisposta agli interventi degli alleati di Bray in prossimità dell'uscita, evitando facilmente una sconfitta pulita del rapper di Boston. Il match non ha entusiasmato, mentre bisogna fare i complimenti a chi sta curando dietro le quinte l'aspetto psicologico della storyline e soprattutto ai diretti protagonisti sul ring, con Bray lesto nei mind games e John Cena portato a leggersi dentro per consolidare i propri valori e a confrontarsi con alcuni bambini, il punto di forza della Cenation, che sembrano voltargli le spalle.

Il main event è stato dedicato all'ennesimo ritorno del Kane in versione demone preferito da Satana. Nessuna sorpresa sia per l'esito finale, con la conferma di Daniel Bryan in qualità di campione in carica, sia per i tentativi di follia dello sfidante, un qualcosa di visto e rivisto nonostante l'impegno del diretto interessato. Le minestre riscaldate spesso non sono gustose, figuriamoci se vengono più volte ripetute con il passare degli anni.

Applausi invece a scena aperta per i lottatori europei. Cesaro, supportato da Paul Heyman in termini di motivazioni, carisma e autostima, sta incantando in ogni match. Il trionfo nella battle royal in onore di Andre The Giant a Wrestlemania ha rappresentato un indimenticabile Wrestlemania moment, ma, al tempo stesso, un bottino piuttosto scarno, dopo il lungo regno da campione USA, dinanzi ai mesi di match a cinque stelle offerti. Il wrestler svizzero ha tutto per puntare alla cintura massima, le sue sfide contro Daniel Bryan sarebbero davvero imperdibili, come dimostrato quando si sono trovati l'uno contro l'altro nel recente passato.

I titoli secondari sono detenuti da campioni che vincono e convincono. Sheamus è uscito vincitore in una battle royal a 20 uomini e ha posto fine al regno record di Dean Ambrose, conquistando la cintura degli Stati Uniti; una potenziale svolta per una carriera rimasta ferma al palo una volta rientrato dopo il lungo stop. L'Europa del Wrestling ha goduto per un altro trionfo, quello di Bad News Barrett, il quale, dopo mesi passati al microfono ad interpretare un personaggio sinceramente ben lontano dall'interesse generale, è tornato a far parlare di sé per quanto sa fare, e molto bene, sul ring. Abile nella rissa diretta, ma in grado di tenere testa anche a livello tecnico e migliorato sotto il profilo dinamico, il wrestler britannico ha posto fine al regno di Big E. non convincente fino in fondo, ritornando con la cintura intercontinentale attorno alla vita come un anno fa. L'unico punto debole può essere rappresentato da una scarna lista di mosse finali, ma la sua crescita nel tempo è stata costante, come l'apprezzamento del pubblico nei suoi confronti.

Si tratta dell'ultimo numero di Codebreaker prima del tour italiano WWE. Il sottoscritto sarà presente in prima fila a Torino e si augura di assistere ad uno show godibile sotto ogni punto di vista in una grande cornice di pubblico, come avvenuto l'anno scorso a Bologna con un autentico sold out. Stavolta non vedremo all'opera lo Shield e Randy Orton, non ci saranno Daniel Bryan e Batista, come gli americani dovremo prendere atto del vuoto lasciato da CM Punk, ma i motivi per essere soddisfatti, almeno sulla carta poi sarà il ring a parlare, non mancano. Oltre all'uomo federazione John Cena avremo il piacere di ammirare per la prima volta nel nostro paese Bray Wyatt con la sua Family e rivedere Cesaro, a distanza di anni dai match disputati ai tempi delle federazioni europee, ora invece autentico protagonista nella federazione n°1 al mondo.

Al sottoscritto farà sicuramente piacere vedere all'opera Dolph Ziggler, tra i più talentuosi atleti presenti nel roster anche se reduce da un periodo caratterizzato da un elevato numero di insuccessi e qualche problema fisico decisivo nel momento di maggiore push. Non va dimenticato Sheamus, nuovo campione degli Stati Uniti, e gli Usos, forse non pubblicizzati come atleti di prima fascia, ma sempre in grado di offrire match godibili. La tecnica di Del Rio e la potenza di Big Show completano la card provvisoria, potenzialmente all'altezza delle aspettative, in attesa magari di qualche gradita modifica. In ogni caso per il mercato italiano le imminenti tappe assumo un'importanza fondamentale per il presente e futuro della nostra disciplina, facciamoci trovare pronti e dimostriamo a tutti che l'Italia ha fame e voglia di wrestling. Non viviamo né di rimorsi né di rimpianti, ma di passione e attaccamento, non dimentichiamocelo mai.

Scritto da Diego Anelli
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