The Codebreaker #70 – Poche ore, mille emozioni

Prima di analizzare l'enorme quantità di carne al fuoco post Wrestlemania e Raw, è doveroso dare l'ultimo saluto ad Ultimate Warrior. Un grande atleta, un personaggio incredibile entrato nei cuori dei fans americani e non solo, era amato in tutto il mondo, anche in Italia aveva conquistato buona parte degli appassionati.
Ero bambino quando conquistò il titolo mondiale, erano i tempi di Tele Più, un fan moderno avrebbe fatto molta fatica a seguire in quel periodo il nostro sport entertainment preferito, quasi oscurato, una nicchia preziosa, bisognava ringraziare il cielo per ogni minuto trasmesso. Se ne è andato poche ore dopo l'ingresso nell'Hall of Fame e l'ufficializzazione di un nuovo contratto con la WWE, i decenni di polemiche e discussioni avevano regnato sovrani in passato, ma erano stati accantonati, si era deciso di voltare pagina.
Crudele e imprevedibile il destino. Anche in un'occasione del genere non sono mancati gli avvoltoi, gli sciacalli nel nostro paese; la morte del guerriero messa in risalto, addirittura posta in prima pagina in quotidiani nazionali e locali. A qualcuno non sembrava proprio vero di poter strumentalizzare un evento simile per attaccare in maniera vergognosa la nostra disciplina. Purtroppo l'Italia è anche il paese degli ignoranti, lo sapevamo già , abbiamo soltanto avuto l'ennesima conferma. Anche se si fa troppa fatica torniamo un attimo al wrestling lottato. In Italia i fenomenali e presunti moralisti non si sono invece soffermati sulla fine di un'era, di un'incredibile striscia vincente conclusa con un'inaspettata sconfitta alla 22° episodio.
Ormai si pensava che The Undertaker restasse imbattuto in eterno a Wrestlemania, soprattutto dopo le fantastiche prestazioni offerte contro Triple H e HBK, quest'ultimo costretto perfino al ritiro dopo la seconda sconfitta. Già l'anno scorso Undertaker aveva palesato i primi palesi segnali del tempo trascorso, contro CM Punk era riuscito ad uscire vincitore, ma al termine di una prestazione non convincente, con troppe pause e un'evidente difficoltà a gestire il match dopo le prime battute. La WWE ha preso una decisione di dimensione colossale, porre fine ad un qualcosa che durava da oltre un ventennio, assegnando un premio incredibile ad un atleta sì inarrestabile, ma in passato capace di dare segnali di non elevato attaccamento alla disciplina cercando gloria altrove. Naturale porsi tanti quesiti, tra i quali il seguente: perchè far ritirare gente del livello di HBK e Flair con una sconfitta ma al termine di una prestazione formidabile e soprattutto ancora al top della condizione al contrario di Undertaker? Ritirarsi al massimo sarebbe un diritto per chiunque.
Applausi a scena aperta per Daniel Bryan e Cesaro. Il primo ha vinto e convinto in due match dall'elevato tasso di difficoltà nella medesima serata, anche in considerazione del fatto di non poter lottare alla pari. Ha meritato e auguriamoci che almeno questo regno possa essere caratterizzato da una durata dignitosa al contrario di quanto avvenuto in passato. Ci siamo scampati un Batista campione, questo “Animale” ha già trionfato alla Rumble ed è fin troppo vista la sua attuale condizione fisica. Da tantissimo tempo non assistevo ad un pubblico completamente in appoggio di un lottatore con così tanto entusiasmo e coinvolgimento. Daniel sta raccogliendo quanto ha seminato.
Cesaro ha trionfato e sorpreso. L'atleta svizzero si è reso protagonista di una prestazione d'altissimo livello nella battle royal dedicata ad Andre The Giant, riuscendo nella clamorosa impresa di eliminare The Big Show eseguendo una body slam ai suoi danni. Finalmente un riconoscimento di un certo prestigio a favore di un wrestler che ha ricevuto soltanto applausi e attestati di stima dopo la perdita del titolo USA nonostante numerose prestazioni indimenticabili, spesso contro big del calibro di Cena, Bryan e CM Punk. La scelta di lasciare Zeb Colter e passare alla scuderia di Paul Heyman potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata verso la definitiva consacrazione. L'ex Antonio, già un fenomeno tecnicamente parlando, potrebbe beneficiarne in termini di carisma, esperienza e intrattenimento, diventando un wrestler moderno davvero completo.
Il nuovo ragazzo di Paul Heyman e la particolare perdita del titolo femminile da parte di AJ Lee (imbattuta contro un incalcolabile numero di avversarie a Wrestlemania ma sconfitta a Raw dal talento più brillante proveniente da NXT) rappresentano segnali che evidenziano quanto siano lontane le strade di CM Punk e la WWE. Assente a Chicago, a Wrestlemania e nel Raw successivo, a questo punto i suoi numerosi fans rischiano di dover gettare davvero la spugna. Un momento d'oro per Paul Heyman, già elettrizzato dalla vittoria shock di Brock Lesnar capace di interrompere la striscia vincente di The Undertaker nello show degli immortali.
Cesaro rappresenta un talento purissimo, ha tutto per puntare al titolo massimo nel breve periodo, lo stesso potenziale obiettivo però della bestia, già intenzionata a diventare campione prima di Wrestlemania e ora praticamente meritevole di qualsiasi richiesta alla federazione dopo un successo di tale portata. Staremo a vedere come la WWE e lo stratega riusciranno a gestire il ritorno di fiamma di un campione in ogni disciplina e l'esplosione di un talento sempre più proiettato alla definitiva consacrazione.
L'atleta svizzero non è però stato l'unico a voltare pagina e dare le spalle al passato. Lo Shield, dopo aver spazzato via quel che rimane dei New Age Outlaws, ha definitivamente rotto con il potere, passando ufficialmente tra i face. Da tempo ormai il pubblico li adorava a prescindere, in virtù di prestazioni superlative da singolo, in tag-team o al completo. Resta la curiosità nello scoprire pian piano i progetti della federazione nei confronti dei mastini della giustizia, soprattutto dopo la brillante risoluzione di alcune recenti frizioni interne. Roman Reigns, Seth Rollins e Dean Ambrose avrebbero tutte le caratteristiche ideali per aprire nuovi feud con gente del livello di HHH, Batista e Randy Orton. La potenza di Reigns, la rapidità di Rollins, il carisma di Ambrose costituiscono qualità formidabili per aver la meglio su un'eventuale rimpatriata dei membri dell'Evolution. Il Roman Reigns attuale, dopo la power bomb rifilata a The Game, potrebbe essere diventato un bersaglio per l'Authority e non ha nulla da invidiare al giovane Batista, anzi.
La rivolta dello Shield è in grado di aprire scenari interessantissimi nel breve – medio termine, come del resto il futuro della Wyatt Family. Psicologicamente parlando il match John Cena vs Bray Wyatt è stato sontuoso, con il rapper di Boston in certi tratti letteralmente trasformato e protagonista di una violenza inaudita, mentre il leader della stable, nello show dell'anno contro l'atleta copertina della federazione, era completamente a suo agio nell'interpretare un personaggio complicato e ricco di mille sfaccettature. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio sul ring ricordandomi la superba prestazione di Wyatt contro Daniel Bryan, sconfitto in maniera pulita senza scorciatoie né aiuti esterni.
È vero, Cena non ha né la velocità , né la tecnica del nuovo campione in carica, pertanto era difficilmente ripetibile uno spettacolo simile, ma ci speravo. L'esito del match poteva essere scontato, ma a mio parere, al di là di Bryan, Bray Wyatt rappresenta al momento l'unico lottatore in grado di battere pulito il rapper di Boston. Se ciò fosse avvenuto a Wrestlemania sarebbe stato duro da digerire per l'uomo copertina WWE, ma avrebbe potuto rappresentare un incredibile salto di qualità per la carriera del rivale. Poco importa, Bray ha tutto il futuro davanti a se e tutti i mezzi per entrare nella storia, basta soltanto attendere e augurarsi che i bookers non rovinino tutto.