The Codebreaker #7 – Due stelle autentiche nel buio della notte

The Codebreaker

Attendi con ansia la puntata settimanale di Raw e ne resti piuttosto deluso. Tante chiacchiere destinate a perdersi in tempo reale non essendo meritevoli di essere ricordate, il solito ritorno di Bret Hart in terra canadese (sicuramente può essere definito il meglio del passato, presente e futuro quando lo potevamo ammirare in azione, perché con il microfono in mano personalmente mi trasmette ben poco), l'arrivo di John Cena in versione “salvatore della patria”, l'incomprensibile utilizzo sul ring dei vari Lawler, Ricardo Rodriguez e Vickie Guerrero, mentre gente di valore come Mcintyre continua a marcire chissà dove e Jack Swagger, un altro potenziale di elevata dimensione, prosegue nell'infinita serie di sconfitte, apparentemente destinata a restare intatta a tempo indeterminato, ma su una cosa bisogna dare ragione al Re di Memphis. Possiamo fare benissimo a meno dell'accoppiata Otunga – McGillicutty, un tandem insignificante al microfono, abbonati al “compitino” sul ring, ma le raccomandazioni e le parentele hanno spesso e volentieri un certo peso, ahimè…


In un contesto simile il buon rendimento di The Miz e di R-Truth, dentro e fuori dal quadrato, non è sufficiente a salvare un taping assai deludente, a poche ore da un ppv piuttosto importante che vedrà tutte le cinture messe in palio. Fortunatamente esiste un paracadute, un salvagente, un'ancora di salvataggio, un mix composto da tante H e da una filosofia di vita straight-edge, ovvero HHH e CM Punk. Anche se non lottano, basta vederli anche soltanto con un microfono in mano, il tempo scorre senza accorgersene, perché i diretti interessati sono protagonisti di incontri e scontri di sguardi, frecciate, colpi bassi verbali, accuse, rivelazioni.

Da un lato il Cerebral Assassin, uno degli artisti dei mind games, chi ha scalato la montagna sconfiggendo chiunque si sia messo sulla sua strada, per arrivare in cima ha dovuto calpestare ogni potenziale ostacolo, ha sudato e lottato anche con l'obiettivo di spazzare via le convinzioni dei suoi detrattori, che lo ritengono soltanto un raccomandato, abile a sfruttare la vita privata per far carriera nel mondo del business. Dall'altra parte l'esemplare del wrestling moderno (abilità ad intrattenere il pubblico) e del wrestling di un tempo (azione pura), il campione ribelle, incompreso e ostacolato da chi detiene il potere, chi si è fatto da solo tramite la gavetta nel mondo delle federazioni minori ed è sbarcato nell'universo WWE mantenendo intatti i propri valori, i principi di sempre e una concezione del wrestling che merita di non passare mai di moda.

A prescindere dagli altri match in programma nel prossimo ppv, la sfida senza squalifiche tra HHH e CM Punk, peraltro uno scontro inedito e pertanto ancora più atteso, merita da sola il prezzo del biglietto. Nell'ultimo taping dello show rosso non abbiamo assistito ad alcun main event sul ring, ma nessuno se ne è accorto perchè le luci del palcoscenico, l'attenzione di chi gremiva l'arena, la concentrazione di chi seguiva da casa si sono dirette sul loro duello verbale, un qualcosa che può essere definito un mix di realtà, finzione, cinema di qualità, intrattenimento, valori autentici.

Il rispetto, il non piacersi a pelle, il peso del gradimento del pubblico, un feud professionale sfociato in una rivalità personale, la perdita del confine tra predeterminazione e spontaneità, la consapevolezza di quanto si sia dimostrato nell'arco di una prestigiosa carriera, la convinzione di un formale e non sostanziale cambio al vertice, la voglia rabbiosa di uscire al più presto, anche solo per una sera, dal nuovo incarico per vendicarsi delle offese ricevute verso il proprio nucleo familiare, la promessa di non voler cambiare mai, diventare la voce di chi non ha voce, essere la causa di un cambiamento radicale all'interno della federazione di wrestling n°1 in circolazione, cosa significa diventare il migliore al mondo nella propria disciplina e quali sono i segreti per meritare questo status, l'adrenalina nell'alzare la posta in palio.

L'orgoglio contro la vendetta, la sicurezza nelle proprie forze contro la convinzione di essere sottovalutato dall'avversario, il timore di essere diventato il bersaglio di azioni di potere finalizzate a soffocare le accuse verbali di chi vuole un cambiamento alle fondamenta, la volontĂ  di dimostrare che le polemiche e le convinzioni di complotto nasconderebbero invece soltanto un'inferioritĂ  sul ring. Sono questi gli elementi emersi dall'ultimo duello verbale tra HHH e CM Punk prima dello scontro fisico al ppv di domenica notte.

Ci sono tutte le premesse per un match indimenticabile, senza dimenticare le incognite, le schegge impazzite, le mine vaganti che potrebbero interferire, chiarire, o rendere ulteriormente confusa e ingarbugliata la situazione ai quartieri alti.

Scritto da Diego Anelli
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