The Codebreaker #64 – Sognando ad occhi aperti, la speranza chiudendo gli occhi

The Codebreaker

Fortunatamente in WWE non assistiamo esclusivamente a match senza capo né coda, a gimmick destinate a non lasciar traccia, segmenti parlati privi di impatto, presunte gag da etichettare immediatamente come imbarazzanti. A casa Stamford si è visto ben oltre, sono i duri a scendere in campo quando va salvata la baracca.


Nell'ultimo Raw in almeno due momenti il prodotto si è risollevato, lo show ha raggiunto livelli elevati, trasmettendo emozioni, brividi, sensazioni di rilievo. Innanzitutto il duello verbale tra CM Punk e HBK meritava una fotografia da mettere in un quadretto di ogni appassionato che si rispetti, da trasformare in un video da rivedere senza stancarsi mai, da tramutare in una sfida concreta, un duello interamente dedicato all'azione.

Avevamo contemporaneamente sul ring i potenziali protagonisti di un match a 5 stelle. Purtroppo Mr. Wrestlemania si è ritirato da tempo e abbiamo dovuto accontentarci di incroci di sguardi, sorrisi, attacchi verbali, attestati di stima, momenti di egocentrismo, ma ciò è bastato per valere da solo il prezzo del biglietto. Non sono mancati gli incitamenti nei confronti del ragazzo che spezza i cuori, ma gran parte dell'arena si è subito schierata a favore del Best in the World, il quale gongolava mentre l'amico di Triple H riceveva cori sul presunto status di “venduto”. La sweet chin music realizzata a Raw può aver rappresentato soltanto un fuoco di paglia, ma che emozioni, che pathos quando sul ring entrano in scena i campioni del passato, del presente, del futuro.

Il main event è stato eccezionale, sicuramente tra i migliori match dell'annata, ppv compresi. Si è lottato a sole 24 ore da TLC, ma nessuno si è assolutamente risparmiato, dando il massimo delle proprie possibilità, in onore della disciplina, in rispetto al pubblico, a testimonianza della professionalità e dello spirito mai domo dei diretti interessati.

Un match strepitoso terminato in uno dei modi meno accettabili per qualunque fan presente nell'arena e davanti al teleschermo in giro per il mondo, ma ciò non toglie nulla sull'ottimo spettacolo offerto. Randy Orton ha lottato con orgoglio, a testa alta contro uno dei migliori talenti presenti in federazione, ha cercato di rispondere colpo su colpo, facendo talvolta ricorso all'esperienza e alla furbizia per contenere le sfuriate dell'avversario.

La Superstar dell'anno ha fornito il solito match stellare: una rabbia agonistica incontenibile, una voglia di sfondare senza freni, una velocità inarrestabile, una tecnica che tutti gli invidiano, un lottatore, un personaggio capace di trascinare ogni arena nel globo.

Si è trattato di un match ampliamente meritevole del main event in occasione di uno dei principali ppv dell'annata. Il colpo basso ha evitato la perdita del titolo per il campione del mondo, ha fornito l'occasione per restare in ottica titolata per lo sfidante, nel frattempo la Royal Rumble si avvicina e non va accantonato John Cena, l'ex campione WWE uscito sconfitto a TLC.

Proprio il rapper di Boston nel precedente Raw ha davvero spaccato lo schermo con un segmento parlato davvero straordinario face to face con Randy Orton. Le presunte agevolazioni ricevute in qualità di lottatore di terza generazione, la ritardata esplosione del suo intero potenziale, l'amicizia con l'Authority e HHH fin dai tempi dell'Evolution, il paragone con Daniel Bryan e CM Punk, i ricordi delle precedenti sfide, il giusto atteggiamento di un campione in carica. Mr. Rko ha dovuto digerire diverse accuse.

Il leader della Cenation, se sul ring resta più che discutibile, con il microfono in mano si è confermato semplicemente eccezionale, chiudendo la bocca all'avversario, prima dell'imprevedibile finale che ha potenzialmente aperto nuove rivalità, inimmaginabili scenari, possibili fratture. Lo sguardo fuori dagli schemi di CM Punk nei confronti di Randy Orton e HHH nel parapiglia finale e gli occhi di The Game puntati sulla Vipera in occasione del successivo Smackdown si sono rivelati altri due momenti di grande spessore.

In attesa che qualcuno nella casa dei bottoni decida di trovare la giusta via a numerosi talenti finiti in un caotico, indecifrabile limbo, come Ziggler, The Miz, Barrett, e pronti al definitivo salto ma senza concrete possibilità per realizzarlo, vedi Cesaro, godiamoci chi può salvare la baracca e ci regala ancora emozioni, senza dimenticare lo Shield e la Whatt Family, stable composte da potenziali campioni pronti a scrivere nuove pagine nel wrestling che conta.

Scritto da Diego Anelli
Parliamo di: