The Codebreaker #62 – Un bivio, tre modi per svoltare

L'ultimo taping di Raw ha lasciato il segno, non è finito nell'indifferenza generale, il motivo non è legato esclusivamente ai pochi giorni che distano dalle Survivor Series. Un cambio di titolo, un turn heel e segnali significativi di un risveglio atteso da tempo rappresentano elementi più che sufficienti di discussione.
Big E Langston ha fornito una grande di forza e superiorità , ponendo fine al lungo regno titolato di Curtis Axel.
Una vittoria chiara, pulita, netta, senza “se”, senza “ma” che ha portato l'ex braccio destro di Dolph Ziggler a prendere la retta via nel primo importante bivio della propria carriera. Da una parte la prima cintura WWE nei roster principali, dall'altra il rischio di affondare nell'anonimato generale. L'atleta di colore, senza aiuti esterni, né facendo ricorso a scorciatoie o stratagemmi, ha conquistato l'alloro al termine di una prova con pochissime sbavature, riuscendo a mantenere altissima la concentrazione e la rabbia agonistica per l'intero arco della sfida.
Non solo fisico e potenza.
Langston ha mostrato miglioramenti in termini di ritmo in fase offensiva e un parco mosse più che sufficiente per legittimare il primo trionfo che conta in WWE. La nuova attitude sta iniziando a far breccia tra il pubblico, a spaccare lo schermo, il nuovo campione intercontinentale si è fatto trasportare dall'orgoglio, dalla fiducia nei propri mezzi e dalla concretezza, evitando perdite di tempo e lunghe pause.
Stavolta non si è guardato allo specchio, né nel monitor della telecamera, stavolta è andato oltre, ha puntato dritto lo sguardo verso chi lo stava seguendo nell'arena e in ogni parte del mondo, ha lanciato la sfida al mondo del wrestling, dimostrando di essere anche lui, da questo momento, nei quartieri alti. Un k.o. pesante invece per Curtis Axel, ormai orfano di Paul Heyman, privo del titolo intercontinentale, protagonista sì di un regno piuttosto lungo, ma incapace di essere probabilmente ricordato a lungo.
Da Langston a Ryback, restiamo sempre in tema di lottatori di potenza. Se il primo si è reso protagonista di un cambio di titolo, il secondo è rimasto nuovamente con un pugno di mosche in mano, ma in quest'occasione a testa alta, al termine di una prova maiuscola, lottando alla pari e sfiorando il successo contro The Big Show, lo sfidante di Randy Orton al titolo WWE alle Survivor Series.
L'ex membro del Nexus, reduce da un'infinita serie di sconfitte anche contro lottatori medi e protagonista di una collezione di occasioni mancate, ha tirato fuori dal cilindro una prova finalmente convincente e un momento da ricordare, caricandosi sulle spalle The Big Show ed eseguendo la finisher ai danni del gigante, ma il conteggio si è fermato a 2. Soltanto il pugno proibito ha consentito al ribelle del regime di trovare la via del successo. Stavolta il vincitore morale è proprio quel Ryback, deriso e pungolato dal pubblico, oggetto di figuracce regalategli dai bookers e accompagnato dal paragone con Goldberg.
Che da una sconfitta, stavolta però più che onorevole, possa partire un nuovo push, finalmente vincente, per Ryback? Tutto è possibile, rappresenterebbe l'ultima carta a disposizione della WWE per rilanciare un lottatore fisicato e sicuramente in possesso di caratteristiche per lasciare il segno almeno per i titoli secondari, se oltre non fosse possibile. L'ultimo taping di Raw può aver rappresentato un nuovo punto di partenza anche per The Miz, lontano anni luce dal wrestler capace di uscire da protagonista dal main event di Wrestlemania contro John Cena. La sua vita privata e Miz Tv sono stati gli unici argomenti per restare sulla bocca di fan e addetti ai lavori, per il resto il nulla, solo cocenti sconfitte, pestaggi subiti e un ruolo di face fine a se stesso.
Il turn heel può costituire la svolta per un ritorno nei quartieri alti nel medio termine. Nei suoi occhi, nei suoi match si faticava a individuare gli elementi che lo avevano contraddistinto: la fame di successo, la smania di sfondare, il suo famoso egocentrismo, la capacità di capitalizzare il momento e sfruttare le opportunità . Il Miz di una volta non si sarebbe fatto pestare nella sua città natale davanti ai propri genitori, non avrebbe subito la RKO durante il proprio show senza nemmeno riuscire ad aprire bocca, non sarebbe reduce da una serie incalcolabile di k.o., spesso e volentieri contro lottatori di seconda, o terza fascia.
L'ex campione WWE ha urgentemente bisogno di ritrovarsi, la federazione e l'intero movimento cercano il wrestler e il personaggio ammirati in precedenza. Come face dentro e fuori dal ring non ha lasciato tracce significative, da heel aveva conquistato il titolo e le luci di Wrestlemania, risultati finali di un'escalation costruita sulla base di successi e dell'innata capacità di rientrare tra le preferenze di buona fetta di fan andando contro i beniamini del pubblico.
Risultati straordinari per chi si è fatto da solo, per chi non è nato nel mondo del wrestling e si è dovuto costruire una carriera in ritardo, ma senza dover necessariamente essere un lottatore di seconda, o terza generazione per raggiungere il proprio obiettivo. I prossimi mesi saranno fondamentali per capire se per lui ci sarà ancora spazio dove alta competizione e successo rappresentano la posta in palio.