The Codebreaker #53 – A scuola o ballando sotto le stelle…

The Codebreaker

Nella card al momento ufficializzata per Money in the Bank il match valido per la World Heavyweight Title rappresenta a mio parere una delle sfide dal pronostico più incerto, nonostante il successo di un paio di lottatori sia al momento assai difficile da prevedere.


Jack Swagger, già vittorioso in questa competizione ma reduce dai recenti problemi extrasportivi e da un notevole ridimensionamento, sembra ben lontano dal successo. Considerazioni piuttosto simili per Cody Rhodes, tempo fa protagonista di un bel regno da campione intercontinentale ma negli ultimi mesi caratterizzato da un tag-team con Damien Sandow che non ha mai avuto la svolta necessaria per trionfare nella categoria di coppia. Il figlio di Dusty inoltre non sta ricevendo né push meritevoli di attenzione, né idee innovative da parte dei bookers, i quali stanno puntando altrove per il futuro della federazione.

Dean Ambrose piace a gran parte degli appassionati e degli addetti ai lavori, compreso il sottoscritto. Sul ring non si risparmia mai, ha uno stile particolare di lotta, un mix di tecnica, orgoglio, coraggio, senso della sfida, “spacca” lo schermo e trasmette grandi sensazioni con il microfono in mano, contraddistinguendosi per mimiche facciali davvero notevoli.

Il membro dello Shield detiene già il titolo degli Stati Uniti e al momento la strada verso il titolo dei pesi massimi non pare percorribile. Per lui l'arrivo all'olimpo, a meno di imprevisti e inconvenienti di rilevanza considerevole, rappresenterà un evento destinato ad accadere, ma nel medio – lungo termine e in circostanze differenti. Un bel regno da campione USA costituisce uno step indispensabile per una costante, ma, al tempo stesso, poderosa crescita verso i quartieri alti della federazione.

Antonio Cesaro e Wade Barrett avrebbero tutto, o quasi, per sfondare nel wrestling moderno e l'hanno già dimostrato con i fatti. Lo svizzero facendo cambiare opinione a buona parte degli scettici grazie ad un ottimo regno da campione degli USA, durante il quale ha offerto numerose prestazioni da cinque stelle tecnicamente parlando. L'inglese capeggiando la stable dell'originale Nexus, detenendo in maniera convincente, seppure con minore durata rispetto alle attese, il titolo intercontinentale e fornendo prestazioni maiuscole contro i big della federazione, ad esempio Sheamus.

Entrambi sono però reduci da settimane piuttosto grigie; Cesaro è finito un po' nel dimenticatoio dopo la perdita del titolo e l'approdo nella scuderia di Zeb Colter rappresenta l'ultimo tentativo, in ordine cronologico, effettuato per riconquistarsi lo spazio che merita. Barrett si è reso protagonista di continue perdite della cintura intercontinentale, riuscendo subito a riscattarsi contro The Miz, non ripetendosi contro Curtis Axel, il cui push ha spazzato via tutte le sue ambizioni titolate a tempo di record. Il periodo non brillantissimo potrebbe rivelarsi un indizio verso il successo, ma, oggi come oggi, non mi sentirei di scommettere sui lottatori europei, non per loro demeriti, nemmeno per mie preferenze o meglio considerazioni, ma per la recenti scelte dei bookers nei loro confronti.

Restano Damien Sandow e Fandango e, a mio parere, il vincitore potrebbe proprio uscire dal loro duello. Sandow non ha ancora vinto nessun titolo, il suo personaggio può anche stancare ma lo sta interpretando al meglio, piace a numerosi pezzi grossi all'interno della WWE e le sue recenti prestazioni sono state assai convincenti, riuscendo ad uscire a testa alta anche in duelli che lo vedevano sulla carta sfavorito, come nel recente feud con Sheamus. Sul ring non sarà eccezionale, ma non sfigura mai, si guadagna sempre la pagnotta, ultimamente ha trovato dentro di se un'ulteriore aggressività che va ad aggiungersi ad un bagaglio tecnico sicuramente interessante, senza dimenticare la sua comprovata bravura al microfono.

Nessuno detiene la sfera di cristallo e non possiamo di vivere di “se”, “ma”, “però”, ma sono convinto che, senza il suo recente infortunio e quindi l'inserimento di Curtis Axel nel match a 3 che ha poi visto il trionfo proprio del nuovo cliente di Paul Heyman, Fandango avrebbe avuto ottime chance di conquistare il titolo intercontinentale a Payback.

Fandango è coinvolto nell'interpretazione di un personaggio assai delicato e potenzialmente destinato ad un successo limitato nel tempo, se la federazione non riuscirà nell'intento di separare le qualità del lottatore – personaggio dal successo della theme song. La conquista della valigetta potrebbe regalare linfa vitale ad entrambi i fattori, la federazione avrebbe il tempo e il modo di uscire un po' allo scoperto e far capire cosa vuole fare dell'atleta-ballerino, il quale, a sua volta, potrebbe avere le chance per convincere davvero gli appassionati di wrestling.

Sia Sandow che Fandango hanno nel proprio dna alcuni degli elementi tipici di chi conquista e quasi sempre incassa la valigetta: astuzia, capacità di sfruttare l'attimo, capitalizzare al massimo il caos regnante nel ring in una tipologia particolare di match. I recenti problemi fisici subiti da Fandango potrebbero costituire un elemento a suo sfavore, ma la scelta dei bookers di non farlo uscire sconfitto per schienamento o sottomissione, ma soltanto per conteggio fuori, nel delicato match contro Sheamus nell'ultimo Raw potrebbe rivelarsi un segnale di quanto potrebbe accadere al prossimo ppv, ovvero un modo per non ridimensionare un potenziale vincitore in uno dei match più attesi della card…

Scritto da Diego Anelli
Parliamo di: