The Codebreaker #46 – A piccoli grandi passi verso Wrestlemania

The Codebreaker

A piccoli grandi passi ci stiamo avvicinando a Wrestlemania, è tempo di analizzare le strategie messe in atto, le strade percorse, le decisioni prese, le scelte assunte dalla WWE in vista dell'appuntamento dell'anno. Non avremo più occasione di ammirare gente del calibro di HBK, Edge, Batista non andando troppo indietro con il tempo, Rey Mysterio si vede ormai occasionalmente, HHH e Undertaker vanno gestiti per le grandi occasioni, ma vedo il bicchiere mezzo pieno.


Il tempo, gli eventi, gli episodi, le casualità, le scelte della vita, il destino, dati di fatto, tutto quanto ha portato la federazione a dover voltare pagina all'interno di un tortuoso, ma non per questo impossibile o avaro di emozioni, processo di rinnovamento e ricambio generazionale. Lottatori giovani già di successo, talenti pronti alla definitiva consacrazione o al primo grande push non mancano e, in base al parco lottatori a propria disposizione, la federazione credo stia facendo un buon lavoro.

Ovviamente la striscia vincente di Undertaker e il re-match tra HHH e Lesnar rappresentano due dei piatti forti dell'evento dell'anno, non potrebbe essere altrimenti. Il cammino inarrestabile del fenomeno rappresenta una tradizione annuale, sembra ormai impossibile trovare un modo umano per interromperla. Detto questo, al giorno d'oggi CM Punk rappresenta comunque l'unico, il più adatto per sfidarlo, stiamo parlando dell'uomo dei record, uno tra i campioni più duraturi dei tempi moderni, straordinario anche in versione heel, desideroso di riscatto dopo le recenti e rocambolesche sconfitte, ma, al tempo stesso, disposto a tutto pur di riscrivere la storia. È vero, probabilmente il leader della filosofia Straight Edge andrà incontro ad un'altra sconfitta, ma a Wrestlemania contro The Undertaker non è mai un k.o. che pesa, non ha nulla da perdere, tutto da guadagnare.

I riferimenti alla scomparsa di Paul Bearer potevano essere forse evitati, ma rappresentano per i bookers nuova linfa per alimentare ulteriormente la rivalità e portarla sul personale, come sta avvenendo tra Lesnar e HHH. Gli attacchi a Vince Mcmahon, agli ex componenti della D-X, le frequenti frecciate a moglie e bambini hanno portato The Game oltre il limite, ma Brock Lesnar è una forza della natura e i punti rimediati in testa, in occasione della selvaggia rissa fuori dal ring di alcune settimane fa, non hanno fatto altro che accendere la forza distruttrice, la fame che ha dentro di se.

La tipologia di match scelta da Paul Heyman è la più adatta, dove tutto può accadere, e il fatto che ci sia in palio la carriera del Cerebral Assassin rende la sfida ancora più da dentro o fuori, un'autentica battaglia. È vero, si affronteranno una giovane forza distruttrice, che ha già voltato in passato le spalle alla federazione e ha già dimostrato di poter prevalere sul rivale, contro una leggenda ormai già semi ritirata, ma sono considerazioni che vanno in secondo piano rispetto a quanto ci si aspetta in quel di Wrestlemania.

Sono questi i due piatti forti dell'evento, ma non soltanto, c'è molto altro che bolle in pentola. John Cena arriva al massimo della condizione psicofisica, sul ring non sbaglia un colpo, è riuscito a superare per la prima volta l'ostacolo CM Punk al termine di uno dei suoi migliori match disputati a Stamford e anche psicologicamente sembra aver imparato dagli errori del passato. Sta tenendo i piedi ben saldi per terra ed è pronto a tutto pur di riscattarsi, anche perché, rispetto alla precedente edizione di Wrestlemania, c'è anche il titolo dei pesi massimi in gioco e una bruciante sconfitta da offuscare. The Rock arriva da campione, i due match disputati contro CM Punk l'hanno mostrato apparentemente in grande forma fisica, ma in netta difficoltà nel gestire un match destinato a prolungarsi per svariati minuti. Un elemento che potrebbe giocare a suo sfavore.

Gli eventi extra ring che hanno recentemente coinvolto Jack Swagger possono aver trasformato, o cambiato le carte in tavola, ma la sfida con Alberto Delrio promette grande qualità, equilibrio, capovolgimenti di fronte, tecnica, potenza, rapidità e resistenza. Teoricamente sul ring c'è tutto quello che serve per una grande sfida e il massimo dei palcoscenici aggiunge quel valore aggiunto ancora più emozionante. L'infortunio subito da Ricardo Rodriguez e il grande ruolo assunto da Zeb Colter hanno portato la rivalità sul campo personale e su scenari più adatti a campagne elettorali, ma si sa che spesso ciò che conta, nel bene o nel male, è che l'opinione personale possa parlarne e questo sta pienamente accadendo. Senza dimenticare la scheggia impazzita, la mina vagante rappresentata da Dolph Ziggler, possessore della valigetta.

Sono curioso di rivedere The Big Show dalla parte dei face e il nuovo test in ppv per lo Shield, finora autore di prove formidabili in occasione degli show a pagamento contro avversari di primissimo livello. Potenza, tecnica, senso della posizione, rapidità, coraggio, alchimia da vero gruppo. Wrestlemania potrebbe portarli alla definitiva consacrazione almeno come stable, anche se gente del calibro di Sheamus, Orton e The Big Show faranno ricorso ad esperienza, carisma e ad un momentanea tregua interna per evitare di uscire sconfitti nell'occasione più prestigiosa.

Ryback vs Henry rappresenta una sfida inedita e molto interessante. Si affrontano due forze distruttrici, non ci attenderà sicuramente uno spot di wrestling tecnico ovviamente, ma la voglia di sfondare del face, dopo le ultime battute d'arresto, contro l'arca del dolore dell'heel assicurano un duello dove assisteremo a grandi prove di potenza e resistenza.

In attesa degli impegni che vedranno coinvolti Wade Barrett e Antonio Cesaro, concludo soffermandomi sul match valido per i titoli di coppia. Kane e Daniel Bryan rappresentano uno dei tag-team più duraturi degli ultimi anni, un importante mix di tecnica, esperienza, potenza e gioventù, ma stavolta avranno pane per i loro denti. Dolph Ziggler, oltre ad un grande lottatore, è noto per essere un immenso opportunista sul ring, capace di capitalizzare ogni piccola disattenzione dell'avversario, senza trascurare la potenza e gli stimoli di Big E. Langston, al debutto in occasioni al di fuori di NXT, nello show più importante dell'annata e con le cinture in palio. Un team completo caratterizzato dalla presenza a bordo ring di AJ Lee, una fanciulla dalle grandi mimiche facciali e dall'invidiabile dote di creare il caos nel momento giusto al posto giusto.

Da qui al giorno segnato da tutti noi nel calendario manca ancora un po' di tempo, mi aspetto ulteriori colpi di scena, sorprese, nuovi episodi in grado di rendere la card definitiva ancora più completa e ricca di spunti d'interesse. Del resto qualche lottatore di medio-alto livello è tuttora alla ricerca della sua collocazione finale e qualche rivalità necessita di ulteriore lavoro nei prossimi tapings per arrivare al massimo livello, al livello che merita un'edizione di Wrestlemania.

Scritto da Diego Anelli
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