The Codebreaker #24 – Impossibile fare meglio?

Ogni giorno che passa, ogni taping al quale assisto, cresce sempre più dentro di me l'incredulità, l'incapacità di comprendere alcune scelte, determinate strategie portate avanti dai bookers. Mi spiego meglio.


Wrestlers pushati contro semplici sconosciuti, altri che scalano le gerarchie interne del roster superando avversari anche quotati grazie ad un parco di mosse assai ridotto, altri ancora interpretando nuove gimmick ma che lasciano agli appassionati la sensazione di assistere ad un qualcosa destinato a terminare nel giro di breve tempo, o di non lasciare un segno indelebile nella federazione. Tutto questo mentre lottatori, sicuramente più dotati tecnicamente e abilissimi al microfono, vengono accantonati, abbandonati al proprio destino, oppure umiliati in ogni occasione.

Gli esempi sono sempre più numerosi. Ryback, il quale sicuramente nel Nexus lasciò il segno rivelandosi la colonna portante alle spalle di Wade Barrett prima dei gravi infortuni, prosegue a collezionare vittime tra semplici sconosciuti, una tendenza non nuova in casa WWE. Ricordo benissimo i primi tempi nei quali le tv nostrane in chiaro trasmettevano puntate praticamente interamente dedicate a veri e propri “allenamenti” delle stelle contro autentici jobbers.

Può starci, può rappresentare uno degli step previsti per la crescita di un lottatore, o di un determinato personaggio, ma prolungare tale trend nel tempo può rappresentare una scelta azzardata, rischiosa, inutile e controproducente. Spesso e volentieri i protagonisti di tali push si sciolgono come neve al sole dinanzi al primo avversario quotato, collezionando figure barbine anche contro avversari di caratura tecnica e fisica ben inferiore. Sinceramente mi auguro che non sia uno di questi casi, in quanto, a mio modesto parere, al di là dell'immensa potenza, questo Ryback dispone di un bagaglio tecnico sicuramente interessante e sarei curioso di vederlo in azione contro avversari almeno presentabili.

Capitolo Brodus Clay. Su questo personaggio non sono mancate le critiche di molti appassionati e addetti ai lavori, non possono non aggiungersi anche quelle del sottoscritto, nonostante debba ammettere di sorridere e divertirmi quando parte la sua theme song, capace di coinvolgere a prescindere da quello che si vedrà (e non) sul ring pochi minuti dopo. Vedere gente del calibro di Dolph Ziggler, Jack Swagger e The Miz schienati in maniera pulita senza “se” e senza “ma”, mi lascia almeno perplesso.

Ok, se si vuole dare un minimo di credibilità all'ascesa del personaggio, è anche giusto fargli ottenere vittorie di un certo spessore, ma non si può dare la sensazione al pubblico di trovarsi dinanzi ad un lottatore “invincibile”, in grado di portare avanti una striscia di vittorie consecutive lunga come dal Trentino alla Sicilia, ma forse destinato a sparire dalla circolazione alla prima sconfitta. I lottatori citati, a mio parere, avrebbero meritato un trattamento migliore, o comunque la possibilità, finora non avuta, di portare avanti un feud caratterizzato da un'alternanza di risultati, anche nell'interesse della stessa gimmick del nuovo amico di Hornswoggle.

Lord Tensai. Concordo con chi sostiene che i bookers avrebbero anche potuto scegliere un altro lottatore per interpretare quella gimmick, di primo impatto l'ex A-Train non mi lascia a bocca aperta, talvolta ho la sensazione della forzatura di adeguare un lottatore ad un determinato personaggio, quando magari si potevano seguire strade ben diverse. Preso atto della decisione della federazione, Lord Tensai rappresenta in ogni modo un'interessante novità, un lottatore potente, dotato di buona tecnica, raffinata da alcune mosse di origine giapponese.

La scelta della WWE di farlo trionfare anche contro main eventer come John Cena e CM Punk, nonostante le modalità non siano state le più equilibrate e pulite, fa pensare che Lord Tensai possa diventare protagonista di lunghi feud e conquistare alcune cinture. Ai tempi di A-Train si aveva a che fare con un lottatore volutamente creato per non attirare le preferenze di fans, con un look impossibile da apprezzare, ma non mi sono dimenticato di prestazioni importanti, offerte anche contro le stelle indiscusse del roster, come ad esempio il Brock Lesnar di quei tempi.

Nel frattempo c'è spazio anche per il nuovo pupillo di Axana e la gimmick del portavoce dell'illuminismo, sicuramente sta proseguendo l'inevitabile, fondamentale ricambio generazionale, nell'ultimo anno solare i rosters sono stati caratterizzati da un profondo processo di cambiamento, in virtù di ritiri, infortuni, licenziamenti, nuovi arrivi, ritorni di volti noti e promozione di giovani talenti dagli show minori. Tecnica, carisma e capacità d'intrattenimento in molti non mancano assolutamente (Cm Punk, Bryan, Ziggler, The Miz, Del Rio, Cody Rhodes in primis), eppure sembra sempre un mosaico privo di qualche tassello affinchè la WWE possa raggiungere in pieno il proprio obiettivo.

Di chi sono le principali responsabilità? Dei nuovi talenti, bravi ma non bravissimi, apprezzabili ma non completi, delle stelle che non illuminano più i ring WWE perché erano il top e impossibili da sostituire, dalla moderna concezione del wrestling in profonda trasformazione e, secondo alcuni, involuzione, dei bookers, incapaci di valorizzare al meglio il parco lottatori sotto contratto e impegnati a concentrare le proprie attenzioni soltanto su atleti del passato, o della filosofia della federazione di realizzare troppi show negli Usa e in giro per il mondo, badare spesso più alle casse che alla qualità degli spettacoli e trasformare il wrestling in un prodotto rivolto principalmente ai bambini? A tal riguardo ognuno di noi avrà le proprie opinioni, forse la verità, come spesso accade, non sta negli estremi, ma a metà strada tra i vari pareri.

Concludo l'editoriale con un messaggio destinato al nostro affezionato pubblico, il vero valore aggiunto del nostro portale. I complimenti fanno piacere, altrettanto le critiche se costruttive, i pareri degli utenti rappresentano linfa vitale per qualsiasi realtà web per crescere, confrontarsi e arricchirsi, è giusto riceverli, ma è altrettanto importante evitare fraintendimenti che possono generare dai pareri di qualche singolo lettore. Ahimè, anche se sembra ieri, quando ho iniziato a seguire il wrestling, sono passati 24 anni dal primo match visto in tv, pertanto il sottoscritto non è sicuramente tra coloro che non sono a conoscenza della predeterminazione della disciplina, sono benissimo consapevole di assistere ad un qualcosa di preparato a tavolino, ci mancherebbe, quando l'ho scoperto ero un bambinetto. Su Tuttowrestling.com ho avuto l'incarico di trattare un argomento a scelta dell'attualità e provo a farlo nel migliore dei modi analizzando, dal mio punto di vista, quell'evento, episodio, storyline, situazione, o personaggio, giudicando soltanto quello che vedo durante gli show e le strategie di chi lavora dietro le quinte, altrimenti potremmo andarcene tutti a casa e non avrebbe più senso nulla.

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