The Codebreaker #18 – Sensazioni contrastanti

Gli ultimi tapings, Raw in particolare, mi hanno fatto riflettere: il commento di John Cena sugli impegni di The Rock, l'intervento di HBK nella storyline tra HHH e The Undertaker, le considerazioni di The Game sulla loro epoca e sul marchio rappresentato dall'Undertaker, le parole di Chris Jericho, il comportamento di Kane. Ognuno ha il proprio stile di vita, il proprio modo di vedere le cose e di raccontarle, ci mancherebbe. Talvolta si può tendere a descrivere gli eventi in maniera più psicologica, filosofica, sentimentale e sognatrice, ma senza predeterminazione, né per raggiungere un determinato obiettivo. Semplicemente perché non si fa nulla per non farsi trasportare dalle emozioni, dalle sensazioni provate nell'assistere a qualcosa di imprevisto, sorprendente, godibile, qualitativamente elevato. Se in aggiunta i protagonisti dentro e fuori dal ring sono autentiche leggende, campioni affermati o potenziali main eventer del futuro, allora può diventare inevitabile descrivere gli eventi con maggiore enfasi. Non sempre è però possibile.


Stiamo procedendo verso Wrestlemania e le mie sensazioni sono sinceramente contrastanti. Da una parte sono entusiasta perché mancano ormai pochi giorni all'appuntamento dell'anno e l'attesa è necessariamente notevole, ci si aspetta sempre il meglio, anche se sotto il sole ci si può talvolta abbronzare, in altri casi bruciare se le attese vengono disattese dai fatti. Sono fiducioso perché potenzialmente la card appare molto valida; la sfida tra John Cena vs The Rock rappresenta un evento più unico che raro, il duello tra i rappresentanti di differenti epoche della nostra disciplina, il possibile rematch tra HHH e The Undertaker è già di per sé un appuntamento imperdibile, lo scontro tra due autentiche leggende con la striscia vincente in palio e magari non soltanto, un eventuale Money in the Bank sempre propenso allo spettacolo e alle acrobazie mai viste, Kane è una scheggia impazzita e merita un avversario di livello, ma non è tutto.

Odio gli spoiler, non sopporto riceverli e tanto meno ne divulgo in giro, tranquilli. Da anni non guardo nemmeno una news nella sezione spoiler, a me il wrestling piace seguirlo senza sapere nulla, né notizie, né rumors, né voci, né fatti realmente accaduti, perché ritengo che se ad uno sport-entertainment basato sulla predeterminazione si toglie anche quel pizzico di imprevedibilità, sorpresa e brivido presenti nel dna di questa disciplina, allora davvero tanti di noi potremmo seguire altro, il sottoscritto in primis. In virtù di tali considerazioni quello che penso e scrivo su queste pagine rappresenta esclusivamente il frutto delle mie riflessioni, giuste o sbagliate che siano. La mia attesa è positiva anche per altri motivi; innanzitutto gongolo già all'idea di una possibile sfida tra CM Punk e Chris Jericho a prescindere da chi possa essere l'eventuale campione in carica, perché rappresenterebbe un duello inedito, un incontro tra due dei migliori lottatori e personaggi in circolazione.

Non dimentichiamoci poi di Sheamus; il Guerriero Celtico ha già il pass per Wrestlemania, deve soltanto decidere quale campione affrontare a Miami. A mio parere la scelta ricadrà sul titolo di Smackdown e, nel caso in cui Daniel Bryan non riuscisse a mantenere il titolo ad Elimination Chamber, sarei soddisfatto se il campione in carica fosse Randy Orton, oppure ancora meglio Wade Barrett, per lanciare il primo regno con il titolo massimo per il protagonista del fuoco di sbarramento. Sarebbe aria nuova, se lo meriterebbe anche in considerazione di quanto fatto vedere sul ring e le sfide britanniche contro l'irlandese si sono sempre contraddistinte per un mix di tecnica e potenza, poco spazio alle parole. Se fosse invece Bryan a trionfare, ci aspetterebbe un match caratterizzato da lottatori ben diversi sia sotto il profilo tecnico, che fisico, la curiosità sarebbe elevata e gli eventuali scenari conseguenti assolutamente incalcolabili.

Adesso guardiamo invece il bicchiere mezzo vuoto. Dall'incontro John Cena vs The Rock, al di là dell'immensa pubblicità, non mi attendo un match indimenticabile almeno dal punto di vista tecnico, il rapper di Boston, a mio modesto parere, non è il migliore esponente della tecnica che ho visto in tanti anni di wrestling (per usare un eufemismo), The Rock è ai box da tanti, troppi anni, senza trascurare però l'aspetto psicologico e la grande atmosfera attorno al match, elementi comunque molto importanti. Aggiungo che, rispettando gli impegni cinematografici dell'ex campione del popolo, mi attendevo un The Rock maggiormente presente in queste puntate di Raw, c'è ancora tempo prima di Wrestlemania, mi auguro che vengano recuperate un po' di occasioni perdute.

Kane sta ricevendo un grande push, bisogna vedere come uscirà dal match dell'ambulanza contro Cena ad Elimination Chamber dopo il pareggio del precedente ppv, ma, pur cogliendo l'occasione per sottolineare la grande professionalità dell'atleta e la perfetta riuscita del personaggio, il ritorno alla maschera, peraltro unica strada percorribile, rappresenta comunque una minestra super riscaldata. Se dovesse andare in scena un bis di HHH vs The Undertaker, a mio modesto avviso si tratta di una sfida che non trasmette le stesse emozioni della scorsa edizione. Era facilmente prevedibile l'inserimento di HBK nella storyline, era del resto accaduto anche lo scorso anno, ma 12 mesi fa ho provato i brividi soltanto sentendo parlare HHH, Undertaker e lo Show Stopper. Stavolta, anche se certi personaggi valgono da soli il prezzo del biglietto, mi è sembrato di tornare esclusivamente indietro nel tempo.

Oltre a HHH uno dei miei lottatori preferiti è Chris Jericho, anche per lui la WWE ha seguito un copione di successo, ma già proposto due anni fa, la lotta all'ipocrisia e la difesa del presunto status di “migliore al mondo in tutto quello che fa”. Sheamus stramerita il main event di Wrestlemania, non ci sono dubbi, attendiamo di conoscere chi riceverà la sua sfida; Randy Orton è già stato un suo avversario per molto tempo e potrebbe rappresentare la sorta di una rivincita, Wade Barrett un vecchio e nuovo nemico con il quale duellare, Daniel Bryan sul ring non si discute, ma questa sua nuova versione potrebbe anche stancare, rischiando di svalutare ulteriormente agli occhi dei detrattori il suo enorme potenziale, ma tale rischio potrebbe anche diventare un vantaggioso obiettivo. Senza trascurare il fatto che possano esserci sorprese impreviste per tutti, sottoscritto compreso.

Per molte, forse troppe cose si tende a proporre un prodotto sì vincente, ma un film già visto e rivisto. Per certi aspetti è passato un anno, in altri casi addirittura più tempo, possono cambiare le aspettative, le preferenze, la riuscita degli eventi, la rendita dei protagonisti, troppe variabili in ballo. Per appuntamenti così importanti e delicati può anche essere giusto puntare su punti di forza affermati e confermati per non rischiare di tradire le attese ed evitare salti nel buio, ma la storia non va soltanto letta e riletta, ma necessita di nuove pagine per un futuro diverso, originale e non copia, ottima o negativa, di quanto già visto.

Per tornare al bicchiere mezzo pieno analizzato nella prima parte dell'editoriale, è giusto attendere le mosse della WWE, ben consapevole del grande potenziale tra le mani, dell'ottimo lavoro di preparazione fin qui realizzato e del valore aggiunto rappresentato da molte superstars. L'ultima occasione per molti esponenti della vecchia guardia e il palcoscenico giusto per la definitiva consacrazione di alcuni giovani campioni: ci troviamo dinanzi ad un bivio, ad un punto di transizione, ad un eventuale passaggio di consegne dalla vecchia alla nuova generazione. Auguriamoci il meglio, nonostante dubbi e timori anche giustificati. Già, sensazioni contrastanti.

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