In Giappone a vedere Wrestle Kingdom #80

“Ma sei andato in Giappone per vedere la New Japan?” Probabilmente questa è la domanda che molti si stanno facendo.


La risposta è no, ma è anche vero che spesso e volentieri gli eventi di wrestling sono stati il pretesto per organizzarmi qualche viaggio; infatti solo qualche mese fa sono stato a Londra per NJPW Royal Quest e a New York per il WrestleMania weekend.
Sicuramente il Giappone è una delle migliori destinazioni per approfittare di questa scusa e, seppur sia stato in terra nipponica già altre volte, sono stato felice di tornare e di aggiungere l'esperienza di NJPW Wrestle Kingdom 14.
Brevemente, Wrestle Kingdom è la WrestleMania del Giappone, che si svolge ogni anno il 4 gennaio al celebre Tokyo Dome. Nel 2020, per la prima volta, l'evento avviene in due giorni: il 4 e 5 gennaio, seguito dallo show New Year's Dash (come il Raw post WrestleMania) il 6 gennaio, all'Ota City General Gymnasium, appena fuori dal cuore di Tokyo.

In passato ho assistito a show di wrestling negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito. Partecipare a un evento in mezzo alla folla giapponese era una delle cose che mi incuriosiva di più. Chiunque abbia visto uno show di wrestling giapponese avrà certamente notato uno stile diverso rispetto a quanto si vede altrove: un pubblico calmo, rispettoso, che reagisce a quanto vede sul ring senza pensare molto a ciò che c'è dietro (personaggi, Storyline, ecc..). Raramente si sentono buu o fischi per gli atleti meno popolari, si preferisce invece supportare i propri preferiti.

Arrivo a Tokyo venerdì 3 gennaio. Alcune linee della metro sono ornate di materiale promozionale dello show, mentre nei monitor viene trasmessa la Preview con ampio spazio a Jushin “Thunder” Liger.
Si intravedono anche alcuni fan con abbigliamento New Japan.

L'indomani è il giorno di Wrestle Kingdom 14 e mi reco al Tokyo Dome con qualche ora di anticipo per ritirare il biglietto acquistato online.
La prevendita degli eventi in Giappone è spesso riservata solo a chi si trova in Giappone. Per Wrestle Kingdom, eccezionalmente viene estesa anche a chi si trova altrove attraverso un'altra prevendita (in inglese) che avviene dopo quella giapponese. Al momento dell'acquisto si riceve una email di conferma che serve poi per ritirare il ticket il giorno dell'evento.

Essendo il Giappone un Paese innamorato delle lunghe file e con tanta pazienza, arrivo allo stadio con largo anticipo, ma ciò non mi evita un'attesa di qualche decina di minuti.
Mentre aspetto, scorgo Chris Charlton (commentatore in inglese della NJPW e autore di “Lion's Pride” e “Eggshells”) a colloquio con alcuni fan e gli chiedo una foto.
Casualmente incontro alcuni fan conosciuti a New York, con i quali ci lasciamo a pareri e pronostici sull'imminente spettacolo. Poi arriva il momento di ritirare il biglietto per lo show del giorno stesso.
Sarebbe bello poter ritirare anche quello del 5 gennaio e magari anche di New Year's Dash, ma niente, il biglietto di domani si ritira domani.

Per ammazzare l'attesa, faccio un giro per la zona intorno. Il Tokyo Dome si trova nel quartiere Suidobashi all'interno del Tokyo Dome City, un complesso che offre vari intrattenimenti e nel quale sorge il Tokyo Dome Hotel, dove alloggia il Roster New Japan.
Accanto al Tokyo Dome c'è il Korakuen Hall, altro luogo sacro per i fan di wrestling nipponico. In questi giorni il Korakuen Hall ospita eventi di altre federazioni come AJPW e DDT.

Manca ancora qualche ora all'apertura delle porte, quindi mi sacrifico e faccio la fila delle file: quella per il merchandise.
Fare fila (e anche tanta) per spendere soldi è un concetto che ancora non trova chiarezza nella mia mente ma, non avendo altro da fare, decido di affrontare questo serpentone.
Durante l'attesa ci viene consegnato un catalogo con i prodotti disponibili, principalmente vestiario, teli, asciugamani e peluche. Decido di prendere la maglietta dell'evento e l'asciugamano di Liger.
I prezzi sono leggermente più bassi rispetto a quelli WWE (paragone t-shirt con t-shirt).

Dopo circa un'ora di attesa (sì, un'ora), arriva il mio turno e noto che le casse sono divise per tipologia di merchandise: una fila per gadget dell'evento e file separate per lottatori e fazioni principali della federazione.
Riesco agevolmente a comprare la maglietta che avevo in mente e mi reco alla fila per Liger, la più affollata di tutte. Arrivato il mio turno scopro che l'asciugamano è sold out.
A questo punto saltano gli schemi e torno a prendere l'asciugamano di Wrestle Kingdom 14 e programma dello show, scelta di cui ancora un po' mi pento.

Apro parentesi: la stragrande maggioranza dei giapponesi non parla niente di inglese. Fortunatamente ho una conoscenza base della lingua che mi permette di sbrigare le situazioni più semplici, ma intorno a me ho visto spesso situazioni di forte difficoltà.

Mancano ormai pochi minuti prima di entrare e ne approfitto per fare altre foto e per recarmi al mio gate d'ingresso. Informazioni come gate, settore e posto sono tutte scritte in giapponese nel ticket d'ingresso. Gli organizzatori hanno però pensato bene di distribuire un foglio a parte in inglese per comprenderne la lettura.

Finalmente sono dentro e, dopo un giro rapido tra gli stand col cibo, vado al mio posto.
Come potete notare sotto, non è il massimo della visibilità. Non ricordo esattamente con quale criterio ho scelto questo settore, prezzo o disponibilità, probabilmente il primo.
Intorno a me la maggior parte delle persone sono straniere, molti australiani. Mi viene da pensare che la cosa non sia casuale e che in qualche modo si sia voluto mettere i non giapponesi tutti insieme da una parte. Verrò smentito il giorno dopo.

Lo show inizia col match femminile promozionale della Stardom e una grande fetta di pubblico è già al proprio posto. Al contrario di altri posti, dove molta gente arriva anche ad evento iniziato, in questo caso ho riscontrato una rispettosa puntualità.
Altra differenza: qui la gente non si abbuffa di cibo e bevande e non devi continuamente far passare chi vuole alzarsi.

La serata va avanti con gli altri incontri; preferisco non usare questo spazio per commentarli o esprimere opinioni su atleti e match che abbiamo potuto vedere tutti.
Ho molto apprezzato l'entusiasmo della gente per Jushin Liger, al quale sono state riservate grandi ovazioni in tutte le tre serate.
Sono stati momenti molto emozionanti ed esemplari della carriera di questo atleta, del rispetto che si è guadagnato e anche che gli ha riservato la compagnia. Qualche mese prima avevo assistito al ritiro di Kurt Angle, tutta un'altra cosa.

Vedere dal vivo Wrestle Kingdom mi ha fatto capire anche come il wrestling sia qui considerato più come un evento sportivo che uno spettacolo. Gli atleti, il pubblico e la connessione tra di essi ti danno la percezione di assistere quasi più ad una partita di campionato di un qualunque sport, piuttosto che ad uno spettacolo, intrattenimento. Questo, sia nel bene che nel male. In USA e Regno Unito il pubblico è molto più trascinante ed è facile arrivare a fine serata senza voce e accaldato. Qua no, non succede.

La serata si conclude con il combattutissimo duello tra il campione dei pesi massimi Kazuchika Okada e Kota Ibushi, mentre lo scontro tra Jay White e Tetsuya Naito è stato quello che ha visto maggiore partecipazione del pubblico, sin dalle sue battute iniziali.
Con il faccia a faccia tra Okada e Naito, che meno di 24 ore dopo si affronteranno con in palio il titolo dei pesi massimi e intercontinentale, cala il sipario sulla prima parte di Wrestle Kingdom 14.

La mattina del 5 gennaio sono di nuovo al Tokyo Dome, con lo show che inizia stavolta un paio di ore prima. Ritiro il mio biglietto e decido di andare al nuovo Store della NJPW, a meno di dieci minuti a piedi.
Anche in questo caso, c'è da mettersi in coda per entrare. Attendo circa una mezzora, durante la quale sento qualche voce italiana che smentiscono il mio pensiero di essere l'unico italiano presente.
Il negozio è superaffollato e ha t-shirt e gadget di gran parte del Roster NJPW. Ci sono anche oggetti più curiosi (o inutili) come il profumo del Bullet Club.

Ormai sono a Tokyo da qualche giorno e posso confermare che la fazione più rappresentata dai fan è quella dei Los Ingobernables de Japon. Magliette, cappelli, felpe, zaini, portachiavi, peluche, Tokyo è stata invasa da un'onda di scritte spagnole rosse.

Fuori dal Tokyo Dome c'è meno calca rispetto al giorno prima e anche al suo interno i fan presenti per il secondo appuntamento sono abbastanza di meno (i dati diranno 40mila la prima sera e 30mila la seconda).
Nel momento in cui scrivo queste righe non è stato ancora confermato se nel 2021 Wrestle Kingdom sarà nuovamente diviso in due serate o meno. Nel modo in cui è stato proposto (atleti che lottano entrambe le sere e vari match a più persone) e per come il pubblico ha reagito (meno coinvolgimento il secondo giorno), credo che sia meglio tornare alla formula originale.

Per il secondo show ho un posto più economico ma con migliore visibilità. Accanto a me siedono alcuni fan inglesi che già hanno assistito a Wrestle Kingdom in passato.
Come accennato poco fa, le emozioni sono di meno rispetto al giorno prima, nonostante la presenza di Chris Jericho e lo storico Main Event.
Personalmente, mi ha esaltato molto l'ingresso di Minoru Suzuki con la sua musica d'ingresso “Kaze Ni Nare” e il conseguente scontro con Jon Moxley.

Una volta archiviato Wrestle Kingdom 14, tocca adesso a New Year's Dash, con la cerimonia di ritiro di Jushin Liger.
Nel primo pomeriggio faccio un salto al negozio Piledriver di Suzuki, che si trova ad Harajuku, vicino Shibuya. Noto con sorpresa che lo stesso Suzuki è presente e, dopo aver acquistato la t-shirt dei Suzuki-gun, mi presento brevemente a lui e gli chiedo una foto.
All'interno di Piledriver ci sono maglie, felpe ed asciugamani targati Minoru Suzuki e Suzuki-gun, poi anche foto e libri.
Salutato The King, mi dirigo al luogo dove si svolge New Year's Dash, una palestra nel quartiere di Ota, sulla stessa linea ferroviaria che porta all'aeroporto di Haneda.

La destinazione è un po' fuori mano e per la prima volta dopo alcuni giorni a Tokyo riesco a vedere il cielo, visto che a Ota non ci sono molti grattacieli.
Mentre a Wrestle Kingdom ero solo, stavolta sono accompagnato da un amico al suo primo show di wrestling dal vivo (e ne resterà piacevolmente sorpreso).
Una volta arrivati, ritiriamo i biglietti e ci mettiamo in fila per entrare dentro. Stare in fila in Giappone è molto più accettabile considerato che le code sono più organizzate e le persone più civili. In caso di eventi sportivi e simili, ci sono sempre persone dello staff che segnalano dove finiscono, onde evitare incomprensioni.

Entriamo quindi nella struttura, molto più piccola del Tokyo Dome, ma più grande del Korakuen Hall, che negli anni precedenti ospitava l'evento post Wrestle Kingdom.
I posti sono molto buoni, seppur non comodissimi per starci seduti qualche ora. Molti fan occidentali hanno già lasciato il Giappone e infatti la percentuale di “stranieri” a New Year's Dash è inferiore rispetto ai giorni prima.
Qualche fila dietro di me intravedo “Fat Ass” Masa, fan giapponese che negli ultimi tempi è apparso saltuariamente a “Being the Elite” degli Young Bucks. Masa è un fan di vecchia data che vanta incontri con praticamente tutti i wrestler delle federazioni principali degli ultimi 30 e passa anni. Addirittura veniva già citato nel libro “Have a Nice Day” di Mick Foley, che lo aveva conosciuto in uno dei suoi primi tour in Giappone.
Mi avvicino a lui e gli chiedo una foto, che mi invita a scattare con la posa degli Young Bucks. Fatto ciò, mi dà il suo biglietto da visita e lo saluto. Dal vivo Masa ha un aspetto molto più adulto di come appare a BTE, dove ha un aspetto più pacioccone e giovanile.

In attesa dell'inizio dello show, gli schermi trasmettono alcuni momenti chiave della carriera di Jushin Liger.
Lo spettacolo inizia proprio con la cerimonia di ritiro del giramondo lottatore giapponese, poi tutti gli altri match di squadra che pongono le basi per le prossime rivalità. Tra tutte, quella tra il nuovo “Double Champion” Naito e KENTA, con quest'ultimo che ha rovinato la festa al leader L.I.J. sia dopo la vittoria del secondo titolo che a New Year's Dash.

Conclusosi New Year's Dash, termina anche la mia tre giorni di Puroresu a Tokyo.
Il giorno dopo faccio visita al negozio di wrestling Haoming a Shibuya. Il proprietario mi accenna che Haoming è stato aperto 9 anni fa e che il logo (la maschera di un Luchador) deriva dalla loro passione per la Lucha Libre messicana.
Parliamo circa una decina di minuti, durante i quali mi svela anche la sua simpatia per l'Inter (per colpa di Vieri e non di Nagatomo).
Il negozio non è molto grande ma contiene tanti oggetti interessanti e anche storici. Se lo cercate nei Social Network, troverete tante foto di lottatori che vi fanno visita.

A questo punto non ho altre tappe a tema wrestling in programma. Sono stato già alla rinomata Ribera Steakhouse qualche anno prima. Forse non tutti sanno che ci sono ben due Ribera Steakhouse a Tokyo: una più piccola, prima ad essere stata aperta, l'altra più grande, che è quella dove spesso vanno wrestler di ogni dove.

Se leggendo questo articolo vi è venuto in mente di intraprendere lo stesso viaggio, il mio consiglio è sicuramente di farlo.
Se siete appassionati di wrestling, a prescindere da quale sigla guardate con più interesse, ogni viaggio e ogni Euro, Dollaro o Yen spesi, valgono sicuramente la pena. Questo non solo per lo spettacolo in sé, che spesso può anche deludere le attese (ancora una volta utilizzo WrestleMania 35 come esempio), ma per l'atmosfera che si respira, circondati da fan come noi, e le emozioni che si provano nel trovarsi a tanti kilometri di distanza e in un contesto molto diverso, specialmente in Giappone.

Un ringraziamento speciale va a TuttoWrestling che mi ha concesso questo spazio. Mi auguro di poter collaborare nuovamente in futuro, anche perché ciò potrebbe significare nuovi viaggi e nuove esperienze.
Grazie anche a coloro che leggeranno questo articolo (o hanno già letto, visto che siamo alla fine). Accetto volentieri commenti e contatti nel caso vogliate dire la vostra su qualche punto in particolare o se avete altre curiosità.

Matane!

Valentino Spataro
@ValeFrike

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