Intervista a Trixie #78

Cari lettori di Tuttowrestling, ritorna l'appuntamento con le interviste alle più importanti atlete del wrestling tricolore. Il terzo numero di questo ciclo di interviste vede come protagonista la giovane stella del ring Trixie.


Trixie rappresenta senza ombra di dubbio una delle più fulgide speranze del wrestling di casa nostra. Nonostante la giovane età la nostra ospite odierna può vantare al suo attivo diverse esperienze in ambito europeo, dalla Francia all'Inghilterra, oltre a rappresentare già un punto di riferimento anche in ambito nazionale grazie ad un'ottima presenza scenica e a un importante preparazione tecnica. Le sue doti le hanno fatto guadagnare il soprannome di Prima della Classe, ad ulteriore testimonianza che il ruolo di rising star del wrestling femminile italiano non può che appartenerle.

Prima di addentrarci nella piacevole chiacchierata che ha portato a questa intervista, desidero ringraziare Trixie per la gentilezza e la disponibilità con le quali ha condiviso le sue esperienze ed i suoi pensieri oltre che per essere stata profondamente esaustiva nelle sue risposte.

Fatti i dovuti ringraziamenti, vi faccio partecipi della lunga conversazione con la nostra ospite.

In quale modo sei venuta a contatto con il mondo del wrestling, e che cosa ti ha spinto a voler praticare uno sport che spesso viene inteso come maschile?

Seguo il wrestling fin da quando ero bambina. Mi ha sempre divertita molto; ricordo ancora quando inseguivo mia sorella per tutta la casa imitando la camminata di Boogeyman, per spaventarla! C'è stato poi un periodo in cui ho smesso di seguirlo finchè verso i 14 anni mi sono imbattuta casualmente in una puntata di Smackdown e da lì è scattato qualcosa. Trovavo davvero affascinante ciò che vedevo in tv, ma guardare non era abbastanza. Mi son detta “devo assolutamente provare anche io!”.

Quali performer hanno influito maggiormente sulla tua scelta di diventare una wrestler professionista ed in quale modo ti hanno ispirato?

Ovviamente sono tanti i wrestler che hanno fatto la storia e che hanno ispirato gran parte delle nuove generazioni. A questa domanda però, il primo nome che istintivamente mi viene da dire è AJ Lee. Quando ho ripreso a seguire la WWE con costanza, lei era il fiore all'occhiello della divisione femminile. Ho sempre trovato eccezionale ed unico il suo modo di esprimersi e di interpretare il suo personaggio e le varie storyline. La sua diversità è stata secondo me fondamentale per l'inizio di questa rivoluzione nel wrestling femminile. Oltre a ciò, penso che la sua storia possa tutt'ora ispirare tante persone che si sentono insicure perché “diverse” da quello che ci impone oggi la società; alla fine lei ha dimostrato che se hai un obiettivo, non c'è assolutamente nulla che può impedirti di raggiungerlo. Oggi invece ti dico che i wrestler ai quali mi ispiro di più sono Seth Rollins e Charlotte, che considero il “pacchetto completo”.

Recentemente hai effettuato un turn heel nei confronti di Jokey, credi che il personaggio di Trixie possa rendere meglio fra le schiere dei cattivi o che trovi la sua consacrazione come tifata face? Quale dei due allineamenti rispetta maggiormente il tuo carattere?

Trixie aveva davvero bisogno di un cambiamento. Sono convinta che fra le schiere dei cattivi, il mio personaggio riuscirà a tirare fuori la giusta grinta ed aggressività che serve su un ring di wrestling.
Sicuramente il face rispecchia maggiormente il mio carattere e, proprio per questo, preferisco interpretare qualcosa di diverso, una versione più esuberante di me stessa.

Hai mai ravvisato dei pregiudizi nei tuoi confronti a causa del tuo genere? Credi che nel nostro paese il wrestling femminile abbia pari dignità rispetto alla sua controparte maschile?

Purtroppo sì, i pregiudizi nei confronti delle donne ci sono in qualsiasi contesto. Credo ci sia ancora tanta strada da fare in Italia per far sì che le ragazze siano considerate sullo stesso piano dei ragazzi. Intanto noi continuiamo a lavorare sodo, ad allenarci e a spingerci sempre oltre i nostri limiti, perché abbiamo ancora tanto da imparare e tanto da migliorare. Fortunatamente ci sono anche tante persone splendide che ci aiutano ogni giorno in questo percorso, che ci supportano e che credono in noi e nelle nostre capacità.

Se si analizza la tua carriera notiamo anzitutto la tua formazione britannica presso la scuola di Ricky e Saraya Knight. Quanto hanno influito i genitori di Paige nella tua scelta di intraprendere un percorso nel professionismo ed in che modo i loro metodi di allenamento hanno plasmato la gimmick che oggi porti sul ring?

Ho iniziato a praticare wrestling a 19 anni quando, una volta finite le scuole superiori, ho deciso di andare all'estero sia per migliorare il mio inglese che per iniziare ad allenarmi. I Knight sono sembrati da subito un'ottima scelta; sono persone davvero gentili e molto disponibili. Gli allenamenti si basavano molto sul chain wrestling, lo stile british ovviamente. Mi affido tutt'ora ad alcune delle tecniche imparate da loro, ed in particolare la submission che utilizzo come finisher, una variante della surfboard bridging muta lock, utilizzando le braccia e spalle dell'avversario per agganciarmi in ponte. Questa l'ho imparata durante uno dei miei primissimi allenamenti con Saraya Knight, ed è una bomba, molto scenica e d'impatto, sia visivo che fisico.

Oltre che in Italia hai avuto la possibilità di misurarti su palcoscenici importanti come Francia ed Ungheria, come cambia la concezione del wrestling femminile in queste nazioni rispetto alla situazione italiana?

Ho avuto poche esperienze all'estero, quindi spero di poter conoscere meglio queste realtà in futuro. Nonostante ciò ho notato che il wrestling femminile è un po' come in Italia, abbastanza ristretto e non così tanto diffuso e famoso come lo è in Inghilterra ad esempio. In WAW (Norwich) le ragazze che si allenano sono molte e hanno senza dubbio più possibilità di crescere e confrontarsi con atleti con più esperienza.

Sei stata spesso coinvolta in intergender match nel corso della tua giovane carriera, credi che questo tipo di incontro possa giovare al movimento in rosa oppure ritieni che la divisione femminile di una federazione dovrebbe concentrarsi maggiormente nel proporre incontri fra donne?

Personalmente credo i match intergender siano una sfida in primis per noi stesse, per metterci ancora di più alla prova e per dimostrare che siamo in grado di menare come gli uomini, se non meglio! Sono d'accordo nel fare intergender match, anche per offrire al pubblico qualcosa di diverso dal solito, ma allo stesso tempo penso che se una federazione ha a disposizione una divisione femminile corposa debba allora puntare tutto su di essa creando storyline sempre varie ed interessanti.

Dopo aver raggiunto il massimo splendore con il primo main event al femminile di Wrestlemania, la WWE ha messo da parte la cavalcata della rivoluzione femminile per dedicarsi maggiormente al wrestling maschile. Credi che questa decisione sia dovuta ad un fisiologico turnover oppure che l'interesse verso il wrestling femminile stia scemando?

Ho avuto la fortuna di poter assistere al primo main event femminile di Wrestlemania dal vivo ed è stato davvero emozionante principalmente per ciò che ha significato, ovvero che le cose stanno cambiando e migliorando sul serio per le donne. Sicuramente con questo main event la WWE ha cavalcato l'onda del momento, ma penso che l'interesse verso il wrestling femminile non stia assolutamente scemando. La WWE, così come tante altre federazioni nel mondo, ha dimostrato che ci sono delle atlete eccezionali. Il problema per me starà sempre nella gestione e nella visione di alcune persone del wrestling femminile.

Ad oggi preferiresti approdare in una realtà consolidata come la WWE, magari partendo da NXT, oppure sceglieresti una valida alternativa come la AEW?

Tanto rispetto verso la AEW, ma per me la WWE è il top. Senza dubbio con i suoi pro e i suoi contro, ma penso che la preparazione che riesce ad offrire sia ineguagliabile. NXT è sempre più un trampolino di lancio per gli atleti e sarebbe fantastico poter iniziare la mia carriera professionale da lì.

Se avessi la possibilità di poter calcare il ring con una delle stelle mondiali del wrestling, quale sarebbe il dream match di Trixie?

I nomi con i quali mi piacerebbe confrontarmi, passato e presente, sono tantissimi: da Shawn Michaels ad AJ Styles, da Trish Stratus a Sasha Banks. Se proprio devo sceglierne uno, ti direi Seth Rollins. Ho avuto la possibilità di fare un allenamento con lui durante la settimana di Wrestlemania, nel New Jersey, ed è stata un'esperienza unica. Avrei così tanto da imparare da lui, sia dal lato tecnico che da quello della performance.

Con la domanda sul dream match della nostra ospite termina l'interessante conversazione avuta con Trixie. Ringrazio i lettori per l'attenzione dedicata e mi auguro di poter tornare presto ad intervistare qualche altra eccellenza del wrestling femminile italico. Ovviamente sempre sulle pagine del sito di wrestling numero uno in Italia, tuttowrestling.com

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