Impact Planet #93

Rovente l'estate in TNA, eh? Tra movimenti nei piani alti della dirigenza, giochi di potere, licenziamenti, rientri e quant'altro. Ma il wrestling continua, Impact ci garantisce la nostra dose di wrestling e rivalità, mentre arriva il nuovo PPV Hard Justice e l'ultima notizia, che calza a pennello con questo periodo turbolento per la federazione: Kurt Angle è stato arrestato. Fortunatamente è stato rilasciato poche ore dopo, come voi bene sapete oramai, ma questo non vuol dire che questa news non sia sulla bocca di tutti, compresa la nostra. Finita la prefazione, inizia il vero (lungo) TNA Planet. Buona lettura!


Justice Reloaded
Ripensando a quanto visto nello scorso PPV

Hard Justice è stato un Pay-per-View niente male, ma soprattutto è un PPV che ci lascia delle basi per le future storyline, sia a livello di rivalità ma soprattutto come gestione dei personaggi. D'altro canto, a livello di booking si notano diverse pecche. Innanzitutto, a mio avviso, 9 match nella card sono troppi, specie se alcuni incontri (Abyss vs. Jethro e Rob Terry vs. Hernandez) potevano tranquillamente svolgersi in una qualsiasi puntata di iMPACT!. Si notano inoltre: finali impazziti (Team 3D vs. Booker T & Steiner), post-match incomprensibili (Cody Deaner & ODB vs. Beautiful People) o inutili (Abyss vs. Jethro). Si, è stato un PPV piacevole, ma siamo ancora lontani ai livelli qualitativi visti antecedenti all'estate, specialmente a livello lottato: sicuramente meglio rispetto a Victory Road, soprattutto grazie allo Steel Asylum, però ancora lontano a Slammiversary, tanto per citarne uno.

E' arrivato il momento di “The Pope” D'Angelo Dinero. Il ragazzo di colore entra così direttamente nella categoria della X-Division, e si mette bene in mostra nello Steel Asylum. Sicuramente non l'uomo della serata (i Machine Guns erano in stato di grazia, oltre a un ottimo Amazing Red, e a Daniels che gli ruba la scena vincendo l'incontro), ma mostra una prova buona, adattandosi benissimo con Lethal e soci, e iniziando subito le basi per una rivalità con Suicide. Inoltre, se andate sul sito TNA, potete vedere una sua intervista su TNA Today, che ci fa capire al meglio il suo personaggio. A primo impatto, Dinero sembra davvero un buon innesto.

Continua la rivalità tra Abyss e Dr. Stevie, ma c'è da dire che l'inserimento di Jethro Holliday non ha entusiasmato il pubblico, e il feud non ne ha beneficiato. Si sapeva già che Holliday era una vittima sacrificale, il problema sta nel fatto che Holliday è un jobber, e con questo suo status non merita la vetrina del PPV. Risultato un match troppo lungo (dato che, a mio avviso, sarebbe dovuto essere uno squash totale) e troppo poco violento per rimanere inciso nella memoria del pubblico. Il feud tra Stevie e Abyss è sicuramente molto interessante e piacevole, davvero, ma si sta evolvendo in maniera terribilmente lenta, quasi al rallentatore: forse c'è la voglia di farlo durare fino a Bound for Glory, cosa che comprendo e condivido, però se non accade qualcosa di grosso, di forte, che riporti l'attenzione e l'emozione attorno a questo feud, si rischia di far diventare Abyss vs. Dr. Stevie qualcosa di incolore, una situazione stanziale per i due in attesa di momenti migliori.

Capitolo Hernandez: la voglia di pusharlo all'inverosimile è sotto gli occhi di tutti. Ha iniziato una serie di vittorie consecutive sul ring, ha la sua catchphrase, inizia a sparire quel sorriso da pacioccone, e spunta la voce più roca e minacciosa quando parla al microfono. Ora che ha la valigetta tra le mani, aspettiamocelo presto nei feud più importanti della federazione. Quello che mi stupisce, invece, è Big Rob Terry, che si è fatto schienare da una spallata. Ma l'impressione che io ho ricevuto non è stata quella di una spallata talmente potente da stordire Rob al punto da non riuscire a liberarsi dal pin. Quel che ho visto io era un Rob Terry totalmente incapace di liberarsi dal pin, come se non sapesse come fare. Soprattutto perché dopo 30 secondi era di nuovo in piedi, minaccioso e energico al punto che i suoi compari Magnus e Williams devono trattenerlo per evitare che cerchi la rissa con Hernandez. Rob mi dà l'impressione del culturista dal fisico possente, ma non quella di un big men devastante in un ring, e i suoi primi incontri non mi fan cambiare idea. Brutto, pessimo biglietto da visita per Rob, che ha comunque dalla sua l'età e un ruolo (quello di guardaspalle dei British Invasion, ricordiamolo) che gli permette di maturare con (molta, moltissima) calma in attesa di poter puntare a diventare un affermato lottatore singolo a tempo pieno.

Poi tocca proprio a Doug Williams e Brutus Magnus vedersela contro i Beer Money, per i titoli di coppia IWGP. Non trovo molto da commentare, ad esser sincero: match carino, ben combattuto da tutti i quattro atleti sul ring, ma senza lasciar gridare al miracolo. Sembra che Roode e Storm perdano qualcosa senza le scorrettezze comuni da heel (mi manca tanto lo spruzzo di birra di James Storm), e fa strano vederli a loro volta sconfitti da scorrettezze. Risultato che ci sta, e ci sta anche il modo per cui è venuto: si rafforza maggiormente lo status heel degli inglesi, di Eric Young (intervenuto nel finale) e della World Elite in generale, che hanno bisogno di affermazioni del genere.

Passiamo al comedy puro quando vediamo ODB & Cody Deaner vs. Angelina Love & Velvet Sky (parentesi personale: odio con ferocia i titoli “singoli” messi in palio in Tag Team matches, è più forte di me, perché vedo il titolo snaturato in un modo che non riesco a sopportare). Comedy piacevole grazie a Cody Deaner, mattatore assoluto del match. Dai baci alle avversarie fino alle sculacciate a Velvet Sky (i primi piani sul suo sedere rosso verranno ricordati molto a lungo). Tuttavia Cody è croce e delizia del match, perché nel wrestling il “comedy” è separato dal “trash” da una linea talmente sottile che sembra invisibile: Cody è una macchietta a tutti gli effetti (in quanto non ha ancora uno status affermato sul ring, contro uomini), il suo essere over con il pubblico potrebbe farlo diventare ridicolo, specialmente se Cody avrà voglia di fare il TNA Knockout Champion. Domenica sera, lo ammetto, avevo riso un po' durante il match, ma il post-match mi ha lasciato parecchio preoccupato. Più interessante invece l'idea dei litigi all'interno delle Beautiful People, che porterà linfa nuova ai tre personaggi.

Deluso invece da Samoa Joe vs. Homicide. Pensavo a un mezzo capolavoro, invece il match è stato davvero sottotono. Qualche sprazzo di velocità, qualche mossa veloce, ma poco poco altro. Niente a che vedere con i match che i due han disputato in un'altra federazione, la Ring of Honor, ma c'è anche da considerare che lì (si parla di circa 2-3 anni fa, se non sbaglio) Homicide e Joe erano dei Main Eventer, qua invece la differenza di credibilità in-ring dei due lottatori è devastante (Joe è un Main Eventer, Homicide midcarder). Peccato, tra l'altro, perché questa era l'occasione giusta per migliorare la credibilità di Homicide (bastava semplicemente che sapesse tenere testa alla Samoan Submission Machine), invece niente. Joe si prende il titolo, e il suo prossimo feud con Daniels potrebbe essere un ottimo metodo per poter rivalutare la X Division.

Fantawrestling: mi sogno Samoa Joe vs. Daniels vs. Homicide in un Ultimate X Match a Bound for Glory. Sognare non costa nulla, vero?

Non poteva mancare un po' di booking impazzito, ed ecco che passiamo a commentare Booker T & Scott Steiner vs. Team 3D. Perché, effettivamente, due arbitri sul ring è una cosa assurda. Poi, eh, ci sono delle regole in un match di wrestling, e da qualche parte ci sarà una regola che parlano di quanti arbitri devono esserci sul ring. Invece, due arbitri, due pins e via a decidere chi alla prova TV chi ha vinto il match. Tra l'altro con Earl Hebner che sbaglia clamorosamente il conteggio (rallentando la discesa del braccio per contare il tre), dopo aver sbagliato il finale a Victory Road. Booking esagerato, e fuori luogo: il Team 3D poteva tranquillamente perdere, anche in maniera pulita, senza che la loro credibilità ne potesse particolarmente risentire. E invece il finale rovina un match bello, intenso, combattuto molto fuori ring, tra il pubblico, a bordo ring, e ha visto anche la presenza dei tavoli per rendere ancora più vivace la contesa. Con il Team 3D sempre in gamba e uno Steiner nel suo periodo migliore da anni a questa parte, al contrario di Booker T che ha perso la lucidità di un tempo. Riepilogando: bel match, finale da dimenticare.

Poi arriva il momento del Legends Title, Kevin Nash vs. Mick Foley. Due nomi che dovrebbero fare le “leggende” in qualche Hall of Fame piuttosto che combattere in un ring: non me ne vogliano i loro fans, ma la forma è quella che è (per entrambi), e solamente i violenti blade job dei due contendenti salvano il match dalla definizione di noia mortale. Dopo l'allontanamento di Jeff Jarrett dalle scene, c'è stata l'involuzione del personaggio di Mick Foley, che abbandona il suo character folle e ossessivo per ritornare a un personaggio che non ha niente di nuovo da offrire al suo pubblico. Paradossalmente, così, ci ritroveremo a ricordare questo match per l'intervento nel post-match di Abyss, tanto invocato da chi ama il wrestling hardcore proposto in TNA.

Difficile a realizzarsi, ma il lavoro fatto su Matt Morgan nel corso dell'ultima puntata di iMPACT! e dell'ultimo PPV è stato impressionante, rendendo di fatto Matt un wrestler credibile all'interno del Main Event di Hard Justice dove non ha assolutamente sfigurato con Sting e Kurt Angle nello stesso ring. Tuttavia è ancora assurdo ipotizzare Morgan come World Champion, adesso, dato che ha bisogno di rendersi credibile nelle sfide che, d'ora in poi inevitabilmente, lo opporranno ai veri Main Eventers della federazioni, dopo Sting e AJ. Inevitabile non notare come l'incertezza del match è tutta dovuta alla situazione di Kurt Angle, di cui ne parleremo tra poco.

Go directly to jail (and do not pass to go)
Occhio, Kurt, occhio…

Kurt Angle viene arrestato: pubblicata la notizia, è un tam-tam di voci, indiscrezioni, alla caccia delle motivazioni e delle ragioni che hanno portato a questo arresto, pensando al PPV Hard Justice: riuscirà Angle a venire rilasciato in tempo per partecipare al PPV?

La notizia finisce velocemente anche sul nostro sito, con thread dedicati nel nostro forum e gli aggiornamenti nella Top Story. Poi arrivo io, la domenica, ancora ubriaco dal giorno prima, che accendo il computer mi collego a Tuttowrestling.com. E lì spunta la notiziona, lì l'alcool se ne va in un millisecondo mentre il cervello si riaccende per cercare tutte le news. Tutte. E fare il punto della situazione.

Perché Kurt è stato beccato alla guida della sua auto, con la patente sospesa. Non un bel colpo, ripensando al fatto che gli è stata sospesa otto mesi fa per D.U.I. (“driving under influence”, che è più cool rispetto all'italico “guida in stato di ebbrezza”), quando si rifiutò di fare l'alcool test mentre guidava particolarmente alticcio.

Perché Kurt girava in auto con dell'hGH, l'ormone della crescita conosciuto anche con la sigla rhGH (se sintetizzato in laboratorio). Viene somministrato a coloro che hanno una scarsa produzione naturale (dell'organismo quindi) di hGH, oppure come sostanza dopante per bodybuilders (si ricorda il gentile pubblico che l'rhGH è vietato in ogni competizione sportiva, ed è facilmente riconoscibile attraverso una analisi delle urine). Se Angle non ha prescrizione medica, è nei guai. Se invece ce l'ha, cosi come da lui dichiarato, sarà sicuramente per poter migliorare il suo fisico (si ricorda nuovamente al gentile pubblico che non è stato dimostrato scientificamente che l'assunzione di rhGH migliori le capacità fisiche e atletiche, sebbene l'opinione della comunità scientifica è proprio quella) e questo non fa bene all'immagine del wrestling pulito e perfetto che TNA e (soprattutto) WWE vogliono dare da qualche anno a questa parte.

Perché Kurt è stato fermato dalla polizia a causa della chiamata della (ex) fidanzata Trenesha Biggeers, a.k.a. Rhaka Khan. L'accusa formale perpetrata dalla Biggers è stalking, roba non da poco, che aveva ottenuto anche un ordine restrittivo che costringeva l'eroe olimpico a dover stare distante da lei. Ma quando Trenesha era a fare shopping, ha notato la presenza di Kurt che la spiava da lontano, spaventandola al punto da dover chiamare la polizia. Lo stalking in America è un reato punito severamente (come ogni reato riguardante la violenza sulle donne: in certi stati se abbracci una ragazza rischi la denuncia per sexual harrassement, mica noccioline) e se fosse confermato sarebbe un grosso problema per Kurt Angle.

Se fosse confermato, perché la versione di Angle, rilasciata dall'avvocato, è del diametralmente opposta: Angle avrebbe chiesto la rottura della relazione, cercando un hotel dove soggiornare per qualche giorno in attesa che Trenesha avrebbe lasciato casa (i due, a quanto pare, vivevano assieme in un appartamento di proprietà di Angle). La ragazza di colore avrebbe chiesto l'ordine restrittivo per poi seguire Angle e da lì chiamare la polizia denunciando lo stalking.

C'è molto da pensare, da ragionare, ma davvero poco si può dire. Sicuramente Angle ha poco da difendersi dall'accusa di guida senza patente, ma può difendersi facilmente dall'accusa di possesso di sostanze dopanti se davvero ha la prescrizione medica. Lo stalking è il vero problema. La difesa di Angle, in pratica un “complotto” nei suoi confronti, sembra una cosa talmente diabolica e architettata da sembrare difficile da dimostrare e reggere in piedi come difesa. E' anche vero, però, che l'accusa di stalking deve essere sostenuta da delle prove forti: se Trenesha non sarà in grado di dimostrare quanto denunciato, le sue accuse rischiano di crollare come un castello di sabbia. E se quanto denunciato fosse davvero falso (come Angle asserisce) sarebbe Trenesha a dover passare un brutto quarto d'ora, mentre i fans dell'eroe olimpico (e del wrestling in generale) tirerebbero un bel sospiro di sollievo…

…a parte il retrogusto amaro di avere un World Champion che prende ormoni. Porta pazienza.

Don't stalk.. I mean, don't talk about it!
Kurt Angle in prigione, ma Dixie Carter come l'ha presa?

Sicuramente non possiamo commentare appieno Kurt Angle, almeno non lo faremo finchè non avremo qualche sentenza a dimostrare se l'eroe olimpico ha torto o ragione. Anche per questo, suppongo, che la TNA ha deciso di non prendere provvedimenti, per ora, facendolo combattere nel main event di Hard Justice, e dandogli pure la possibilità di vittoria. Quel che non mi è piaciuto è quel nascondersi dietro il muro, accovacciati, con le mani nelle orecchie a ripetere ossessivamente: “io non so niente, io non so niente, io non so niente…”.

La dirigenza TNA ha dato l'ordine a tutto il roster di non rilasciare dichiarazioni su quanto accaduto, nessun tipo di annuncio on-screen, ma neppure alcun tipo di comunicato (anche scarno) sul sito ufficiale. Sappiamo solo che la Carter, in una intervista, ha detto che saranno presi dei provvedimenti, parlando addirittura di sospensione. Domandina: quando? Ora? A partire dal prossimo Impact? Non appena avremo la sentenza?

La notizia dell'arresto di Kurt Angle è stata riportata su giornali e telegiornali ad alta diffusione sul territorio americano. In pratica, la gente sa che Angle è stato in prigione (e poi rilasciato via cauzione), e la TNA non può fare finta di niente, costringendo i suoi atleti a non rilasciare dichiarazioni e commenti sull'accaduto, e andare avanti come se nulla fosse successo.

Niente di difficile: se la Carter vuole sospendere Angle, ma magari preferisce aspettare la sentenza, troverà me tra i tanti che sosterranno la sua decisione. Ma scrivere un comunicato stampa, sul sito ufficiale o dove più vi piace, era doveroso. Poche righe, indicando che si preferisce aspettare la sentenza prima di decidere se sia il caso di prendere provvedimenti disciplinari o meno nei confronti di Angle, e il gioco è fatto. La TNA prenderebbe posizione, difendendo gli interessi del suo campione fino al verdetto, ma rimanendo in allerta all'attesa dello stesso.

In effetti, si parla tanto del mondo del wrestling, spesso etichettato negativamente dall'opinione pubblica (soprattutto italiana, ma vabbè). E la TNA (così come la WWE e ogni altra federazione di wrestling) non può permettersi di avere un esponente così di spicco coinvolto in queste accuse. Se invece lo si accetta, la TNA deve essere pronta a difendere il suo campione. Fare finta di niente dà l'impressione che la dirigenza preferisca “fregarsene” delle accuse ed eventuali sentenze, aspettando che non se ne parli più in attesa che i media (anche quelli che si occupano di wrestling) si concentrino su altro. In quel caso, io non sono d'accordo, per nulla.

Have fun, toadies!
Demetrio Marino

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