Impact Planet #447 – Josh Alexander on top of the world

Hello, you’ve caught me writing the Impact Planet! Penso sia la mia prima apparizione di sempre su queste pagine. O almeno credo, non posso escludere di esserci già finito in quasi dieci anni di militanza sulle pagine di Tuttowrestling… e sono troppo pigro per andare a cercare, sorry not sorry. Dunque, perché mai sto scrivendo un Impact Planet? È presto detto, perché in questo periodo in cui la qualità latita sia in WWE che in AEW non si può non notare la qualità del prodotto Impact Wrestling. E dunque eccomi qua, parliamo un po’ di Impact Wrestling.


E partirei parlando di Rebellion, che ci ha offerto un PPV di discreta/buona qualità. In realtà avrei potuto mettere il punto dopo la parola PPV e già sarebbe stata una notizia considerando il pessimo lavoro che la WWE sta facendo con i suoi eventi più importanti. Ma non perdiamoci in chiacchiere e paragoni inutili e partiamo dall’evento più importante di Rebellion: la riconquista dell’Impact World Title da parte di Josh Alexander, che può finalmente godersi un regno da campione legittimo con la cintura.

Sarò onesto: pensavo che Impact stesse facendo un lavoro pessimo con Alexander. E quello che hanno fatto con lui a Bound for Glory, onestamente, lo è stato. Avrei potuto accettare il fargli perdere la cintura in due minuti un finale accettabile di qualsiasi PPV, ma non di Bound for Glory. Soprattutto perché non lo ritenevo indispensabile, non dopo l’ottimo regno che Alexander aveva avuto come X Division Champion e la buona faida con annesso match contro Christian Cage che a mio avviso lo avevano già legittimato come campione massimo.

Impact ha scelto di farglielo invece perdere immediatamente e di spedirlo in una lunghissima rincorsa durata più di cinque mesi per farglielo riconquistare. Rincorsa che pensavo fosse arrivata in un vicolo cieco quando sembrava legittimo che Alexander non avrebbe rinnovato il contratto con Impact Wrestling. Era invece solo un work e il ritorno della Walking Weapon non ha fatto altro che renderlo ancora più over in vista della faida con Moose che lo ha portato finalmente a ridiventare campione. Quindi tanto di cappello, col senno di poi, alla gestione del nuovo Impact World Champion.

E tanto di cappello anche allo stesso Josh Alexander che dallo split dei The North con Ethan Page non ne ha sbagliata veramente neanche una in singolo. Ottimo regno da campione X Division, faida con Christian Cage che non lo ha fatto sembrare fuori luogo, poi rincorsa del titolo vinto e perso all’istante. Senza mai nemmeno un passo falso. Risultando sempre uno dei punti focali dello show, sempre qualcosa di degno di essere visto. Anche quando era lontano dal titolo. Decisamente uno dei top wrestler al mondo al momento.

Parlando delle donne, invece, non si può non parlare di quanto sia incredibilmente brava Deonna Purrazzo. Un po’ in ombra a Rebellion, prevalentemente perché è evidente che Taya Valkyrie non sia in forma eccelsa tanto che il loro match è durato solo nove minuti. Ma alzi la mano su chi avrebbe scommesso che la fu jobber di NXT dopo il suo licenziamento potesse essere ingaggiata da un’altra compagnia e risultare semplicemente una delle migliori al mondo, cosa che ha fatto su base continua negli ultimi due anni.

I writer di NXT pensavano che Deonna non fosse pronta per debuttare in uno show televisivo. Quanto si sbagliavano penso sia sotto gli occhi di tutti. Non solo era ed è pronta, ma è anche eccezionale in molte delle cose che fa. Il character della Virtuosa è semplicemente perfetto per lei e i match ottimi che mette su sono la ciliegina sulla torta. La chiave della sua bravura personalmente penso sia il fatto che cerca costantemente di innovarsi, di non risultare sempre la stessa persona quando esce sul ring.

Lo dimostrano gli ultimi mesi di doppio regno come Champ Champ, terminati proprio a Rebellion visto che Taya l’ha privata dell’AAA Reina de Reinas Title. Quante volte abbiamo visto un campione scegliere la strada della open challenge? Direi innumerevoli, ma quante volte era un heel a scegliere di farlo? Direi pochissime. E invece Deonna è stata una campionessa così dominante che si è potuta permettere di percorrere questa strada apparentemente accidentata e di avere successo nonostante tutto.

Molto poco impressionato da Ace Austin, invece. Il ragazzo ha talento e nessuno può negarlo. Ma secondo me pecca proprio dove Deonna eccelle: mi sembra che faccia e dica sempre le stesse cose. Sono anni che è nella X Division, diventando campione ciclicamente, ma mi sembra che rimanga sempre allo stesso punto. Vero è che Austin è giovanissimo e ha tempo per migliorare e per crescere da quel punto di vista, ma secondo me è stato un errore interrompere il regno da campione di Trey Miguel per dare il titolo a Austin.

Trey stava facendo bene e il suo regno era divertente. Senza contare che la storyline stessa non ha alcun senso: Austin ha passato tutto il tempo a cercare alleati e poi ha vinto il titolo senza nemmeno l’aiuto del suo alleato storico Madman Fulton. Adesso alle porte c’è un feud con “Speedball” Mike Bailey di cui, pur riconoscendo il suo valore, ammetto di non essere un suo grande fan. Fatto sta che vedremo sicuramente degli ottimi match tra i due che non fanno altro che confermare l’ottimo momento di forma che sta vivendo Impact.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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